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Risultati analitici

5.2. Composizione e tecnologia degli impasti ceramici

5.2.8. Ceramiche dal relitto delle Antefisse

Il relitto delle Antefisse, come suggerito dal nome, è caratterizzato dalla presenza di un carico di laterizi, quali antefisse, coppi ed embrici (A1-A4), accompagnato da anfore Dressel 21 (Campioni A5-A10). Sono inoltre stati rinvenuti frammenti di anfore Pascual 1 (A11), di tegami (A13) e di contenitori probabilmente identificabili come anfore Peacock & Williams 66 (A14). Lo studio petrografico di questi materiali ha permesso di identificare fabric differenti, descritte di seguito, mentre i risultati ottenuti dalle analisi dei singoli campioni sono riportati nella tabella 5.2.8.1.

Fabric Antefisse-A (campioni A1-A4 - fig. 5.2.8.1) É costituita da una matrice più o meno omogenea di colore giallo bruno chiaro, generalmente isotropa, contenente inclusi di granulometria media e forma arrotondata-subarrotondata, compresi tra 10% e 15%, molto spaziati tra loro, e principalmente composti da quarzo, pirosseni e frammenti di rocce vulcaniche effusive, anche sottoforma di scorie.

Fabric Antefisse-B (campioni A5-A10 - fig. 5.2.8.2), costituita da una matrice rosso bruna, omogenea, debolmente attiva, contenente inclusi di granulometria fine e forma angolosa-subarrotondata, compresi tra il 9% e il 15%, a spaziatura singola o ravvicinata, ben classati e principalmente composti da quarzo, miche e frammenti di roccia calcarea. Degna di nota è la presenza di microfossili, identificabili come globigerine, sostituiti da ossidi di ferro.

Gruppi a sé stanti sono costituiti dai campioni A11, A12, A13 e A14, le cui caratteristiche sono riportate in dettaglio nella tabella 5.2.8.1.

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Tabella 5.2.8.1. Risultati dell’analisi petrografica per le ceramiche del relitto delle Antefisse.

ID Campione Colore Omegeneità Attività ottica Forma dei vuoti Inclusi % Arrotondamento Granulometria Spaziatura Assortimento Quarzo Quarzo eolico Pirosseno Scorie Roccia vulcanica effusiva Roccia calcarea K-feldspato Miche Plagioclasio ARF (Argillaceous Roc Fragments) Microfossili Deposizioni secondarie

A1

Sub-arrotondato Arrotondato medio-fine Spazio doppio

Sub-angoloso Arrotondato Media Spazio

doppio Poco classati x x x x x

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A11 bruno omogenea Isotropa

Vuoti di

planari 13% Arrotondato Arrotondato medio-grossolana

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Figura 5.2.8.1. Campione A3 dal relitto delle Antefisse in sezione sottile. Osservazione a polarizzatori incrociati – 40x.

Campione pertinente ad un frammento di laterizio (embrice).

Figura 5.2.8.2. Campione A7 dal relitto delle Antefisse in sezione sottile. Osservazione a polarizzatori incrociati – 40x.

Campione pertinente ad un frammento di anfora Dressel 21.

La composizione mineralogica di 10 campioni appartenenti alle suddette fabric è stata inoltre indagata con l’ausilio della diffrazione a raggi X sulle polveri, i cui risultati (Iezzi, 2011) sono riportati nella tabella 5.2.8.2. Anche in questo caso la differenza tra i due gruppi di campioni, i laterizi e le anfore Dressel 21, appare abbastanza netta, in particolare per l’abbondante presenza di pirosseni accompagnati da tracce di analcime e di miche nei campioni A1÷A4, e per l’assenza di tali fasi mineralogiche nei restanti campioni di anfore.

Tabella 5.2.8.2. Risultati dell’analisi diffrattometrica a raggi X dei campioni dal relitto delle Antefisse.

Campione Quarzo Pirosseni Feldspati Miche-illiti Analcime Calcite

A1 +++ +++ ++ tr tr

A2 +++ +++ ++ tr tr tr

A3 +++ ++ ++ tr tr tr

A4 +++ +++ ++ tr tr

A5 +++ ++ tr tr

A6 +++ ++ tr

A7 +++ ++ tr

A8 +++ ++ tr

A9 +++ ++ tr

A10 +++ +++ tr

Legenda: (+++) = abbondante; (++) = presente; (+) = scarso; (tr) = tracce.

Per quanto riguarda la composizione chimica degli impasti, essa è stata indagata per una selezione di 9 campioni, come riportato in tabella 5.2.8.3.

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Tabella 5.2.8.3. Risultati della microanalisi EDS degli impasti espressi in ossidi wt% (± 0,1 wt%) per gli impasti dei campioni dal relitto delle Antefisse.

