<
STORIA
I.
La
geologia qualche Tolta ci fornisce date ed originimeno
aggrovigliate della storia. Di Montegalda è incerta persino l1
origine genuina del nome.
La
curiaVe-scovile battezza
Monte
Galda per Alons cah'dac, e quindiMonte
Galdclla perMons
calidulaetmeritandosi cosiil rim-provero cheAugusto
fa a Cesare del diro calidum invece di caldum (l). In documenti Padovani VOrologio,ilGen-nari, il Brunacci leggono (così accertami
Andrea
Gloria)Montegauda
e Montegaudelìa, onde non e meraviglia che al dilettoso luogo si attribuisca da taluno il significato diMons
Gaudii eMons
Gaudioliy essendo di lingua e Galdio e Galdento, e vivendo nel dialetto il Galdimento, .ella frasealmeno
di « dareun
prato iu galdimento » Tanto per dir tutto,il franceseMontjoic e cumulo,acervo, montiechio di confine: passò il Mongioia auche in ita-lianoma
in tutt'altro significato. Vifu chi pensòalWald
(I) AuKu>lusquoquein cpistolisad<:.Caesareui scriplis emendai, quodig calidum dicerc «pianicaldum fitalit . non quia illud non sii Lati*
nanised quia siiodinsumel ut ipsc Gracco verbo significai 77tono}01
•
"uiniiliano. r r'
DigitizedbyGoogle
— 25 —
ossia bosco:
come
si haMonte
Boschetto ad Angarano,Monte Faeo
a Malo,Monto
Fratta ad Arzignano, Fratte ad Arsiero, Fora, Rotzo:ma
d'altronde il tedescoWald
per lo più si trasforma italianamente in Gualdo,
non
solocome nome
proprio,ma
inoltre pernome comune
(1).Più
ovvia sarebbe Petimologiase stesse ladenominazione usata da Albertino Mussato:Mons
Gardae.Non
vorrebbe dire se nonMonte
della guardia, della vedetta, dellatorre,dal tedesco Warte, chenonscema
della sua forza per con-servare abito femminile così in italianocome
in tedesco.Ed
e vero che le due lettere si scambiano facilmente (2);è anche vero che l'a/, elt o/, si scambia in
au
yove però sarebbe da notare conAmpère
che quella è la forma più antica: si disso tal prima di vauy capei primadi chapeau, fol prima diJou
(3).Insomma
sarebbe succeduto anche per Montegalda quello che osservò Quintiliano:plitterae qua Demosthenes quoquelaòoravit\
succeditiquarnm
vis estapud
nos quoque (4). Ilnome
di Montegalda in talesup
-posizione corrisponderebbe alMonte
Bastia di Montecchio Precalcino, alMonte
Castelleròdi Angarano,Salcedo,No-garole, Castelletto diRozzo, Castelliero di
Grumolo Pede-montano
ePaninsacco,Castello diBreganze,Picvebelvicino, Valmarana, Castellone, di Cogolo, laGuarda
a Rocco di Tretto, Torrione ad Angarano,T
orricella a Marostica, TorraroadArsiero,ed a Montegalda pure ilmonto
oveè il castellodiecsimonte
dellaRocca(5).Tuttaviadubitoquando
veggo, che la denominazione di guardia ove fu voramento ivi mantennesi: aDue
Ville p. ts. nel sec.XIV
in ora(») Gio. Vili. lib. 10 c. 109.Carlo flgliuolodel ReRubetlo mori perfebre presa auccellare net Gualdo (bosco).Uurch. Sappieh'ioson qua sucol Mica Anneri. Diconelgualdo Tra molti slarnoni.
(2) Vedi ildiz.del Tommaseo, Fanfani,vocab.del»'uso Toscanoe Nuova Antologia anno 1871.
(3; Ampère. Hisloire de la formattali de la langucfrancalse 5/
ediz. Paris 1871. pag.245.
