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Area 4 T-Testimone P.obiettivo

10. IL MONITORAGGIO ECOLOGICO E QUALITATIVO DELLE SPECIE SPORADICHE OBIETTIVO

10.1 CARATTERISTICHE DENDROMETRICHE

10.1.1 Trattazione generale per forma di governo

Cedui di latifoglie

(tabelle di riferimento numeri da 39, 39 a e 44, 44a)

L’assenza di grosse differenze dimensionali tra il ceduo invecchiato (47 anni, A39) e il ceduo giovane (13 anni, A37) è indicativa del fatto che in assenza di cure colturali mirate alla singola pianta, le condizioni generali di crescita risentono della competizione che ne blocca lo sviluppo successivo. A fronte di altezze inferiori il diametro a 1.30 m e il diametro medio della chioma sono confrontabili dal punto di vista dimensionale. Tenuto conto della forte correlazione esistente tra diametro a 1.30 e diametro medio della chioma, presentare diametri medi della chioma simili ad età molto diverse e diametri a 1.30m confrontabili può essere considerato elemento indicativo dell’effetto negativo sull’incremento diametrico dell’assenza di spazio disponibile per l’accrescimento della chioma.

I dati medi complessivamente inferiori riferiti alle altre due situazioni (ceduo giovane 15 anni con diverse modalità di esecuzione del dètourage – 3 e 5 m) sono indicativi di condizioni

vegetative diverse, complessivamente peggiori, dovute a una maggiore pendenza e condizioni stazionali più restrittive.

In generale le specie sporadiche con valori più alti di diametro e diametro medio della chioma sono i sorbi in tutte le situazioni, seguiti dall’acero trilobo nel ceduo invecchiato e dal ciliegio in quello giovane. I valori sono più bassi ma anche più omogenei tra le specie nel ceduo giovane di cerro della B18.

Faggeta

(tabelle di riferimento numeri 45, 45 a, 46 e 46 a)

Nelle faggete la composizione specifica è la stessa, se si eccettua la presenza del ciliegio ad aumentare il corteggio di specie sporadiche (3) nella situazione della faggeta giovane. Le differenze dimensionali in questo caso sono evidenti. Tutti i parametri dendrometrici presentano valori notevolmente più alti nella faggeta mista ad abete e altre latifoglie. Tra le specie sporadiche le dimensioni maggiori, in entrambi i casi, si rilevano per l’acero di monte che presenta una netta differenziazione dimensionale rispetto alle altre specie presenti, arrivando nella fustaia adulta a raggiungere dimensioni medie di 35.77 cm di diametro, 25.8 m di altezza e 6.37 m di diametro della chioma. Solo quest’ultimo parametro risulta confrontabile con il valore medio misurato nella faggeta giovane nella quale tale valore per la specie risulta di 5.03 m. Questi dati confermano l’accentuato dinamismo dell’acero di monte nelle fasi giovanili di crescita e le capacità competitive che ne derivano nei confronti della specie principale, il faggio.

Ceduo invecchiato di castagno in abbandono colturale (Tabelle di riferimento numeri 47 e 47 a)

Nel ceduo di castagno in prolungato abbandono colturale le caratteristiche dimensionali delle specie sporadiche sono notevoli in conseguenza del fatto che la densità non eccessiva e il forte rallentamento delle dinamiche competitive dovuto all’età ne hanno favorito la crescita. L’elemento di maggior rilievo, a tale proposito, è il valore medio del diametro della chioma che è molto alto per tutte le specie (valore massimo 10.54 m per l’acero riccio e minimo 5.8 m per il pero) il che va a immediato vantaggio dell’incremento diametrico. La specie con valori medi più alti per tutti i parametri è l’acero riccio. A riguardo va tenuto conto del fatto che si tratta di piante cresciute al margine del bosco, condizione che ne ha inevitabilmente favorito la crescita

e le mantiene in condizioni di vantaggio rispetto a quelle appartenenti ad altre specie cresciute all’interno della formazione.

10.1.2 Trattazione per particella assestamentale

I paramenti dendrometrici delle piante monitorate sono riportati nelle tabelle dal numero 39 e 39 a al 47 e 47 a, nelle quali compaiono i valori medi per particella e per singola specie di diametro a 1.3 m, altezza totale, altezza d’inserzione della chioma,diametro medio della chioma ed i risultati delle elaborazioni dei dati rilevati in fase di monitoraggio: ampiezza di dètourage, area d’insidenza della chioma, ampiezza della buca di taglio, superficie libera a disposizione della chioma , profondità della chioma e dove possibile incremento corrente di diametro.

Ceduo invecchiato di latifoglie miste a dominanza di cerro A39 (tabelle di riferimento numeri 39 e 39 a)

In ordine di rilevanza le specie sporadiche presenti sono il ciavardello e l’agrifoglio seguite dagli aceri trilobo e campestre, il sorbo domestico è un solo esemplare. Dal punto di vista dimensionale sono i sorbi a mostrare caratteristiche migliori con diametri medi di 15.02 cm il ciavardello e 13.08 cm il domestico; le chiome hanno dimensioni simili 4.5 e 4.4 m di diametro. Interessanti sono anche le dimensioni dell’acero trilobo con espansione media della chioma di diametro superiore a 5 m. Tra l’altro la specie compare solo in due aree, delle quali incrementa il livello di biodiversità. Acero campestre e agrifoglio hanno diametri inferiori ma chiome abbastanza espanse dell’ordine dei 4 metri di diametro.

