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Carissime Ispettrici e Direttrici,

Nel documento Madre Luisa Vaschetti (pagine 72-89)

G razie alla divina Bontà, ho salutato anch’io felicem ente l’alba del 1926. Questa mi ha regalata una buona ispirazione che, studiata e m editata, è divenuta un progettin o che ora presento anche a Voi, affinchè vogliate aiutarmi a d effettuarlo, non solo con intelletto d ’am ore, ma altresì con fdiale, gene­

roso concorso.

Tutte sarete informate come la causa del Ven. Fondatore e Padre Don B osco si fa cc ia strada f r a i Tribunali Eccle­

siastici: la sua Beatificazione, pertan to, speriamo non tarderà più cen t’anni ad essere un fa tto compiuto.

Quando il f a tto avvenga, dovrà essere salutato con un om aggio stabile, produttore di bene, degno di Colui che ci fu P adre e c ’informò alle sue sante dottrine, da cui viene a noi tanta luce e tanta letizia: q u est’om aggio sarà l ’erigendo

Orfanotrofio di Gesù N azareno, in Rom a.

D etto Orfanotrofio è un edifizio destinato a f a r conoscere meglio le Figlie di Maria Ausiliatrice nella Città Eterna, im­

perocché dovrà abbracciare le varie Opere d ell’ istitu to , e presta rsi a d offrire più comoda ospitalità alle Sorelle e alle principali nostre Benefattrici, di p a ssa g g io .

L’opera è colossale e, p e r arrivare a compimento, richie­

de ingenti somme.

Le buone Sorelle dell’Argentina, unitamente alle loro ex­

allieve, si sono p roposte, non senza sacrificio, di contribuire, nello spazio di tre anni, p e r un terzo della spesa totale, cioè ad un milioncino. Ma l ’om aggio deve essere di tutte, ed ognuna delle Figlie di Maria Ausiliatrice vi d e v ’essere rappresentata.

Ho pen sato quindi che sarete tutte liete di contribuirvi, p o ­ tendo, con lir e 5 m e n sili p e r voi e p e r ciascuna delle vostre Sorelle, durante tutto l ’anno in corso.

Questo tenue contributo deve avere radice nel sacrificio, se vogliam o che torni g ra d ito al Ven. P adre e cooperi ai buoni f r u tti che ci riprom ettiam o dalle Opere che s i svolge­

ranno nel citato Orfanotrofio. Pertanto l ’offerta non dovrà uscire d a g l’introiti ordinarli, sibbene da qualche industria che im porti uno sfo rzo , una rinunzia, una m ortificazione, un’eco­

nomia ben intesa; m ai una preoccupazione. Così, si può ri­

nunziare a d un viaggetto non del tutto necessario; ridurre l ’uso d eg li espressi usati p e r la sola soddisfazion e di avere una più sollecita risp o sta ; fa re a meno d i qualche oggettino che rappresenti una com odità sconosciuta in M ornese; aste­

nersi d a ll’acquistare certi libri dal titolo attraente, di p ietà morbida, che diletta più che non migliori.

Sono pure tutte industrie benedette da D ioperchè con­

ducenti a procurargli una g lo ria m aggiore nell’estensione del suo R egno — una festicciuola, una lotteria, una visita oppor­

tuna a qualche B enefattrice della Casa, la confezione di lavo­

rucci da offrirli a chi apprezza l ’opera n o s tr a .. . e via dicendo.

A me sem bra che basti sentirsi un p o ' Figlie di D. B osco, p e r rispondere con entusiasmo a questo mio invito.

Mentre però sollecito il vostro concorso, non vorrei neppur pensare che, p er averlo, si facessero delle sottrazion i ai bisogni delle rispettive Case ; appena ne faccio cenno, perchè suppongo che nemmeno p a s s i p e r la mente un simile provvedimento-, sarebbe sbagliato. P iu ttosto s i rinunzi alla soddisfazion e del­

l’om aggio; che, al Ven. P adre tornerà, certo, più g ra d ita questa rinunzia, quando la contribuzione a ll’om aggio dovesse menomamente danneggiare la sanità delle Suore, della quale s i ha tanto bisogno, p e r fa re le opere del Signore.

A ll’opera dunque, buone Ispettrici e D irettrici; e che questo mese sacro a Gesù Bambino, inizi i suoi depositi prò “ Om aggio al Ven. D. B osco Fondatore e Padre nostro am atissim o „ nella circostanza della sua sperata Beatificazione.

