confultar
lopotrebbe
,c
trainequelle cognizioni
,«da cui ne rimarrebbe pienamente informato,
t ^Non
v’increfca di grazia, IllutlriffimiSignori
jvdi.trat-,tenervi ancor per poco
full’abbruciamento
delle terre;
ogn’ uno
siquanto
difficilefu l’educare-
lluo^"epi^te
,dove invecchiarono
altre diqualunque
fpecie fifolTeroS e
fepure a
forza di affiduadiligenza e coltivazione
al-cuna
talorane
rìefcà,'non s’alzano diventano fronzute come
levecchie
.E
diquello due Yagiemi per mio avvifo render
fipoffono
,l’una, che ha, dopo
tan-tianni
, lavecchia
pianta afforbiti econfumati
tutti lifucchì, umori
,^ e (qualunque
«Uo. Xufi) ogni' follanzanutritiva
della"terra,'perquanto s’eflendono
, edira-mano
le fue radici; l’altraragione
fìè, che
la-pian*;ta
(a)Salmon
T.
I.c.io6.(b) De
PalingeoeGa,Gve refufcitatiooeartifitialiPlantarum&c.Cap.
J9- 6,c. 12^. Gap. t. §. 2z.c. 15. -- - -c. 17.Gap. it. §.5.
( c ) BofcograndilfiTio in quella parte di Francia eh’anticamentà riiiamavafi GalliaBelgica.
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tavecchiamorta dafe ,o recifavivaper quanta dili-'
genzas’ufiancopereconomiadi fvellere, c ricuperare I« radici>ne rettaTempre qualchegrottotronco,, e tutte ola maggiorpartedellepiufottili..Quantunquefia no-to alla vottraerudizionequantoiovengoadirvi tut-tavolta ancoperittruzioné altruipermettetemi che fu.
diciò v’efponga quantoione fento..
Conviene dunquefapere,che quetteradici,e fpecialmen-te delle piantemortedafe pervecchiezza,o perinfer' mitk,cui tutte lepiantevannofoggette, e fopra le qua-lifi dovrebbe moltoftudiare,quelle radici,dico» putre-fatteacquittanounaqualitàcancerofa,
e
contagiofache contaminanon folamentele radici dellegiovani piante,ma
attacra eziandiole piantevicine più vegete, epiù vigorofe-^^efra quetteven‘ha.taluna che a unfimil contagiovadafoggettaylofona fpecialmentc li Mori,, come avvertiilcelebreMarchefè Maffèi nellafua Ve-ron»iihiflÀta,econ molta eleganza lo efprefle ildi luichiariflìmoCompatriota Sig,‘ZaccariaBetti nel fua eruditopoema
iniitojatoiilBacoda.Seta, (a)Jm vidi gìd con miofluporgl'interi
Perirà ^ùrdindiMori,operrfìdil£atm.,
—
•Pefìifero,e-erudei età
'Tu^
accoglie Perleradici, afaltro-porgayo Jia-'Pereti<f infettiwftdiofa turba•
^
afeondayetragga dalevene ilf
angue'E
giavaallordallapria infettapianta '' <Toglierpre/lo ivicini, ancorché [ani
Aprendoilfojfo,onde ilvelennonferpa:. .,
Poir
fa)SecMida Edizione,
C
*6.37.X
3PX
Poiché accenaatl ora neabbiamotai ^anni , ragion vuole che ne additiamo parimente i cimedj; e quelli per efti^rliefferpotrebù)no due;
V
uno afportare al-trovelavecchia corrotta,ed eftenuata terra; e rinno-varla conaltralevatada fondo fano,e ferace.*ma
qui farebbeda oppormi, che quellaterraammorbata
conta-minarebbelaTana fopralaquale fofle afportata;alche potreirifpondereche ilrimediopiù ficurofarebbe quel-lod’abbruciarla; eil porloin praticaèfacileda quel-liche fonovicinialleTorbiere conlaTorba,edai lon-tanicon ognialtrapianta,arbuHi,efarmenti:fi rime-dierebbe con quello anco adillruggere quegl’infetticheilSig.Betticredeelfereuna delle caufeelei deperimento de’
Gelfi; e perciò fuggerifeeancoregliTabbruciamento del-ie terrechevogliamopurgar da quello contagio.*
Poinel futdo arda granfiamma>
' Perchèlo purghiilfoco;
'operche i’ùermi..
