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IL TESTO E LA SUA FORTUNA

1. Caratteri general

Costituiscono un ramo αααα della tradizione i testimoni Bu Dm Gr Lt Os R. L’ascendente di Gr Lt è stato diffusamente collazionato con un codice di

d

2 (cfr. cap. VI, par. 3.1) e per questo si sottrae spesso all’accordo con gli altri testimoni della famiglia; tuttavia il suo stretto legame con Os R è ben riconoscibile. Con un fatto di contaminazione si spiega pure come mai Bu, che presenta in- dubbi legami con Dm, eviti in molti casi errori che sono negli altri testimoni di questo ramo della tradizione (cfr. cap. IV, parr. 8.3, 11.2). Gran parte degli errori e delle varianti caratteristiche di

αααα sono presenti anche nella stampa Hr, derivata direttamente da Dm, e nei suoi discendenti: Bu4

Is N1 (cfr. parr. 4.1, 4.2, 4.4). Dipende da Dm anche la stampa Zp (cfr. par. 4.3). Sono stati, infi- ne, contaminati con esemplari di αααα:

- il capostipite γγγγ: cfr. par. 4.9; - Al: cfr. par. 2.9; - Br: cfr. par. 4.5; - Bu1: cfr. par. 4.6; - Fa1: cfr. par. 2.8; - Gb: cfr. par. 4.7;

- il capostipite

i

: cfr. par. 2.12 e cap. V, par. 4; - l’ascendente di L1

M3: cfr. par. 2.4; - N: cfr. par. 4.8;

- N1: cfr. par. 4.4;

- l’ascendente di Pa Vi: cfr. par. 2.5; - Pa1: cfr. par. 2.11;

- Ra1: cfr. par. 2.7;

- Re: cfr. par. 2.6; - St: cfr. par. 2.10.

1.1. Riportiamo nella Tav. 1 gli errori che provano la derivazione di Dm Gr Lt Os R da un comune ascendente:

Tav. 1

Bu Dm Gr Lt Os R (1)

342 che çamai no porò più consolarme? mai (om. Os; + γγγγ i Bu4 Hr Is N1 Zp)2

1069 par che si fuça ogni cossa animata!». manca (om. Os; - Bu Gr Lt; + Bu4 N1 Hr Is

Zp)3

1111 poi che la morte più viver me lassa! pur (- Gr Lt; om. Os;+ Hr i Zp N1)4

1117 poi che la morte no mi tuol a liei. piu mi tien (- Bu Gr Lt; om. Os; + Bu4 Hr Is

N1 Zp)

1125 gracïa plena” e çà questo te niego, manca (- Bu Gr Lt; om. Os; + Br Bu4 Hr Is

N1 Zp)5

1154 Quando io dissi “Beata me de’ dire chio disi Dm R (- Bu; + Hr Is Zp)6, chel disse

Lt Gr

1262 O excelso, omnipotente, o Re celeste, o tu (- Bu Gr Lt; om. Os; + Bu4 Hr i Is

N1 Zp)7

1481 per ritrovar la mia salvatïone. ritornar laR (- Bu Gr Lt Os; + γγγγ1 L1 M3 Ra1)8,

retornarme ala Dm (+ Am Bu4 Hr Is N1 Zp)9 Al v. 1007 (Tav. 2) sia il capostipite di Bu Dm, sia quello di Gr Lt R Os intervengono sul testo per sanare la lacuna di αααα causata dalla caduta di sì:

Tav. 2

Bu Dm Gr Lt Os R

1007 e a mi, trista, ti mostri sì sorda? pur te mostri Bu Dm (+ γγγγi Bu4 Hr Is N1 Zp),

mo [mo Lt] ti mostri Gr Lt R (om. Os)

Anche le lezioni dei vv. 334 e 551 (Tav. 3), che, a prima vista, non risultano manifestamente er- ronee, sono sicuramente deteriori rispetto a quelle del resto della tradizione:

1 Qui e nelle tavole successive si segue R per la lingua e per la grafia.

2 Anche in L2. L’ipometria induce la maggior parte dei copisti a intervernire sul testo: γγγγ L2 N1 O2:non me [om. me Fa1 Bl] po(t)ro [potero N1] piu consolare [-arme Triv];Bu Gr Pal R: non me/mi po(t)ro piu c. [-are R]; Dm Hr Is Lt Zp: mai non potero piu consolarme [-are Lt].