Bramerei inoltre che fo sse riservata alla scrivente la so d d isfa ­ zione d i radunare questi depositi e di fissarne la cifra su d ’un

registro speciale che, conservato negli Archivi d e ll’istitu to , dica a quelle che verranno dopo d i noi, che le Figlie d i Maria Ausiliatrice sono e vogliono conservarsi ognora M o n u m e n to v iv e n te d i r ic o n o s c e n z a a lla V e r g in e S a n tis s im a , secondo il pensiero del Venerabile F ondatore, a cui, a loro volta, offrono il nuovo Monumento O R F A N O T R O F IO G E SÙ N A Z A R E N O a conferma della loro perenne e filiale gratitudine.

E d ora che vi ho esposto semplicemente tutto il mio pen­

siero, m i sento felice : sento che questo mio invito ci ha av­

vicinate d i più al Ven. P a d re; che ha risvegliato in noi il fervore della nostra santa vocazione salesiana, ricordandoci che siam o figlie d i Lui, a cui p resto la Chiesa muterà il titolo di Venerabile in quello d i B eato, e stim olandoci a d imitarne p iù dappresso le sublimi virtù, p.er non dover arrossire nel fa u ­ stissim o giorno de’ suoi g loriosi trionfi.

N el ringraziarvi fin d ’ora della vostra cooperazione allo scopo indicato, mi raccomando alle vostre preghiere, affinchè non sia io la campana che invita e non s i move ; ma sia con­

tata nel numero di coloro che accorrono solleciti alla chiamata.

N B . La raccolta dei “ Verbali Convegno p rò N o vizia ti „ a vostro uso s o lt a n t o , vi sarà spedito nel prossim o febbraio, con l ’augurio del possibile aumento di buona form azione nelle giovan i professe.

Vostra aff.ma Sorella

Is t i t u t o f i g l i e Ma r i a Au s i l i a t r i c e

(Opera Venerabile G. Bosco) P a r m a , 26 f e b b r a io 1926.

Carissime Sorelle,

Mentre mi disponevo a lasciare V Ispettoria Veneto-Emliana, dopo aver visitato le Case propostem i e dove ho raccolto tante soddisfazion i e tante consolanti prom esse p e r p a rte di ciascuna Suora, eccomi visitata io pure da “M adam a influenza „.

P er questo e p e r l’assenza delle altre Superiore, non ha p o tu to venire a Voi la solita Circolare mensile. Ma io so che ci leggete tanto volentieri e, penso, pure con p ro fitto ; cosi, senza badare a l ritardo, v i mando il mio pensiero ed il mio cuore, p e r dirvi quello che voi certamente, desiderate sapere e che noi possiam o fa r e tutte insieme p e r la m aggior g lo ria di Dio e g l’interessi generali e particolari d ell’Opera di D. B osco.

Sono a Parma, obbligata p e r qualche giorno ancora al­

l’inazione; ma non me ne preoccupo, perchè so che quanto viene dall’alto, anche se contrario alla natura, è sempre a buon augurio dì m iglior avvenire.

Qui fu i e sono curata con tenera e fdiale prem ura; perciò desidero, anzi, p reg o d i non disturbarvi a moltiplicare lettere p e r chiedere notizie, poiché in questo caso molto bene s i ap­

plica il proverbio: “ Niuna nuova, buona nuova! „

Però dichiaro fin d ’ora che sarò riconoscentissim a alle buone Sorelle, che sem pre, ma specialmente in questo santo tempo d i quaresima, vorranno, colla pratica più accurata d i una religiosa e vicendevole urbanità (la quale p o i non è altro che fin ezza e carità) ottenerm i una più sollecita guarigione;

p o sto , ben in teso, che ciò sia secondo la Volontà di Dio.

Sono inoltre persuasa che nessuna dimenticherà di offrire preghiere e m ortificazioni p e r le altre Superiore Generalizie assenti da N izza.

La carissima Madre Eulalia, che non badando alla sua delicata salute, si è sobbarcata a l non lieve compito di visi­

tare le Case degli S ta ti Uniti, nel N ord America, ove ha p re ­ sieduto a gli E sercizi annuali ed ha po tu to avvicinare la m ag­

g io r p a rte delle Suore e delle D irettrici di quella Ispettoria, si è disposta eziandio a visitare le principali Case del M es­

sico, p e r portare anche là un nuovo soffio dello spirito del nostro Ven. Fondatore. S i spera d i averla f r a noi p e r Maria Ausiliatrice.

