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Chifedeleserbarsiprocura Lasua ganza,conpiùd’unacura Lo molestanocorte ecittà.
Saggioadunque uncotalciamberlano Inromito caslel fuor di
mano
Dellasuanascondealabeltà.Perluigiree redire a ognipoco, Conlanotte elanebbia eraungioco.
Quandoilgallosentia cuccurir, Eipartia,per tornar queldìancora,
liservigiodicortenell’ora Deifameliciventriafornir.
2</
—
28—
Egliundi,
come
amorIopungea.Via peicampiafrenscioltocorrea.
Molleilcrindelnotturno uraidor.
«Va, corsier, corri corri a dirotto, Ch’ anzi giorno tum’abbicondotto Alniduzzo tranquillod’amor.*
Ecco,all’astro simil del mattino,
Ei delsuo castelletto vicino L’invetrata giàvedebrillar.
•Sol,ticela,iltuo raggioritrai.
Che nongiunga,ferendoleirai.
Lasopitamiabella adestar.>
Del castel giungealparcoadombrato,
E
altronconed’untiglioodoralo Conleredinilegailcorsier.Sbriscia dentroilsecreto usciolino, Albarlumedelcheto stanzino Leichesognapensandoveder.
Ahi!
ma
quandofugiunto bel bello Allaspondadel suoletlicello, D’ ognisensoilterrorloprivò.Freddoilletto,lastanza era vuota;
«Ah!qual
mano
sacrilegaignota La miagemma
diqua m’involò?»-
29—
Scende,sale,riscende,risale Strepitandosu e giùperlescale, Vadistanzainistanza,vien,va.
Cerca,chiama;nessunol’ascolta;
Quando ungemito su dalla volta Dellacanovaudiresifa.
Erailbuoncastellanocheaita Làrinchiusogridava;fuggita Era tuttalarea servitù.
«Chititrasse,o pollanca, quaggiuso?
Chil'audaceche qui t’ha rinchiuso?
Parla,presto, rispondi,chi fu?»
«
0
Signore,ilpiù iniquo misfatto, IldonzellodiStaina,dipatto Co’ tuoiservi,pervennea compir.Ei nelsonnorapiladonzella,
E
iduebravi tuoi caniconella Delfellondietroall’ormefuggir.*Sbalordito restò’lciamberlano.
Come
folgoretostoinsuamano
11branditospadoncorruscò.
Dibestemmieintronòlamagione, Sislanciòfuribondoinarcione,
E
ilcorsieroallalanda spronò.DigitizedbyGoogle
—
30D’ormefreschelapesta rugiada.
Perlalanda c pelboscolastrada Giàgliaccennadond’essifuggir.
•lluon corsier, stendi or1’ancapiùlesta.
Vinci ancor questa prova,solquesta.
Tantainfamianonfarmipatir!
Corri
come
seilcorso riescaOltreil
mondo
lontaniPur chen’esca, Pur chen'esca quest’ultima a ben.Fornirailatuavitasdraiato
Sovraturgida paglia, cibato D’ aureavena e balsamicofien.»
Stende1’anca,viavolailcorsiero;
Conlasuoladelpiè’lcavaliere L’erba roridalambeinpassar.
Lospronarchealcomandos’accoppia.
Iltuonar del galoppo raddoppia, Delle nari raddoppia1'ansar.
Eccolànel lontano orizzonte Vedersplenderealsole,sulmonte.
Ilpennacchiod’aironeglipar.
Mentreinfuriasalial’ertodosso
,
Ve’!isuoidoghiglisbalzanoaddosso.
Conallegrogemiree baiar.
—
31—
«Ferma,olà,reoladrone, eacolui Mostra adessolafronte,percui Dannazione mercatatise’.
T‘ ingoiassealmentostol’inferno, Elà,cane,avvampassiineterno.
Inzolfatodal verticealpièl»
11donzellodiStainainsuo core, Percoraggio e per ferreo vigore Delsuo braccio sapeaquantovai.
11destrier volta subito, eilpetto.
CuiV audace sermonfadispetto.
Porta incontroalferocerivai.
Snudaintrepidoilferro;all’istante Questoequel balzainterra squillante,
E
incominciaunalottafralor.Che parturbinefierchesisfrena;
Dal pestiofumatrita1’arena, Elezolledel suoloinvapor.