3 Anche in Co Es Pa1. Cfr. pure Bu2: pare che da lui fuga.

4 Anche in Ot r. Is omette piu. Es Pal leggono piu sottraendosi così all’accordo con gli altri testimoni di i. La lezione di ααα αnasce da un travisamento grafico del pur tradito da ββββ, che meglio si addice al contesto: «O cielo, qualche toa ver- tude abassa, / la qual mi fiera li spiriti tristi, / poi che la morte più viver me lassa!» [= ‘poiché la morte mi lascia vive- re più a lungo, ancora’].

5 Anche in ββββ2 Am. 6 Anche in Lu.

7 Gr Lt presentano in questo punto una lezione affine a quella di Fa2, in parte derivato da f (cfr. cap. VI, par. 3.2, Tav. 37).

8 Anche in C L. γγγγ1: ritornare; L: per retornane ala sua s.; L1 M3: per ritornar [-are L1] lalma [lanima M3] a saluatione. 9 Is: su la mia s.

Tav. 3

Bu Dm Gr Lt Os R

334 Omè, figluolo, omè, ’legreça mia, alora disse Dm (+ Bu4 Hr Is N1 Zp), alora io

dissi Gr Lt R (om. Os)

551 sìch’io possa coprir el corpo suo. tochar (- Bu Gr Lt; om. Os; + γγγγ Bu4 Hr Is L1

M3 O2 Zp)1

Nel primo caso (v. 334), l’inserzione del verbum dicendi rompe la continuità dell’apostrofe di Maria, cancella l’anafora tra primo e secondo emistichio, ripete pesantemente un elemento già espresso (dicendo v. 333), e, soprattutto, crea uno stacco con l’invocazione del verso precedente che risulta inaccettabile nel contesto. Anche nel secondo caso (v. 551) la lezione di αααα non appare adeguata alla situazione, dal momento che il discorso della Vergine dei vv. 551-557 è volto a deprecare la nudità di Gesù sulla croce: cfr. vv. 555-557 «Io vego la persona soa star nuda, / el corpo suo re- torto a guisa d’angue, / diè fa’ che pïetate in ti se chiuda!». La forma tochar è probabilmente una anticipazione dal v. 577 («possa tochar un poco el fiiol mio!»), in cui Maria chiede alla croce di abbassarsi per abbracciare il Figlio.

Bu Dm Gr Lt Os R sono accomunati, inoltre, da alcune innovazioni di possibile origine indi- pendente (Tav. 4):

Tav. 4

Bu Dm Gr Lt Os R

421 Non so como l’anima se mantiene, la uita (om. Os; + Bu4 Hr Is N1 Re Ro St

Zp)2

984 bateanse el peti con le mente triste. mane (om. Os; + γγγγ Bu4i Hr Is N1 Zp)3

997 ancor ti chiamo con dolce pregare, tanto (- Gr Lt; om. Os; + γγγγ Bu4 Hr Is Zp)4

1079 Pensate quanta pena che sostene, doglia Dm Os (om. Os; - Bu; + Br Bu4 Hr Is

N1 Pa Vi Zp), dolor(e) Gr Lt

1256 baxando quelle plage e ’l corpo aflito, mane (- Gr Lt; om. Os; + Bu4 Hr Is N1 Zp)

Si tratta, in tutti e cinque i casi, di ripetizioni causate da inteferenze mnemoniche. Al v. 421 ab- biamo l’anticipazione di una forma del verso successivo («no so como la vita mia più dura»). Ai vv. 984, 997 e 1256 si dà, invece, la replica di un elemento del verso precedente («tuti cridavan con le man al ciello» v. 983; «Io t’ày chiamata tanto in questa pena» v. 996; «Ai piedi e ale man io stava atenta» v. 1255). La lezione del v. 1079, infine, può essere spiegata sia come una ripresa del dolse del verso precedente («pensate alora quanto el cuor mi dolse!» v. 1078), sia come un’anticipazione del doloroxa del verso successivo («vedendo ciò, la doloroxa, ch’io» v. 1080).

