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Campioni relativi alla colata del 1981

4. CAMPIONAMENTO

4.3. Campionamento s.s

4.3.3. Campioni relativi alla colata del 1981

Dopo aver terminato la raccolta dei campioni relativi alla colata lavica del 1843, abbiamo proseguito per la strada statale 284, superando in successione le località di Bronte e Maletto, fino ad arrivare al bivio per Linguaglossa.

Intrapresa questa direzione ci troviamo sulla strada che taglia il fianco nord del vulcano e la prima colata che troviamo lungo questa via è appunto quella del 1981 (figura 24).

Figura 24: Vista panoramica della parte terminale della colata del 1981, con sullo sfondo la località di Randazzo.

Abbiamo percorso la strada statale da ovest verso est e la raccolta dei campioni inizia presso la località di Montata Grande, proprio lungo la statale, questo per avere un punto di riferimento preciso e prendere i vari campioni a distanze ben precise tra di loro (~ 100 metri). La raccolta dei campioni è avvenuta nei giorni 25 e 26 Ottobre (Sabato pomeriggio – Domenica mattina). La colata si presenta ai nostri occhi come un lava costituita da numerosi blocchi e talvolta sono presenti dei lembi più compatti. Vediamo ora la descrizione dei vari campioni:

- 1981-1 avendo come riferimento la strada, puntando verso est, il campione è stato preso sul lato destro rispetto ad essa, immediatamente dopo l’incontro della statale con la colata. Si tratta di una lava subafirica, con scarsi fenocristalli di pirosseno e plagioclasio; olivina scarsamente presente e a volte del tutto assente. Fortemente vescicolata e massa di fondo molto scura. Le coordinate dell’affioramento da cui abbiamo prelevato questo campione sono le seguenti: Lat.37° 51’,31 N; Long. 14° 58’,36 E; quota 911 metri s.l.m..

- 1981-2 ci siamo spostati sul lato sinistro della strada ed in generale il campione prelevato in questo luogo mostra le stesse caratteristiche del precedente. Quindi le fasi cristalline dominanti sono sempre il pirosseno e il plagioclasio. Non si è trovata olivina.

- 1981-3 dopo aver percorso cento metri verso est, ci riportiamo sul lato destro della colata e questa volta prendiamo il campione da un lembo più compatto di lava e non da un blocco come eseguito in precedenza (figura 25). Le abbondanze relative tra il pirosseno e il plagioclasio sembrano equivalere tra di loro e sono preseni, raramente, cristalli di olivina. La massa di fondo rimane scura. Altra osservazione riguarda le dimensioni dei cristalli, infatti le dimensioni dei pirosseni variano molto, mentre quele dei plagioclasi tendono ad essere più uniformi.

Figura 25: Foto che riporta l’affioramento da cui è stato preso il campione 1981-3.

- 1981-4 ci spostiamo sulla stessa linea, però sul lato sinistro della strada. Essenzialmente le caratteristiche sono simili agli altri campioni, ma è più accentuata la vescicolazione. Il pirosseno e il plagioclasio sono presenti in stessa misura e avolte sono presenti dei cristalli di olivina. La massa di fondo rimane scura (figura 26).

Figura 26: Foto del campione 1981-4, in cui si può osservare la forte presenza di vescicole (riferimento moneta da 50 centesimi di euro).

- 1981-5 ci spostiamo di altri 100 metri verso est e andiamo nuovamente sul lato destro della colata. In questo campione vale quanto detto in precedenza, tranne che per l’olivina, che risulta essere più abbondante. Ho preso un altro campione che ha le stesse caratteristiche, ma che presenta una massa di fondo più chiara rispetto a quelle viste sino ad ora (1981- 5bis).

- 1981-6A

- 1981-6B ci spostiamo sulla stessa linea, però sul lato sinistro della strada. L’affioramento da cui sono stati prelevati questi due campioni è riportato in figura 27. Le caratteristiche del campione 6A non si discostano dalle precedenti, mentre il campione 6B (prelevato all’interno della struttura riportata

in figura 27), presenta una maggiore cristallinità e una massa di fondo più chiara.

