V*M-.-•
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Madonna
Lenaacaldiocchi piangea Sovral’ultimosuotozzodipane;Dall’affannomangiarlononpotea.
Ah!levedovespessohan pene amare, Cheifortunatiscevri dalle
umane
Sventure purnon sanno immaginare.«L’èUnitaperme!destino iugratol
— E
rompeacoi singhiozzilafavella—
Chemirestaquand'iot’hoconsumato?»
Perchè morteleavea tutta rapita Lasua ricchezza,oimè!lavaccherella.
ChesolaUnoallorlatenneinvita.
—
70—
Renudivadell’ altrevaccherelle, Chetornavan pasciute,amabilmente Udiva tintinnarlecampanelle;
Mainnanziallasua portanonvenia Piùnessunaafermarsi, edolcemente Quasi a chiamarla incontrolemuggia.
Siccomeifanciullettisoglionfare, Chedal soave nutricante seno Dellamadresidevonosvezzare, Cosìanch’ essalamiseraspargea
Lamentia sera e a notte senza freno,
E
illumicinconlagrime spegnea.Esausta,
come
cosa inanimala, S’abbandonasulpovero suoletto.Diqualunqueconforto disperata;
Dal pianto edall’affanno instupidita
E
tortatuttiisensi el’intelletto, Tuttelemembra
logoraesfinita.Ma
dalla sera, oimèt sinoall’aurora, Ilsuofierotravagliononconsente Chelaristoripurdisonnoun’ ora.Inmezzoalturbiniodistranierotti Sogni angosciosisiscuotea repente Atuttiquanti delia torreibotti.
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—
71—
In sulmattinoilcorno del pastore,
A
leilasua sventura ricordando, Al piantolarichiamaedaidolore.«Ahi ormai nonho,
—
lamiseradicea,—
Più cagiondilevarmi!»
E
singhiozzando Colcaposul guanciale ricadea.Altre volte delcornoilgratosuono Ladestava a lodarconalmapia L'infinitaBontàd'ognisuo dono:
Orfattoinvecedaque’lietisquilli Ilsuo dolor più acerbo,ellagarria DellevedovealPadree deipupilli.
Quand'ecconegliorecchilerimbomba
Un
rumor chelastanzafatremare,E
comepietrainfondoalcorlepiomba.Sisentìunbrividiocorrer perTossa:
Dallastallavenuto,ohDio!lepare Che un muggitosiaquelcheThapercossa.
«Oh, mioSignore,tichieggoperdono Di tuttelemiecolpeIimiei peccali Deh nonpunir! perdona. Signorbuono!»
Chesileviuntumulto intender crede,
Un
tumultodispirilimandatiA
castigarladellapocafede.n
—
72—
Nèpria riebbel’alito,edel roco
Rumor
tremendo non appenaestinto Sifu1’ultimosuonoapocoa poco, Che novamentcdallastallauscito,Con un rombopiù forte e piùdistinto.
Entrogliorecchiletuonòilmuggito.
«Aiutami, o Signore! Miserere
Dime,Signore misericordioso!
Incatenailterribileavcrsicre!»
E
quantopiù polca cacciavailvolto Deusottosottofraicuscini ascoso, Cheilvedere c l’udir n’eraletolto.Là, mente’ellainsudoresistruggea,
Iltrepidante core contrailpetto
A
guisadimartellolebattea.Ed
eccoancorpiùforte,comefosse Lìlidentrolastanzaaccostoalletto.Un
terzo granmuggitolapercosse.Allordie'unalto grido,edirtaicrini, Estralunatagliocchi balzò fuora Dellettoinfuria,e spalancòiscurini.
Dileguatodell’ombreera1’orrore;
Per1’orienteilraggiodell’aurora Ilsuolietospandearoseo colore.
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—
73—
Epoieh’ellamunitas'ebbepria Col segno della croce, borbottando
«Dio benignom’aiuti,e cosisia!• ('•elidae palpitanteditimore
S’arrischiò nellastallaconfidando Nel
nome
onnipotente del Signore.Oh
meravigliaiquilapiùfiorente.Lapiù bella giovenca, col mantello
Come
unospecchio pulito e lucente, D’un’argenteastellinaadornavolseLafronte alei;di
mano
ilchiavistello Leuscìperlostuporechelacolse.Quincilagreppiadirecisoappena Olezzantetrifoglio,esivedea Pernutrirladiflenlastallapiena;
Biauco
come
laneveebenlustrato Quindiunvago secchiellorilucea, Le colmezinne amungerviapprestato.Alleduecornaedallafronteintorno
Un
cordoncelloleIaceacatena, Ev’eraappeso unbigliettinoadorno.Equestascrittav’apparia segnata:
«
A
consolarlabuona Donna Lena N.N.aquesta greppiam’ halegala.*—
74—
Luibenedetto!uncorda immaginare, Dioglihaconcesso,lesventare
umane
;Del poverello,ahimè!lepeneamare Livide,eilcaldopiantoche spargea:
Dioglihaconcessounbocconcin di pane.
Edcimangiarlo solononpotea.