S'odano crepitar^ e al Sole^ealgelo Così'po/lo ilterrenla fiate^e ’/^erno .
p
’nnnovelloarbt^celsadorni ancora' (4)Da
quellaXpldamica malattiafifaegli, cono-' fccrepenetrato, e fortemente fi lagna che fiafi fetta in oggicomune nelTerritorio Veronefe, e ohe lènza poter porgere ajutovadanoinfdvi!ia^4«^iatna fife dìMori
, perlochè comeil miglior rimedio, additail levarnedue perpartea quello che credefi infetto; 1’aprire inoltre il terreno, cdellirparne
a
forzale ra-dici.(a) C.jjó.Aonotaziooezi.
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X 40
)CIoperifenzafar tortoal veroafferirpoffo coftante-mente, che finora non hoveduto, nèfentitoche alcu-notra noiilqualefi dolga diquella epidemia;.ond’èda lupporfi molto più frequente nel Territorio Veronefe perla fpeflezzadelleloro piantagioni, loche tra noi nonè in ufo,nèfi pratica, fe non fé da pochi: fa-rebbe peròcofa molto ben fatta il rendere univerfale quello avvertimento.
Ma
conquelle, (ebbeneutilidigrelfioni, nonperdia-mo
di villalaTorba,dicui mi rella a farne ancora parola.La
maniera d’efcavarla, e prepararlainfieme,non vedo che meritiquella gran rifielfione : elTer deefenmlice,ela praticalarenderà ancorapiùfacile;
la Tuaformadovrù effereadattata alli diverfi ufi che fcne vorràdielTafarli , ed allafituazionedove do-vrùeflère trafportata;llabilitequellepratiche,altri po-trannoprenderlilacura di pnbblicarU.
Non
credo ora fuordipropofito,inutile nonriufeirh certamenteil dire alcuna cofa del Carbone; e legno folTile,de’quali vi fonodelle miniere in molte parti deirEuropa,eperchè nullaci manchialleoccorrenze, per valerlenedell’uno,edell’altrolaprovvida e bene-ficanaturaci provvidefotiJ hir^grTij;
Del
carbonfoflile femichiedete ladenominazione, vela'dicaper roe(a)Wallerius dacuièchiamato;Bì-k fnmenlapidefojftl* mtnertìijatum,
LUbamrax
FiJJilìs bituminofut.
Quelloè (dice egli) una pietra nera, obrunadì varj filatidivifì, ediflefi,chenon s’infiamma troppo facilmente,
ma
chequandoeffahaprefo unavolta fuoco brugia piùlungo tempo, edkun calorepiùvivo che alcun’(a)MineralogieT.I,C. i6o.
alcun’altra-materiainfiammabile, chenon lafcia punto dicenere dopo efiere fiata abbruciata ,
ma
folamente una materia, ovveromafia nera,e fpongiofaCmilealle fcorze.-Oltrea ciò egli ofièrva , che per la provadel fuocofidifiinguono trefpecie di carboni fofiili
, uno
che. perla combufiionerefianero, uno dopo eflereab*
bruciatodhunamateria fpongiofaafsaifomigliantealla pie-trapomice, even’éunafpeciecheilfuoco riduceincenere.
Ilcarbone fofiile duro,ovvero carbone di pietra è chiamato:LitbamraxduriorScbijìus carbonarìus.
Quellos’accende afsai difficilmente,
ma
egliabbru*eia piùlungotempo,è folido,eduro afrangerfi. • Carbone fofiile facile afrangerfi ovvero carbone dì
terra; •*. .
