IL TESTO E LA SUA FORTUNA
i 2 troviamo infatti:
a) lezioni di F1 + Al: Tav. 170, v. 119; b) lezioni di F1: cfr. sott, Tav. 174:
Tav. 174
i2 + F1(3)
243 mo’ son io fata de pianto maistra, pianzer (+ M1)4
400 Ancor vignerà tempo che direte: che ancor uera tempo [tenpo uerra F1] (+ Bu2)
1485 O Virgo, sponsa Yesu naçarei, christi F1 O3, de christo naççareno Pal
12.4. È stato collazionato con un testimone di
m
affine a Pl il codice Am1, che dipende preva- lentemente da un esemplare di δδδδ affine a Fa2 (cfr. cap. VI, par. 5.1) e da un testimone del gruppob
6 (cfr. sopra, par. 9). Am1 condivide infatti: a) lezioni dim
+ St Bl O2: Tav. 138, v. 323; 1 Grafia e lingua di M1. 2 Anche in Bu1. i2: del p. 3 Grafia e lingua di O3. 4 Anche in Bu1. i2: del p.b) lezioni di
m
+ Bu +i
(Tav. 158, v. 1106) e dim
+ Bu (Tav. 168, v. 1112); c) lezioni di Pl + Al: Tav. 171, v. 542;d) lezioni di Pl: cfr. sotto, Tav. 175;
Tav. 175
Am1 + Pl (1)
28 e dela forte pena el grave pianto graue pena et forte2
274 sì ch’io non podea far alguna scuxa. far non potea3
339 dicendo: «Vergen dolce, or te conforta!». uerzene maria Am1,uirgo maria Pl
349 Io me bateva, io me squarçava tuta, e si me quarzava Am1,e si mi straçaua Pl.
414 mo pur le done in força me tegniva. a4
477 El è stado senpre vostro fradelo, sempre stato [stando Am1] (+ L1)5
559 çamai no producesti cotal fiore un cotal (+ Bd)
892 che a lui se torna con verasia fede, ritorna (+ Bd L1)
12.5. Il codice L1, che deriva in gran parte da un affine di M3 (cfr. par. 7.4), è stato contaminato con un testimone vicino all’affine di Pl da cui ha attinto Am1 (v. par. precedente). L1 condivide infatti:
a) lezioni di Pl presenti anche in Am1: cfr. Tav. 175, vv. 477 e 892; b) lezioni di Pl assenti in Am1, ossia:
i. lezioni di Pl + Al: Tav. 171, v. 638; ii. lezioni di Pl: cfr. sotto, Tav. 176; c) lezioni di Am1: cfr. sotto, Tav. 177;
Tav. 176
L1 + Pl (6)
222 «Dio te salve, Cristo, re de Çudea!», re dela (+ r)
802 Ma tu, mia vita, ch’io vego morire, che te (+ Ro)7
884 se la toa pïetate no me aita! pieta gia (+ Pa)8
1197 liquefaceame il cuor come la cera. liquefacto mi fu el L1, liquefattol mio Pl (+ Bl)9