Campione Tipologia Na2O MgO Al2O3 SiO2 K2O CaO TiO2 FeOxtot Totale

A1 Antefissa 2,0 4,6 13,5 53,2 1,7 17,1 0,7 7,2 100,0

A3 Embrice 2,0 5,3 12,9 55,2 1,5 15,3 0,8 6,9 100,0

A4 Coppo 2,1 3,1 14,7 54,4 2,3 14,3 1,2 8,0 100,0

A6 Anfora Dressel 21 1,4 2,3 13,8 62,9 1,8 6,9 1,5 9,4 100,0 A7 Anfora Dressel 21 0,9 3,2 13,1 61,6 2,5 7,8 0,5 10,3 100,0 A 11 Anfora Pascual1 1,0 4,5 16,4 61,0 1,9 5,4 1,0 8,8 100,0 A 12 fr. di recipiente 1,7 4,3 13,7 58,4 0,6 13,4 0,9 6,9 100,0

A 13 Tegame 0,5 3,9 25,6 55,8 1,9 0,8 1,5 9,9 100,0

A 14 Anfora P&W66 1,4 3,0 18,8 60,7 4,2 4,3 0,8 6,7 100,0

I dati chimici composizionali sono stati sottoposti ad analisi gerarchica (cluster analysis) utilizzando la distanza euclidea e il metodo di Ward come criterio di aggregazione. Il risultato è osservabile nel dendrogramma in figura 5.2.8.3, dove è possibile osservare la presenza di due gruppi principali: il primo comprende i campioni di laterizi e il campione incognito A12, pertinente a un generico recipiente (probabilmente un contenitore per granaglie). Il secondo gruppo è a sua volta costituito da due sottogruppi, il primo formato dal solo campione A13 (tegame), il secondo dai materiali anforici (A6, A7, A11 e, sebbene distanziato, A14).

Figura 5.2.8.3. Dendrogramma risultante dall’analisi ascendente gerarchica effettuata sui dati composizionali relativi ai campioni dal relitto delle Antefisse.

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Figura 5.2.8.4: Grafico degli scores PC1-PC2 della PCA effettuata sui dati dei campioni dal relitto delle Antefisse.

Figura 5.2.8.5: Grafico degli scores PC1-PC3 della PCA effettuata sui dati dei campioni dal relitto delle Antefisse.

Un risultato molto simile si ottiene con l’Analisi in Componenti Principali, come mostrato nei grafici degli scores in figura 5.2.8.4 e 5.2.8.5, in grado di spiegare rispettivamente il 67% e il 61% della variabilità dei dati, e nel grafico 3D per le tre componenti principali (figura 5.2.8.6).

Figura 5.2.8.6. Grafico degli scores per la PC1, PC2 e PC3 della PCA effettuata sui dati composizionali dei campioni dal relitto delle Antefisse.

In particolare, dall’analisi dei componenti principali si evidenzia ancora una volta una netta differenziazione tra i laterizi e i materiali anforici, mentre per il campione A12 si palesa una certa affinità composizionale con il gruppo dei laterizi, anche se il campione è visibilmente parte di una forma chiusa a parete abbastanza sottile.

Studio archeometrico di ceramiche 165 Note conclusive

Già a partire dai dati dell'analisi petrografica e da quelli dell’analisi mineralogica e composizionale, i frammenti provenienti dai laterizi e quelli delle anfore Dressel 21 risultano separatamente coerenti tra loro, tanto da formare due gruppi ben distinti.

Per quanto riguarda i frammenti di anfore Dressel 21, la composizione mineralogica e in particolare la presenza di microfossili, identificabili come globigerine sostituite da ossidi di ferro, porterebbe ad avanzare un’ipotesi circa la loro provenienza. La loro composizione risulta, infatti, essere differente da quella attestata per le produzioni delle fornaci operanti nel Lazio e nella Campania, nelle quali si riscontra abbondanza di elementi derivati da vulcaniti; al contrario, l'assenza di vulcaniti, unita alla presenza di microfossili sostituiti da ossidi di ferro evidenzierebbe caratteristiche compatibili tra queste anfore e quelle prodotte nelle fornaci di Alcamo Marina (TP) nella Sicilia nord-occidentale (Capelli e Piazza, 2006).

Degno di nota è inoltre il campione A13, nel quale la composizione petrografica, nettamente differente dalle altre, rispecchia la funzione originaria del manufatto (si tratta, infatti, di un tegame), presentando al suo interno minerali, quali quarzo, feldspati e silicati in genere, utilizzati in qualità di smagrante e dalle proprietà refrattarie.

La petrografia dell’anfora identificata come Pascual 1 (campione A11) rispecchia invece quella riscontrata nello stesso tipo di anfore prodotte in Spagna e riportata dal database dell’Università di Southampton5, tuttavia per un’attribuzione certa sarebbero necessarie ulteriori analisi di confronto con campioni di provenienza nota.