Litb/wtraitfr(t^iìior
.
Quefter-s’accendeafsaifacilmente, ma-non conferva lafiamma cosilungo tempo comel'altro-, èfragile a fegno di-poterlofacilmente (chtacciarefra ledita.
.,.Mi'cadeorainacconcio ilriferireciò dho44licijò fcritto Levinio
Lemuio
.{a) In imaparte* della Gallia Belgi-cafi cavano,dic’egli, de’carbonidipietra induratidalla natura,con i qualigli abitantinon folo amraollifconoilferro,
ma
fanno ancora de -ca-fe:
ma
quelche dellamaggior maraviglia-fi èeh’ efiia-tiuna, edancoduevolte,avvicinatinuovamenteal fo-colare s’accendono,e ficcome l’altrecofe, fiaccendono con roglio, verfandofopra diquellidell’acquas’infiam-mano
,e con roglios’ófiinguono.F Nè
(a)L.
C
Lib.r.cap.XVII.DigitizedbyGoogle
X
41 )(Nè
quanto(a) aflcrifceilConte MariUj èda pafsa-refottofilenzio>cheil bitume)ilquale trafpira dalle miniere del carbonefoflfile ,èmefchiato conil Tale, e che quelle miniere s’eftendono per molte leghe avanci nellaProvenza,ech’egliha fatte quelle ricerche per poter dilliaguereilluogo,elavera pofituradelle mi>nieredel càrbon folTile: che fé lì volelTe fare delle olTervazioni,fi-ritrovarebbequellocarbonepertutto al-trovenelle vicinanzedelmare,doveavviuna terra di-fpofiaaricevereil Tale, ed il bitume per formare il carboneilquale elfo Conte Marfilj, riferifce elTere un fuccocoagulatobituminolo,carico dipartiterrellri
.
- Molto
meno
èquidaforpalTare l’olTervazione del Walerìus, che licarbonifoflìli fi ritrovano per en-troalirati',efolchi nelle montagnee terre montuo-fe,eper ordinarionellellcffcpartiincui s’attrova1’Ardefia»èd altrepietre chefacilmentefifeparano; ofi
polvéflzzano,talicredo fieno quella*pietre diTarcento chenoiappelliamodicèrio, compolle di lottili ftrati che facilmentefi(èparano,traquelle ve nefonod’un colore cinericio carico, che bene efaminate fembra-no'lina vera Ardefia.'Di quella fe ne fuole fare grand’ufo,efenefervpyiii .fimiiiiliiFiire in~FftncIa~ per coprire
U
fiibbnche più nobilie magnifiche,ond’èdi effa«b^rtotuttoVerfaglies. Servendofidiquelletracce moltoindicantinon hoperdifficileilritrovarein quel-le montagne llelTeilcarbonefoffile.(c)(a)OfTervazioniintornoilBosforoTracioCv8(.
(b) MineralogieT.p.C.361.
(c}Nonm’eriufeitodiritrovarein alcunode’ noflriCalepinila parolaArdefia;l'Ab.AntonininelDiél.Frane,lat.
&
Ital.lachiamainlatinoArdolìacerulei lapidisfcQileslaminz
.