(4) Quinlhb. 1. c. XI.
(5)Macca l.7. p. 31.
— 26 —
castelarii a guardia* a Montebello in capo al pouto la chieda chiamata Guarda, uno dei castelli di Montecchio Maggioro, chiamato Bella Guardia, cosi a
Monte Mezzo
nel secolo XIII, prò villa, castro, terra, et guarda, cosi a Campiglia nel secoloXIV
: così infine al Trotto,con-tri della
Guarda
(l). Quasi quasi inclinereiaduna nuova
etimologia; dal tedescocioèhalde, che nelvecchio alto te-desco eraappuntohalda, e vuol direclivo,china(2);ein Sve-via e anche ilcampo
chestendesiad erba,o bosco sopra il clivo.Bergeshalde e il clivo del monte.Non
fa difficoltà il tramutarsidi haldein galde;siccomo avviene nel nostro stesso dialetto p.e.nelverboavere, non essendo d'altronde lanuova
forma cheuno
spirito ingrossato.Insomma Monte Galda non
vorrebbe dire che declivio delmonte,ma
assai meglio e più semplicementemonte
con doppia denomiua-zionc tedesca eitaliana: laqualenon
cideeparere strana,se, pernon
andare tanto di lontano, neabbiamo una
affatto identica nei nostri Monti Borici, e simili raddoppiamenti o accompagnature sihanno
nelle due lingue od anchesolo nella stessa lingua in altrinomi
parecchi: p. es.Monte
Spitzo (cima)a Tonezza, a Recoaro, a Valstagna, a Velo.II. Sulle
memorie Romane
ci tolse ogni illusioneun
erudito senza pietà: riserbo alla fine lo strazio chefa delle Iscrizioni che ci avrebbero fatto tanto insuperbire.Accontentiamoci di confessareclic lastoria di
Monto Galda
in que1tempi buinon
si conosce più delle altre.Avrà
veduto ancheMonte Galda
passare o ripassare l'escursioni de1Barbari: chi sa chenon
sia divenuta essamedesima una
loro colonia odaccampamento
!Non
molto discosto, tutto lungo la strada che da Vicenza conduce a Venezia,(1) Maccà passim.
(2) Vediil Urimm. Diehaldeeinet Herys, il declivio«li un colle:
ma anche assonilo: p. es. ihrgàrlen,weinber^.fòrst, ihracker,haldcw haideu, orli,vigtieli. e boschi, campi, clivi,o lande: ovvero iu berg Ut»)Ihal. auf. (irsitimi hulden. in colle e in valle,su cimee clivi. Zwi-schenfitti timibergcshalden:tra i bolli e la chinarioli sfami aufberges baldo, si.tvostilla (binadel monte.
DigitizedbyGoogle
- 27
-avw
ilnome
diSarmego,
tiurmaticum, e più in giù Sarmeola, Sannattcula, e Sarmazza, SanciaMaria
Sar-matiae: senz1
uopo di fantasticare,
rammentandoci
che iSarmati sono appunto di quei popoli che Paolo Diacono annovera tra gli altri veuuti coi Longobardi, e per
ap-punto di quelli che diedero ilnome
ai paesi dove atten-davansi, ci pare di poter couchiudere, che tutti,queinomi
di ville
hanno
origine dall'invasione Longobarda, e pro-priamente dai Sarmati venuti coi Longobardi. Forse vi sirannoda la stessa derivazione del
nome
che parveci attri-buire aMonto Galda
:ma
prima che i cari ospiti insedias-sersi nella contrada,Monte
Galda avrà visto passare sul fiume i profughivicentini, che cercandoasilo nellelagune portavano a Chioggia il culto dei nostri Santi, oggian-cora
comune
a Vicenza e Chioggia.Non
sono audaci queste congetturo,ma
per non farecome
chi si forma in capouna
storia d'Italia, e poiquando
viene a narrare la storia d1una
regione, d'una
borgata,d'una
