Anticipando la riapertura del Rijksmuseum nell’aprile del 2013, nell’ottobre del 2012 sono state caricate all’interno del nuovo sito del museo più di 125'000 immagini ad altissima
risoluzione, riguardanti le opere delle sue collezioni. In questo modo, le opere del museo hanno potuto essere ammirate e contemplate virtualmente a casa delle persone in tutto il mondo, mesi prima della reale apertura fisica del museo. I risultati in termini di download dal 2012 al 2013 sono stati largamente positivi, come si può notare dalla Figura 19 sottostante.
Figura 19 Valori dal sito web del Rijksmuseum dal 2012 al 2013 (Van de Wiel, 2014, p. 26; Rijksmuseum.nl, 2013).
L’idea era nata al fine di perseguire due obiettivi: il primo, quello di rendere disponibile al pubblico la collezione del museo prima della sua riapertura, anche se solo attraverso il formato virtuale; il secondo, la volontà di riuscire ad attirare l’interesse di un nuovo target, ovvero quello dei “culture snacker” (Gorgels, 2013, p. 8). Se questa fino a pochi anni addietro poteva essere considerata una caratteristica limitata a un pubblico giovanile, ora tale tipologia di visitatori sembra essersi estesa al punto che nessuno possa ritenersi estraneo al bisogno di esplorare e condividere immagini dal web. La strategia del Rijksstudio si è basata dunque sul tentativo di attrarre presso di sé i “culture snacker” di oggi, proponendosi di tramutarli in veri e propri amanti dell’arte grazie alla possibilità di vedere, apprezzare e condividere le immagini della collezione museale attraverso una piattaforma web predisposta allo scopo. In questo senso, il sito web è stato utilizzato come un “marketing instrument” (Gorgels, 2013, p. 28) in grado di ispirare le persone attraverso il web per portarle realmente di fronte alle opere d’arte. Tale pulsione verso la digitalizzazione delle collezioni ha innescato un susseguirsi di iniziative volte a cercare di avvicinare il pubblico alle opere, partendo dalla fluidità intrinseca delle loro
400'000 opere d'arte
150'000 opere online ad alta risoluzione
Più di 120'000 persone hanno creato la loro galleria su Rijksstudio Più di 525'000 downloads di opere d'arte
versioni “riproducibili” e virtuali (Benjamin, 1991). Le idee che si sono sviluppate grazie e in parallelo alla nuova formula del Rijksstudio sono le seguenti:
1) Il gioco MasterMacher: con il quale i navigatori del sito internet del museo possono eseguire un test sulla loro personalità al fine di avere come risultato una serie di dipinti della collezione del Rijksmuseum a loro ipoteticamente associati. In questo modo l’obiettivo di avvicinare il visitatore all’esperienza artistica è raggiunto innescando un legame fittizio tra i gusti e la personalità dell’utente e le opere esposte al museo (Rijksmuseum.nl, N.D.).
2) Make your own Masterpiece: le immagini delle collezioni non possono solo essere scaricate da internet, ma anche modificate secondo i gusti del visitatore: in questo modo l’utente si sente proprietario dell’opera e libero di rapportarla ad altri oggetti di sua scelta, come tazze, foulard o addirittura autobus. L’elaborazione delle immagini virtuali in reali oggetti tangibili a loro ispirati, è facilitata dalla collaborazione del museo con Peecho, che grazie alla sua formula “From Pixels to Prints” è possibile richiedere l’oggetto voluto in pochi passaggi che portano direttamente l’utente dal sito del museo al sito di Peecho. Grazie alla proposta di Make your own Masterpiece, i fruitori del sito e del museo possono assumere un atteggiamento attivo e partecipativo non solo nella visione e comprensione delle opere, ma nella creazione e rielaborazione della stessa, dando vita al fenomeno noto con il nome di prosumer, nel quale le figure di produttore e consumatore si intersecano, dando vita a un nuovo tipo di soggetto all’interno del mercato (Bollo, 2012; Zanibellato, 2014). Alcuni esempi di Make your own
Masterpiece sono qui presentati nella Figura 20.
3) Il Rijksstudio Award: concorso indetto periodicamente che mira a premiare il migliore progetto creativo basato sulle realizzazioni di “Make your own Masterpiece”. Le creazioni più originali sono premiate con un premio in denaro ed esposte al pubblico all’interno delle sale del museo, diventando loro stesse oggetti d’arte da ammirare (Rijksmuseum.nl, 2015).
