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ma che non sono confluite in Am, Bn e Bu.

IL TESTO E LA SUA FORTUNA

b 5 ma che non sono confluite in Am, Bn e Bu.

9. Il capostipite b

6

Si accorda talora con Pa1 il codice Am1, il cui copista tenne pure presente un esemplare di

δδδδ affine a Fa2 (cfr. cap. VI, par. 5.1) e un testimone vicino a Pl (cfr. avanti, par. 12.4). Am1 presen-

ta infatti:

a) lezioni di ββββ: Tav. 2, v. 1381;

b) lezioni di ββββ1: Tav. 14, vv. 781, 1184;

c) lezioni di

b

2: Tav. 27, vv. 1257 e 1275; Tav. 28, v. 515; Tav. 29, vv. 767 e 1241; Tav. 30, v. 1320; Tav. 31, v. 11; Tav. 32, v. 1053; Tav. 33, v. 895 (Tav. 59, v. 1336)

d) lezioni di L2

Es Pa1 (=

b

3): Tav. 35, vv. 616, 629; di Es Pa1 (=

b

3): Tav. 45, vv. 977, 1301;

e) lezioni di Bn Pa1 (=

b

5): Tav. 57, vv. 197, 751, 870, 915; di Bu Pa1(=

b

5): Tav. 62, v. 365;

f) lezioni di Pa1: cfr. sotto, Tav. 70:

Tav. 70

Am1 Pa1(2)

988 o anima mia, fuor del corpo non vai, trista (+ Bl Lv)3

1252 con la mia boca io andava tocando tuto andaua tocando Am1, tuto lo basai Pa1

1268 se questa è quela carne che tolesti manca (+ Lv) 4

1274 che al suo fiiol Yosep Rachel fe’ instessa, manca

1382 ver’ mi piançendo con grandi clamori, sospiri (+ Lv O5 St)5

1384 Pensate questo ancora, o pecatori, manca (+ O5)6

1386 e vederete i mie’ grandi dolori. uedeti7

Per determinare i rapporti tra Am1 e gli altri testimoni di ββββ appaiono particolarmente significa- tivi gli errori dei vv. 1382 e 1268. Nel primo caso (cfr. sotto, Tav. 71), Am1

Pa1 presentano un er- rore diverso da quello che accomuna gran parte dei testimoni discesi da

b

2, ossia Co Bn Es L2. La lezione grande chiamore figurava anche in

b

5, come dimostra la sua presenza in Bn. Poiché Am1

1 Am: mi trassi allora uno.

2 Grafia e lingua di Pa1. 3 Lv: o alma.

4 Lv: se questa e dessa che gia tu. Per l’inserimento di tu (condiviso anche da Bn Es L2 O4), cfr. sopra Tav. 34. 5 Anche in M.

6 O5 tenta di ripristinare l’esatta lunghezza del verso: p. questo o tristi p. 7 Anche in Is.

Pa1 presentano numerose analogie con

b

5 (cfr. sopra, punto e)), la lezione comune grandi sospiri del v. 1382 sembrerebbe provare il loro più stretto legame rispetto a Bn:

Tav. 71

Co Bn Es L2

1382 ver’ mi piançendo con grandi clamori, grande chiamore

Am1 Pa1

1382 ver’ mi piançendo con grandi clamori, sospiri(+ Lv St O5)1

Tale ipotesi è confermata dal v. 1268 (cfr. sotto, Tav. 72). I capostipiti

b

3 (= Bn Es L2

O4 Pa1) e

b

5 (= Bn O4

Pa1) – e, di conseguneza, anche

b

4 – presentavano un’ipermetria, dovuta all’inserzione del pronome tu. I testimoni da essi discesi tentano in vario modo di ripristinare l’esatta lunghezza del verso: Es omette che, l’ascendente di Bn O4 sostituisce quela con la. Anche in questo caso Am1 e Pa1 presentano una variante che li isola dal resto dei testimoni di

b

3 e

b

5, ossia l’omissione del nome carne:

Tav. 72

Bn Es L2 O4 Pa1 (= b3)

1268 se questa è quela carne che tolesti che tu (+ Lv)2

Am1 Pa1

1268 se questa è quela carne che tolesti manca (+ Lv)3

I dati appena esposti, dunque, dimostrano la derivazione di Am1 e Pa1 da un comune intermedia- rio,

b

6 , disceso assieme all’antigrafo di Bn (e Bu) dal capostipite

b

5.