Figura 27: Affioramento da cui abbiamo preso il campione 1981-6B, mentre il campione 1981-6° deriva da un blocco nelle vicinanze di tale struttura. Siamo in presenza di un tumulo?

Fino ad esso abbiamo campionato il settore 1 della colata. Ora proseguiamo lungo la statale in direzione di Linguaglossa e giungiamo in prossimità di un bivio. Svoltando verso sinistra, in direzione di Randazzo, giungiamo nel settore

2 della colata dove ha avuto luogo il resto della campionatura (la mattina della Domenica 26).

- 1981-7 lava con grado di cristallinità basso. Presenza scarsa di fenocristalli di pirosseno e plagioclasio. Massa di fondo scura e forte vescicolazione. La zona da cui è stato prelevato questo campione è visibile in figura 28 (Lat.37° 51’,50 N; Long. 14° 58’,91 E; quota 880 metri s.l.m.).

Figura 28: Affioramento del campione 1981-7 (prelevato in prossimità della casa).

Procedendo verso nord, scendendo cioè lungo la strada che porta verso Randazzo e Montelaguardia, arriviamo ad un punto in cui sulla sinistra troviamo una “sentiero lavico”, che attraversa la colata. Su questo sentiero è stato preso, dopo aver percorso circa 20 passi (~20 metri), il campione 1981-8 e proseguendo ancora per circa 150 metri arriviamo in un “canale” della colata (figura 29-30). In questa zona sono stati presi i campioni 1981-9A e 1981-9B.

Figura 29: Foto riguardante la zona da cui abbiamo preso il campione 1981-8, in cui è visibile anche il “sentiero lavico” intrapreso per raggiungere il luogo del “canale”, dove sono stati presi i campioni 1981- 9A e 9B.

- 1981-8 rispetto al campione precedente è meno vescicolata, più cristallina, quindi con una presenza maggiore di px e plg, mentre l’olivina è scarsa.

- 1981-9 sono stati presi due campioni rappresentativi del “canale” lavico. Il campione 9A è più vescicolato rispetto al campione 9B. Le fasi principali sono sempre rappresentate dal pirosseno e dal plagioclasio, mentre non si è vista olivina. Il campione 9A rappresenta il bordo del canale, mentre il 9B rappresenta la parte interna del canale (Lat.37° 51’,59 N; Long. 14° 58’,81 E; quota 859 metri s.l.m.). Entrambi hanno la massa di fondo scura.

Figura 30: Affioramento dei campioni 1981-9A e 9B. siamo sul bordo del “canale” lavico, al termine del sentiero.

- 1981-10 siamo tornati sulla strada asfaltata e scendiamo ancora (Lat.37° 51’,76 N; Long. 14° 58’,77 E; quota 829 metri s.l.m.). Osservando questo campione e confrontandolo con i campioni raccolti in precedenza, sembra che la quantità di plagioclasio aumenti. Quindi abbiamo che plg > px, mentre l’olivina è scarsa. Massa di fondo scura (vetrosa). La vescicolazione accentuata persiste.

- 1981-11 scendiamo di nuovo. Il campione raccolto mostra una marcata presenza di plg rispetto al px, mentre l’olivina è scarsa. Le dimensioni delle vescicole diminuiscono, massa di fondo scura (Lat.37° 51’,84 N; Long. 14° 58’,76 E; quota

In definitiva abbiamo preso 14 campioni rappresentativi di questa colata. Ora, per avere una visione più chiara della zona indagata è necessario osservare la figura 31, in cui è riportata la mappa di questa zona:

Figura 31: Mappa della colata lavica del 1981, in cui sono riportate le zone campionate. Il settore 1 è quello a cui appartengono i primi sei campioni raccolti (indicati in figura); il settore 2 è quello più a nord (come indicato nella figura) e al quale appartengono i restanti

Per concludere riportiamo di seguito (figura 32)la mappa generale di tutte le colate laviche etnee, in cui vengono evidenziate quella del 1669, del 1843 e del 1981. questo per avere una più chiara visione d’insieme.

Figura 32: Mappa dei flussi lavici etnei. Evidenziando le tre colate campionate riusciamo ad avere una più corretta visione della loro ubicazione geografica e una migliore collocazione nei confronti del cratere centrale (http://boris.vulcanoetna.com).

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