1 Anche in Bn Fa2 L2.

2 Anche in Bn Es O1.

3 Anche in Co M3 Pa1 M1 Ot Ro. Bl: con man; Bu i Fa1 Ot: man; Es O3 Ro: e le; O2: ne peto le man t.; Pal: cholle mani i tristi; Ro: e le lor mano t.

Altri tre errori di Bu Dm Gr Lt Os R sono riportati nella Tav. 5:

Tav. 5

α α α α

521 a far ch’el suo Fator in ti pendesse? tuo (om. Os; + γγγγ δ δ δ δ Al Am Bd Bn Bu4 F1 F2 Fa2 Hr i Is

L1 Lu M3 Ot Pl r Re St Zp)

1220 e, vedendo mancharmi ogni podere, uedendomi mancar (om. Os; - Gr Lt; + γγγγ δδδδ Al Am1 Bn Br

Bu1 Bu2 C Co F1 F2 Fa2i L1 L2 Lu M3 N1 O4 O5 Ot

Pa Pa1 Pl r Ve Vi Zp)

1333 E vogliendo portarmi ala citade, uogliendomi portar (+ γ δγ δγ δγ δ Am1 Bn Bu1 Bu2 Bu4 Co F1 i Is L1 L2 N1 M3 O5 Ot Pa1 r Ro St Ve Vi Zp)1 Anche in questo caso si tratta di innovazioni per cui non si può escludere la poligenesi, come del resto è provato dal fatto che esse compaiono anche in testimoni che non hanno avuto rapporti con αααα o con le famiglie γγγγδδδδ che, come si vedrà, da αααα dipendono in parte (cfr. par. 4.9 e cap. V,par. 3.2).

2. Il gruppo αααα

1

2.1. Gr Lt Os R formano, all’interno di αααα, la sottofamiglia αααα1. Si danno infatti: a) due lezioni comuni a Gr Lt Os R: cfr. sotto, Tav. 6;

b) errori e varianti comuni a Gr Lt R in punti in cui Os è lacunoso (vv. 1-1391): cfr. sotto, rispettivamente Tav. 7 e Tav. 8;

Tav. 6

Gr Lt Os R (2)

1313 dame ’l mio fiiol e nol sopelire, el fiiol [-o Gr Lt] mio

1464 Per ti fossemo nel divin amore, nuy semo (+ i L1 Ra1)3

Tav. 7

Gr Lt R (4)

92 pocho di men che morta non rimasi. chio (+ Fa1)5

297 che Pillato non ave provedença fo che (- Gr)

381 Dee, dime s’el e desso, ch’io ten priego». quello (+ L St)

401 “Beate quele che no avrà portato!” han may

478 amaistrando vui in la santa fede, de uoy amaistrandoue

1 Bu2 L1: e uedendomi p.

2 Grafia e lingua di R.

3 Anche in γγγγ2 Am Br F2 Fa2 N Ot P T2.Fa2: per uui nui semo; Pal: noi abbiano; Ra1: per ti semo. 4 Grafia e lingua di R.

