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2. L’inglese in Cina

2.2. Varietà dell’inglese in Cina

2.2.2. Chinglish

25 Si tratta di una traduzione letterale dal cinese 好久不见 hǎojiǔ bùjiàn che ad oggi è stata

introdotta nello Urban Dictionary, un dizionario online di parole in slang molto famoso negli Stati Uniti. https://www.urbandictionary.com/define.php?term=Long%20time%20no%20see (consultato il 10/12/2018).

Il Chinglish (中式英语 zhōngshì yīngyǔ), che si potrebbe identificare come la seconda fase del processo di sviluppo dell’inglese in Cina, è un primo tentativo da parte dei cinesi di avvicinarsi seriamente alla lingua inglese (Fang 2011). Viene descritto come un ibrido che non è né cinese né inglese (Fang 2011), un meticcio linguistico (Griffin 2009) ed è caratterizzato da un’interferenza della lingua di partenza nel processo di apprendimento dell’inglese (Fang 2017). Il Chinglish non tiene conto delle regole grammaticali e sintattiche della lingua di arrivo, ma, anzi, si appoggia alle strutture della lingua di partenza, trasponendo la forma cinese in lingua inglese, risultando così in un inglese scorretto e incomprensibile, o quasi, da parte dei madrelingua inglesi e non permettendo la mutua comprensione, pertanto viene chiamato anche mistranslation (Gil e Adamson 2011). Come afferma Guan (2007: 8), “a negative transfer of mother tongue accounts for the occurence of Chinglish”; infatti, alcuni studi sull’analisi degli errori degli apprendenti cinesi hanno rivelato che la lingua madre è la fonte della maggior parte degli errori nell’apprendimento di una nuova lingua; una delle principali cause sembrerebbe la mancata immersione degli apprendenti in un contesto linguistico autentico (Wang 2017).

Diversi linguisti hanno tentato di dare una definizione precisa di Chinglish: ad esempio, Yun (2013: 118) afferma, “Chinglish is a Chinese-influenced variety, it refers to some fragmentary English linking which is translated from isolated Chinese words, especially from some idioms with the Chinese sentence structure”. Secondo Jiang (2002: 6), che vede il Chinglish in maniera molto negativa, “Chinglish is ‘bad English’ and the term Chinglish is unwelcome in China”. Il Chinglish, insieme ai termini Sinicized English e il Chinese English, condivide la definizione di una forma di inglese sbagliata (He e Li 2009), mentre Eaves (2011: 65) precisa che si tratta di una “nonsensical, problematic form of English that is the result of poor translation, mispelling and errors”. Dal linguista Li (2016) viene la definizione del Chinglish come un’interlingua, ovvero una lingua di passaggio creata durante il processo di apprendimento dell’inglese, e, pertanto, lingua temporanea e scorretta. Solitamente l’apprendente è portato ad ‘aggrapparsi’ alle conoscenze linguistiche della propria lingua madre per semplificare il processo di apprendimento (Eaves 2011). Ancora, Wang (2017: 169) lo definisce “a kind of deformed language formed by the Chinese English learners in the unique

environment, and it is known as the English with Chinese characteristics”, mentre Wang e Wang (2012: 71) ribadiscono che “Chinglish is non-idiomatic English which is produced by Chinese learners who draw upon Chinese structure and culture as a result of mother tongue interference or influence”. Bolton e Graddol (2012) definiscono il Chinglish come una lingua del tutto scorretta e inaccettabile. È nata come lingua idiosincratica, frutto del transfer negativo della lingua cinese verso quella inglese; è una lingua che si basa su conoscenze personali, non reali e quindi scorretta.