Come si mostrerà più avanti (cap. V, par. 2.7), l’ascendente di Pa1 è stato collazionato con un esemplare del gruppo γγγγ1 vicino a Fa. Ora, le lezioni comuni a Am1 Pa1γγγγ1 e a Am1 Pa1 Fa riporta- te qui di seguito (Tav. 73, Tav. 74) provano che il copista di Am1 si servì dell’ascendente di Pa1 (o di un suo apografo) dopo la sua contaminazione con un affine di Fa:

Tav. 73

Am1 Pa1 + γγγγ1

1100 Tenendo lui in so braço: “Io ti novello reuello (+ Bu4Lv O5)

Tav. 74

Am1 Pa1 + Fa

1104 Alora d’alegreça era sì piena, io era (+ St)4

1 Anche in M.

2 Bn: che uoi; Bn O4: la carne Bn O4; Es omette che. 3 Lv: se questa e dessa che gia tu tolesti.

9.1. Sulla base di quanto detto nei parr. 7-9, possiamo aggiornare lo stemma della famiglia

ββββ prosposto in precedenza (v. par. 6.3) nel modo seguente:

Figura 2

10. I capostipiti g (= Am

1

Lu Lv O

5

) e h(= Lu Lv O

5

)

10.1. O5 deriva da un ascendente già contaminato. Una delle sue fonti è facile da determinare: doveva essere un manoscritto di

b

6 (= Am1 Pa1). Infatti O5 presenta:

a) lezioni della famiglia ββββ: cfr. Tav. 2, v. 1381; Tav. 3, v. 145; Tav. 20, v. 759;

b) lezioni del gruppo ββββ1: cfr. Tav. 13, v. 1156; Tav. 14, vv. 586, 1184; Tav. 15, v. 342; Tav. 20, v. 759;

c) lezioni del gruppo

b

1 (= C Co Pa1): cfr. Tav. 25, vv. 1048 e v. 1375;1

d) lezioni del gruppo

b

2(= Co Pa1): cfr. Tav. 28, vv. 372 e 990; Tav. 59, v. 1336; lezioni che

b

2 ha probabilmente ricavato da γγγγ (Tav. 29, v. 767), da Bl Fa1(Tav. 30, v. 1320) e da Ald (Tav. 33, v. 895);

1 Si noti che la lezione di b1 del v. 1375 è assente in Pa1 (cfr. Tav. 25). Questo dimostra che il copista di O5 si servì di un ascendente di Pa1, o di un suo affine, prima della contaminazione di quest’ultimo con Pal (v. cap. V, par. 4.10). Mentre, infatti, in questo punto C Co O5 (+ Am Bd Br Es L1 M3) hanno la lezione erronea a casa, Pa1 segue il testo di Pal: como lassa Pa1, io som lassa Pal.

T O Si Re C Co Am1 Ald L ββββ β β β β1 β β β β2 b b1 b2 b3 c Es Fa2 L2 Bu2 Br b4 Bn Bu O4 b5 Am L1 M3 Pa1 γγγγ1 b6

e) lezioni di L2

Es Pa1 (=

b

3): Tav. 34, v. 339; Tav. 35, v. 629; lezioni di Es Pa1 (=

b

3): Tav. 45, v. 1256;

f) lezioni di Bn Pa1 (=

b

5): Tav. 57, v. 1225; Bu Pa1 (=

b

5): Tav. 62, v. 365; g) lezioni di Am1

Pa1 (=

b

6): Tav. 70, vv. 1382 e 1384;

h) lezioni che

b

6 ha attinto da γγγγ1 (cfr. par. 9): Tav. 73, v. 1100 e, sotto, Tav. 75, v. 429 (- Am1);

i) errori e varianti di Pa1: cfr. sotto Tav. 76; j) errori e varianti di Am1: cfr. sotto, Tav. 77:

Tav. 75

O5 + b6γγγγ

429 tute piançendo con doia angosoxa. pena grauosa γγγγ,1 doglia penosa O5 Pa1 (- Am1; +

F2 Ro)2

Tav. 76

O5 + Pa1(3)

91 vedendo far al mio figluol tal torto, tanto O5 (+ Lu M2), cotanto Pa1

193 ch’io sento doglia più ch’io fesse may. sentisse O5 (+ Lv), chio sentesse Pa1 (+ Re)4

