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5. VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA

5.3. O PERE DI MITIGAZIONE E RIPRISTINI AMBIENTALI

5.3.1. Ripristini morfologici ed idraulici

A seguito delle attività di scavo della trincea per la posa in opera della variante i terreni costituenti l’area subiranno delle alterazioni, seppur temporanee, in quanto saranno circoscritte al solo periodo delle lavorazioni di cantiere. A tal fine il terreno di riporto dello scavo verrà accatastato lateralmente alle trincee, in senso longitudinale alla direzione dello scavo, avendo cura di rispettare la successione degli strati presenti in loco. Infatti, una volta concluse le operazioni, in fase di rinterro in accordo con la legislazione vigente, sarà utilizzato questo stesso terreno di riporto per procedere con il riempimento dello scavo e l’interramento della condotta. In questo modo sarà possibile ripristinare le aree interessate sia dal punto di vista della morfologia dei terreni, mantenendo inalterate pendenze e conformazione, sia dal punto di vista della loro composizione, in maniera tale da non alterare le tipologie di materiali presenti e, di conseguenza, l’equilibrio dell’ecosistema.

Fig. 37 – Esempio fase di scavo

Fig. 38 – Esempio fase di rinterro

Fig. 39 – Esempio fase di ripristino

Queste stesse cautele saranno adottate in fase di ripristino dell’alveo del corso d’acqua in corrispondenza dell’attraversamento. Gli scavi da eseguirsi per la posa saranno a cielo aperto, pertanto anche in questo caso la morfologia del territorio subirà delle alterazioni, anch’esse temporanee, e il flusso dell’acqua sarà momentaneamente deviato per consentire le lavorazioni in sicurezza. Tutte le operazioni saranno comunque eseguite rispettando l’ambiente e preservando la fauna ittica presente. Al termine delle attività si procederà con il ripristino di tutte le condizioni di partenza, ovvero il letto del torrente verrà ricostituito e le sponde saranno riprofilate, così da non modificare le sezioni e non creare impedimenti al corretto scorrimento delle acque.

Fig. 40 - Esempio di ripristino morfologico delle sponde di un corso d’acqua

Opere di drenaggio delle acque

Questa tipologia d’intervento é inserita nel capitolo delle opere di ripristino morfologico in quanto detti interventi in ragione del loro effetto drenante, esercitano un’importante ed efficace azione per ciò che concerne il consolidamento dei terreni ed in generale, la stabilità dei pendii.

I drenaggi profondi sono essenzialmente delle trincee riempite con materiali aridi, opportunamente selezionati e sistemati, aventi lo scopo di captare e convogliare le acque del sottosuolo, consolidando i terreni circostanti e stabilizzando quindi aree predisposte alla franosità (vedi Allegato 11: SPC-LA-E-83300).

Una tipologia di drenaggio interno alla trincea di scavo è il letto di posa drenante, costituito da ghiaia lavata, disposta a fondo scavo con spessore adeguato, separata dal pre-rinterro mediante strato in geotessile, così da assicurare l’integrità del piano di appoggio e permettere il drenaggio degli apporti idrici naturalmente permeati dall’esecuzione della trincea. In corrispondenza della sezione di chiusura del dreno (a valle) deve essere realizzato un setto impermeabile in argilla e bentonite per la raccolta delle acque. Queste ultime verranno scaricate mediante tubo in PVC (DN 100), in canalizzazioni preesistenti o impluvi naturali. Il dreno dovrà essere interrotto con almeno uno scarico per ogni 80 m.

Nel caso in oggetto, l’eventuale realizzazione di letti di posa drenanti può essere ipotizzata lungo il debole pendio occupato dal vigneto.

Lo scopo delle opere di cui sopra è quello di migliorare la stabilità di limitate porzioni di terreno attualmente interessate da fenomeni gravitativi di lieve entità o per incrementare, in termini cautelativi, le caratteristiche di resistenza geomeccanica dei terreni attraversati, laddove sono state supposte potenziali condizioni di stabilità precaria.