Secondo alcuni il Chinglish apparterrebbe solo al dominio della forma scritta. Ad esempio, Eaves (2011) sostiene che il Chinglish sia confinato solo alla forma scritta poiché in questa gli errori di traduzione sarebbero più frequenti. Infatti, ovunque si possono trovare esempi di Chinglish su cartelloni pubblicitari, cartelli stradali e guide turistiche delle principali città cinesi. L’origine alla base degli errori in Chinglish sta nel fatto che i traduttori eseguono una traduzione parola per parola a causa di una scarsa conoscenza della lingua inglese; inoltre, gli stessi si appoggiano a programmi di traduzione automatica, come ad esempio Google traduttore, i quali non sono dotati della capacità di discernere i diversi contesti in cui sono inserite le strutture sintattiche, né tanto meno le varie sfumature di significato, creando pertanto un vero e proprio ‘disastro linguistico’26 (Yun 2012).

Spesso vengono fatte traduzioni parola per parola e vengono tralasciate le relazioni semantiche e sintattiche tra queste, risultando in errori fatali per la comprensione; prendiamo come esempio l’espressione cinese 佛光阁 fó-guāng-gé ‘Buddha-luce- padiglione/scaffale’, tradotto letteralmente come Buddha light shelf, al posto di Buddha-shaped lamp (Eaves 2011: 66). Si veda un altro esempio: 干调区 gān-tiáo- qū ‘secco/essiccato-condimento-area’ che vorrebbe dire ‘reparto delle spezie/dei condimenti secchi’, ma che erroneamente è stato tradotto con ‘fuck to adjust’. La causa principale di questo errore è che il carattere 干 gān, a seconda del tono, può avere diversi significati: in questo caso, se si trova al primo tono vuole dire appunto dry, se al quarto tono invece do. Poiché nello slang volgare inglese do può avere il significato di “have sexual intercourse with”, alcuni software di traduzione

26 Sicuramente affidarsi a server di traduzioni automatiche piuttosto che a traduttori professionisti

qualificati è più facile, accessibile, veloce e anche meno costoso, per questo la Cina è tappezzata di tanti errori linguistici (Shuai 2015).

automatica traducono questo carattere volgarmente come fuck. Gli errori, quindi, sono frutto di una scelta sbagliata da parte del traduttore che non ha prestato attenzione oppure si è affidato ad un traduttore automatico. Proprio per questo Li (2016: 3) afferma che “the issue of this phenomenon is that sometimes it impedes or even damages international or intercultural communications, especially in the tourism industry”.

In figura 227 è riportato un esempio di Chinglish frutto

di errori di ortografia: la scritta nel cartellone appare agli occhi di qualsiasi parlante inglese una chiara deformazione e storpiatura della lingua. Il primo errore lo si riscontra nella prima parola che dovrebbe essere stata scritta con una ‘e’ finale, welcome; inoltre, le ultime due parole sono state scritte così come vengono pronunciate: we spik Inglish invece di we speak English. Sorge spontanea la domanda sul perché i cinesi non chiedano a dei revisori di correggere le traduzioni, ma stando a quanto afferma Griffin (2009), alle persone non importa più di tanto la correttezza poichè a loro basta ‘farsi capire’. Inoltre, questa lingua così

sbagliata risulta, per certi versi, divertente e simpatica. Nonostante i giovani oggi in Cina sappiano discernere cosa sia corretto e cosa sbagliato in inglese, utilizzano il Chinglish per fare battute e suscitare ilarità. Nel caso del cartello in figura 2, infatti, pur sapendo che dal punto di vista ortografico, la frase sia sbagliata, chi ha fatto quel cartellone ha deciso di lasciarlo perché suscita risate da parte sia dei locali che dei turisti, che da un paese

ormai avanzato come la Cina non si aspettano più errori così basilari28. Alcune

scritte che sono state categorizzate come Chinglish sono addirittura studiate per essere rese in modo sbagliato di proposito e suscitare ilarità sia nei turisti che nei cinesi stessi, come si può vedere nella figura 329, dove troviamo la parola bitch al

posto di beach. Un ulteriore esempio è l’uso della parola ‘Starfucks’, al posto del nome della catena americana ‘Starbucks’ (Griffin 2009).