293 Pur el se mosse a far contra natura: pur luy se uolse a far O5, pur uolse far lor uoglia Pa1

387 quest’è il mio Dio, quest’è la vita mia. e(+ Bu1 Es Lv)5

646 vedendo in lie’ gli sospiri sì spesi? spiriti (+ Bn Fa2Lv Pl)6

769 La grande pena tua, madre, e ’l tormento madre el to O5 (+ Lv),7 o madre e lo Pa1

1225 Stando cossì poi piçola demora, per (+ Bn St)8

1256 baxando quelle plage e ’l corpo aflito, quelli piedi el O5 (+ Lv)9, li pedi e quello Pa1 (+

Es) Tav. 77

O5 + Am1(10)

23 e tu festi la paçe, e come via manca (+ Bu Bu1 Pl St)1

1 Escluso Bl.

2 Pa1, seguito da O5 (e da F2 Ro), fonde le due lezioni. 3 Grafia e lingua di O5.

4 Anche in r.

5 Bu1 Lv: et e la u. m. Cfr. anche F2: queste il mio dio lauita mia. 6 Pl: li spiriti soi.

7 Anche in Fa2: e lo tuo t. 8 Anche in Fa2.

9 Es: lasando ly pidy como el chorpo aflito. 10 Grafia e lingua di O5.

465 Io aveve el cuor de doglia tuto aflito manca (+ Al F2 Bu Lu Lv Pal)2

552 Io ti domando questo cun tal priegi, questi cotal (+ Bd Bu4Lv Pl Ro)3

656 Dov’è, fiiol mio dolce, tanto odore fiol(o) mio cotanto (+ Pa Vi)4

966 Et in quel’ora el disse: «O Padre Dio, manca

1291 E pur piançendo e cridando mi molto, in alto

Expl. Explicit Virginis beate lamentatio et intacte, vulga- riter compillata et in ritimis prolata ore fratris En- selmini ordinis sancti Augustini.

fletus siue lamentatio beate [venerabillis Am1] marie

uirginis et intacte [et intacte manca in Am1] uulga-

riter compillata et in rithimis [in ritimisi Am1] pro-

bata per sapientem et [sapientem et manca in Am1]

religiosum uirum fratrem [frater Am1] enselminum

[anselmum O5]

Poiché Am1 è stato sottoposto a una contaminzazione approfondita con un esemplare di δδδδ (cfr. cap. VI, par. 5.1) è ragionevole pensare che gli errori della Tav. 76 risalgano a

b

6 e siano stati corretti successivamente in Am1, mentre quelli della Tav. 77 testimonino il più stretto legame tra Am1 e O5 rispetto a Pa1.Indicheremo il capostipite comune a Am1 O5 con

g

.

Oltre alle lezioni in comune con Pa1 e Am1, O5 presenta anche affinità con altri due esemplari di ββββ: L, che con Ald forma la sottofamiglia ββββ2 (v. sopra, par. 2) e Re, che dipende per larga parte da un affine di T (v. sopra, par. 4.1). Abbiamo infatti:

1) una lezione di O5 + Ald C L O Re Si T non presente in

b

2 (cap. IX, par. 5.2.1, Tav. 38, v. 1023) che potrebbe risalire sia a ββββ2, sia a Re T;

2) lezioni che associano O5 a Re, ossia:

i. lezioni di Re T: Tav. 17, v. 469, Tav. 19, v. 1332; ii. lezioni di Re: cfr. sotto, Tav. 78:

Tav. 78

O5 + Re

84 però ch’io fu’ tanto piena de guai chiotanto fu O5 (+ Lv), che tanto io fui Re

549 Quest’è lo mio fiiol e non è tuo, e lo O5, el Re (+ Lu)5

3) lezioni che associano O5 a L, ossia: i. un errore di ββββ2 (Ald L): Tav. 5, v. 228; ii. lezioni di L: cfr. sotto, Tav. 79:

1 Am1: tu festi pace e comune uie; Bu1 St: facesti; O5: tu festi pace come drita uia (cfr. Tav. 101); Pl: e tu fisti pace e festi la uia. Omette la anche Bu.

2 Anche in R Si. Al: el cor mio; Bu: io di doglia auea Bu; Lv O5: di doglia el cor(e) afflitto; Pal: tristo.

3 Anche in γγγγ2 Bn Es O1 O3 Pal. Lv: hor ti faccio io q. c. p.; Pal: chotai; Ro: cotali. Cfr. pure Al: questo cotal prego.