1 Grafia e lingua di Pl.
2 Anche in Ca. Cfr. pure Fa1: e dela tua gran doglia el forte p. 3 Anche in Bl O2 Lv.
4 Anche in Bu C.
5 Anche in Br M Vi (el sempre e stato). 6 Grafia e lingua di Pl.
7 Anche in Ald. 8 Pa: se za la tua pietade.
Tav. 177
L1 + Am1(1)
93 Io persi ogni baldeça, ogni conforto, alegreza
831 de ti che me fa’ sì trista e dolente. mai fata2
Da notare che L1 presenta una lezione di F1 in un punto in cui Pl è lacunoso:
Tav. 178
L1 + F1(3)
1254 e ’l sangue dele golte via forbando. netando (om. Pl; + Bd Bu1 Ro St)
12.6. Presenta, infine, tracce di contaminazione con Pl anche il codice Pa, che deriva perlopiù da un affine di Vi (cfr. avanti par. 14.2). Abbiamo infatti:
a) lezioni di Pa +
m
(- Pl) + Al: Tav. 170, v. 592;b) lezioni di Pl: cfr. sotto, Tav. 179:
Tav. 179
Pa + Pl (4)
27 dela gran doglia toa, Vergen Maria, uirgo (+ ir St)
619 sul monte quando cambiasti figura, albor quando cambio Pa, tabor cangiando Pl
884 se la toa pïetate no me aita! za la tua pietade Pa, la tua pieta gia Pl (+ L1)
907 o canbio d’ogni doglia e dolor mixto, di gran dolgia
13. I testimoni Bd Bl Re
13.1. Bl – che dipende prevalentemente da un testimone di γγγγ affine a Fa1 (cfr. cap. V, parr. 1 e 3) – è stato contaminato con
n
, l’ascendente di Pl, in cui, ricordiamo, erano confluite lezioni dim
e di O5 (cfr. 10.4 e 12.1). Bl presenta infatti:
a) lezioni di Pl risalenti ad
h
, ossialezioni di Pl + O5 + γγγγ (Tav. 81, v. 271) e di Pl + Pa1 (Tav. 107, v. 662);b) lezioni di Pl risalenti a
m
: Tav. 166, v. 1174; c) lezioni di Pl: cfr. sotto, Tav. 180:1 Grafia e lingua di Am1.
2 Anche in Al. 3 Grafia e lingua di St. 4 Grafia e lingua di Pl.
Tav. 180
Pl + Bl (1)
101 amaramente lì fo flagellato. chel2
364 E quando toa sorela era servente, presente (+ Bd St)
536 o lasa mi, del suo sangue ti bagni? oyme lassa (+ O4 Ro)3
641 Non è quî ochi quî che solevasti, quando al ssolle leuasti Bl, quando sulleuasti Pl
667 quando desti la lege a quî che erava? la legge desti
695 Omè, como veg’io destese quele, si destexe Pl (+ Lv), distesse si Bl
1197 liquefaceame il cuor come la cera. lyque fata yl Bl, liquefattol mio Pl (+ L1)4
13.2. Re e Bd – che derivano perlopiù da altre fonti (cfr. rispettivamente par. 4.1 e par. 16.1)5 – hanno attinto alcune lezioni da un comune capostipite, come provano gli errori e le varianti della Tav. 181:
Tav. 181
Bd Re6
1106 Et echo ogni ’legreça è fata in pena, uolta
1154 Quando io dissi “Beata me de’ dire dissio7
1223 più de cento anni me parea un’ora, milli
1308 defin che la mia vita trista dura. per8
L’ascendente di Bd e Re era già contaminato. Una delle sue fonti era affine ad Al. Bd e Re infatti condividono:
a) una lezione di
l
+ γγγγ O2: Tav. 120, v. 630; b) una lezione di Al + O2: Tav. 134, v. 855; c) una lezione di Al: cfr. sotto, Tav. 182;91 Grafia e lingua di Pl.
2 Anche in Ca. 3 Ro: ome dolente.
4 Anche in Bn. Bn: lique me fatto lo; L1: liquefacto mi fu el.
5 Re, ricordiamo, deriva in larga parte da un affine di T (v. sopra par. 4.1); Bd dipende prevalentemente da un testi- mone di q (v. avanti 16.1).
6 Grafia e lingua di Re. 7 Anche in Ot. 8 Anche in L2.
9 Bd e Re condividono anche lezioni di Al F2 + h + ββββ (Tav. 3, v. 145) e di Al F2 + O5 + ββββ (cfr. cap. IX, par. 5.2.1, Tav. 38, v. 1023). Dal momento che Re dipende anche da un testimone del gruppo b (v. sopra par. 4.1), non è pos- sibile stabilire da quale delle sue due fonti ricavi tali lezioni.
