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7.1 PROTOCOLLO SPERIMENTALE

Le indagini sono state condotte in formazioni cedue e ad alto fusto di due distinti comprensori forestali della Regione Toscana: il complesso delle Colline Metallifere – Monti di Prata in provincia di Grosseto ed il complesso dell’ Abetone – Melo in provincia di Pistoia (vedi cap. 5). La scelta è stata fatta in funzione del grado di rappresentatività delle formazioni forestali presenti a livello territoriale regionale e per la diffusione prevalente di specie sporadiche diverse nei due comprensori. In parte le motivazioni sono anche di carattere amministrativo e legate all’esigenza di rinnovare i piani di gestione delle proprietà demaniali gestite da enti locali (ex Comunità Montane ora Unioni dei comuni), la cui redazione rientra tra le azioni di progetto. I comprensori forestali ricadono in fasce fitoclimatiche (vedi cap. 5.1) diverse e presentano condizioni ambientali e vegetazionali chiaramente distinte. Risultano diverse anche le forme di governo e le modalità di trattamento prevalenti in funzione delle specie dominanti, anche se in entrambi i casi il tipo di produzione è biomassa ad uso energetico (legna da ardere).

Nel complesso delle Colline Metallifere caratterizzate da vegetazione di fascia sopramediterranea e submontana sono presenti boschi misti di latifoglie caducifoglie a diversi stadi di sviluppo, regolarmente gestiti, trattati a taglio raso con rilascio di matricine, mentre nel complesso Abetone – Melo la vegetazione tipica è quella della fascia montana dominata da faggete trattate a tagli successivi, anch’esse oggetto di selvicoltura attiva; parte delle formazioni presenti ricadono nella fascia submontana e includono castagneti abbandonati, soggetti a ceduazione ma attualmente in fase senescente a causa dell’abbandono colturale prolungato.

All’interno delle superfici oggetto di pianificazione sono stati individuati 80 ettari (60 ha nelle Colline Metallifere e 20 nel complesso Abetone-Melo) su cui effettuare interventi dimostrativi adottando l’approccio ad albero ad integrazione del trattamento correntemente applicato. Su tutta la superficie sono state individuate complessivamente 824 piante obiettivo appartenenti a specie sporadiche adottando i criteri di accessibilità, vigoria e spaziatura, attorno alle quali è stata eseguita la martellata per la realizzazione dell’intervento di détourage.

Per ciascun comprensorio sono state scelte delle particelle assestamentali rappresentative per tipologia forestale e forma di governo, all’interno delle quali tutte le piante obiettivo piante obiettivo designate sono state considerate gruppo campione per le attività di monitoraggio ed il calcolo dell’indice di competizione di Hegyi.

All’interno di ciascuna di queste particelle assestamentali sono state realizzate un’area di saggio per la caratterizzazione del soprassuolo ed un transect strutturale per il calcolo degli indici strutturali e di diversità specifica.

Particella assestamentale

(rappresentativa del tipo di formazione forestale e della forma di governo)

Piante obiettivo

(campione per il monitoraggio e calcolo dell’indice di Hegyi)

Area di saggio

(caratterizzazione dendrometrica – caratteristiche dell’intervento)

Transect strutturale

(calcolo indici strutturali e di diversità)

7.2 AREE DI SAGGIO

Sono state realizzate 10 aree di saggio di dimensioni variabili dai 1600 mq a circa 2800 mq, 6 delle quali all’interno di faggete, 1 in un castagneto invecchiato in abbandono colturale e 3 in formazioni cedue. I dettagli di ciascuna area di saggio e relativa collocazione sono riportati nelle tabelle numero 9 e 10.

All’interno delle aree di saggio sono stati rilevati tutti i parametri dendrometrici funzionali alla descrizione del popolamento forestale, con indicazione delle piante assegnate al taglio allo scopo di caratterizzare anche il tipo di intervento (descrizione delle modalità e intensità).

7.3 TRANSECT STRUTTURALI

In alcune delle aree di saggio sono stati realizzati dei transect strutturali di forma rettangolare, di dimensioni variabili tra 250 e 700 mq all’interno dei quali si è proceduto al rilievo dendrometrico ed al posizionamento mediante stazione totale (DTM 500 Nikon) di tutte le piante presenti.

I parametri dendrometrici rilevati sono:

• posizione secondo un sistema si assi cartesiani di riferimento X , Y, Z • diametro a 1.30 m

• altezza totale

• altezza d’inserzione della chioma

• misura dei raggi della chioma nelle quattro direzioni cardinali

I dati sono stati elaborati utilizzando il software MainTreeS (vedi capitolo 9.2) per il calcolo dei principali indici strutturali e di diversità.