Mecosoventefopensierch’iosono Forse dalcielodestinatoalcanto Percelebrarcoiversiilbello eilbuono.
Perquestoiovocantandoilbuonoeilbello.
Quasi senza voler dietroilsuo incanto, Insemplice maniera, e senza orpello.
«Signor,vigiuro,
—
un murator midisse,—
Unaverace storiaiov’honarrato.»
Ma
ditacerquelnome
eimiprescrisse.Oh
almenoilciellobenedica, c dia Algenerosoilbenchehameritato!Cosiprego dal core, e cosìsia!
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ELEONORA
<»)SiriscosseEléonora Sul mattindasognitristi:
«Oh
Guglielmo! etardiancora Se’tumorto, omitradisti''» EicolgrandeFederico Trasse contro l’inimico,E
diPraganelconflitto Sefusalvononhascritto.Delcontender lungoalfine Stanchiilre,l’imperatrice,
Spenserl’ire,eposerflne Allaguerra struggitrice.
E
iguerrierconcantiedinni, Taratàntare etintinni.Conilmirtosuicascbelti Ritornavanoailortetti.
—
78—
Quaelà,versol’allegrie Dei vegnenti,daognilato.
Perpalàncole e pervie, Correantutti,e«bentornato!
Lodealciel!>gridan gioiose Fidanzate, efiglie spose.
PerLeonora, ahilsolperduto Erailbacioedilsaluto.
Ellainterrogaisoldati,
Le
domande
ansiarinnova.Ma
diluifra gliarrivatiUn
nonèchesappia nuova.Poichesgombrofuilcammino.
Lasisvelseilcrincorvino, Sigettòsulpavimento Inrabbioso atteggiamento.
Lasuamadreaccorseinfretta:
«Ab,soccorrimi, o Signore!
Chetiaccade, poveretta?»
—
Labaciò,lastrinsealcore.
«Madre, èmorto!èmortotutto!
Vadail
mondo
ormaidistrutto!PietàinDio sperarnonlice.
Me
infelice!me
infelice!»—
79—
«
Ah
soccorrine,Diomio! Di’su,figlia,unpaternostro.Diofatuttoabene; Dio
Ha
pietà del patir nostro.»«Madre,oh madre!stolloerrore!
Benea
me
nonfe’ ilSignore.L’hopregato,edi’,chefeci?
Nonpiùd’uopoèormaidipreci.»
«Dio, pietà!Chin’haredento Bensoccorreaifiglisuoi!
Ildivinosacramento Calmeràgliaffannituoi.»
«Madre,ohquelchem’ardel'alma, Sacramento nonlocalma!
Chèvirtùdisacramento Nonrisuscitachiè spento.»
—
« Di’,1’
uom
fintononpotria, Lasua fede rinnegata, Laggiù in fondoall’Ungheria Altradonnaaver sposala?Lodimentica! quel brutto Corn’avràcondegnofrutto;
Arderallodisicuro Dopo morteilsuo spergiuro.»
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•eC
—
80—
«Madre, èmorto!èmortotutto!
Piùsperanzanon m'aitai Morte,morte,questo èilfrutto!
Ahiperchèm’haipartorita?
0
mialuce,muori,piomba Nell’orrore dellatomba!PietàinDio sperarnonlice.
Meinfelice!
me
infelice!»«Dio, perdoninongiudicarla Questa povera tuafigliai Dio,perdoni seillabbro parla,
È
ildolorcheloconsiglia.Dalla terrailcor diviso Leva, ofiglia,alparadiso;
A
Diopensa;almen dadato Cosìall’almailfidanzato.»«E
cheè,madre,ilparadiso?Madre,omadre,che èl’inferno?
ConGuglielmo èilparadiso.
Senzaluinon v’hache inferno.
0
mialuce,muori,piomba Nell’orrore dellatomba1Senzaluid’esser quaggiuso, Ebeataincielricuso.»
Cosiali’iralaconcila
Del dolorlaprepotenza, Einsultarnoncessa ardila Ladivinaprovidenza.
Squarciòilsen,le
man
sitorse.Finchéilsolegiùtrascorse.
Finchégliastrid’òrfulgenti Ritornarsuifirmamenti.
Edifuorieccos*intese Trotrotro,
come
uncorsiero;E
squillante a piè discese Delveroneuncavaliero;Eallaporta eccouna
mano
Tintintin,sonar pian piano;Indibendistintamente Questevocientrarsisente:
-Apri,olà,apri,amor mio!
DormiovegliEleonora? Piangi oridi?di’,son'io, L'amortuo son,dimmi, ancora?»
«Tu
Guglielmo?ah! tarditanto?.Pianto ho,sai,vegliatoe pianto;
Ilosoffertoimmensepene!
Matuquid’onde,mio bene? »
—
82—
«Non sdlianacheamezzanotte.
Ha Boemiaquimireco.
Partiitardi,cquesta notte Viaportarlivogliomeco.»
«Ah,Guglielmo, presto! drente!
Fischiailbiancospinoalvento!
Ascaldartisulmiocore Vienipria,miodolceamore!*
«Fischiilbiancospinoalvento.
