3. ANALISI DELLO STATO DI PROGETTO
3.2. O PERE IN PROGETTO
3.2.1. Caratteristiche tecniche dell’opera
La nuova variante, realizzata mediante tubi in acciaio L360 NB/MB, sarà posata in parallelismo alla SS372 completamente in scavo a cielo aperto, come si vede dalla Fig. 24 , ed avrà una lunghezza complessiva di circa 275 m. Si riportano di seguito i principali attraversamenti di strade e corsi d’acqua:
COMUNE PROGR. (km) INTERFERENZA MODALITA' DI ATTRAVERSAMENTO
Torrecuso
0+033 strada privata scavo a cielo aperto (T.P. 20 m)
0+090 strada in progetto scavo a cielo aperto (T.P. 16 m)
0+098 strada privata scavo a cielo aperto
0+114 vallone (senza nome) scavo a cielo aperto
0+148 strada comunale dell'Isca scavo a cielo aperto (cunicolo in c.a.)
0+224 strada in progetto scavo a cielo aperto (T.P. 35 m)
L’opera è progettata conformemente alle “Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l’accumulo e l’utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8”, contenute nel D.M. 17 Aprile 2008 del Ministero dello Sviluppo Economico. Per il calcolo dello spessore delle tubazioni è stata adottata una pressione di progetto pari a 64 bar, mentre il coefficiente di sicurezza minimo rispetto al carico unitario al limite di allungamento totale (carico di snervamento “f”) è stato posto pari a 0.57.
Il nuovo tratto di condotta avrà quindi le seguenti caratteristiche:
• Lunghezza: 275 m
• Diametro: DN 500 (20”)
• Pressione massima di esercizio: 64 bar Il fluido trasportato avrà le proprietà seguenti:
• gas naturale con densità 0.72 kg/m³ circa;
• pressione massima di progetto 64 bar.
Per la scelta della direttrice del tracciato sono stati tenuti in considerazione sia la salvaguardia dell’ambiente in cui l’opera si andrà ad inserire sia la sicurezza di quest’ultima in tutte le sue fasi.
Nella definizione del tracciato sono state rispettate le prescrizioni riportate nella normativa sopra citata e sono stati tenuti in considerazione gli strumenti di pianificazione a tutti i livelli, applicando i seguenti criteri di buona progettazione:
• ridurre al minimo l’imposizione di nuovi vincoli sulle proprietà attraversate;
• individuare il tracciato in base alla possibilità di ripristinare le aree attraversate, riportandole alle condizioni morfologiche e di uso del suolo preesistenti l’intervento e minimizzando l’impatto sull’ambiente;
• evitare zone franose o suscettibili di dissesti geologici e, qualora non sia possibile, adottare tecnologie in grado di superare tali problematiche;
• interessare il meno possibile zone boscate e zone di colture pregiate.
Si fa inoltre presente che l’analisi del tracciato è stata svolta sulla base delle caratteristiche ambientali e territoriali presenti, degli aspetti economici connessi alla cantierizzazione, nonché delle effettive potenzialità di trasporto della rete nazionale, con l’obiettivo, per quanto possibile, di non gravare ulteriormente il territorio con l’imposizione di nuovi vincoli.
Il tracciato della variante C in progetto, che comporta uno scostamento minimo rispetto al tracciato della condotta esistente, rappresenta la soluzione meno impattante sia dal punto di vista del consumo di ambiente naturale, sia per quanto riguarda l’imposizione di ulteriori vincoli al territorio.
Qualsiasi altra eventuale direttrice di tracciato alternativa verrebbe, infatti, ad interferire maggiormente con le diverse realtà fisiche e antropiche di questa parte del territorio in ragione del fatto che andrebbe a interessare aree caratterizzate da un più elevato grado di naturalità e aree caratterizzate da rinvenimenti o siti archeologici.
Le lavorazioni, come predetto, interesseranno, per la quasi totalità della lunghezza dell’opera, terreni agricoli. La posa in opera della condotta in queste zone sarà eseguita con scavo a cielo aperto avente larghezza variabile tra i 3 e 4 m e profondità anch’essa variabile in funzione della topografia dell’area (fossi, strade ed ecc.). Il terreno derivante dalle operazioni di scavo, dopo essere stato opportunamente separato dallo strato Humico, sarà stoccato all’interno delle aree di cantiere, in zone pianeggianti e prive di vegetazione e verrà gestito in accordo con quanto previsto dal D.L.gs152/06 e dal D.P.R. 120/17.
Lo scavo a cielo aperto sarà eseguito anche per la posa del tratto dove la condotta dovrà attraversare il corso d’acqua. In queste zone dove le lavorazioni saranno svolte in alveo dovranno essere tenuti in considerazione gli aspetti seguenti:
• sulle sponde del torrente è presente vegetazione ripariale mista a specie arboree non di pregio e, qualora esse dovessero interferire con le attività di cantiere, sarà necessaria la rimozione delle stesse, per consentire lo svolgimento delle lavorazioni in totale sicurezza e senza impedimenti. Va precisato che, al termine delle operazioni di cantiere, le aree saranno ripristinate completamente, procedendo con una eventuale ripiantumazione di specie autoctone e riconducendo i luoghi al loro stato originario. Si evidenzia inoltre che in corrispondenza dell’attraversamento l’alveo del torrente sarà interessato da azioni di mitigazione consistenti in opere di ingegneria naturalistica, come meglio specificato in seguito.