Tav. 182
Bd Re + Al (1)
243 mo’ son io fata de pianto maistra, del (+ i2)2
Bd Re presentano poi una lezione di St + O2 (Tav. 140, v. 450), ma si tratta probabilmente di un punto in cui Al è stato corretto per collazione. Abbiamo poi una serie di lezioni di
l
e in particola- re di Al che figurano soltanto in uno dei due testimoni. Poiché, come si è detto, Bd e Re dipen- dono anche da altri esemplari, è probabile che tali lezioni appartenessero alla loro fonte comune. Bd presenta:i) lezioni di Al F2 + Lu O5 + ββββ1: Tav. 14, v. 586;
ii) lezioni di Al St + Bl O2 (Tav. 127, v. 736) e di Al St + O2 (Tav. 128, v. 233); iii) lezioni di Al F2: Tav. 116, v. 69;
iv) lezioni di Al + O2: Tav. 134, vv. 262 e 855; v) lezioni di Al + Bu: Tav. 153, vv. 445 e 681; vi) lezioni di Al + F1: Tav. 170, v. 88;
vii) lezioni di Al: cfr. sotto, Tav. 183:
Tav. 183
Bd + Al (3)
91 vedendo far al mio figluol tal torto, udendo
94 vedendo il mio fïol sì dolce e caro udendo
117 Io me bateva el peto e sì cridava: e poi
118 «Omè, fïol mio dolce, omè, ’legreça!». manca4
324 pur per veder lo fine d’i mie’ guay. sol (+ Ro Pal)5
342 che çamai no porò più consolarme? raconsolarme Al, riconsolarmi Bd6
355 «O done – diss’io – vedete el mio natto! io dixe Al, i dissi Bd
562 defin ch’el iera piçolo in la cuna, piccolello Al (+ Bu2), piccolino Bd.7
727 “Ecce ancila del Signor son fata”. ecco ancilla Al, ecco lancilla Bd (+ L2 Pa)
777 ‘Maria, piena d’ogni cossa amara’, doglia
875 Chi serà quel che abia de mi più cura? auera Al, aura Bd.8
876 O trista, piena de tute vergogne! de tanto piglio Al, ditante uergogne Bd.
1 Grafia e lingua di Re.
2 Anche in Bn. 3 Grafia e lingua di Al. 4 Anche in M2. 5 Anche in R4. 6 Bd: ne giamai piu potro.
7 Cfr. anche Ro (picchino) e Es (peçenino). 8 Anche in Bn Ca.
Bd condivide poi lezioni di F2 St (Tav. 118, v. 1325), di St + i (Tav. 139, v. 1125) e di Bu +
i
(Tav. 158, v. 1166) in punti in cui Al è lacunoso. Vista la stretta relazione tra Bd e Al, è probabile che alcuni casi di accordo di Bd con
1) F2 St: Tav. 115, v. 418;
2) F2 + γγγγ
i
: Tav. 135, v. 243; Tav. 136, v. 403;3) St +
i
(Tav. 139, vv. 876 e 1125) e St + O2 (Tav. 140, v. 450); dipendano dal fatto che Al è stato oggetto di un’ulteriore contaminazione.Anche Re presenta un cospicuo numero di lezioni di Al che non figurano in Bd, vale a dire: A) lezioni di
l
: Tav. 109, v. 854;B) lezioni di
l
+ γγγγ O2: Tav. 120, v. 299; C) lezioni di Al F2 +d
1f
: Tav. 150, v. 506; D) lezioni di Al St + Am1: Tav. 146, v. 854;E) lezioni di Al F2: Tav. 110, v. 515; Tav. 111, v. 366; Tav. 116, v. 265; F) lezioni di Al St: Tav. 112, v. 350;
G) lezioni di Al: cfr. sotto, Tav. 184;
Tav. 184
Re + Al (1)
512 coi piedi e con le mane a ti ficade? in2
639 vedendo i ochi belli esser sì guasti essere3
715 de quella che tanto dolor sostiene. dolor [-e Al] tanto
Abbiamo poi casi di accordo di Re con F2 + O2 (+ Bu: Tav. 137, v. 407), con St + Bl O2 (Tav. 138, v. 323). Anche in questo caso si tratterà di punti in cui Al è stato corretto per collazione.