4 Anche in Bu Es Pal. Omettono dolce pure Am Co Dm [+ Hr Is N1 Zp] Fa2 Lu Lv L2 N1 O4 Ot Ro Si. Cfr. Pl: dolce figlol mio cotanto. O4:dolçe fiol mio tanto.

Tav. 79

O5 + L (1)

6 atorno il sole quando il più sentilla, piu al (+ St)

32 e poi fin ch’el fo ço del legno tolto delo legno zo L, del legno zoxo O5

215 Poi despoiato dela biancha vesta, poi fo despoiato L, poi despoiato fo O5.2

243 mo’ son io fata de pianto maistra, di piancti3

367 E poy rescuscità lo to fradelo lazar to fratello O5 (+ Pl),4 lazero lo tuo fradelo L

618 che più del sol mostrò d’aver chiareça monstraua5

897 e disse: «Mulier, tuto vegno mancho, ecce L, echo o O5

1105 o trista mi, ch’io non intixi lui. lintese6

1150 che avesse doia tal come la mia. come e (+ Lu)7

1276 Tanto mi par dilacerata e fessa a mi (+ Lv)

1341 io vegno a ti, como tu vedi, aflita. tu me

Ora, se l’ipotesi della derivazione di O5 (o, come diremo meglio più avanti, del suo ascendente) da tre esemplari affini rispettivamente a Am1, Re e L è corretta, dobbiamo attenderci che esso pre- senti tutte le innovazioni peculiari di ββββ (Ald C Co L Pa1 O Re Si T). In effetti, gli errori di

ββββ (Tav. 1, vv. 125, 478) che non si trovano in O5 non compaiono nemmeno in

b

6, che, come si è

visto (cfr. sopra, par. 6.2), fu probabilmente ricorretto su un esemplare di γγγγ1. Va notato, d’altro canto, che le coincidenze riportate nelle tavole seguenti inducono a pensare che l’ascendente di O5 abbia fatto ricorso anche a un testimone esterno a ββββ. Si danno infatti lezioni comuni a O5

γγγγ (= Fa Bl Ca Fa1 Triv) δδδδ (= M M1

M2 O1 Ro)8:

Tav. 80

O5 + γγγγ δδδδ(9)

529 enella tera, che sopra natasti entro la (+Lv)10

1129 sì che miego non par, né io paro siego. io (+ F2 Lu Lv St)11

1 Grafia e lingua di L.

2 O5: fo la b. u. Cfr. anche Fa1 (p. fo spoiado), Pal (p. fu ispogliato), Ro (p. gli fu spogliata la). 3 L: maistra di piancti.

4 Pl: laçaro.

5 Anche in Am Bl Bn i Triv. 6 Anche in O1 (lentise).

7 Anche in Am Bu1 Ot Triv. Cfr. inoltre Am (tal qual e), Ot (qual e). 8 Cfr. rispettivamente capp. V e VI.

9 Grafia e lingua di M. 10 Anche in Bn Bu2 F1 i L1.

Non è facile stabilire con sicurezza da quale delle due famiglie O5 abbia attinto tali varianti. Le le- zioni comuni riportate nelle tre tavole seguenti sembrerebbero dimostrare la sua dipendenza da un testimone di γγγγ affine a Fa1 Bl:

Tav. 81

O5 + γγγγ (1)

271 ma io non potea, tanto era el gran clamore. el rimore γγγγ (- Bl; + i1),2 per lo gran remore O5 (+

Bl Pl r)

461 pasai oltra per tuta quela çente. chio pasai ultra per tuta la (+ O2)3

813 ma tuta la caxion dal’omo tolsi. uolsi (- Bl; + O2)4

1437 Tu scala per cui al cielo se ascende, per la qual al ciel (+ Am1 O2 O3 Re St),5 per la

chuy O5

Tav. 82

O5 + Bl Fa1 (6)

476 che ve pò dar salù, stando fedeli. saluar (+ Bd F2r)7

1320 e posto dentro il nuovo molimento. in (+ Lu Re)8

Si dà anche un caso di accordo di O5 con Bl:

Tav. 83

O5 + Bl

942 Ma puoi ch’el piace al sumo consiglio, a quel

Quest’ultima coincidenza può essere spiegata anche in un altro modo. Bl, infatti, è stato collazio- nato con un collaterale di Pl, che, come si vedrà più avanti, ha a sua volta attinto alcune lezioni da O5 (cfr. parr. 10.4 e 13.1). Si può pensare che in questo punto Pl abbia restaurato la lezione origi- nale per ulteriore collazione, e che l’errore di O5 si sia conservato soltanto in Bl.