Ceduo giovane di carpino nero A26

(tabelle di riferimento numeri 40, 40 a, 41 e 41 a)

In questa formazione come nella A37 prevale il ciavardello (38% delle specie) ed è presente anche un esemplare di sorbo montano con caratteristiche dimensionali interessanti ed in media superiori ai parametri delle altre specie. Il ciavardello mostra un diametro medio superiore al domestico (9.96 cm e 7.83 cm nella tesi di trattamento 1 metro e 8.12 cm e 3.5 cm nella tesi 2 metri) e anche lo sviluppo della chioma è maggiore. L’agrifoglio ha dimensioni minori ma la differenza rispetto ai sorbi è meno marcata che nelle situazioni precedenti. L’acero campestre non presenta lo stesso livello di sviluppo dei sorbi e compaiono tra le specie anche il pero, il ciliegio e l’acero trilobo ma con dimensioni meno rilevanti, in particolare quest’ultimo.

Ceduo giovane di latifoglie miste A37 (tabelle di riferimento numeri 42 e 42 a)

La formazione è dominata dal ciavardello (92% delle specie presenti) segue il domestico e tutte le altre specie presenti. Dal punto di vista dimensionale i sorbi mostrano dimensioni confrontabili a quelle del ceduo invecchiato, con valori leggermente più alti dei rispettivi diametri medi mentre la specie di maggior interesse dal punto di vista dimensionale è il ciliegio con 22.75 cm di diametro medio e 6.68 m di diametro della chioma. Per quanto riguarda le altre specie si registra la presenza dell’acero di monte che ha un valore simile di diametro medio a quello dell’acero campestre ma chioma notevolmente più ampia (5.43 m di diametro medio). Anche in questo caso l’agrifoglio ha dimensioni confrontabili con l’acero campestre.

Ceduo giovane di cerro B18

(tabelle di riferimento numeri 43, 43 a, 44 e 44 a)

Il corteggio di specie sporadiche della formazione è molto ridotto: assieme ai sorbi compaiono l’acero campestre e il pero. Le piante sono lontane dalla conclusione della fase di qualificazione come facilmente desumibile dalle dimensioni medie molto ridotte e sostanzialmente uniformi, con una lieve differenziazione del domestico e del pero con valori di diametro medio più alti (4.93 e 4.7 cm).

Fustaia giovane di faggio 268-272

(tabelle di riferimento numeri 45 e 45 a)

La specie dominante dal punto di vista dimensionale è l’acero di monte con 24.23 cm di diametro medio e 5.03 m di diametro medio delle chiome. Di rilievo sono anche le dimensioni medie dell’unico esemplare di ciliegio presente (24.23 cm di diametro e 4.5 m di diametro medio della chioma). La diffusione del maggiociondolo è significativa (40% delle specie presenti) ma le dimensioni sono più ridotte rispetto a quelle dell’acero (12.84 cm di diametro e 3.73 m di diametro medio della chioma), mentre ancora meno significativo è lo sviluppo degli esemplari di sorbo degli uccellatori, di piccole dimensioni e tutti fortemente dominati.

Fustaia di faggio con latifoglie miste ed abete 179 (tabelle di riferimento numeri 46 e 46 a)

Le dimensioni medie di tutte le specie sono nettamente superiori a quelle descritte per la situazione precedente, considerato lo stadio di sviluppo più avanzato, in particolare per le due specie minori maggiociondolo e sorbo degli uccellatori con diametri dal doppio a più del doppio di quelli della faggeta giovane (25 e 21.95 cm rispetto a 12.84 e 8.88 cm). Sono molto interessanti le dimensioni dell’acero di monte con 35.77 cm di diametro e 6.37 m di diametro medio della chioma. Lo sviluppo delle chiome è notevole essendo in media maggiore di 6 metri.

Ceduo invecchiato di castagno in abbandono colturale 135 (tabelle di riferimento numeri 47 e 47 a)

La specie con valori medi dei parametri dendrometrici più alti è l’acero riccio, che arriva a dimensioni notevoli (54 cm di diametro e 10.54 m di diametro medio delle chiome) ma è stato specificato anche che gli esemplari di questa specie vegetano in condizioni di vantaggio, trovandosi al margine del popolamento a confine con i pascoli limitrofi. Molto interessante è lo sviluppo dei ciliegi con 30 cm di diametro e 6.73 m di diametro medio delle chiome. Analogo discorso può essere fatto per l’acero di monte sebbene il diametro medio sia quasi 10 cm inferiore a quello del ciliegio, con uno scarto superiore al mezzo metro tra le chiome. Anche pero e sorbo degli uccellatori, sebbene specie presenti con un solo esemplare, hanno dimensioni significative. In generale lo sviluppo di tutte le specie è indicativo di condizioni vegetazionali complessivamente favorevoli.