La seconda fonte dell’ascendente di Bd Re doveva essere affine a Bl (derivato a sua volta da γγγγ, e collazionato con Pl, v. sopra 13.1), come provano le lezioni comuni della Tav. 185:
Tav. 185
Bd Re + Bl (4)
198 benché dal planto io fosse gravoxa, fussi assai Bd Bl, assai fosse Re
301 «O in excelsis, o tu Re de gluoria, alto5
477 El è stado senpre vostro fradelo, egli ue stato buon padre e Bd, gli e statto senpre buon uostro Bl, gli e stato sempre uostro bon Re (+ Lv
Triv)6
Si danno poi lezioni di Bl presenti in uno solo dei due testimoni. Bd presenta: I) lezioni di γγγγ: cfr. sotto, Tav. 186;
II) lezioni di γγγγ2: cfr. sotto, Tav. 187; III) lezioni di Bl + Pl: Tav. 180, v. 364; IV) lezioni di Bl: cfr. sotto, Tav. 188;
1 Grafia e lingua di Re.
2 Anche in Fa2 r.
3 Anche in Am1 Bn. Cfr. Pa: esserse. 4 Grafia e lingua di Re.
5 Anche in Bu Bu1 Lu M3. Bd: o incomprensibil alto re di g. 6 Lv: sempre ello fo uostro bon; Triv: uostro le stato e sempre bon.
Tav. 186
Bd + γγγγ (1)
465 Io aveve el cuor de doglia tuto aflito si de doglia γγγγ (+ O2),2 cosi di doglia Bd.
Tav. 187
Bd + γγγγ2 (3)
126 Se vuy savesti – dis’io – o vu’ çudey, chan (+ O2)4
206 Io stava cossì triboloxa e stancha, cossi io staua Fa1 Triv (+ O2), chussy mi staua Bl
Bd (+ Bu1)5
729 ogni grameça par ch’el cuor me adentre, tristeza (+ O2)6
Tav. 188
Bd + Bl (7)
416 – dis’io alora – dove son io çonta, allhor io dissi Bd, alor dissyo Bl
739 E vedendomi sì piena de pene, me uedendo8
829 Vedi lo mio fiiol obedïente de uedi
Re, a sua volta, condivide:
A) lezioni di γγγγ: cfr. sotto, Tav. 189; B) lezioni di Bl: cfr. sotto, Tav. 190;
Tav. 189
Re + γγγγ (9)
575 Così parlav’io a lei con gran dolçeça: tal (+ O2)
1307 cha in le mie brace: lì voio ch’el stia qui γγγγ (- Triv),10 qua Re
Tav. 190
Re + Bl (11)
3 del Figlio fusti madre, figlia e spoxa. pare
1 Grafia e lingua di Fa.
2 Anche in Ro Bn. Bn: de doglia si afficto; O2 Ro: si di doglia il c(hu)or afl. 3 Grafia e lingua di Triv.
4 Anche in L2. Bl Fa1 L2: c(h)ani
5 Bd: stauo; O2: e chussi staua io; Triv: e cossi staua. 6 Anche in M1 O4
7 Grafia e lingua di Bl. 8 Anche in Am F1 Ot. 9 Grafia e lingua di Fa.
10 Anche in Fa2. Re: qua in le mia braccia io uoglio che se stia. 11 Grafia e lingua di Re.
Da notare che Re presenta una lezione di Pl che non figura in Bl. Si tratta probabilmente di una innovazione che il copista di quest’ultimo manoscritto ha corretto per collazione:
Tav. 191
Re+ Pl (1)
593 Lo sangue ensiva del corpo bellegno, de quel (+ r)
13.3. Triv condivide con Bd Bl Re la variante del v. 477 (cfr. sopra Tav. 185) e poi presenta alcune lezioni in comune con Bl (cfr. sotto, Tav. 192):
Tav. 192
Triv + Bl (2)
444 Vui che leçete, dovete pensare doueti [doue Bl] ben (+ L)
1051 per adorarlo, e ciò David non taque. ede3
1243 In questo meço, stando co gran duolo, in chottal Bl, con tal Triv (+ Lv)
Questo potrebbe far pensare a una sua sporadica collazione con un esemplare simile a Bl. 13.4. Sintetizziamo nella Figura 4 i rapporti tra i gruppi