Lo stesso dicasi dell’ottim a M adre Marina che, con spirito d i generosità e con incrollabile fiducia in D io, non ha esitato d i passare da Gerusalemme a D am asco, sfidando i pericoli delle continue som m osse, le bombe e le arm i dei rivoltosi; e ciò p e r portare il conforto della sua presen za a quelle nostre care Sorelle ed assicurarsi, di presenza, della loro situazione.

Anche la nostra Madre Teresa, arrivata felicem ente nel­

l’Uruguay, ha g ià assistito alle singole mute di E sercizi ed incomincia Veffettuazione del suo vasto program m a di bene.

Ella in fatti conta d i spingersi alle Isole M alvine, alle Terre Magellaniche e alla Terra del Fuoco, p e r rallegrare quelle lontanissime ed am ate Sorelle.

Compiendosi p o i il secondo anniversario dalla scom parsa d ell’incomparabile Madre D aghero, credo che nessuna avrà dimenticato d i fa re i doverosi suffragi p e r Lei, che ha tanto diritto alla nostra filiale e perenne riconoscenza.

Le date commemorative dei nostri S a n ti non devono mai p assa re senza segnare un’ascesa dello spirito nelle vie del fe rvo re: sono, perciò, persuasa che la Commemorazione del nostro Venerabile P adre avrà risvegliato parim enti in ognuna il desiderio d i studiare, con interesse sempre m aggiore, il suo “ M etodo preventivo „ p e r farn e sempre meglio l ’applica­

zione pratica a rispetto, specialmente, delle Educande, Con­

vittrici Studenti ed Operaie.

Stiamo p o i p e r entrare nel mese di San Giuseppe ed io vi esorto a voler onorare questo caro Santo non solo quale M odello di religiosa perfezione, ma ad invocarlo come dispen­

satore dei tesori divini, perchè in questi tempi di m aggior bisogno di m ezzi materiali, ci aiuti a sistem are sempre m eglio le nostre opere e si p o ssa così fa re il bene su più vasta scala, come lo esige il momento.

E ritornando all’ultima Circolare inviata alle Ispettrici e Direttrici, sento il bisogno di m anifestarvi il mio compiaci­

mento p e r l ’interesse con cui avete accolta la mia pro p o sta , e p e r le offerte che g ià mi sono pervenute “ P r o o m a g g io D o n B o s c o „ ^o r f a n o t r o f i o g e s ù n a z a r e n o di R om a).

È anche un m ezzo di ragionevole economia quello di appro­

fittare delle occasioni p e r inviare a mano, quando fo sse p o ssi­

bile, tali offerte. È bene però, che, ad evitare confusioni, sia notato chiaramente sulla busta, la destinazione d ell’of­

fe rta , cioè: “ P er l’ Orfanotrofio Gesù N azareno „.

Termino finalmente con un accenno a ll’Anno Missionario Salesiano.

Credo che avrete letto con particolare interesse le norme pubblicate sui B ollettini Salesiani di gennaio e febbraio circa il movimento M issionario e la conseguente organizzazione di Congressi e Feste, aventi tale carattere. Non occorre ch ’io vi dica che anche noi, Figlie di Don B osco, dobbiamo p a r­

tecipare con slancio affettuoso a tale movimento. Perciò ogni Ispettrice nella propria Ispettoria, ogni D irettrice nella propria Casa, veda quanto le sarà possibile fa re in proposito.

È noto a tutte come n ell’O ratorio Salesiano d i Torino si sta preparando, p e l prossim o m aggio, una M ostra M issio­

naria, alla quale siamo noi pure invitate a partecipare, anche mediante lavori fem m inili d i cucito, ricamo, pittu re, ecc.

Non propongo d i eseguire lavori speciali, perchè comprendo che tempo e personale sono lim itatissim i; ma se qualcuna

d e ll’Italia e d ell’E stero, tenesse in casa qualche lavoro g ià fa tto , che p o tesse servire p e r detta M ostra, farebbe ottim a cosa a spedirlo un p o ’ p resto e a l mio indirizzo, a Torino

“ Casa M aria Ausiliatrice

E d ora non mi resta più che a salutarvi cordialmente, pregan do N ostro Signore a benedirvi con una benedizione efficace, che p o rti a d ognuna un aumento d i fervore, d i zelo e d i religiosa osservanza.