O5 presenta, d’altro canto, anche lezioni di δδδδ (= M M1 M2 O1 Ro),9 di

d

1 (= M1 O1 Ro)10 e di M1:

1 Grafia e lingua di Fa.

2 Anche in Ot Vi. Cfr. poi Am1 Br Bu Bd F1 O2 Ro: el/lo gran rimore/remore/romore; Al: tanto era grande lo remore. 3 Fa1:si pasaua oltra tuta la g.; O2:oltrapasai; O5:passay doltra; Bl: che holtra passay per la zentte.

4 Fa1: suolsi.

5 Anche in Fa2. Am1: per la qual al ciello. 6 Grafia e lingua di Fa1.

7 Anche in Es. Bd: che saluar sol ui puo; Es F2: saluare; r: che ui puote saluare sel domandate; O5: el qual salvar ue puo. 8 Anche in Co L1 L2.

9 Cap. VI,par. 1.1. 10 Cap. VI,par. 1.3.

Tav. 84

O5 + δδδδ

852 ché, s’io sento dolor, tu ’l vidi e sai. asay (+ Fa2 Lu Ve)1

1069 par che si fuça ogni cossa animata!». faça [fieçe M1]2 (- Ro; + Bn Lr GtO5r)3

Tav. 85

O5 + d1(4)

498 Ma pur di lui algun no se dolea, algun [niun Ro]de lor (+ Lt Lv Gr)5

Tav. 86

O5 + M1 (6)

178 fo flagellato cum amare bote. le amare

610 Mo’ pare abusïone a chi la mira. chuy (+ Gr Lv Lt M)

Va rilevato, tuttavia, che le innovazioni delle Tav. 84-Tav. 86 appaiono meno significative di quel- le delle Tav. 81-Tav. 83. Per quanto, dunque, non si possa escludere con certezza che

h

abbia a- vuto rapporti anche con un testimone di δδδδ, sulla base dei dati esposti qui sopra l’ipotesi della sua contaminazione con γγγγ risulta sicuramente più plausibile.

10.2. Le stampe Lv e Vd – che come si vedrà nel par. 10.2.1 presentano stretti legami – dipen- dono in parte dallo stesso capostipite da cui discende O5 (per l’altra fonte di Lv Vd si veda avanti, par. 15.3).

10.2.1. L’edizione realizzata da Cristoforo Valdarfer nel 1481 (= Vd) condivide gran parte degli errori (Tav. 87) e delle varianti (Tav. 88) dell’editio princeps di Filippo da Lavagna (= Lv):

Tav. 87

Lv Vd

132-134 mancano

159 E molte done che eran lì venute, erano molte donne

165 Pur io no me podeva consolare, manca

175 e fate ch’el cuor vostro più se spoltre. scopre

1 Anche, indipendentemente, Bl Bu Co L1 Triv. 2 Cfr. anche Bu: par che mi fieze chossa animatta. 3 Ro: par che moffenda.

4 Grafia e lingua di M1.

5 Anche in Bd (ma il piu di lor di lui) Bu1. 6 Grafia e lingua di M1.

248 Non era algun che de luy duolo avesse, cera chi

909 Omè, ch’el cuor mio sempre serà tristo, hai miser cor sempre sarai 919 Ma io non posso far altro, poy ch’el piaçe altro fare

1202 però che l’aqua mancha ai ochi mei, pelaqua qual

1241 ch’io possa pur branchar lo mio fiiolo stringer possa el

1247 io me gitai sul corpo tuta prona piena

1280 quela fiera crudel che molti insidia assedia

1404 Pensando quela gracia che m’ày fata quale

1405 a farmi dir del tuo pianto e lamento, dil

1464 Per ti fossemo nel divin amore, fossimo [fussimo Vd] noi

1500 en far ciò che sia loldo e reverencia far far cio

1507 ch’io sia de queli che seran chiamati, manca (+ Cv)

Tav. 88

Lv Vd

7 per dar intender ad Otavian paço fare (+ Cv)