1029 a dir ch’el pane vivo avesse fame, che (+ Pa Vi)

1277 e sanguanenta, omè, ch’io no dicerno a me (+ Br Pa Vi)1

Tav. 8

Gr Lt R (2)

31 ched el fo pasionato a sì gran duolo, che lui (- Gr + Am1 L1 M M3 O2 Pa Ve Vi)

136 somerse Pharaon con la soa çente, e (+ Fa1

i

1Re)

249 ma tuti gli faxeva vitopero, ançi facean tuti a luy (+ Ro)3

318 questo è ’l dolor che oltra el cuor me passa. tuto (+

i

1 Re Vi)

378 che ben lo doveristi afigurare. lo deuristi ben (+ Pa1)4

418 Ogni tormento sopra mi desmonta, mi pur monta

424 La pena mia era sença mesura, lo mio dolor5

430 E poi da esse, cossì tribolata, quelle

474 dee, non sïate cotanto crudeli uoy tanto (+ Al)

477 El è stado senpre vostro fradelo, luy si e stato sempre como (+ St)6

514 che la radiçe t’avese roduta, tua hauesse (+ Fa1)

557 diè’, fà che pïetate in ti se chiuda! che in te pietate [pieta Gr Lt]

662 Omè, cun’ quella bocha è fata bruta com la par fata Gr Lt, dolente come la par R

1000 tu sola se’ coliei de cui io spiero, piu (- Lt; + M3)

1007 e a mi, trista, ti mostri sì sorda? me te mostri Gr Lt, mo te mostri R

1174 tu me l’ài in tolto in tanto piçol’ora! pocho dora (- Lt)7

1246 E avanti ch’el fosse dentro involto, che luy (+ Fa1)8

2.2. I manoscrittti Os e R dimostrano di discendere da un capostipite comune (=

a

). Hanno in comune, infatti, un certo numero di errori (Tav. 9) e di varianti caratteristiche (Tav. 10):

1 Pa Vi: e(t) sanguinente a(d) mi che. 2 Grafia e lingua di R.

3 Lt: faceuano; Ro: ançi tucti gli facien.

4 Lt Pa1: deueresti; Gr: chel d. Cfr. anche O2 r: che (t)tu (i)l dou(e)resti ben. 5 Lt: dolore; Gr: il mio d.

6 St: le pur sta sempre in uui chome fradelo. Cfr. anche O5: le stato sempre a uuy come fradello. 7 Lt: in tanto ponto tu me lai tolto in tanto pizol ora.

Tav. 9

Os R (= a)1

1352 pianga çascuna che fïoli prova, may fiiol

1369 Omè, che oni grameça il mio cuor pruova, il cor mi (+ i)2

1406 la mente mia non deve esser ingrata. de may

1411 tu trasmutasti il corso de natura, cor (3)

1422 tu scudo contra del nostro Nemico, anchora sey contra Os, anchora R (+ Ra1)4

1452 tu sempre el nostro ben e ’l meio cerni, del nostro (+ B M4 O2 Ra1 Ro1 T2)5

1488-1493 spostati dopo il v. 1496.

1505 e l’anima mia rendi al Padre Dio. mio6

Tav. 10

Os R (= a)7

1314 o tu mi sepelissi mi con lui. a pie de

1326 ch’el iera chiuso intorno tuto quanto. a cercha (+ Re)

1347 da lui me parto cun forti martiri. piena de8

1372 Cossì, lassa, dolente mi, fui çonta e dolente

1396 poder in mi no sento, ni vertute possança

1412 tu soccoresti el mondo ch’era perso. al (+ B F2 Is Ra1 Re Rs)

1484 sì ch’io conquisti la vera corona. mi acquiste9

1501 del tuo dolce fiiolo e ti, sì ch’io fiiol e an de (+ Ra1)10

2.3. Un’ampia serie di errori (Tav. 11) e di varianti (Tav. 12) comuni prova la più stretta connes- sione di Gr Lt rispetto ad

a

(= Os R). Indicheremo il loro capostipite con

a

1:

1 Grafia e lingua di R.

2 Pal: oime chel quore in onni dolor mi pruoua. 3 Anche in i2.

4 Os: contra el nostro enemico.

5 B M4 O2 Ra1 Ro1 T2: del nostro ben(e) el m. 6 Anche in Ot e Bn (padre dio mio). 7 Grafia e lingua di R.

8 Anche in Bu1,F1 (io uegnio a tte ripiena di martiri) e Pa1 (d. l. m. p. piena de sospiri).

9 Cfr. anche Ald1 Cv (accio aquistare possi) O5 Pal Va1 (s. c. acquisti), O6 (accio che acquisti), Ot (acquistando la corona et lassa gli affanni), Va (si che aquista).