Opere di difesa idraulica

La necessità di ricorrere alla progettazione di opere idrauliche interviene nei casi di attraversamento e di percorrenza in corrispondenza di corsi d’acqua. Il progetto di tali opere non deve introdurre elementi che possano peggiorare la preesistente configurazione idraulica e di equilibrio naturale degli alvei.

Nel caso di attraversamento, il tracciato interferisce direttamente e, di norma, trasversalmente con la direzione di deflusso delle acque.

Nel caso di percorrenza, il tracciato può interferire longitudinalmente con gli alvei, sedi delle correnti ordinarie e di piena, oppure con le aree di esondazione, che, con determinata probabilità, possono essere occupate da flussi straordinari, in concomitanza con portate non contenute entro gli elementi naturali o artificiali di arginatura dei corsi d’acqua. In tali condizioni, il progetto deve mirare tra l’altro a garantire il mantenimento della copertura minima sulla tubazione, basandosi sullo studio dei fenomeni erosivi ivi prevedibili.

Si utilizzeranno sia “opere longitudinali” che hanno un andamento parallelo alle sponde dei corsi d’acqua ed hanno una funzione protettiva delle stesse, sia “opere trasversali” che sono disposte trasversalmente al corso d’acqua ed hanno la funzione di correggere o fissare le quote del fondo alveo, fino al raggiungimento del profilo di compensazione, al fine di evitare fenomeni di erosione di fondo. Tali opere si classificano come briglie, controbriglie, soglie, pennelli.

Nel caso in esame nella tabella di seguito si riassumono le opere di difesa idraulica previste.

Quadro riepilogativo delle opere di difesa idraulica COMUNE VARIANTE DESCRIZIONE

(senso gas) OPERA ESISTENTE OPERA IN PROGETTO LUNGHEZZA OPERA

Il progetto prevede la realizzazione di opere di difesa longitudinali consistenti in:

1) Rivestimento del fondo alveo con materiale lapideo: il rivestimento esclusivamente del fondo alveo con materiale lapideo sarà applicato in corrispondenza dei piccoli corsi d’acqua presenti lungo il tracciato della variante A e sul fondo alveo del corso d’acqua attraversato dalla variante C. Si tratta di corsi d’acqua a regime torrentizio, dotati di capacità erosiva e di trasporto, per i quali sarà necessario il rivestimento al fine di garantire la stabilità della copertura della tubazione e del letto d’alveo. Con lo scopo di favorire un migliore inserimento nel contesto naturale del corso d’acqua, gli elementi lapidei saranno di pezzatura non omogenea e saranno disposti in maniera non ordinata, evitando di formare una platea regolare. I suddetti interventi saranno sagomati sulla base dei progetti che ne determineranno le dimensioni, nonché lo sviluppo della parte in elevazione e del piano di fondazione.

Fig. 41 - Esempio di mantellata in massi

2) Ricostituzione spondale con rivestimento in massi: verranno eseguite contro l’erosione delle sponde e per il contenimento dei terreni a tergo della variante C. Il loro comportamento statico è del tutto analogo a quello dei muri di sostegno in massi. Anche le prescrizioni sulle modalità esecutive e sulle proprietà dei materiali da utilizzare sono analoghe a quelle per i muri in massi. L’immorsamento alle sponde dell’opera idraulica sarà realizzato con la massima cura, particolarmente nella parte di monte. Al fine di evitare l’aggiramento dell’opera da parte della corrente idrica, tale immorsamento sarà effettuato inserendo la testa dell’opera all’interno della sponda. Per la parte terminale di valle è sufficiente un raccordo ad angolo retto con la sponda.

I suddetti interventi saranno sagomati sulla base dei progetti che ne determineranno le dimensioni, nonché lo sviluppo della parte in elevazione e del piano di fondazione.

Fig. 42 - Esempio di ripristino spondale in massi

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