27http://itakablog.com/?p=397 (consultato il 12/12/2018). 28http://itakablog.com/?p=397 (consultato il 12/12/2018) 29http://itakablog.com/?p=397 (consultato il 12/12/2018) Figura 3. ESEMPIO DI CHINGLISH (1) Figura 2. ESEMPIO DI CHINGLISH (2)

Esempi di Chinglish si trovano spesso nei luoghi pubblici dove sono presenti insegne o cartelli pubblicitari, dato che, come abbiamo visto in precedenza vi si trovano scritte bilingui in cinese e in inglese. Si veda il seguente esempio dove l’inglese è una traduzione letterale, parola per parola, della frase cinese (Griffin 2009: 3):

(1) 請使用文明礼貌用语.

Qǐng shǐyòng wénmíng lǐmào yòngyǔ Please use civilization good manners vocabulary ‘Please use the civilization and manner’s vocabulary’

Si veda un altro esempio (Griffin 2009: 3):

(2) 一次性用品

Yī -cì xìng yòngpǐn one-time sex use thing ‘A time sex thing’

Il significato del sintagma sarebbe disposable (一次性 yīcì xìng) good (用品, yòngpǐn), ma è stato tradotto in maniera letterale, separando la parola 一次性 yīcì xìng in yī-cì xìng ‘uno-volta sesso/genere’.

Altri esempi simili sono riportati di seguito:

(3) 自行车

zì xíng chē self walk car

‘self walk car (cfr. 自行车 zìxíngchē ‘bycicle’)’ (4) 人山人海 (rénshān-rénhăi)

rén shān rén hăi person mountain person sea

‘person mountain person sea (cfr. 人山人海 rénshānrénhăi ‘oceans of people, crowded place’)’

In entrambi i casi l’espressione Chinglish è dovuta alla traduzione dei singoli morfemi che compongono le espressioni.

2.2.2.1. Chinese English

Secondo Eaves (2011) et al. tra il Chinglish e il China English, che vedremo nella prossima sezione, si trova una categoria di mezzo a cui viene dato il nome di Chinese English, che spesso, data la sottile differenza, viene confuso con il China English. Si potrebbe definire come il prodotto degli errori di apprendenti avanzati, che si manifestano principalmente a livello grammaticale, sintattico e nell’ordine delle parole, oppure la mancata applicazione delle regole di costruzione di una frase. Un esempio di Chinese English potrebbe essere: ‘you bring us happy’, (Eaves 2011: 7) al posto del corretto ‘you bring us happiness’. In questo caso l’errore è stato commesso nel mancato cambio di forma dalla parola aggettivale ‘happy’ a quella nominale ‘happiness’ che aveva senso in questo contesto. Questa frase, pur presentando un chiaro errore di collocazione che denota una cerca inesperienza nella gestione del testo, è del tutto intellegibile per gli altri parlanti. Questo errore è dato dal fatto che in cinese i due termini ‘happy’ e ‘happiness’ si dicano entrambi 高兴 gāoxìng, poichè la lingua cinese non presenta flessioni di nessuna natura.

Un altro esempio potrebbe essere nella frase but this year, i know, in the future, if you don’t speak English, you can’t find a good work. So now I study English very carefully, and I want everyone can help me (Eaves 2011: 7); nella prima parte viene usata la parola work in modo scorretto, al posto di job, inoltre nella seconda parte viene usato il modale can, mentre solitamente ci dovrebbe essere la costruzione con il to e la forma base del verbo.

E, ancora, lo si ritrova nell’esempio (Zhang 1997: 40) I very like that book, tradotto letteralmente dal cinese 我很喜欢那本书 Wǒ hěn xǐhuān nà běn shū, in cui 很 hěn significa very, testimoniando quindi una traduzione letterale dal cinese.

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