villa ti viene a dire con gran sicurezza eliodunque
le cose in quella tal regione, in quellatal borgata, in quellatal villa suc-cessero nò più nòmeno
così, veniamo a tempi in cuiMontegalda
comincia almeno per lo storico ad avere esi-stenza sua propria.Credo che ciò risultiper laprimavolta daun documento
delmille, l'anno cioò 968:nellavenditache certo Stefano suddiacono dellaChiesaPadovana
faacerto Martino Arciprete di Monselice di certi poderi in Monte-galdclla si accenna tra i contermini «la corte di Monte-galda». Essa quindi ci si fa vedere quasi in prospettiva,ma
nella storianon meno
che a occhionudo
ci guada-gna. Quasi questodocumento
spropositato farei lo spro-posito di anteporlo aun
verso di Virgilio, che e tutto dire:ma
poiché latiio detta, quante belle coso vi si im-para! Primo, che questi poderi di Montcgaldclla sono in comitato Vicentino in fi*$% e quindi che il confine del territorio era allora, nel mille,come
ora ò: che tutto non— 28 —
' era squallido, poiché vi si parla di terrearatorie (l):che
si misuravano e si perticavano a dovere i terreni (2): che tuttavia se erano giunte a costituirsi particolari proprietà e ben circoscritte, a
un
censo generale però nou ci sipensava, tanto e vero che questi appezzamenti di terreno
hanno
per contermini bene spesso plnres homines, che è quanto dirii, parecchi, non saprebbesi dir chi. Noterò cheil Bacchigliene conservava il
nome
di Retrone sin là:ma
sopratutto notiamo cheMonte
Salda vien designata siccomeuna
Corte: e le Corti,dicea il Muratori (3), an-ticamente abbracciavanoun buon
territorio con Parrocchia e sovente con Castello: significava ilnome
di Corte an-ticamentenon
già semplici poderi,ma
Ville intere che per lo più contenevano ancheun
Castello.La
Chiesa v' e-ra, e dedicata,come
oggi è, a Santa Giustina, e trovasi poco dipoi nominata pieve e matrice, e se non allora,poi con canonici: per tutte ciò fornisceun buon
corredo di prove il Macca, e possiamo stare tranquilli.Quanto
al Castello, aspettiamoun
poco, eavremo
esso pure.La
de-signazione di Corte denota non già solo la corte ville-reccia de1Romani, ma
piuttosto la sede diuna
di quelle coorti, torme, tribù, che da erranti che erano pigliarono stanza inun
luogo: presso apocoinquelmodo
cheidecani de1 Longobardi, ossia i capi delle loro schiere divennero coltempo
pacifici capi diuna
villa.Ma
poi si restanel-T
incertezza sul vero significato della parola: s'indica in fatto la corte,come
dicevasi, indominicata, spettante cioè adun
Signore'? e allora,una
Corte Regia, Vescovile, o d1un
Signore qualunque? Cortoprincipale, cioè con altre terre soggette?Munita
di privilegi, ediesenzioni, ocome
dicevasi, libera in confronto degli oneri delle terredipen-(1) terrasaralorias iurisproprielatis meae.
(2) meiisurata verofuii: pertica legillima.
(3; Ann. d* Italia. Tomo VI, p. 118 in 4. Milano 1744
—
AniicLitàluliane lomo 3. p. 520.
DigitizedbyGoogle
- 29 —
denti? (I)
Tra
le famiglie Vicentine antiche trovavansi pure i Conti diMonte
Gaìda: in fine della Cronica del Godi si annovera tra le famiglie che erano in Vicenza nobili, e così ormai scomparse, che appena restavane lamemoria.