9 e de çaschuno era paçe e solaço; che a (+ Cv)

49 e de misericordia viva vena de misericordia sei (+ Cv)

55 Se tu me conti, Madre, il tuo lamento, narri

57 Piançete, cieli, che del’alto gremio o celi

73 mi serà più restoro a conpartirla serame [-mi Vd]

78 Ma per lo grande affeto e per la voglia el grande affetto e la gran

91 vedendo far al mio figluol tal torto, gran

124 de consolare gli spiriti mei, tristi spirti

126 Se vuy savesti – dis’io – o vu’ çudey, hor

182 Lo leto mio era de dolor pieno, eral mio letto dogni doglia1

244 sì che de viver omay più non curo. tal

263 Poscia cum false e torte oppinioni doppo [dappo Vd] con false e praue

1 Cfr. Bd: era il mio letto fuor sopra il terreno.

341 ch’io veço el mio fiiol tanto penoxo che hor vedo

342 che çamai no porò più consolarme? che piu gia mai non poro

347 la bella ciera era fata sì bruta, uista

419 ogni gran doia pur a mi se tiene, sattiene (+ Bd)

447 Vedete , o done – dis’io – ch’el se lieva uui done [donne Vd]

484 ch’el non fe’ mai peccato e non è degno non fece mai

500 dala morte eternal c’ogn’on tolea. de morte eterna chognor li

523 al tenplo, quando mai non poté farse puote (+ Bd)

546 Non so chi t’abia fata tanto degna, qual ti facessi cussi [cosi Vd]

595 tanto habundava fuora el sangue degno. inundaua

662 Omè, cun’ quella bocha è fata bruta como [-e Vd] hora e fatta laida e

758 la qual tu ài, o dolce mare mia, quale

764 e ch’io no te sentise qui presente, et io

783 che tu me faci subito morire. perire

797 tu non ài fatto quello per lo quale fecisti [facesti Vd]

800 per la onfessa de Dio ch’i’ ò fata a dire a dio chio feci

839 creder volesti a quel pravo conseglo primo

860 tu desti il paradiso de presente donasti

1033 e de si enstesso a Dio far sacrifitio, dete se stesso a dio in 1058 Lor vene e sì ’l trovò in pani infassato, uenendo el trouano

1123 le qual io truovo tute false et felle. quale

1159 piene di tanta tribolatïone. molta

1188 cotanto aperte pur per abraçarve: albergarue

1189 dee, fate ch’el cuor vostro se desglaçe! fate che uostro cor uitio discace

1268 se questa è quela carne che tolesti dessa che gia tu

1323 pur per veder qualche fexura o buxo, per ueder [-e Vd] solo

1328 ch’io rabïava con piedi e cun mane, impaziua

1366 O trista mi, topina et infeliçe! dolente

1430 tu ponte del pericoloxo fiume, dogni (+ Cv O6)

1438 tu vas e tenplo e santo tabernacolo, se del templo el (+ O6)

1441 tu salvatrice dela humanitade, seruatrice (+ Cv O6)

1449 tu venïa del pecator e rio, dogni peccato

1458 a çascadun che del pecà si dole a ciaschun che del peccar Lv (+ Cv O6 F1)1

1438 tu vas e tenplo e santo tabernacolo, tu se del templo [-pio Vd] el (+ Cv O6)

1470 chi te pò mai degnamente laudare? qual (+ Cv O6)

1471 Chi te pò mai retribuir de tanto, qual (+ Cv O6)

1472 Chi te pò mai de çò regracïare? qual (+ Cv O6)

1475 tu toglie soto el tuo precioxo manto, raccogli (+ Cv O6)

1480 quanta el sostene sula soa persona sopra la (+ Cv O6)2

1505 e l’anima mia rendi al Padre Dio. e lalma mia renda (+ Cv O6)

Vd presenta poi una serie di errori e varianti che non figurano in Lv (Tav. 89):

Tav. 89

Lv + altri Vd

102 Altri sputavan su [su en Lv] quel viso adorno, en

289 Pur volse far le lor voglie contente. uolese

412 Io no romaxi ni morta, ni [ne Lv] viva na uiue

453 Non è spirito in mi che no se mova, spirto

497 vedendome sì piena de grameça. piene

526 quando cognobe che in ti, doloroxa, tu

572 quest’è ’l dolor che par ch’el cuor me straçe. straza (+ Ald Fa2 L Vd)