b
6,g
,h
,l
,m
,n
:Figura 4
1 Grafia e lingua di Pl.
2 Grafia e lingua di Triv. 3 Anche in L1 M3 Pa1. Am1 Al h F2 Pa1 O2 Re / L / γγγγ δδδδ g b6 Lu O5 l Bu n F1 m f Pl Bl Bd Re St Lv
14. Il capostipite o (= L
2O
4Pa Ve Vi)
14.1. Sopra abbiamo mostrato come O4 derivi in parte da un testimone di
b
5 affine a Bn Bu (cfr. par. 8.4). La seconda fonte da cui ha attinto O4 doveva essere un discendente din
vicino a Pl (par. 10.4). O4 infatti presenta:a) lezioni che
m
(= F1 Pl) ha tratto da δδδδ (cap. VI, par. 6.1) ossia: i. lezioni dim
+ δδδδ: cap. VI, par. 1.1, Tav. 3, v. 357 e Tav. 4, v. 584; ii. lezioni dim
+ Fa2: cap. VI, par. 6.1, Tav. 58, v. 490;b) lezioni che Pl ha tratto da O5: Tav. 105, v. 248; c) lezioni di
m
: Tav. 166, v. 762;d) lezioni di F1 in punti in cui Pl è lacunoso: cfr. sotto, Tav. 193; e) lezioni del solo Pl: cfr. sotto, Tav. 194;
Tav. 193
O4 + F1
1314 o tu mi sepelissi mi con lui. chonesso F1, comesso O4 (om. Pl; + Lv r Ro St
Vi)1
Tav. 194
O4 + Pl (2)
73 mi serà più restoro a conpartirla remedio
536 o lasa mi, del suo sangue ti bagni? oyme lassa (+ Bl)3
555 Io vego la persona soa star nuda, star si (+ Bu2 L2 Pa Vi)4
656 Dov’è, fiiol mio dolce, tanto odore dolce figlol mio5
952 che quasi a dir non pareria possibelle dirlo non paria Pl (+ Ot), dirlo non par O4 (+ St)6
14.2. Una ricca serie di errori (Tav. 195) e di varianti caratteristiche (Tav. 196) dimostra la di- pendenza di Pa e Vi da un comune capostipite:
Tav. 195
Pa Vi (7)
384 e ad alta voxe verso el ciel cridava: et in alta uoce ver del
445 che, poi ch’el fo creato Adamo ed Eva, manca
1 F1: sotterra me; Lv: o sepellisse meI; O4: o tuo me e sepelissime. 2 Grafia e lingua di Pl.
3 Cfr. anche Ro: ome dolente che ecc.
4 Pa Vi: u. la persona s. s. n.; Pl: u. sua persona s. s. n. 5 Anche in Triv.
6 St: a dirlo par non sia.
447 «Vedete, o done – dis’io – ch’el se lieva cului che su
556 el corpo suo retorto a guisa d’angue, stare
653 Como poté quela vitoperoxa podette
770 mi fa datorno d’ogni doglia asedio. dogni doglia tutto intorno
796 Lassa mi sol sentir gli dolor’ mei: manca1
821 del pomo, doloroxa, et ïo gusto i [mi Pa] o gustato
823-825 mancano2
841 Se decernuto ben avesti el meglio, terminato Pa, determinato Vi
887 la grande doglia che nel cuor me preme». gran doglia tua chel
954 Çà mi pareva ch’el fosse insensibelle, çoanni parea che
955 e, cossì stando, sul’ora di nona della3
1018 e quanto più mi lamentava a liei, quanto forte
1094 Algun di lor mai no me disse come manca
1279 Or donqua, Dïo celeste e superno, uertu Pa, uirtude Vi.
1338 da mi che per ti sento tanta guera. o Pa, si ho Vi
1416 Tu festi pace dove era tal guera, festi doue che era una gran Pa, fecisti doue era gran Vi
1510 nova sint omnia in me, recedant vetera, et noua
Tav. 196
Pa Vi
381 Dee, dime s’el è desso, ch’io ten priego». lui chio te ne
395 sì che ciascuno poté veder lui, ciascuna4
456 Io era tanto çà venuta a meno, ça uenuta tanto
531 Perché, dolente mi, tanto durasti, tanto mai
548 a star nel grembo tuo non si desdegna. stare nel ramo
552 Io ti domando questo cun tal priegi, io tel domando cum cotanti preghi5
1 Vi: sentire.
2 Questi versi mancano anche in O3. 3 Anche in Bu2 Co Lu Ot Ro.
4 Anche in M1 M2 O3 Re e Bu (zaschaduna).