Che
questa famiglia avesse giurisdizione inMonte Galda
è certo, poiché passò poscia nelComune
di Vicenza ogni dirittoed onore, mariganzce consorzii,il
comitato e i possessi che avea in
Monte
Galda il Conte Ottone (2).Le
genealogie di casa Conti attribuirono la signoria di Montegalda o ad essa o al Maltraversi:ma
forse la signoria di
Monte Galda
appartenne piuttosto a quella particolare famigliadei ContidiMonte
Galda. estinta ormai altempo
del Godi, ed a cui apparteneva il Conte Ottone.Non
direinemmeno
chefosseinvestitaMonte Galda
in quella famiglia sin daquo
1tempi : forse ora corto re-gale: ed in lattoquando
più tardi si costruìil castello, fu edificatocome
opera publica. L' origine e ilcominciamene
del castello
non può
essere più felice: anno 1176.Lo
temporeaedificataJuit Montegalda et imperator Fedcricns conjlictus et debeìlatus incampo
perLombardos: dunque
nientemeno
che Yanno dellabattaglia di Legnano. Narra così il liber regiminumcivitatisPaduae
et etiamaliquorum aìiorumfactorum tam
inPadua quam
inaliquibusaliispar-tibus: altre cronache lo ripetono(3). Il castello
dunque
fu edificato dallaLega
Lombarda,di cui facevano parte glo-riosamente le terre Venete sin dalla Concordia del 1167.III. Il
nuovo
castellonon ebbepace.Postoinsul con-fine del territorio, o,come
dicevasi, deldistretto Vicenti-no, di là.facevansi scorrerie e dannaggi nel distretto di Padova, presto rimettendosi al sicuro. Poiché i Viceutini de'messi e ambasciate diPadova non
se ne diedero per intesi,un
bel giorno V anno 1188 i Padovani vennero afi; V.Maurer.
(% Neibenidel Comune, 1262.
(V Muratori,v. i delle Amichila pag. 1121, Iter. Italie, t. Vili, p. 1176.
— 30 —
oste sottoMontegalda ose ne impadronirono(1).Nel
Poema
del Dottori descrivevi il fatto, e per renderlo più
ameno non
ci si risparmiano lesassate, le caldaiebollenti e per-sino i pitali (2). In breve può dirsi che in tutte le fra-terne guerre dei Padovani coi Vicentini, laprima
cosa pei Padovani si era d'impadronirsi del castello diMon-tegalda, e di rendersilibero a Longàre ilcorso del fiume.
Nel
1256
essendoilcastello di Montegalda cadutoinmano
di Parte Guelfa, Eccellino vi fa porre l'assedio: e dopo
una
battaglia i difensori sono costretti ad uscirne, narra la eronaca, iti camicia e brache (3).La
storia diMonte
Oalda è quella stessa di Vicenza: quindi da Eccellino passò in Vicenza libera, e poscia anch' essanella custodia o piuttosto dominio dei Padovani. Cessato il dominio dei Padovani, ecco Aldrighetto da Castelbarco,VicarioImpe-riale in Vicenza Scaligera, condannare la
Comunità
diPadova
alpagamento
digrossasomma
didenaro a Vicenza;e intanto per queste 13,484 liree.1) soldiconfiscare ibeni di Alberto Bibo e suo figliuolo in Montegalda insieme a quelli di
Paganino
di Selvazzano e Ubertinodi Carrara a Montegaldella (4).Che
bel vivere in quei tempi! Ve-nutoCan Grande
al possesso diMonte
Galda, emunita
la rocca di bastioni e di fossa, di là partivano scorrerie a devastare il paese con ruberie, occisioni, ed incendi, tanto che sino a poche miglia dalle Città nessuno potea sal-varsi da quelle masnade, o tratti in prigione al castello dovean sotto la torturariscattarsi, agran prezzo (5).Ab-bruciò e abbandonò quindi
Can Grande
il castello diMonte
Galda (6). L'anno1313
vengono ivi presso a Par-lamento Bailardino di Nogarola per lo Scaligero, eAl-(\) Mandino lib. 1 c. 7 e il voi. Vili H*r. balie, p. 3G8.