Vostra aff .m a Sorella

Is t i t u t o f i g l i e m a r i a Au s i l i a t r i c e

(Op era V enerabile 6 . Bosco) N iz z a M o n f. ; 24 m a r z o 1926.

Carissime Sorelle,

/ nostri Veneratissimi Superiori, sapendo quanta parte fo s s e di noi l ’Eminentissimo Cardinal Cagliero e quale fi­

liale e riconoscente affetto nutrissimo p e r Lui, ci fecero dono della p rezio sa circolare inviata alle loro Case e che dice tutto il rimpianto del cuore e come l’ultima giornata d ell’illustre, venerando Estinto sia sta ta l ’eco della Sua vita d i zelo p e r la gloria d i D io, e d i lavoro indefesso p er la Congregazione Salesiana.

Riceviam ola quale insegnamento di quella sem plicità e d i quella religiosa sapienza che sono necessarie p e r rag­

giungere la santità della nostra vocazione, e furono il di­

stintivo del nostro compianto Cardinale; ma non arrestia­

m oci qui. Procuriamo d ’imitare anche le altre eroiche virtù, d i cui Egli, il prim o D irettore Generale, dato dal Ven.

Fondatore al nostro Istituto, ci diede luminoso esempio.

L ’Eminentissimo ci conosceva a fo n d o , com pativa i no­

stri d ife tti; ma era inesorabile con chi g li pareva troppo attaccato al personale a m o r p r o p r io , nemico acerrimo della carità fratern a e dello spirito d i fam iglia.

A vantaggio, quindi, d ell’anima nostra com battiam o sem­

pre e con tutte le fo rze qu est’amore fa tto d i egoism o;

impegnamoci nella lotta, anche in om aggio e nel ricordo

del nostro am atissim o compianto P adre, il quale d a l Cielo, vedendo la nostra buona volontà, ci otterrà l’aiuto p er una completa vittoria.

N on dico d i continuare a pregare p e l riposo della Sua Anima benedetta, che speriamo g ià g o d a la beatifica visione di D io : la preghiera p e r i benefattori è un bisogno pre­

potente del cuore; e chi più B enefattore, delle Figlie di M aria Ausiliatrice, dell'Eminentissimo Card. Còglierò ?

Conchiudo, ringraziando delle preghiere fa tte p e r la mia guarigione. Son0 quasi scom parsi i residui d ell’in­

flu en za che m i aveva colpita, e spero, a Dio piacendo, d i rim etterm i p resto a l lavoro.

M aria Ausiliatrice ci assista in vita, ci accolga in morte e ci introduca nel soggiorno dei B eati, ove ci aspet­

tano i nostri cari Trapassati.

Vostra aff.m a Sorella

IS T IT U T O

FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

NIZZA M O NFERRATO

N. 100 24 aprile 1926.

Carissime,

La V en erata M a d r e :

Saluta, con le care S o re l le dei due Continenti, l ’a u r o r a felice del m es e tutto nostro , a m odo di dire, p e rc h è co n sacrato alla n o s t ra M a d r e te n e r iss im a , M a r ia Ausiliatrice.

Non d u b it a d e ll'im p e g n o di o g n u n a nel vo le r o n o ra r e q u esta t e n e r a M a d r e con t u t ta la m e n te e con tu t to il c u o r e ; p e n s a che l’O rato rio , le Scuole, la C asa in t e ra res p irin o , più che in altro te m p o de ll’anno, so a v ità , incanto, so r ris o di Cielo; ritiene p e r certo c he tutto l’am b ien te si r i s e n ta dolc em ente del fiducioso, filiale ri­

c o rs o a M ar ia, e che ogni località o centro, piccolo o g rande, ove sono le n o stre Suore, si d i s p o n g a a c e le b ra rn e s o l e n n e m e n t e le glorie nel bel gio rno della s u a festa, il 24 p ro s s im o maggio.

V o rre b b e che ci p r o p o n e s s im o , con u na fedeltà a tu tta pro va, di s f ru tt a re q u esto m ese di p ropizia zione, o tt e n e n d o dalla C ele ste M a d r e il su o valido a p p o g g io p r e s s o la Divin a P ro v v i d e n z a , affin­

chè p e r suo m ezzo a s s e sta ti, in m assim o, gli affari m ateriali, torni più facile alle S u p e r i o r e ed alle Suore la co n c e n tra z io n e dello s p i ­ ri to , l’unio ne con Dio e la ded izio n e p ien a ed in co n d izio n ata al b en e della gioventù.