Tav. 11

Gr Lt (= a1)1

303 io conservava nela mia memoria! conseruai (+ Co L1 M3 Ve)

646 vedendo in lie’ gli sospiri sì spesi? manca2

669 che tu no parli a quela trista mare manca

683-771 mancano

916 dando il mio figlio e tuor il mio parente, lo mio fiol e tor Gr, el mio fiolo e tore Lt

970 lui, inclinato el capo, mandò fuora el capo inclinato e possa

1061 Gli animali aveno cognoscença cognosanza3

1173 coluy che i altri çorni me servava, oseruaua

1357 Omè, che l’homo, el servo, el rio, à fato uedete che [chel Lt] seruo el re e (+ Pa1)4

1366 O trista mi, topina et infeliçe! manca

Tav. 12

Gr Lt (= a1)5

422 no so como la vita mia più dura, lanima6

590 Cossì, dolente mi, piançendo forte, dicendo e lagremando

877 O’ dov’io andare, o’ dov’io star segura? stare o debio andar

887 la grande doglia che nel cuor me preme». lo grande [gram Gr] dolore che [om. che Gr] fuora el

1023 No se sdegnò a tuor forma de servo, pena

1059 poy retornò, fata soa reverencia, obedientia

1067 E mo’, dolente mi che mai fui nata, e io dolente Gr, e mi dolente Lt

1107 eco quel gladio ch’el cuor mi trapassa, chel mio core [cor Gr]

1188 cotanto aperte pur per abraçarve, che tanto (+ Pa1)7

1197 liquefaceame il cuor come la cera. languir [-r Gr] faceame el core [-r Gr]

1244 lo mio fiiol dela croxe fo tolto fo dela crose1

1 Grafia e lingua di Lt.

2 Anche in Co M2. 3 Cfr. anche L: cognoscanza. 4 Pa1: o.c. lomo el re seruo a facto. 5 Grafia e lingua di Lt. 6 Anche in Re.

1268 se questa è quela carne che tolesti carne e quella

1285 Omè dolente, o tristi spirti mei! o dolorosi e tristi hi [om. hi Gr] speriti

1369 Omè, che oni grameça il mio cuor pruova, ogni tormento par chel

1370 omè, che la mia pena sempre monta, ogni grameza pur de mi se conta

1388 ad amar Dio in tuto asay, non poco: in (+ Pa1)

2.4. L’ascendente di L1 M3 (cfr. cap. IV, par. 7.4) – che dipende perlopiù da un codice della fa- miglia ββββ – ha avuto rapporti con un testimone di αααα1 vicino a Gr. L1

M3 presentano infatti: a) errori di αααα: Tav. 1, v. 1481; Tav. 3, v. 551;

b) lezioni tipiche di αααα: cfr. avanti, cap. IX, par. 5.1, Tav. 33, v. 47 e par. 4.1, Tav. 27, v. 207; c) errori di αααα1: Tav. 8, vv. 31, 1000 (- L1);

d) un errore di

a

1 (= Gr Lt): cfr. Tav. 11, v. 303; e) una variante di Gr; cfr. sotto, Tav. 13:

Tav. 13

L1 M3 + Gr

99 Ancor fo el mio fïol apresentato figlio (+ Bu1 F1 O1 Si)

2.5. Il capostipite di Pa Vi (cfr. cap. IV, par. 14.2) è stato collazionato con un esemplare di αααα1 affine a R. Pa Vi condividono infatti:

a) errori di αααα: Tav. 4, v. 1079;

b) lezioni tipiche di αααα: cfr. avanti, cap. IX, par. 5.2.3, Tav. 45, v. 1085, Tav. 46, v. 1097; c) errori e varianti di αααα1: Tav. 7, vv. 1029, 1277; Tav. 8, vv. 31, 318 (- Pa);

d) un errore (v. 1288) e una lezione caratteristica (v. 1478) di R: cfr. sotto, Tav. 14:

Tav. 14

Pa Vi + R

1288 Stando cossì sopra il corpo destexa, manca2

1478 e pe· le voglie del pecato pregne. di pecati (+ γγγγ1 F1 P Pal Triv)3

2.6. Il manocritto Re, che discende prevalentemente da un collaterale di T ma presenta rapporti anche anche con Bd (cfr. cap. IV, parr. 4.1 e 13.2) – è stato in parte ricorretto su un esemplare di αααα1 affine a R. Presenta infatti:

a) un errore di αααα: Tav. 4, v. 421; b) lezioni di αααα1: Tav. 8, vv. 136, 318;

c) lezioni di

a

(= Os R): Tav. 10, vv. 1326, 1412;

1 Cfr. anche Bd: il mio car figlio fu di croce tolto.

2 Pa: essendo mi; R: stando io sopra el suo corpo d. 3 P: deli peccati p.; Pal de mie pecchati.

d) lezioni di R: cfr. sotto, Tav. 15:

Tav. 15

Re + R

884 se la toa pïetate no me aita! omay se la tua pieta R, omai se toa pietade Re

1299 dicendo: «Omè, quanto ’l cuor m’è percoso! ho io el cor R, ho lo cor Re

2.7. Il frammento Ra1 (vv. 1392-1512) dipende da un affine di

a

(= Os R). Presenta infatti: a) lezioni di αααα: Tav. 1, v. 1481;

b) lezioni di αααα1: Tav. 6, v. 1464;

c) lezioni di

a

: Tav. 9, vv. 1422, 1452; Tav. 10, vv. 1412, 1501;

Poiché si danno innovazioni di Os R che Ra1 non condivide (Tav. 9, vv. 1406, 1411, 1488-1493, 1505; Tav. 10, vv. 1396, 1484), ne concludiamo che l’esemplare da cui dipende quest’ultimo si collocava nello stemma tra

a

, cioè il capostipite di Os R, e αααα1.

2.8. Fa1 presenta indizi di una contaminazione sporadica con αααα1. Condivide infatti: a) lezioni di Bu Os R (= αααα?): cfr. avanti, Tav. 23, v. 1350;

b) αααα1: Tav. 7, v. 92; Tav. 8, vv. 136, 514, 1246; c) lezioni di R: cfr. sotto, Tav. 16:

Tav. 16

Fa1 + R

644 Dee, dolce fiiol mio, se queli è dessi, o1

1167 tuta pender in força de tre chiavi, do Fa1, duy R

1196 Così piançendo e ’prosimando a sera, aprosimando Fa1, aproximando R

2.9. Tracce di rapporti con αααα1, in particolare con R, sono rinvenibili anche in Al. Si danno infat- ti:

a) una lezione comune a Al αααα: cfr. cap. IV, par. 5.2.3, Tav. 44, v. 99; b) una lezione comune a Al αααα1: Tav. 8, v. 474;

c) una lezione comune a Al R: cfr. sotto, Tav. 17:

Tav. 17

Al + R

323 defina ala porta dela citade tanto che io foy alla porta della ciptade Al, de fin chio

fui ala porta la zitade R

1 Anche in Bu Co i2.

2.10 . St deriva in parte da Gr o da un suo affine. Condivide infatti: a) un errore di αααα: Tav. 4, v. 421; cap. IX, par. 5.1, Tav. 33, v. 746; b) lezioni di αααα1: Tav. 7, v. 381; Tav. 8, v. 477;

c) lezioni che

a

1 ricava da

d

2: cfr. cap. VI, par. 3.1, Tav. 31, v. 1142; d) una lezione di Gr: cfr. sotto, Tav. 18:

Tav. 18

St + Gr

442 vedendo el mio fiiol cossì levare, penare

2.11. Pa1 è stato contaminato con un testimone imparentato con Lt. Presenta infatti: a) lezioni di αααα (= αααα1 Bu): v. avanti, Tav. 22, v. 1250;

b) lezioni di αααα1: Tav. 8, v. 378;

c) lezioni di

a

1 (= Gr Lt): Tav. 11, v. 1357; Tav. 12, vv. 1188, 1388; d) lezioni di Lt: cfr. sotto, Tav. 19:

Tav. 19

Pa1 + Lt

1016 Dov’è ’l tuo argoglio? Come l’ài tu perso?» grande [gran Pa1] regno

2.12. Per i rapporti di

i

con αααα1 si veda cap. V, par. 4.4.

3. Il capostipite αααα

2

La stampa Dm e il manoscritto Bu – che dipende da almeno altre due fonti (cfr. cap. IV, parr. 8.3 e 11.2) – derivano da un comune capostipite, αααα2, come provano gli errori e le varianti riportati ri- spettivamente nella Tav. 20 e nella Tav. 21:

Tav. 20

Bu Dm (= αααα2)1

606 sia questo mo’ che per si non respira! te (+ Bu4 Hr Is N1 Zp)2

662-664 mancano (+ Hr Is N1 Zp)3

1217 tosto il mio fiiol dela croxe cala, zu de la croce il mio fiolo (+ Am1 Bu1 Bu4 Gr Hr

Is N1 Zp)4

1348 Però piançete miego, tute çente, poi (+ Br Bu4 Is Hr N1 Zp)5

1 Grafia e lingua di Dm.

2 Bu: mo per ti non rispiera; Zp: fia questhomo che per te non r. 3 Bu4 è lacunoso in questo punto.

4 L’inserzione dell’avverbio si ritrova anche in Bn C Lt O2: t. il mio f. giu/gio d. c. c.; Bd: presto il mio figlio giu di croce cala; Es: t. e. mio fiollo ço de la crose el challa; Ot: or tosto lo mio figluolo giuso c.; r: la trista tosto il mio figluol giu c.; O4: tosto lo mio fiol. 5 Anche in L Triv.

Tav. 21

Bu Dm (= αααα2)1

226 e forte su la testa el perchotea, duramente sul capo (+ Bu4 Hr Is N1 Zp).

564 Da lui no avisti mai ofexa alguna, mai non auesti (+ γγγγ Bu4 Hr i Is N1 Zp)2

884 se la toa pïetate no me aita! pietta tuaBu, pietate tua Dm (+ Bu4 Hr Is Zp)3

905 lui serà senpre a ogno to comando, al Bu (+ γγγγ Bu4 Is O2), alo Dm (+ Hr Is O2

Zp)4

1007 e a mi, trista, ti mostri sì sorda? pur te mostri (+ γγγγi Bu4 Hr Is N1 Zp)

1164 movendosi fin su dala corona, perfino Bu, defin Dm (+ γγγγ i Bu4 Hr Is N1 Zp)5

1200 movete, o fiumi, ver’ mi vostro corso, uer mi o [om. o Bu] fiume [-i Bu] (+ Bu4 Hr Is

N1 Zp)

1202 però che l’aqua mancha ai ochi mei, mancha laqua (+ γγγγ i Bu4 Hr Is Zp)6

1203 sì che lagreme a lor più non responde. piu a lor [-o Bu Is] (+ Bu4 Hr Is N1 Zp)7

1270 È questa quela de cui me dicesti quella e questa Bu, quellaquesta Dm (+ Bu4 Hr

Is N1 Zp)

1512 star con colui quem terra, pontus, ethera stare con lui Dm (+ γγγγ(8) Bo Bu3 Bu4 Hr Is N