Come
tigrisidancon furore.Dannoedanfinche sangueesudore Lacorazza el’elmetto roràr;
Ma
per forza che adopri lottando, Ch'altoruoti efischiarfacciailbrando, Non puòalcunl’avversario atterrar.DigitizedbyGoogle
—
32—
Poichéalfinesentironsi affrante Venir
meno
leforze,anelante QueldiStainacosìpreseadir:•
Un
pochino,digrazia,messere, Facciamsosia,eunlealepensiere Dalmiolabbrofidateviudir.»Nonrispose,
ma
illucidobrando Chinò1’altro,eristetteascoltando 11donzello,chesìfavellò:«Perchèilcuoio straziarciaferite,
0
messerciaraberlano?laliteA
parolecomporresipuò.Batti ebatti,noidiamnella carne
Come
fannoibeccari,e sperarne Premioallegrononpuò’lvincitor.Scérlasciamladonzellaasuavoglia;
Chifiasceltodaleilasitoglia;• Affé,questo è consiglio miglior.•
Piacqueall’altroilconvegnoprofferto.
«Iosonl’
uom
eh’ellasceglie per certo»A
sé stessodicea col pensier.Contro
amor
chemaidissiodoprai?Da cheschiavoioleson, nullamai Le mancò,chepuòadonnapiacer?
—
33—
Ah,maipiù,lusingavaioilcore, Non milasciamaipiù!dell’amore Troppoinfondolatazza gustò.» Fidiamanti, ornonsiachev’inganni
Dell’
uom
candidoildir,cheper anni Vecchioamorfarlaruggiunonpuò.Dalontanoladonnaa cavallo Udì'1patto, nè lungo intervallo Lasua gioia sospesalatien.
Non appenaappressarsilivede, Al donzellodiStainasidiede.
Ih!laserpe dal cordiveleni
Ih!l'ingrata!conquanto inumana Leggerezzadilàs’allontana,
E
rossordisé stessanonha!Fermo immobileilmiseroamante.
Fissogliocchi,lelabbra tremante.
Come
coltodal fulminesta.Allalineognisenso perduto, Eivacilla,esull’erba svenuto Cadepressoiduecarisuican.
Queifedeliconpiosentimento Alitandosuilabbricsulmento, Elepiaghelambendoglivan.
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Questoaluinellastanca pupilla Fariviverealflnlascintilla,
E
allemembra
ritornailcalor.Scioltoinpiantoilsuo duolosispezza, Isuoibuonicompagniaccarezza, Quaifratellilistringealsuo cor.
Rinfrancato nel cor per canina Fedeltà, s’alzainpiè,s’incammina Al corsiero, per via cavalcar.
Nonsitostoebbeilpiede posato Nellastaffa,eicanoltrecacciato.
Che dalungi s’intese chiamar.
E spronandoildestrieroschiumante.
Galopparversoluitrafelante Ecco vedediS lainailsignor.
«
Un
pochin v’arrestate,omessere;Laquestionnonfusciolta a dovere;
Anche un punto rimaneacompor.
Nonrista dibramarlamia
dama
Ancheivostriduedoghi, elabramaAd
effettom’ imponerecar.Peròdebbose queinonpotessi Ottenerdibel patto,peressi Sinoall'ultimosanguepugnar.•
—
35—
Freddol’altroascoltò senzailbrando Trar dal fodero; poi dirimando Al donzello cosìfavellò:
•Perchèilcuoio straziarci aferite,
0
messereildonzello?lalite Aparolecomporresipuò.Battie batti noidiamnellacarne
Come
fannoibeccari,c sperarne Premioallegronon può’lvincitor.Scér lasciamoiduedoghi alorvoglia;
Chifiasceltoda lor selitoglia;
Affé,questo è consiglio miglior.
11donzel tranghiottisccilbottone;
«Fia per
me
facilcosa,»eisuppone,E
sidièconlalingua a sdrisciar,E
achioccarconledi la,sperandoDi poter pur,chioccandoe sdrisciando,
A
bell’agioiduedoghiallacciar.Sdriscia e battebeneidolcemente Sul ginocchio,lichiamablandente.
