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5. AREE DI STUDIO E PIANIFICAZIONE FORESTALE

5.1 INQUADRAMENTO CLIMATICO E VEGETAZIONALE

5.1.1 Condizioni climatiche

L’estensione dei due territori è piuttosto ampia, per questa ragione si riportano alcune indicazioni sugli aspetti climatici elaborati dai dati di quattro diverse stazioni meteo, due per comprensorio.

(dati estrapolati dai piani pilota di gestione forestale)

Complesso delle Colline Metallifere

1) Stazione termo pluviometrica di MONTIONI (GR) 167 m slm Temperatura media annua 14.7 °C

Precipitazioni media annua 820 mm

Tipo climatico da UMIDO a SUBUMIDO – TEMPERATO CALDO secondo la classificazione di De Philippis

Classificazione fitoclimatica Pavari – De Philippis : LAURETUM secondo tipo con siccità estiva, sottozona media

2) Stazione termo pluviometrica di MONTEROTONDO MARITTIMO (GR) 530 m slm Temperatura media annua 12.8 °C

Precipitazioni media annua 934 mm

Tipo climatico UMIDO – TEMPERATO FREDDO secondo la classificazione di De Philippis Classificazione fitoclimatica Pavari – De Philippis : CASTANETUM sottozona calda

Complesso Abetone – Melo

3) Stazione termo pluviometrica del bacino del torrente LIMA (PT) 969-992 m slm Temperatura media annua 9.8 °C

Precipitazione media annua 2073.8 °C

Tipo climatico PERIUMIDO - TEMPERATO FREDDO secondo la classificazione di De Philippis Classificazione fitoclimatica Pavari – De Philippis : CASTANETUM tra 685 e 1000 m e FAGETUM sottozona calda 1000 – 1325 m e fredda 1325-1520 m

4) Stazione termo pluviometrica BOSCOLUNGO (PT) 1340 mslm Temperatura media annua 6.9°C

Precipitazione media annua 2449.4 mm

Tipo climatico PERIUMIDO - TEMPERATO FREDDO secondo la classificazione di De Philippis Classificazione fitoclimatica Pavari – De Philippis : FAGETUM sottozone cala e fredda; limitata area attribuibile al PICETUM sottozona calda (limite meridionale dell’areale delle specie caratteristiche della fascia)

5.1.2 Classificazione fitosociologica

L’inquadramento fitosociologico fa riferimento alla monografia edita dalla Regione Toscana, curata da un gruppo di lavoro delle Università di Firenze, Pisa e Siena (Arrigoni, 1998).

Tutte le aree delle Colline Metallifere rientrano nel piano basale orizzonte submontano fascia medioeuropea , presentano una vegetazione extrazonale a cui viene attribuito un valore elevato 1, il tipo vegetazionale di riferimento è il bosco mesofilo di ostrya con Q. cerris appartenente all’associazione Melico quercetum cerridis. L’unica eccezione è la particella B18 il cui tipo di riferimento è il bosco termo acidofilo di Q. cerris sp.pl.

Per il complesso Abetone – Melo abbiamo due inquadramenti diversi: uno per la categoria dei castagneti, prevalente nella foresta Melo Lizzano Spignana e l’altro per la categoria faggete nella foresta Abetone.

I castagneti rientrano nel piano basale, sub orizzonte montano inferiore, fascia medioeuropea, con vegetazione di tipo antropico a valore elevato; il tipo di riferimento è il bosco acidofilo di castanea sativa appartenente all’associazione Teucrio-scorodoniae-castanetum sativae (loc. Melo – particella assestamentale 135).

Le faggete dell’Abetone invece appartengono al piano montano, orizzonte montano inferiore, fascia subatlantica con vegetazione zonale a valore elevato; si inquadrano nelle formazioni di faggio di tipo medioeuropeo con varia potenzialità per l’abete attribuibili al bosco eutrofico di Fagus sylvatica e cardamine sp.pl. (loc. Le Regine – particella assestamentale 179) (associazione Cardamino heptaphyllae – fagetum sylvaticae) e ai boschi acidofilo di Fagus Sylvatica misto con abies alba, picea abies e sottobosco a Vaccinium sp.pl su suoli umidi lisciviati e acidofilo di

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Il valore delle tipologie vegetazionali viene attribuito sulla base di tre indici: RF ricchezza floristica, IF valore fitosociologico, LV livello strutturale delle cenosi a ciascuno dei quali è attribuito un valore da 0 (nullo) a 3 (elevato). Il valore vegetazionale VV è dato dalla media dei valori degli indici considerati. (Bassi e Miozzo,

Fagus sylvatica su suoli umidi lisciviati (entrambi appartenenti all’associazione Gimnocarpio dryopteris) (loc. Cecchetto – particelle assestamentali 268 e 272).