N1 M4 Os Ra2 Zp)9, e star chon loro Bu (+ B

Pal T2)10

Poiché Dm presenta tracce, seppur minime, di contaminazione con un esemplare della famiglia ββββ (cfr. cap. IV, par. 2.5), non si può escludere che gli errori comuni a Bu αααα1 della Tav. 22 – che, per altro, potrebbero essere poligenetici – fossero in origine in αααα2 e siano stati poi corretti in Dm per collazione:

Tav. 22

Bu + αααα1 (11)

956 el trasse uno grande crido e terribelle, crido grando (om. Os)

1250 dal cavo ai piedi, inprima començando tuta R (+ Re Pa1), tuto Bu Gr Lt (om. Os)12

1 Grafia e lingua di Dm.

2 Anche in Bd Co F1 F2 Fa2 Gr Lt M1 O1 Ot Pl Re Vi. 3 Is: pieta tua.

4 Bu: al tuo buon c.

5 Triv: defin su. Anche in L2 Lv. γγγγ1: ala c.;L2: perfin; Es: fino; O2: fin; O3: infin; Pal: insino. 6 Anche in F1. Bl Es: manc(h)a aqua.

7 Anche in Vi. Bu: perche piu lachrime a loro n. r. 8 - Fa1 (queli).

9 Ca omette il verso. γγγγ2 O5 Ot: e star; Bl: a star; Bn Fa N N1 Os: star; Is: state con lui. 10 B: e star cum lor; Pal: a star cholloro quem; T2: a star con loro quem.

11 Grafia e lingua di R.

1153 cha romagnir sì trista e desolata. sconsolata (om. Os; + i)1

Anche

a

1 – l’ascendente di Gr Lt – è stato oggetto di una contaminazione (cfr. cap. VI, par. 3.1), perciò è possibile che pure le lezioni della Tav. 23 risalgano a αααα:

Tav. 23

Bu Os R (2)

1350 vedove, maritate e continente! incontinente (+ Fa1)3

1379 poi ch’el mio dolce fiiol morto iace». fiiol dolce4

4. I testimoni Bu

4

Hr Is Zp

4.1. La stampa di Georg Herolt (= Hr), datata 1481 ma priva di ulteriori indicazioni di data e luogo, presenta un testo pressoché identico – anche dal punto di vista formale5 – a quella realizza- ta da Luca Dominici (= Dm) a Venezia il 17 marzo 1481. Hr presenta:

a) tutti gli errori che accomunano Dm agli altri testimoni di αααα: cfr. Tav. 1-Tav. 4 (e Tav. 5); b) tutti gli errori e le varianti di αααα2 (= Bu Dm): cfr. Tav. 20 e Tav. 21;

c) una serie di errori e varianti caratteristiche di Dm: cfr. rispettivamente Tav. 24 e Tav. 25:

Tav. 24

Hr + Dm

9 e de çaschuno era paçe e solaço; do

21 che a tuto il mondo porse grande odore –; prese (+ Gb Is Zp)

98 Quest’è ’l dolor più ch’io non dico amaro! dolor e6

116 desprisïata, con la mia persona. de la (+ Bu4 Is Zp)7

170 Le piaghe mie de doglia se refrescha, e (+ L1)

234 en cui desira li ançoli guardare, di guardare (+ Br Bu4 Is Zp)1

1 Anche in Am1 Bd O5 Ro Triv. Ro: che dessere rimasa qui si sconsolata; Bd: chin uita rimanere si sconsolata. Cfr. pure Bn L M2 Pa1: desconsolata.

2 Grafia e lingua di R.

3 Anche in F Fa1 Fa2 Lu M2 R4.

4 Cfr. anche C: figlo dolce. Os: fiolo. Dm (+ Bu4 Hr Is Zp) omette dolce.

5 Le differenze di tipo linguistico appaiono minime. In genere, Dm presenta rispetto a Hr una veste fono-

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