Mostral’offaor a questo or a quel;
Essifuggon daiperfidi assalti, Al lor caro signor spiccansalti,
Edigrignanoidentialdonzel.
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IL RE E L’ ABATE m
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Or
vo’che un' allegra novella sentiate:E'c’eraunremanso;poic’era un’ abate, Magnifico sere; peccato! costui Avevaunpastore più saggio dilui.
Ilresistrusciavaper gelo eper
vampo
;Cosìcorazzatodormiaspessoin
campo
;Suoranciounpo’d'acqua,salsicciaepanrozzo,
E
spesso era privod’unsorso ed’untozzo.11buonpretazzuolos’avea più rispetto,
E
amensailpapato godeasiedinletto;Parcacolmalunalapingue suafaccia, Cerchiarnonpoteanglilapanciaseibraccia.
Però dargli briga cercò’lrepiùfiate.
Undìsottoidardid’unsoled'estate Consluoldicavallispronandovenia;
L'abateambulavalung’allabadia.
40
—
*Ah!ilrefrasédice,seigiunto appuntino!»
Einariadibeffa salutailpretino:
‘Sant’ uorn,
come
state? Miparfuord’inganno.Chepreciedigiunomalprònonvifanno.
Ma
insiem chevilediitropp’oziomipare.M’ avreteilbuon gradose dovvi dafare.
Chesieteungran furbosisa;l’erbolina A crescer udrestefluquasi,s’opina.
Però doallevostreduefortimascelle Per gioco aspaccarmitrevaghenocelle.
1reluneda oggiv'accordo a pensare.
Poivo’atrequesitirispostebenchiare.
Inprima,quandaltosuitrono, parato Pcregiornamenti pompeggioinsenato, Voi dirmi dovrete, dabuonsaggiatore.
Sin l’ultimo bezzoquant’èilmiovalore.
Poi fatemi'1contod’inquante oreil
mondo
Iopossa a cavallo percorrere a tondo;
Neppurd’unminutopiùtardio più presto!
Pervoi,melso bene,glièungioco cotesto.
Poi,fiorde’ prelati,saràpurmestieri.
Chetum’indovini perpuntoipensieri;
Aleconfessarlipoi voglio sincero;
Ma
inquelliunsoliotanondeve esservero.—
41—
Fsenonmisciogliciascuno quesilo.
Difarquil’abatepersemprehaifinito:
D’un asinoingroppali
mando
pervia.Voltato,chebriglialacodatisia.•
Ciò detto,ridendo trottò’lrelontano.
L’abateilcervellosibecca ora invano.
Angustiamaggiorequelreononassale, Cuipendesulcaposentenza mortale.
Consulta piùd’uno,tre,quattrolicei, Piùd’unointerpella,tre,quattro atenei.
Fra sporlule epremipagò
somma
grossa.Ma
sciorreIquesitinonv’hachiglipossa.Fra l’ansia elatemascorrevanovane Pria1’ore, po’igiorni,poilesettimane,
Poiunaeduelune; giàiltermine avvalla;
Alpovero abatelavistatraballa.
Sparuto, asembianza d'unVerther, vaisiti Percampieper boschi cercando
men
triti.Qua undìGian•Bettuzzo,chen’erailpastore, Apièdellarocciascontrò monsignore.
»Oimè,ser abate,cheaffannov’ingombra? Svaniteda senno,via,via,
come
un’ombra!Ve’comevacilla!Giuseppe c Maria!
Chev’hanno maifatto?Diteanima mia!»
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—
42—
«Ah,buonGian-Bettuzzo!Cosìlamitocca!
Ilrenonèpagosenon
me
l’accocca,E
a’denticotalitrenocim’attacca.CheBelzebù stesso, cred’io,nonlespacca.
Inprima, quand’altosultrono, parato De’ regiornamentipompeggiainsenato, Eivuol eh’ioglidica,dabuonsaggiatore, Sin1'ultimobezzo quant’ èilsuo valore.