X«,)(
Licarboni fofniiperallerziondello(leflbs’acceodono qualchevolta da féflediciò che caulà allora i terre*
moti; vene fono che all’aria fì difcompongono, elì riducono intieramentein una polvere d’ungrigio cine-rido, che fi raifomigliaacapelligrigi
, da cui fipuò
cavare deirallume;e ven’hachenon prendonoquello grìgio choali'
edema
fuperlìcie fenza prenderelaforma dicapelli grigi.Didillati(fegueildettoVValeriusflicarboni folft*
lidanno i.una flemma, 2. uno fpirito fulfureo affai acido, 3. unoglio tenue che raifomiglia'al Naph-tba(a)4. un ogliopiù fpeflbche raifomigliaall’oglio dipetroleoche cade al fondo del precedente, e ^che palTa alladidillazione,all’orche fi d^ unfuoco’ vio-lento: unfalcacida fìmilr'a ^uallo Succino: ó»
unaterra nera, pura chereitànella ritorta,,che non è piùinfìaramabile,e nondà più fumo; dalche ne viene,conchiudailmedelìmoA.chelicarbónidi terra fo-no.formatidaiNaphtha,o dall'oglio di petroleo eh’
eifendofiincontrato odellimo,odella marna, s’è in-duritoper drati, e s’è cangiato io.carbone folftle,
dopo die un vapore fulfureo paflàggero -«Mauto ad
unirli. •'
--.E perfervirmi de’fentimenti dellodeflb,dalla didil-lazionefivedechiaramente,che apropofico alcu-ni Naturalidipretendono, cheilfu
mo
'!}«•£». regna in Inghilterrafiafulfureo;pollo colla dilui feortaaf-.ficurareche giammai,orare voltefi ritrova folfore nel carbone diterra
;eglièancora uninganno, il penfare• che Ilail vapore fulfureoquello che s’infiamma nelle miniere delcarbonedi terra;mentreeglièvifibile che
'
F
2 l’oglio(a)Specie dibitumeliquida.
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-,
)C44X^
l’ogllodi petroleo che attraverfa quelle miniere non ritrovandopiù terraa cuiegli poflaunirfi, devereftar fofpefonell ariaed infiammarfi,allorché s’egli approf-fìmadelfuoco. Potrebbero alcuni giudicaredaciòche s’èdetto, che feil fumode’carboni follili è cosi per-niciofo,come comunementefi crede; nefolTequello che-rendela tifica, oconfunzione tantocomunein Inghil-terra
;al chev’ è dariflettere col N. A.,che fetolTe
maivero cheilfumo fulfureone foflelacaufa,di tal inconveniente,gliabitanti diFalun nellaSvezia dovreb-beroelTereaflaipiùfoggetti aquella malattia degl’ln-glefi
; onde coneflb lui polTiamoafficurarneilpubblico« efferecoflantilfimocheil fumode’carboni diterrae di zolfopurificano l’aria.
.
Né
quefil fl~trDvc\t)u tulAiuciitcticllaiiuftra £uropa;(4).percflérnecerti'di quellodirovvielferne de’ carbo-nifoffili naafsimamentenella China
(fertile di molti' utilizimi prodotti che anoi mancano). In tutta la Provincia di Xanfi fi cavadellallelTa fpeciedicarbone diquellodi Liegi;diquello fifervono quafi tutti li paefi boreali diquella vallaprovincia tantoperil fuo-co domellico, quanto per rifcaldare le Stuie : i fafsi che fenecavano, fono per ^railcir^e'neri", e liriducono in polvere; poi bagnatis’impallano e pre-paranocomefannogli Olandefi delleloro Torbe;dif-‘
ficilnientes’accendono,
ma
accefiche fono confervano perlungo tempo unfuocoforte, emoltointenfo.E’ di più anollra notiziachenella Provinciadi Pe-king abbruciano una fpeciedi terra bituminofache ca-
va-ta)ArtiScìaHominummiraaJaNatur.inSina,&,Europa.Cap.
XXX.c.787.