Inserendo i dati relativi alla martellata è stato effettuato il calcolo degli stessi indici anche per la situazione post taglio.

7.4 MONITORAGGIO

Con il termine monitoraggio si intende l’avvio di una serie di rilievi sulle piante appartenenti alle specie sporadiche, designate come piante obiettivo, finalizzato a studiarne le modalità di crescita, in particolare diametrica, in rapporto alle caratteristiche dell’intervento proposto. Di particolare interesse è l’analisi della correlazione tra crescita diametrica e espansione della chioma, essendo l’obiettivo principale della selvicoltura d’albero in fase di dimensionamento quello di incrementare e rendere il più possibile costante la crescita diametrica, una volta raggiunto l’obiettivo minimo di lunghezza del fusto privo di rami (mantenendo quindi costante l’altezza d’inserzione della chioma).

Con il monitoraggio (che più correttamente è da intendersi avvio del monitoraggio effettivo) sono stati rilevati per singola pianta i parametri dendrometrici di interesse, l’entità dello spazio a disposizione della chioma e la dimensione e posizione relativa delle piante presenti nell’intorno entro un raggio di 5 metri (4 metri per l’agrifoglio), considerate soggetti competitori. Quest’ultimo rilievo è stato finalizzato al calcolo dell’indice di competizione di Hegyi; anche in questo caso l’indicazione delle piante martellate è servita a calcolare il valore

dell’indice riferito alla situazione antecedente e successiva al taglio (realizzazione dell’intervento di détourage).

Per ciascuna pianta obiettivo sono stati rilevati: • Posizione GPS ( JUNO SB TRIMBLE)

• Diametro a 1.30

• Altezza d’ inserzione della chioma • Altezza totale

• Raggi della chioma secondo quattro direzioni ortogonali

• Interdistanza tra la pianta obiettivo e tutte le piante presenti entro un raggio fisso di 5 m • Diametro a 1.30 m di tutte le piante presenti entro un raggio fisso di 5 m

• Distanza tra la pianta obiettivo e la proiezione della prima chioma a contatto o immediatamente prossima, secondo quattro direzioni ortogonali

• Distanza tra pianta obiettivo e la proiezione della chioma della prima pianta collocata subito dietro una pianta la cui chioma è a contatto con quella della pianta obiettivo, se quest’ultima è stata assegnata al taglio, secondo le medesime quattro direzioni ortogonali. • Misura del tronco da lavoro con relativa classificazione

Tabella 9: Collocazione aree di saggio complesso Abetone - Melo (PT)

Particella assestamentale

superficie

(ha) formazione forestale Età N. piante obiettivo Intervento

Superficie ads (mq) Transect (mq) Id area di saggio 268 2,44

Giovane fustaia di faggio (Area 1)

50

14 s.sporadiche Selvicoltura di popolamento (diradamento dal basso)

2775 250 1

268 2,44

Giovane fustaia di faggio

(Area 2) 50 96 F.sylvatica 7 s.sporadiche Selvicoltura d'albero 100 piante obiettivo 2795 250 2 268 2,44 Perticaia di faggio (Area 5) 30 111 F.sylvatica e A.alba 15 s.sporadiche Selvicoltura d'albero 100 piante obiettivo 1980 250 5 272 2,36

Giovane fustaia di faggio (Area 3) 55 57 F.sylvatica 25 s.sporadiche Selvicoltura d'albero 50 piante obiettivo 2795 250 3 272 2,36

Giovane fustaia di faggio (Area 4T)

50

100 F.sylvativa Testimone

1200 250

179 4

Fustaia di faggio mista con conifere e latifoglie

67

30 s.sporadiche Selvicoltura d'albero solo sulle sporadiche 2500 250 135 6,12 Ceduo invecchiato di castagno

42 s.sporadiche Selvicoltura d'albero ripuliture

2500

Tabella 10: Collocazione aree di saggio complesso Colline Metallifere (GR)

Particella assestamentale

superficie

(ha) formazione forestale Età N. piante obiettivo Intervento

Superficie

ads Transect

A-39(3) 5,12

Ceduo invecchiato di latifoglie miste a dominanza

di cerro 47 73

Selvicoltura d'albero

1750 700

A-37(1) 9,38 Ceduo di latifoglie miste 15 60

Selvicoltura d'albero +

ceduazione (a fine turno) 1600

B-18(3) 8,97 Ceduo di cerro 13 40

Selvicoltura d'albero + ceduazione (a fine turno)

8. AREE DI SAGGIO E DESCRIZIONE DELLE FORMAZIONI FORESTALI RAPPRESENTATIVE.