• le lavorazioni in alveo saranno svolte nel rispetto delle specie ittiche presenti, evitando attività che possano arrecare disturbo alle stesse nel corso del loro ciclo vitale. Durante l’intervento non saranno svolte operazioni che potrebbero arrecare danni e/o modifiche all’ecosistema presente, per garantire la salvaguardia di tutte le specie presenti. Pertanto saranno adottati opportuni accorgimenti sia durante le attività stesse di cantiere, deviando il corso d’acqua in maniera temporanea, sia al termine dei lavori, ripristinando i luoghi e riportandoli alle loro condizioni originarie.
Di seguito si descrive in maniera sintetica la modalità di attraversamento in scavo a cielo aperto in corrispondenza dell’attraversamento del corso d’acqua.
Attraversamento in scavo a cielo aperto: i fossi e i piccoli corsi d’acqua sono di norma attraversati tramite scavo a cielo aperto. Questa tecnica prevede lo scavo in alveo mediante escavatori o drag-line per la formazione della trincea in cui vengono varate le condotte, e a posa ultimata il rinterro e il ripristino dell’area, analogamente a quanto avviene per il resto della linea. Negli attraversamenti di fiumi di una certa importanza, invece, si procede normalmente alla preparazione fuori terra del cosiddetto “cavallotto”, che consiste nel piegare e quindi saldare fra loro le barre della tubazione secondo la geometria di progetto (vedi Fig. 28 e Fig. 29). Contemporaneamente a questa preparazione, si procede all’esecuzione dello scavo dell’attraversamento. Inoltre, in caso di presenza d’acqua in alveo, durante le fasi operative si provvederà all’esecuzione di bypass
provvisori del flusso idrico, adeguati a garantire il regolare deflusso dell’intera portata.
Successivamente, realizzato il by-pass, si procederà all’esecuzione dello scavo per la posa del cavallotto preassemblato tramite l’impiego di trattori posatubi. La scelta tra le due soluzione è legata all’ orografia del territorio in cui si va ad operare. Gli attraversamenti con scavo a cielo aperto dei corsi d’acqua con sezioni idrauliche di rilievo vengono sempre programmati nei periodi di magra per facilitare le operazioni di posa della tubazione. In nessun caso la realizzazione dell’opera comporterà una diminuzione della sezione idraulica non determinando quindi variazioni sulle caratteristiche di deflusso delle acque al verificarsi dei fenomeni di piena. La tubazione inoltre, in corrispondenza della sezione dell’attraversamento, al fine di garantire la sicurezza della condotta, sarà opportunamente collocata ad una profondità tale da garantire la copertura minima nel punto più depresso dell’alveo.
Fig. 28 - Sezione tipo di un by-pass provvisorio del flusso idrico: A. Posa del by-pass per l'incanalamento del corso d'acqua (la tubazione provvisoria consente di mantenere il flusso idrico).
B. Scavo della trincea di posa a cavallo del tratto canalizzato
Fig. 29 - Sezione tipo di un by-pass provvisorio del flusso idrico: C. Posa del "cavallotto" preformato all'interno della trincea di posa. D. Tombamento dello scavo, rimozione del by-pass e ripristino
dell'alveo
Al termine della posa in opera, la condotta dovrà avere un ricoprimento minimo derivante da un adeguato studio idraulico tale da impedirne l’erosione e la messa in luce della stessa, al fine di rispettare gli standard di sicurezza richiesti dalle specifiche Snam.
A seguito della messa in esercizio della nuova variante, la tubazione esistente verrà dismessa e recuperata, con le modalità meglio espresse ed approfondite nel seguito della presente relazione.
Di seguito le fasi lavorative per la realizzazione della variante:
1. Allestimento del cantiere con delimitazione delle aree di lavoro;
2. Apertura pista, con separazione dei terreni vegetali da quelli profondi, collocati in aree separate;
3. Prefabbricazione della condotta;
4. Scavi a cielo aperto: le operazioni di scavo saranno condotte con le modalità e le tecnologie suddette;
5. Posa della condotta con scavo a cielo aperto;
6. Chiusura degli scavi;
7. Collaudo;
8. Collegamento della variante al metanodotto esistente;
9. Inserimento in gas; condotta elettricamente più negativo rispetto all’elettrolita circostante (terreno, acqua, ecc.).
3.2.2.2. Protezione meccanica
In corrispondenza dell’attraversamento della strada comunale dell’Isca, la variante C sarà posata in cunicolo di protezione in c.a., mentre in corrispondenza del parallelismo con l’ampliamento della SS372 (Telesina) e dell’attraversamento di strade private sarà posata in tubo di protezione di