X
45X
. ,vano ne’,monti5 equefla farhforfèuna fpeciedi cari>o-ne piùtenero, e
men
confidente.Perfarenovellamente ritorno a’noftri p«fi,feconde di metalli ancode’piùnobili,di minerali di varie fpe-cie,e di pietrecolorire fonole nofireMontagne,
ficco-me
quelledellaGamia
,e delCadore:abbondanoaltresìdi carboni,ebitumi; e di ciò è una gran pruova che principiandodall’anno i48i. fono fiateda alcuni parti-colariprcfe al Magifirato Eccellentifsimo alle Miniere delie invefiitured’ogni generedi minerali: io perònonmi
aflumo l’impegnodi parlare, (enon fe de’ carbo-ni, e bitumi; e cominciando dalla villadi Fufeain Cargnafarò notauna minieradi pegola,valeadiredi bitunie,e farkforfè carbone; coniopui\i Jaiò, laggna-glio d’altra,miniera dì carboneche trovafine’montidiOneva
vicinoa bacile; e-moltomeno
tralafcicrò di riferireche ne’montidi Fontanella, e,monte Cavallo pertinenze d’Aviano,vifono fei mioiere di carbone, ebitume.Mi
afpctto gik r obbietto; che1’ederefiate abban-donate,o negletteprova che non tornaacontoil far-le lavorare;ma
hoprontaanco larifpofia, -«-.non fen*zafondamentofuppongo che fienofiate neglette o ab-bandonate pernon volernefarufo,o per non ritrovar-ne efitoa cagiondell’abboriùoem^^’odore nonfempre ingratoa cuiripugnanoaffuefarfi, oc^tr'ildubbio che fia pregiudicialealla filute
; lochequanto fialontano dal veroparmi d'aver luliiciemementemofirato.
Voglio inoltrefupporre che neirefcavazionedelle mi-nieredi carbone l’abbianoritrovato pctrificato in ma-nierache i’avranno reputatoincombniìibile, come ho odervatoio purein qualche pezzo ritrovato nei Taglia-rnento,e in altrifparfi nella camoagna,ove facendo qualche efeavazione fi ritrovarebbeforle laminiera; nè provodiflicoithacredereche pefiando quelle pietreed
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.
X40(.
impaftaodole,come
unno
li Chmefi, fé ae potrebbe forfèfarufo.
E’purd’avvertire,che fonovide’ legni foflUì con-vertitiincarbone fottotterra,echiamanfi.
Arbcrts fubterraneacarbonari<e
Quellefonolegnacheilfuoco fotterraneo ha ridot-toincarbone non le levando niente, nè della loro grandezza,nèdella lorofìgura;egli è faciledilli nguer-ìodalcarbone diterra tantoperlafuaformache rap-prefenta de’tronchi,ede’rami, che per la fua legge-rezza edurezza,come pure pe'ifuoi filanaenti eperle fibrecheiocompongono.
V’è parimente del legnotersile cho s’è conferva»
to nelfuoHato naturale,echiamafiLignumfojftle.
Quel^Q,èlegno Hato^indurito da un vapore fulfu.
reo , o per dir megliorimbalfàmato da un bitume chelohadifefo e pfefervatodalla putrefazione,fi può agrave llentofenderlo,’e lavorarlocon fatica maggio-red’ ogn’altrolegnoforte,ed impiegarlonellefabbri, che
.
Uno
diquelli bofehiinabiffatr"^daterremoti’,ódalla proHrazione de’ colliritrovaG nellepertinenze di Mana-zons.'Vicinoal Cahello di Pinzano Giurifdizionede’N.N.HJi.ContiSavorgoani ;inunodegli ultimicollifiritrova quello legnofofsìle, da feiadiecipalsifottolafommitk/tal fortadi legnobaia figura,epofiturad’alberi di varie grandezze rovefeiatiallarinfufa
; quello colle è quali (lerile,mentregli altrifono dimediocre fecooditk; la fituazioneèmolto erta,elamobilitidelterreno com-pollodighiaja,creta,e poca terra non permette d’
efeavarneinmolta quantità, perchè gli efeavatori
te-mono
di rellar fepolti da qualche irruzione o rilafcio del colle.Que’Paefani attendono chedalle pioggie va-daX
47)Cdarìlaiciaudofi il terreno,lochenon dirado avviene, edallora efcavanole legna, enetrafportanoogni an-noalcunecarra.*fono quellelegnadivariegrandezze
;
alcunipezzi fonolunghi, egrofst, che'di quando in quandofifiaccano, orafembranotronchipetrifìcati,ora granmaf$i, ed orarapprefentanoaltra figura;
ma
tutti fonodifoilanzalegnofafaciliatagliarfi con le rnana*je,apolirli con lepialle,eafegarfiancocon le flef-fefeghecon cuififegano glialtri legni.*quello eh’ i flatoefpofloall’ariaedalfole fi va fendendo fuperfì*
cialmente,
«
fmarrifee dicolore;ma
nell’interno con*fervala fuafiffezza,eilfuo nero colore<Se ne ritro-vano anconellecavine deglialtricolli; efono-^molti anniche inquellepartife nefaufo:l’azione del fuo-codiquede legnaè molto attivaperliquefare il fer*
ro, edhaforza perfinodi confumarlo, onde i fabri pertemperarne'Ittconfumatiice attiviti y lo adoperano mifchiatocon ilcarboneordinario,'quelfoperaltro 6--cilmente s’accende, edarde
ma
fa molto fumo , e rendeun odoremoltoacuto.Non
vi fia difearo ora d*intenda
quantoM.