5.1.3 Dettaglio dei tipi vegetazionali (estratto dai piani di gestione pilota)

Bosco mesofilo montano misto di Quercus cerris con Ostrya carpinifolia e Acer sp.pl. Bosco mesofilo di Ostrya carpinifolia e Quercus cerris

Questi due soprassuoli vengono descritti insieme perché sebbene il piano dominante e quindi la fisionomia risenta della prevalenza ora del cerro altrimenti del carpino nero (Ostrya carpinifolia) si tratta di cenosi pressoché identiche. Fanno eccezione alcuni aspetti poco evoluti probabilmente per l’intenso sfruttamento antropico.

Si tratta di cenosi distribuite su calcare alle quote più elevate generalmente sopra i 600 metri, localmente a quote inferiori (500 metri circa), in esposizione prevalentemente settentrionale. I suoli hanno profondità variabile in relazione alla pendenza. Dove la pendenza è contenuta aumenta la profondità del suolo e nel piano dominante prevale il cerro altrimenti con pendenze accentuate e suolo superficiale prevale il carpino nero.

Nel piano intermedio al cerro e al carpino nero, occasionalmente, si accompagnano Fagus sylvatica e Acer pseudoplatanus. Il piano intermedio è caratterizzato da entità mesofile quali Crataegus oxyacantha, Cornus mas, Ilex aquifolium, Mespilos germanica, Sorbus torminalis, Acer campestre, Corylus avellana rari, Fagus sylvatica e Carpinus betulus. Il piano erbaceo è costituito da un corteggio floristico ricco nel quale prevalgono le entità mesofile: Melica uniflora, Euphorbia amygdaloides, Daphne laureola, Lathyrus venetus, Symphytum tuberosum, Anemone nemorosa, Anemone apennina, Rosa arvensis, Scilla bifolca, Mercurialis perennis, Viola reichenbachiana, Ajuga reptans, Lilium bulbiferum, Primula vulgaris, Euphorbia dulcis, Sanicula europaea, Corylus avellana, Geranium nodosum, Cardamine bulbifera, Corydalis cava. Elementi termofili e tal volta xerofili come Quercus ilex, Acer monspessulanum, Ruscus aculeatus, Viola alba, Cyclamen repandum sono comunque frequenti e ben rappresentati. Nel complesso si tratta di cenosi forestali con marcata caratterizzazione montana ma ricchi sempre di elementi termomediterranei.

Seguendo Arrigoni (1990,1998) e Foggi & al. (2000) questi soprassuoli sono riferibili all’associazione Melico uniflorae-Quercetum cerridis. Considerate però diversità di composizione e di distribuzione, rispetto al tipo originario, e una certa somiglianza con i cerro-

ostrieti delle montagne del basamento amiatino, (Angiolini 2008, Maccherini 2000) sarebbe opportuna una revisone sintassonomica di tale inquadramento. Queste fitocenosi non sono habitat d’interesse comunitario e/o regionale. Sebbene vista l’originalità di corteggio floristico e questi soprassuoli andrebbero conservati gestendoli nel modo meno impattante gestendoli a fustaia.

Bosco termoacidofilo di Quercus cerris e Erica sp.pl.

Sono boschi diffusi in gran parte della foresta. Sono presenti, prevalentemente, su arenaria, argilliti e, più raramente, anche in aree di transizione tra queste ultime e calcare cavernoso. Occupano suoli leggermente acidificati.

Il piano arboreo è dominato dal cerro con roverella e leccio, raramente, rovere. Caratterizzante è la presenza di un piano arbustivo a prevalenza di eriche (Erica arborea, E. scoparia) e di uno erbaceo con specie acidofile e termofile. Nel piano arbustivo sono diffuse, inoltre, Juniperus communis, Crataegus monogyna, Sorbus torminalis, S. domestica, Cornus mas, Prunus spinosa, Pyrus pyraster.

In presenza di suolo profondo, quota elevata o microimpluvi compaiono entità mesofile come Carpinus betulus, Crataegus oxyacantha, Mespilos germanica, Symphytum tuberosum, Anemone nemorosa, Anemone apennina, Rosa arvensis (b).

Fitosociologicamente sono riferibili all’associazione Erico arboreae - Quercetum cerridis. Queste fitocenosi non sono habitat d’interesse comunitario e/o regionale.

Bosco acidofilo di Castanea sativa

Vegeta su suoli caratterizzati da una maggiore profondità e fertilità rispetto al bosco misto di cerro. Il piano superiore è formato spesso da Castanea sativa allo stato puro con Quercus cerris, e, alle quote più elevate, Fagus sylvatica.

Il piano inferiore è caratterizzato sia dalla presenza di acidofile: Teucrium scorodonia, Avenella flexuosa, Luzula pedemontana, L. nivea, Lathyrus montanum, Poa nemoralis, Vaccinium myrtillus,

Hieracium sylvaticum, Veronica officinalis, che dall’assenza di mesofile.

Questa tipologia è fitosociologicamente ascrivibile all’associazione Teucrio scorodoniae - Castanetum sativae.