Poivuolda
me
ilcontod’ inquante oreilmondo
Eipossa a cavallo percorrere a tondo;Neppurd’unminutopiù tardi o più presto;
E
pensacheungioco perme
siacotesto!Poi,gramoprelatoeh'iosono! è mestieri, Cheiogl’indovinisinancoipensieri;
A me
confessarli poi vuole sincero;Ma
inquelliunsoliotanon deveesser vero.E
s’iononglisciolgociascuno quesito.Difarqui l’abatepersempre hofinito;
D’unasinoingroppa mi
manda
pervia, Voltato,chebriglialacodamisia.»«Nient’ altro?proruppequiGianni con brio;
Signor, stale cheto,l’accomodoio.
Quacroce, berretta,mantello ecollare.
Ediolerispostem’ impegnodidare.
—
43—
DisquarciIalinis’ionullaconosco,
Peròso cavarelalepre dal bosco;
Ciocché avoisapientiper 6rnonè dalo.
Da mia donna madrel’hoioreditato.»
Saltòcome un caprodalgustoilpretino.
Concroce, berretta,mantel, collarino.
Magnificamented’abate vestito,
E
tosta Dettuzzofuacorte spedito.Qui’lresopra1’altosuo trono, parato Discettroecoronabrillavainsenato:
«Abate, ormidite,da buonsaggiatore, Sin1'ultimobezzo quant’ èilmiovalore.»
«PertrentadanarifhCristo spacciato;
Peròs'ancofarmi dovesteilcrucciato, Pervoiventinovesoldònne; che almeno.
Mi par, voi dovete valerneundimeno.»
*Eh!disseilmonarca, nonc’èdaridire;
L'augustasuperbian’ha dondeassenire.
Sulmioregioonore maipiùimmaginato M’avrei,eh’iomifossicosiabuonmercato.
Orpoifammi’lcontod’ inquanteoreil
mondo
Iopossa a cavallo percorrere a tondo.
Neppurd’unminutopiùtardi opiù presto!
Perleforseungioco sariapurcotesto’»
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—
4‘i—
«Signor!sea buon’ oracolsolvoipartite, Eapar cavalcandoluisempreseguite.
Lamiaberrettina,lacrocescommetto.
Cheinventiqualtr’ores’ottiene1'effetto.»
«
Oh
I’ottima biada,sciamò’lre,ah!ah!Tunutrìicavallicoiseccoima.
Quell'
uom
cheprimiero scoperse’lma
c’lse, Schiett' órdipagliuzzeper certoanchefe’.Maorsiamoalbusilli;stabeneincervello.
Seno purdannarlidovròall'asinelio.
Difalsochepenso? Quest’ èladomanda;
Ma, ehi camerata!see
ma
ponda banda.»«1/abate aS.Gallopensale eh’iosia.»
«Appunto; nèquesto dal verosisvia.»
«V’ingannanoisensi:sappiate,o signore.
Oh’iosonoBeltnzzo,diquelloilpastore.»
«
Oh
diamin!I’abatenonseidiS.Gallo?Prorompesorpreso,
ma
lietodelfallo, Ilrecomefossedalcielocaduto;Ebben,da quest' oraloseidivenuto.
In
man
con l'anellolaverga porrolti;Quell’altroclicmontisull’asinoetrotti, Eaintender quid juris priavada a imparare.
Perciò che a raccorre eonvicn seminare.•
—
45—
*Beibello,messere!smetteteilpensiero;
Nonlegger,farconti,nèscriver,nèun zero NonsodiIalino;ciocchéne’prim’ anni TrascuraGiannetto, noipigliapiù Gianni.»
«Ah,buonGian-Belluzzo, cotesta è disgrazia!
Impetratiadunque da
me
un’ altra grazia.Assailatuaburladilettoa
me
diede, Atcdiadilettoperòlamercede.«i
«Signor,digran cosenonhogiàmestieri.
Purgraziaimpetrarmiseamatech’iosperi.
Inpremioonoralom’imploro dal trono.
Pelmioreverendo signore perdono.»
*Ah,buoncamerata,tuporti,benveggio.
Ilcor
come
ilcaponelgiustosuo seggio Perdonoall’abatesiadunque purdato.Conquesto decreto persoprammercato:
L'abate aS.Gallos’acconci atallegge, ChealuiGian•Beltuzzononpasca piùilgregge;
L’abatel’alberghi,lovesta,losfami, A macca,sinl'orache Dio selochiami.»
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