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lenotiziedaleicomunicatemi, eper iragionamen*

tifattiaffiemein talepropofito, che la Torba

po-„

teffe dare un maggior rifalto alla-mia invenzione,

rendendo ancora maggiore

H

rilparmio della materia

cheil fuoconutrìfce. i

Quando

mi fu recatala.-Xmbaeiaftra;edfu*

bitone prefi uupezzetto, e prelentatoloallafiamma

dellacaB(*eÌa, toitamences’accefequali

come

lale*

gna,

o come

la miccia {a) volgarmente micchia jyRiamata

; cosiaccefologettai a terra, e feguitò 9,

fem-(a)SpeciedicordadiCanai»boUiranelfitlninro.*dacchés’é ap-piccatoilfuocoinuna eflremità(i abbrucia lentamente lenza mai, {'eeaerfì,ed i

^

notoilfuo ufo perifucili,arùgiiene efuochi ar-‘

tificUfi*

»

fempread abbruciare

come

appunto la miccia fino chereilò«onfumato, uon rimafe che una-fpccie ^di-legerillimoefragilecarbonecome crufca iropaflata ) ilqualepremutocon ilditofi riddufse io cenerebru>

na; aveva calore, faceva pochifTimo fumo bianca*

(Irò, el’odorervonera gik ingrato, fimile appunto a quellodelia miccia:quella prima orsérvazione fat-eacosi all’impazzata accrebbe forza'alle ragioni di-miafperanza, volliperò pafsare a nuovi fperimen-ti, maggiori, e piòefatti.

„ La trovaigikbeneafeiutta,moltoleggieradi pe>-fo,poichéun cubo d’un’oncia, e mezza,di linea non pesò che un’oncia e mezza fottile di nohro

pefo. . . .

Efaminandola bene anchecoll’aiutu dì vetri conv vefìì,loriconobbi

un

aggregatodi radicelle, di fo-glie,efilidierbe,di pezzetti di legno d’una Ipe-, eie

come

dimufeo,evi trovai delle fpoglie di

fe-mi,e de’iemiancora, efìno delle (piche digrami-, gnetuttoallìeme conglutinatocon terra; tali mate-rievegetabili elsendo ef%compolle gik di fali , e zolfi ,non fi può dubitare che non fieno

combu-(libili .

Prefiper tantonn’ onciadi pefo fonile di quella Torba,edatoci fuoco neL

modo

ftclTo(opra la

fiam-ma

deUa candela la imlì in fè?ra~r~pcr--vedere in quantotempofi conlumalTe:

come

il pezzo era di-figurairregolare,cosiavendoappiccatoilfuoco adun angolo moltofintilechefuoriipuatava;inbreves’e-;

(linfe. Giudicai checiòavvenilTe per mancanza dt-nutrimento;loprefi tollo,elotenni circaun minu-tofoprala fiamma« facendogli prender fuoco dadue lati,e portatolo fui mio tavolinofopra una lamina confervòilfiiocd,finchéfu coaiamàto,e duròlo

Ipa-DigitizedbyGoogle

X

S4

X

ziodì treintiereore;ilfuocoperònonir»aflfaiVir.

vo

in

<^i

punto del pezzo ma. rendeva ca,**

fflare. . ,

£

perfarprova puredel calore, lo accoflai..i((

^

conveniente didanzaallapalladelMercurio d’i^ba*

rometroconfiruitofecondo ilmetododelSignor Rea*.

,ytour;s’alzòintreminutij..gradi il Mercurio;un’r ,)oradopocheera piòda fé accefo rifeci io fperU ,ymento,edinTeiminuti fi alzòotto gradi;la .lami--,,na{opra cui podo lo aveva benché .il fuoco,del»

yyla Torba nonfolle per anco!giunto a toccarla fi.

,,rifcaldòin

modo,

chenonpotevatenerliin.

mano

y y)quando poi giunfe alla lama di ferro

,.queda. tal-,,mentefi rìfcaldò,ch’eraquali'rovente; onde.per po-tcriauettarc lafeci pafiàre inun piattoditerra,,il

qualenellofpaziodi treminuti talmentes’incalorì^

chenellltodov’era la.Torbaignitafcottava. tanto y

jy non fi

.poteva toccare, e fopra la.vernice del

piattoredò

come

un t^lio,ilquale lafciala.cartay

quandofopraun putto verniciato s’abbrucia,che fi.

yychiamac^liodicarta; da che riconobbi tenere la.

Torbamolteparti Oleofe ondevienead edere pure,

perciòcos^benecombudibile.^,..,.^

:

..

Primachefi eflingucfse;ho volato,fperiraentarey

come agevolmente eda fi. accende'alla femplice.

fiarhmella d’una candela,,eos'i podà comunicare il.

fuocn adaltraTorba,cheglifi avvicini.*quindifio*

pertala,fcuotendoladalieceneri dìcuteraricopertay

comefa appunto'la miccia- che internamente èignU

ta,edi fuoriappenafivede il fuoco-, leaccodai

ua

,,altropezzodi'Torba,laqualetodamentes’accefe

e duròaccefa nel

modo

dedbfinoche tutta,fucon*.

filmata.

yy Vollipurvedere,(e lacenereincuifirifolfe te-,>nede

** . j jr\

neflèancora materiafulfurea,

ma

nonprefe mai

fuo-„

co)'xiè diede legno di altro; [che d’avere dei nitro.

Onde

per rìconofcere quantoTale fiflfo prefTo poco contenga

y prefìTei onciefottiiidiquellacenere> ela feci bencuocerejindifisciil lefcivo,« lodecantai

,

lofiltrai')« con

T

evaporazionetraflì ilfale»e n*eb»

bi 30.carati.

Per riconofcere poiquanta materiacombudibileten>

ga, nepefaiun'altraoncia)lediedi fuoco nelfolito ),

modO) «

confumatapefailacenerechetrovai Carati )) aa. iqualidetrattidaCarati

ni

f. che

compongo-,)no

r

onciafottilerimanendoCarati 9p|^.rilevai

tao-))taeflerein proporzionelamateria

come pp

f a22.)

),cosi ognipelo diTorba alla materia combuftibile, ), ch’effa tiene)iàivalaqneffiotw del

fumo

(4)

,)

Ho

voluto vedere, fe11foffiofolleeùi la fna

ac-))cenfione, e di fatto vidi che fothandoTi agevola

molto.

Penfai di fperimentareilfuo calore ndle

dìgeflio-„

ni,eportaaccefainun picciolofornello, dove avet

,,indigertioneunacerta materia, riufcibeHIfflttiosanzi

nfparmiaii’atienzioncdicuftodire ilfuoco, perché