4) Condivisione: cliccando sull’immagine dell’opera d’arte, è possibile dimostrarne
l’interesse inserendola fra i preferiti (“like”) semplicemente cliccando sul cuore rosso al lato della riproduzione: tale azione sarà visibile a chiunque entri nel sito, facendo quindi in modo che anche il museo conosca e aggiorni costantemente la comprensione di quello che il pubblico trova interessante. Il sito conferisce inoltre la possibilità di condividere attraverso i social networks tutte le immagini presenti semplicemente cliccando sull’icona del social network corrispondente. Come nel caso del prosumer, il risultato di questa attività porta alla creazione del fenomeno noto come crowdsourcing,
in quanto i prodotti culturali vengono divulgati e promossi da individui che non sono retribuiti o coinvolti all’interno dell’organizzazione produttrice, ma la promozione della stessa avviene come effetto secondario positivo (Bollo, 2013).
Figura 20, Esempi della campagna "Make your own Masterpiece" (Gorgels, 2012)
Tali iniziative sono volte a innescare nel passato o nel futuro visitatore delle reali opere d’arte un atteggiamento attivo mediante l’elaborazione delle immagini disponibili all’interno del sito del museo, incuriosendolo a proposito delle collezioni per spingerlo quindi a tornare o a visitare per la prima volta le sue sale. I dati relativi all’incremento dei visitatori online del sito del museo testimoniano l’efficacia della scelta strategica di investire le risorse sul web, in quanto, come testimoniano i valori riportati nella Tabella 10 sottostante, si riflettono positivamente anche sulle piattaforme online esterne al sito stesso (come nel caso dei social network).
Dati 2013 2012 Aumento in
percentuale
Visite al web 6'091’312 2'861’948 112,83%
Media n° pagine visitate durante una singola visita
7,35 5,62 30,78%
Durata media della visita in minuti 00:09:01 *00:19:00 da tablet 00:05:07 77,71% Follower Facebook 169’125 72’444 133,45% Follower Twitter 28’606 12’898 121,78%
Tabella 10 Risultati dell'incremento dell'attività sul sito web del museo grazie a Rijksstudio (Gorgels, 2013; Van de Wiel, 2014).
Uno degli aspetti che desta il maggior interesse non è tanto il notevole aumento percentuale avvenuto nelle visite del sito dal 2012 al 2013 (bisogna infatti considerare che nel 2012 Rijksstudio è stato attivo solo per pochi mesi, e che prima del 2013 le sale del museo risultavano ancora chiuse, quindi più che il paragone tra anno e anno, dovrebbero risaltare i numeri raggiunti anche nel solo 2013), ma soprattutto la durata media della visita. Il sito infatti invita in modo convincente alla scoperta delle sue collezioni, portando il pubblico a interagire con le opere a lungo e attivamente, stimolando il fenomeno della condivisione, dei like ed esplorando i dettagli delle immagini con lo zoom; inoltre, il sito è stato concepito soprattutto per la sua consultazione attraverso i tablet più che per il computer, in quanto pensato per un visitatore in continuo movimento che sia in grado di raggiungere il sito ovunque e in qualsiasi momento (Pronk, 2013).
I risultati di questa serie di iniziative non hanno tardato a mostrare i loro effetti anche sul numero di visitatori del museo “fisico”. Analizzando nel dettaglio il numero dei fruitori, appare notevole la capacità del museo di riuscire a superare il suo record personale di visitatori di 1'412'000 persone nel 1975 (Rijksmuseum.nl, 2013), arrivando nel 2013 ad avere quasi 2'500'000 visitatori, di cui 350'000 in età scolare. Tali dati non sono da porre in relazione solo alla creazione del Rijksstudio, ma soprattutto alla novità dell’apertura del museo dopo lunghi anni, in associazione con la volontà di creare grandi mostre di richiamo come ad esempio quella su Calder e la mostra “Modern Times”. Grazie alla visibilità raggiunta con nuove proposte strategiche e culturali, nel 2014 il museo ha ricevuto il più alto numero di donazioni private della sua storia (Rijksmuseum.nl, 2014).
Nonostante la difficoltà di misurare i valori della crescita mediante la comparazione di anno in anno (dato che il museo ha riaperto al pubblico dopo 8 anni di chiusura per restauri e
aggiornamento) sono di seguito riportati nella Tabella 11 i dati che dimostrano l’incremento nell’affluenza dei visitatori: per renderlo possibile, è stato scelto di selezionare le voci di ricavo più significative, accostandole con il totale dei ricavi e i costi totali, al fine di pervenire alla loro differenza nell’equilibrio operativo (Van de Wiel, 2014).
Dati 2013 2012 Aumento in percentuale Biglietti d’ingresso 21’878 9’030 142,28% Giftshop 4’965 2’706 83,48% Sponsorizzazioni 4’331 1’080 301,01% Ricavi totali 110’916 84’477 31,29% Costi totali 97’590 76’519 27,53% Equilibrio operativo 13’488 8’758 54%