V ers o il te r m i n e di m aggio a v ra n n o p u r lu ogo i princip ali fe­

ste g g ia m e n ti d e l l ’a u r e o anno giu bila re delle Missioni S ales ian e coi relativi C o n g re ss i e la magnifica ed in t e r e s s a n te es p o s iz io n e M is­

sio n aria. Sa c h e ogni C asa, con le ri spettive a lunne, ex-Allieve e Bene fa tto ri, ha contrib uito , s e c o n d o le p ro p r ie possib ilità, con of­

ferte ed in dum enti di C hiesa e p e r s o n a li; e s e ne com piace. N ota p e rò ch e la più v alida n o s t ra c o o p e ra z io n e d e v ’e s s e r e la p r e g h i e r a c o s t a n te e la efficace p r o p a g a n d a m issionaria.

Qui la V e n e ra ta M a d r e tr o v a o p p o rt u n o ri p o r ta r e una p a te r n a e s o r ta z i o n e del R e v e re n d i s s im o Sig. Don Rinaldi ai S ale sia ni:

« . . . continuate a coltivare questo spirito missionario negli O spizi, nei Collegi, negli O ratori fe s tiv i: eccellenti sono i fr u tti che se ne ricavano. O ltre a ll’aiuto materiale, p u r tanto necessario, che esso

procura alle nostre M issioni, si suscitano e si maturano in ta l modo

tori, d u r a n t e tu t to un a n n o — un an no m issio n a rio p e r eccellenza,

Si s p e r a ch e la ca ri s s i m a M a d r e E u lalia sia di ri to rn o p e r il p r o s s im o so len n iss im o 24; l ’o ttim a M a d r e P e n t o r e viaggia p e r l’A rgentina, s e m in a n d o e ra ccoglie ndo te s o r i p e r il ciel o; ed a b ­ biam o g ià a T o r in o la ca ri s s i m a M a d r e M a r in a , stra rr ic c a di soavi im p ress io n i della « T e r r a di G e s ù ».

C om e frutto del p re s e n te M ese M aria no, a u g u r a a tu tte , specie alle c a re Novizie — in p r e p a r a z io n e alla vita v e r a di Figlie di M a­

ria A usiliatrice — la g ra z i a di s a p e r te s o r e g g i a r e il pre zio sis sim o d o n o delle « Indulgenze del* la voro » o tt e n u ta , dal V enera tissim o S u p e r i o r e S ignor D. Rinaldi, p e r tu tta la fam iglia Sales iana.

Con fissare l’att enzio ne e con m o ltip lic a re le in ten zio n i; oh, q uale spiritu ale g u a d a g n o !

Affezionatissima in G. C.

Ma d r e Vi c a r i a.

I S T IT U T O

FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE N , 101

NIZZA MO NFERRATO $4 m aggio 1926,

Carissime,

La V en erata M a d r e :

M e n t re si ri c re a nel p e n s i e r o dell’accoglie nza festosa ed e n tu s ia s ta ch e e b b e la s u a p r o p o s t a “ P ro O rfanotrofio Gesù N azareno „ o m a g ­ gio in ternazionale delle Figlie di M a r ia A usiliatrice alla invocata Beatificazione del lo ro Ven. F o n d a to r e , ha u n ’altra id e a : " E se col grandioso monumento m ateriale, innalzato dalla industriosa p ietà delle Figlie, li n u o v o B e a t o avesse a constatare in ciascuna delle nostre Case altrettan ti Monumenti vivi, rispecchianti le Sue virtù, in p a rtico la r modo la C arità — A m o r di Dio e del p r o s s i m o — in g rado eminente, non g li tornerebbe il prim o a ssa i più gradito ? „

« Oh, S ore lle carissim e — dice la Ven.ta M a d r e — p e rc h è non po tr e m o , in p r e p a r a z io n e al g lorioso avvenim ento , far sì che al s o r g e r e di quella s p l e n d id a auro r a , su di ogni n o stra C asa ab b ia a sv en to lare la b a n d ie r a della “ U nione d e i cu o ri n e ll a p e r f e z i o n e d e ll a c a r i t à ? „

Suvvia, d u n que, m ettiam oci tu tte d ’a c c o r d o : chi è più in alto ne dia l’esem pio . P a ri all’im pegno delle 5 lire, sia qu ello di mi­

glio ra re il p ro p r io c a ra t te r e , in m a n ie ra d a r e n d e r lo p ieghevole, s e n z a esigenze nè p re te s e , ben ev o lo v ers o tutti, riconoscente, con­

ciliativo, servizie vole e via dic endo.