(2)Canio v. il. 10 e seg.
(3) Holandmo c.2. dellib. 10.
(4) Doc. dell? Dee. 1311 nella Sloria della Marca TrifigiaiP del Vcrci.
(5) Ali». Muss. de geslis Henrici VII Caesarislib. 6.
lf«) kl lib. G. rub,
9-DigitizedbyGoogle
— 31 —
bertino Mussato con Marsilio Pollafrisara per Padova,
ma
non s'intendono.
È
curiosa la conversazione seguita tra di loro siccome saggio del linguaggio diplomatico di quei tempi: penso che tra la celia e la stizza, opportuna sia giunta la sera a por fine al colloquio (l). I Padovanirimangono
intanto padroni del campo, ed anzi vi fanno nel 1314una
mostra di tutte leloro forze: lo sanno quei di Solagna,chenon
essendocomparsi son chiamati a giu-stificarsi dal Podestà diPadova
(2).Ma
in quel!1anno
«.
medesimo Can Grande
s'insignorì di nuovo del Castello;ai primi colpi di baliste e catapulteil
comandante
si ar-rese; con gran vergogna, ne dice il Mussato, e sì che avea73
soldati di presidio! fu tradotto ilpoveruomo
prigione a Vicenzaintrionfo(3).Anche
questa volta nar-rasi che il fortilizio daCan Grande
siasi abbruciato,ma
poi, in qual anno
non
si sa,venne riedificato, enei 1318 vi seguìun
appuntamento dello Scaligero conGiacomo
Carrara(4).Sembra
siarimastosotto laSiguoriadiVicenza, sino a che sessantanovc anni dopo, i Padovani glidiedero fiero assalto, al quale vogliamo assistere insieme conun
contemporaneo.-
Si erano le gentidiPadova
accampate per qualche giorno nei pressi di Poiana,quando
di làmossero a
Monte
Galda, e circuendo il castello piantarono tutto intorno grandibombarde
o briccole o mangani. Si cominciò da quei di fuori a lanciar pietre dentro alla bastita, e quei di dentro rispondevano dalle lorobom-bardiere perbenino, sinché pero dovettero ritirarsi, non senza far qualche sortita, ne'quali badalucchi i
Pado-vani ebbero morti sino a duecento dei loro. Speravasi di prender d'assalto la rocca, e con fascinee scale si ven-ne sotto le mura,ma
i difensori disponendosi da leoni a(t)Alb. Muss. De Gcstts Hai.posi llcnr. lib. 2. rub.2.
(2) Doe. 22 gonn. 1314. Veni.
(3) Albertino Mussalo, Iti». 3. Ruh. 7 ivi. e Kerrelo. Urr. Italie.
* t. IX. r. i\T,9.
(4) Cortus. I. |, Gap 3.
- 32 —
rapiligerii, li coprouo di cenerata e li investono col ferro: tanto che essi voltano in fuga, lasciando uccisi forse cinquanta de1più arditi, e duecento feriti a morte.
Contuttociò trovandosi ormai senza munizioni il castello, si arrese ai Padovani.
Un
custode della torre giunse a contare soprauna
tessera333
pietre lanciate dentroil castello di giorno, senzacontare quelledi notte
—
(1).E
ciò fu il
25
Luglio 1387. Pervenuto dipoi anche ilca-stello nella signoriadeiViscouti, vi alloggiarono
Giacomo
DalVerme
nel 1390, e nel 1404 Facino Cane,condot-tieri dei duchi di Milano in guerra contro ai Carraresi.
Finalmente dopo la dedizione di Vicenza alla Republica Veneziana finisce pel castello di
Monte
Galda la storia dei fatti d'arme, e ricomincia una storia di contrasti forensi.(1) Conforto daCostola. Nelvoi. Iter, ilalic. XIII.col. 1*267.
DigitizedbyGoogle