Bosco acidofilo di Fagus sylvatica su suoli umidi lisciviati

Questi soprassuoli sono presenti nella Valle del Sestaione nella parte alta della foresta o nelle esposizioni più fresche settentrionali. La composizione floristica caratterizza boschi con un marcato carattere acidofilo e microtermico. Si sviluppano nell’orizzonte superiore del faggio, su suoli freschi a mull (Arrigoni 1998), a stretto contatto con le brughiere subalpine a mirtillo (Ubaldi & Speranza 1985) Le specie caratterizzanti la tipologia (Ubaldi 1988) sono: Gymnocarpium dryopteris, Dryopteris carthusiana, D. dilatata, legate ad elevata pietrosità stazionale, Sorbus aucuparia e Parola minor. Sono frequenti anche altre entintità: Luzula nivea, Hieracium sylvaticum, Vaccinium myrtillus, Veronicaurticifolia, Poa nemoralis.

La tipologia rientra nell’associazione Gymnocarpio dryopteris – Fagetum sylvaticae

Bosco acidofilo di Fagus sylvatica misto con Abies alba, Picea abies e sottobosco di Vaccinium sp.pl.su suoli umidi lisciviati hanno caratteristiche assai simili ai precedenti e fitosociologicamente sono stati riferiti alla stessa alleanza. Sono presenti sul versante Sud della valle nell’area di macereto stabilizzato rivolto a settentrione tra il Fosso del Lago Nero e Lago delle Bruciate. Nel piano dominante sono presenti ed abbondanti Abies alba e Picea abies. Nel piano erbaceo compaiono anche entità eutrofiche e nitrofile come Festuca gigantea, Stellaria nemorum e Senecio fucsii o litofile come Cystopteris fragilis. Bosco eutrofico di Fagus sylvatica a Cardamine sp.pl. (U12).

In foresta questi soprassuoli hanno una distribuzione contenuta e sono presenti principalmente nell’area delle Regine e sulle pendici più dolci lungo il T. Sestaione. Costituiscono la tappa più evoluta della faggeta e sono stati osservati in corrispondenza di suoli profondi.

Nel piano dominante oltre a faggio è frequente osservare l’abete bianco e talvolta abete rosso, larice (Larix decidua) e pino nero (Pinus nigra) d’impianto atropico.

Nel piano erbaceo sono caratteristiche : Sanicula europea, Cardamine bulbifera, Euphorbia dulcis, Galium odoratum, Actaea spicata, Cardamine heptaphylla, Cardamine impatiens, Viola reichembachiana, Geranium nodosum, Dryopteris filix-mas.

Fitosociologicamente questo tipo di faggete è inquadrabile nel Cardamino heptaphyllae – Fagetum Sylvaticae.

Bosco eutrofico di Fagus sylvatica a Cardamine sp.pl.

In foresta questi soprassuoli hanno una distribuzione contenuta e sono presenti principalmente nell’area delle Regine e sulle pendici più dolci lungo il T. Sestaione. Costituiscono la tappa più evoluta della faggeta e sono stati osservati in corrispondenza di suoli profondi.

Nel piano dominante oltre a faggio è frequente osservare l’abete bianco e talvolta abete rosso, larice (Larix decidua) e pino nero (Pinus nigra) d’impianto atropico.

Nel piano erbaceo sono caratteristiche : Sanicula europea, Cardamine bulbifera, Euphorbia dulcis, Galium odoratum, Actaea spicata, Cardamine heptaphylla, Cardamine impatiens, Viola reichembachiana, Geranium nodosum, Dryopteris filix-mas.

Fitosociologicamente questo tipo di faggete è inquadrabile nel Cardamino heptaphyllae – Fagetum Sylvaticae.

Tabella 8: Dettagli relativi alle particelle assestamentali nelle quali sono state realizzate le aree di saggio, i transect strutturali e il monitoraggio delle specie sporadiche. La classificazione tipologica di riferimento è quella contenuta in Boschi e macchie della Toscana (Mondino e Bernetti, 1998 )

Particella assestamentale

Superficie

(ha) Tipo Orientamento N. sporadiche Densità media

Abetone - Melo

179 (1-4) 4 Faggete mesotrofiche Fustaia coetanea + selvicoltura d'albero 30 7,5 p.te/ha

268 2,44 Faggete mesotrofiche Fustaia coetanea + selvicoltura d'albero 37 15,2 p.te/ha

272 2,36 Faggete mesotrofiche Fustaia coetanea + selvicoltura d'albero 36 15,25 p.te/ha

135 6,12 Castagneti acidofili 42 6,9 p.te/ha

Colline Metallifere

A-39 (3) 5,12 Cerreta acidofila ad Erica sp.pl. Avviamento + selvicoltura d'albero 74 14,4 p.te/ha

A-37 (1) 9,38 Cerreta acidofila ad Erica sp.pl. Ceduazione + selvicoltura d'albero 60 6,4 p.te/ha

B-18 (3) * 8,97 Cerreta acidofila ad Erica sp.pl. Ceduazione + selvicoltura d'albero 79 8,8 p.te/ha

A-26 (5) ** 8,93 Bosco mesofilo di ostrya con Q. cerris *** Ceduazione + selvicoltura d'albero 65 14,4 p.te/ha

* campionate solo 40 sulle 79 piante obiettivo dell'intera superficie particellare ** piante obiettivo selezionate su 4,5 ha di superficie