Q u a n d o le S u o re di una C asa, tu tte , s e n z a eccezione, si dichia­

r a s s e r o sin c e ra m e n te sod isfatte della p ro p r ia Direttrice, e questa, a s u a vo lta, no n s a p e s s e co m e lo d a r e la b o n t à delle s u e Sorelle;

q u a n d o sulla facciata d ella s t e s s a C asa si p o te s s e s c r iv e re : “ Qui la carità è p ra tica ta su tutta la linea „ oh, com e il n o s t ro V e n e ra ­ bile P a d r e vi si t r o v e r e b b e b en e col suo sp irito viv ificato re e vi inf o n d e re b b e nuovo soffio di v ita Sale sia na, di q u ella vita che non s ’a r r e s t a di fronte a n e s s u n sacrificio!

C a ra illus ione, ch e p o t r e b b e anche farsi realtà!

« B u o n e S ore lle — a g g iu n g e la V en.ta M a d r e — perc h è non r i ­ v o lg e r e m o tutti i nostri sforzi v e r s o il bell’ideale : la Beatificazione del nostro Venerabile Fondatore Don Bosco, e non incom in ciere m o tos to la bia n c a crociata , ciascuna nel p ro p r io am b ien te, s u p e r a n d o

col divino aiuto e con molta p a z ie n z a d a p a r t e nostra , g l’in evita ­

2. Confida ch e sia continuo im pegno di cias cuna il for m a r le p ro ­

Di te m p o in te m p o , specie q u a n d o certe cir c o sta n z e di e p id e ­ mie, di mal attie avute in c asa più lo consigliano, si fanno le co n­

venie nti disinfezioni alle cam ere , al mobiglio ecc.?

T u t t e le n o stre care so r elle, sp ecie le giovani, si g u a r d a n o dalle co rr e n ti di aria, e dai p a s s a g g i tr o p p o rap id i dal cald o al f red d o e vic evers a, da quals ia si altro pericolo del gen e re p e r la salute p ro p r ia ed a lt ru i ?

C erchia m o tu t te di c o m b attere le inutili e pernicio si tristezze, di sollevarci fisic am ente e più an c o ra m or a lm e n te a p p e n a se ne s co rg a il b i s o g n o ? Quando alcuna non s i sentisse bene, senza nascondere od esagerare il male, ne avvisa la Superiora o chi p e r essa, affinchè p o ssa provvedervi, (art. 116 Cost.)?

S en z a an d a r e più oltre , o g n u n a di noi sente t u t t a l’im p o rtan za del­

l’a rg o m e n t o : non si vogliono e sa g e r a z io n i, no, su questo; chè s a r e b ­ b e ro a n c h ’e ss e lina v e r a disgrazia! ma si vuol fare il vanta ggio p e r s o ­ nale e g enerale, con metterci più in s u l l’a ttenti s o p r a un punto che dà già molto a pen sa r e .

Le a m m alate e le inferme che ci m a n d a il S ignore sono i no­

stri Parafulm ini, i nostri Mosè in preghiera, e com e tali noi d o b b ia ­ mo loro, con ogni poss ibile cura, una v e n e ra z io n e tu tta speciale e una ri c o n o scen za v iv a; ma q uelle che noi s t e s s e ci p r o c u r a s s i m o con tr a s c u r a r e ciò che siamo in dovere di fare, oh, ved iam o di dim inuirle p e r q u a n to ci è po ss ib ile, nella fo r m a più convenie nte ai singoli casi.

L ’Istituto non è p e r ave re o sp e d a li a conto p r o p r i o ; sì p e r c a m p a g n e es t e n s is s im e da coltivare a profitto di ta nti e tanti ch e m uoiono di fame e d o m a n d a n o a noi alimento di celeste p a ro l a e di azio ne a p o sto lic a ; gli o cco rro n o d u n q u e b ra c c i a forti e m e m b r a e

L ’Istituto non è p e r ave re o sp e d a li a conto p r o p r i o ; sì p e r c a m p a g n e es t e n s is s im e da coltivare a profitto di ta nti e tanti ch e m uoiono di fame e d o m a n d a n o a noi alimento di celeste p a ro l a e di azio ne a p o sto lic a ; gli o cco rro n o d u n q u e b ra c c i a forti e m e m b r a e

Nel documento Madre Luisa Vaschetti (pagine 72-89)