Fischi pur,fischi,amormio!
Lo spronsquilla;raspar sento Ilmorcl;partirdegg’io.
Vien,succingiti,amorbello, Balzaingroppaalmiomorello.
Lontancento leghetrarli Oggiancor devo, asposarti.»
«Genioleghe
me
lontana Vuoi portardenti’’oggi?eancora, Senti!rombalacampana Chesonò1'undecim’ ora.»«Ve'lalunacomeallctta!
Noi eimortiandiamoinfretta.
Trartipossoentr’oggialletto Nuziale,iociscommetto.»
—
83—
«Qual,dov'èlatua stanzetta’ •
Eillettincuitracinidevi?»
«Lontani., fredda,mutacstretta!
Quattrolungheassicduebrevi!»
«flavvisiloadue?»
«V’ha
sito.Vien,ciattendonoalconvito.
Lastanzettacschiusa c pronta, Ti succingi,balza,monta.»
L*amorbellosisuccinge.
Balza lestasulcorsiero.
Conle
man
digigliocinge Ilsuofidocavaliero, Eagaloppoviasifugge,Op
opop,che l’àer rugge.Cheilterrenscintilla,cilnero Cavai sbuffa eilcavaliero.
Come
amancae arittamano
Prati elande evallie rupi Volar videro lontano!Come
ipontituonàr cupi!«Hai timor?.,lalunaallctta!
Urrà!imortivannoinfretta!
Hai timor,mioben, dei morti?»
•
Ah
!nongià...ma
lasciaimorti!»DigitizedbyGoogle
—
84—
Perchè rombailcorvo! e quale Canio e suonlàinfondo è sorlo?..
Squille!canto funerale!..
«Seppellirvogliamoilmorto!»
E
unmortorio innanzi passa.Conlabara c conlacassa.
Icantorifannounlagno
Come
irospi nello stagno.«Dopo mezzanotteil morto S’abbiatombacmestorito.
Giovinmoglie a casa or porlo.
Su, conme, con
me
alconvito!Vien,sanlese, cilcoro accanto.
Trillaa
me
dinozzeilcanto!Prete,vieniabenedirci
Priachedebbaillettounirci.»
Sparvesuonoecanto e cassa...
Alsuo cenno dietro presta Corre correl'agilmassa Del corsieroinsullapesta.
E
piùsempreviasifugge,Op
opop,chel’àer rugge.Cheilterreoscintilla,eilnero Cavai sbuffa eilcavalicro.
Come
aritta,comeamanca, Volanviaboschiemontagne!Come
amanca,aritta,amanca.Viacittà,borghi ccampagne!
«Hailiruor?..lalunaallctta!
Urrà!imortivannoinfretta!
Hai timor,mioben, deimorti?»
«Ah!lilasciainpace,imorti.
Eccoaldubbioastrolunare Làun'aereaciurmaignota Sul patibolodanzare Circailperno della ruota.
«Ciurma!ehiciurma! presto!andiamo!
Quandoinlettocicorchiamo, Fannetudinozzeilballo.
Su, su, dietroalmiocavallo!»
E
laciurmaprestapresta Rumoreggiadietroa volo, (Stornefanpo pertempesta L’arsefogliedelnocciuolo.Epiù ognor, piùognorsifuggc, Op opop,che l’àer rugge.
Cheiltcrrcnscintilla,eilnero Cavai sbuffa eilcavaliere.
Come
vola,quanto intornoIllimar raggio scopria!
Come
ilcicldistelleadorno Vola,vola,epassavia!«Hai timor?.,lalunaalletta t
Urrà!imortivannoinfretta!
Haitimor,mioben,deimorti’
*Ahimè!lasciainpaceimorti
«Panniudir cheilgallocanti...
Giàlasabbia è pressoalline..
Su,morel! morello ayanli!
FiutoFaure mattutine.
Eccoilterminefatale!
S'apreillettonuziale!
Vannoinfretta,si,idefunti?
Siamogiunti!siamogiunti!»
Corre abrigliaabbandonata Contra un fen’èo cancello.
Unalievescudisciata
Rompe
toppa echiavistello.Sisbarrarl’imposte scosse.
Ilcavaipestòlefosse.
Biancheggiaronoailucenti Raidilunaimonumenti.
87
—
Hu!porlentoorrendo e strano!
Del guerrier1’usbergo,come Fracid’ ésca, abranoabrano Giùglicasca.Senzachiome Restailcapo, esitrasforma Inunteschio,cl'altraforma Inunscheletrosisolve.
Chelieufalcee oriòloa polve.
Ilmorel s'impenna,il
muso
Alza,sbuffainferocito.Spruzza fuorfaville,egiuso Sottoaleipiomba,è sparito!
Dallaterraesceun lamento, Passaun lungo urlosulvento.
Trema
presso airullim’ora Frantoilcord’EleonoraBenairaidilunauscirò Orglispirticonvitali Aballarlariddaingiro, E mandarquestiululali:
«S’ancheilduoltispezzailcore, Pazienza col Signore!
Tu
seiscioltadellasalma:IlSignor perdoni all'alma!»
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