de Buffon riferifeenellafua StoriaNaturale, (a) In alcu-nipaefìd’Inghilterra,Scozia, e Fiandra cavandoli al-laprofondit^idi 40. a50.piedi firitrova una grandif-fima quantità d’albericosìproftiiwi
^
liuniagli altri,
come
fonone’bofehi; itronchi, iratm7~Iè fogliefono così bene confèrvati,che fi diflinguono facilmente le lorodifferentifpecie. Già 500. anni quellaterra,incui ftritrovanoquellialberi,eracopertadalmare,nèpri-ma
di quel tempo v’era memoria 0 tradizione che giammai quella terra efifleffe; perciò egli vede Ha
» . t oc*
(a)V,p.C. 209.
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ncceflario ilcredereche neltempo in cui quellialberi hannovegetato,ne fia crefeiutoil terreno, e che in quel luogo ne’tempi pih lontani vi fofle terraferma copertadibofehi,la qualeè(lata dappoi coperta dall’, acquedelmarechevi hanno condotta40. a 50. pie-did’altezzadi terra, e pofeia quelle medefime acque
lì hano ritirate.
- Nella Provincia diYorcK fi fono ritrovati in gran-de quantità alberi fiotto terra quelli cosi groffi che fervono infino perfabbricare;e tuttiquelli alberifi rav-vilàno chiaramente,e i loro tronchifono fieparati dal-le radici,
come
gli alberi che la violenza d’ un tur-bine ,o una inondazione abbia fivelii da terra, rot-ti, etralportati altrove;quellilegnirallomiglianoall’
abete,hanno loflelToodorequando s’abbruciano; ed ilcarbone èdella fpecie medefinia
.
Aocbe
in’una paludenell’ItoladiMan
trovanfi de-gliabetifotterrati; equantunque a 18. e20. piedidi profondità,fonofermi fu leloro radici; efe ne ritro-vanoordinariamente in altreProvincie d’Inghilterra in tuttelegrandipaludi; ne’gorghi,e nellamaggior par-te delle terre paludofie;in altre parti, il che fembra mirabile,avviene cherinvengttrrodegli aloeri fbfto ter-ra chefonofiati tagliati, fegati, fquadrati elavorati.
Ci>e'piii? Sifono anco trovatideconii e delle ron-che•
Quelloperò,lllullrifisimiSignori, che fermar deve la vofira erudiràcuriofitàfi c,chein certa parte del-la Provinciadi Lincoln vi fono delle colline alte di Labbiafina e leggiera chele pioggie, eli venti tra-fportano, laficiando a fecco, ed a feoperto delle ra-dici.di grandi Abeti in cui 1’ imprefisione del con-io fembra ancora cosi frefica, comefe direcentefofse fatta.
M.
dede BufToa credè fens^ efitanza, che quefìe colliaefienoformate
come
leDune,
o fienomonti dide BufToa credè fens^ efitanza, che quefìe colliaefienoformate