574 perché me se’ tu tanto crudo e rio?». tanta cruda

608 Non è quella la faça in cui dexira desiri

649 vedi che d’ogni parte el cuor me ardi! si mardi (+ Ca Lu Re)

663 la qual la lengua ai muti desligava, multi (+ Pa1)

1 Cv O6: tu a ciascun che del peccar; F1: a cciaschuno. 2 Cfr. anche O5: soura soa.

817 «O Eva – diss’io – qual offensïone manca (+ Es F1 O3 Pal Pl)

896 sì como quelo che la morte vede, dede

950 e vidi quello ch’en ventre portay nel (+ Ot Ve)

979 et innel [e del Lv] tempio ancor si fesse il velo si che del tempio anchora

977 e tuto l’aire parea fato arçuro. scuro (+ αααα2 Bu4 Hr Is M2 Ot Pal Zp)

1082 Io cominçai cridar: «O alto Dio, incominciai

1354 Pianga çascuno che iusto se truova, ciaschuna (+ Fa2 Lt O3 Pa)

1425 tu porta nostra di salute [di nostra salute Lv] e

vita, di nostra salute se e

1443 tu norma de iusticia e castitade, caritade (+ Bo Ca N P Pal Ra2 Rs T1)

Alcune varianti che caratterizzano Vd rispetto a Lv appaiono dettate da una precisa volontà di intervenire sul testo (Tav. 90, Tav. 91). In particolare, sembra emergere in Vd una certa tendenza a eliminare dal componimento forme venete o settentrionali (cfr. vv. 598, 744, 756, 1001, 1254, 1375). Alcuni indizi farebbero pensare che tale operazione sia stata condotta con l’ausilio di un esemplare appartenente alla ‘redazione toscana’

r

(cfr. Tav. 90 vv. 632, 744, 756).1

Tav. 90

Lv + altri Vd

197 Io cursi como quele che despiera, quel che si

598 de quela ciera che splender solea. faxa (+ Bd Es Fa1 Fa2 M1 Ot Pl R)

632 Omè, ch’io veço lor sì torbolenti gli vedo or (+ r Ro)

744 ymaginave [imaginai Lv] ch’el dicesse questo: imaginar puoi (+ r)2

756 Dee, dime s’io te posso olturïare». aiuto fare (+ r)3

1001 tu sola se’ che mi puoi alturiare [-toriare Lv]. aitare

1254 e ’l sangue dele golte via forbando. forbendo (+ Bu Lt r Pal)

1375 Alora dissi: «O done, tute taxa, ciascun

Tav. 91

Lv Vd

479 abiate donqua pïetate d’ello. perche nhavete Lv, perche non havete Vd.4

1 Cfr. cap. VII.

2 r: puoi immaginar che mi dicesse questo. 3 r: di sio ti posso alchun conforto fare.

Gli errori di Lv che non compaiono in Vd sono nel complesso pochi (Tav. 92):

Tav. 92

Vd + altri Lv

601 audi la trista, plena de dolore [di merore Vd]! merore

621 disse colu’ che lasasti vicario a llui

891 E lui che sempre i [e Vd] miseri conforta manca

Più frequenti sono i casi (Tav. 93) in cui il tentativo di correggere – a volte maldestramente (cfr. vv. 663, 1027) – errori e lacune di Lv porta Vd ad allontanarsi ulteriormente dalla lezione origina- ria:

Tav. 93

Lv Vd

44 del tuo figliolo e ti, ma tu sei quella e tu ma tu Lv, ma certo tu Vd

626 El era tanto la mia pena amara, era tanto Lv, ma era tanto Vd

627 el era tanto el mio dolor gravissimo, era el dolor mio si grauissimo Lv, e era el dolor mio cosi grauissimo Vd

663 la qual la lengua ai muti desligava, dissogliaua Lv, dissoglieua Vd

963 El era sì dal grande dolor fesso esso era si del gran dolor offeso Lv (+ Bu Gr Lt Pl

Ro St) , esso era si del gran dolor opresso Vd.1

981 Le pietre se fendean, sì che per quello manca Lv, anchor Vd

1027 che vita porte de morte vellame, de de Lv, e di Vd

1109 O cielo, qualche toa vertude abassa, o celo qualche uirtute Lv, o alto celo qualche uirtute

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