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poTtnellamia nuova flufa^atta con 1'a^rìpila co*

„ me

defìderava;quindi pafsaialla fperimento

.

Ne

preliunpezzo che pelava oncie dieciotto, e

^vifoloindue;uno neaccelifoprala fiammadella.

candela, elopofi nella calsetta delfuocodellamia

(hifa;

ma

perchè inunufodital fatta che ricerca ,,ungradodicalore maggiorediquelloche aveaIpe*

rìmentato quando daprincipiofirifcaldalaflufaIrei*

,,là ,non volliafpettateil tempo necefsarioper l’ac-y,cenfioneintiera diquel pezzo

;onde melsovia can-toquell’ altro,poti vicinoad ambedue alcuni pochi carboni acceli, e foUecitatoil fuoco con un foffiet-to,inmomenti,duefuperficiedielfipezzi s’ accefe-ro.*

Quando

furono beneaccefi pofi lòttolasfera del-laflu»elsa calcila, applicai^ofciaal fuo tubo il

Barometro, ed il

Meccano

s innalzòftno adotto

gradi.

„ Da

quello (perimentohoupnclufo,elsere laTorba buona dapoterliufareconfruttoanchenella ..mia ftu-,,fa,poichélaTorbaarfefemorein ogni elperimento, finoche fnconlumatatutta fenz’ellinguerfì mai; e

confervò femprelo ftefsogradodi caloredopocheben

prefe ilfuoco.•elelo avelTi defideratomaggiore,

avreb-„

beballato che viaggiugnelTialtripezzi,'e cosi

mag-„

giore confcrvato fempi«.gìàfifarebbe, perchè quella

Torba nonfiaccende

màTniRr

ììr-rmo- wolta,

ma

perfucceflìone, appunto come fala miccia che và

confumandofi longitudinalmente conuguale prc^refso,

il cui fuocoèmaggiore, o minore fecondola

grof-„

fezza d’efsacorda,edio hovedutoun orivolofetto

di micciainquella fonna.

O&ervarono quanta d’una data grofsezza fe ne

confumòin un’ora, chefuun’onciageometrica,

Co-„

praduepiedidimiccia fegnarono oncie ventiquattro,

H

e

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X

,

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ela micciaognora cónfumava

U

fiu pofcmiia« ;4i

^

modo

che ildi fegucnte all’oraftcfàatermìoikd’ar».

dere,eTsendofituttaconfumata.*«osì'& la.Torba;

fono certoperciò,cherifcaldatacon

U

carboneo4e-,

,,gna permezzo deU’aerìpila lacameraohe vuoite*j

nertepida mefsa laTorba acceià di quella saolu

chefiricercaper tenerlacamerafempretepidaaquel.

grado che'defidera, confumau la>quale lene

À-„ mette dell'altradiegualgroflèzzaedaltezza,'ficou*

ferverklacameranotte, ediTempre,tepida al tgra^;

,,do (lelTofinoche vifark Torba, purché quella che

va aggiugnendofis’accenda o laun falòde’ Tuoi e<;.

(ìremi,o inpiò piani Tempre nel niodo,chefu<90«.

cefalaprimache vifipofe. *.

..

Iol’ho fervilacome hopotuto,e

mi

fupernaef-,

fodaltemponellofperìmentarelaTorba dalei,tnau*.

datami, e fonocerto, che effendoellatanto

umano,

e.

,,'geoxiU,inleggendo quelle mieolieryazioni-^,dilegaerb

di voler ringraziarmi,

ma

l’officio di ringraziare u.

„ me

tocca, poiché nelcomunicarmi idileipenfapiea?!

ti,enelfavorirmilaTorbachecertoio non ave?.

va,

mi

hadatoargomentodi proponeun nuovori*

foarmiodilegna, a quello che

ho

-j.uirefo liji«"vrder

fare con lamia nuova ftufcpérmezzodell’aeripila^

,, Iodunquela ringrazio,ec.

t ,4 * i' *

./

Di

Cafaildi primoGiugno 17Ò7.

Il SignorAbateVentura,in quellofoglio parladel*, la Tua nuova Stufa fiim coll’aeripila

>^za

.dubitare, cheionon polTaintenderlo. perché’mi ha gik fattf lafinezzadif^mela< vederu>,jie di farmene 'provare

r

effetto

;quella macchinetta femplice,epicdolaperla fila mole;

ma

grande perilcomodo» eper l’econoaiia»

; degna

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3P

X

dftgozverattieote del fuo Autore, che hadate tante provedelfaperfuoinquello Arfenale, edaltrove

;il palfatoFebbraro

me

oefece Tefperimeotoin fuaGafa conunfololegnodifalice lungocirca un braccio ta*

gliato in pezzi ; avendo primaa(>erta U. camera -,

efcneftreadeffettoche1’aria internafofse fimile all'

edema

; chiulà poi 1’ una e

T

altre, e dato fuo-co allipezzetti di legno in pochi momenti fi fen-un loave rifcaldamento nella danza, e

cd Ter-mometro,

eC'^1Barometroalla

mano

fi riconofcevano igradi del rifcaldamentodell’aria,eh’èquanto bada ,

malsimeagli uominidudiofi,ed a tuttiquelli eh’ efer-citano Artifedentarie, all!vecchi, e cagionevoli per nonfentire ilrigore diel freddo, e per poter,, palTare

^

non folo nelle camere non rifcaldate da dufé-,

ma

anco all’aria arp^ra. ù>rajx pcilwlu"di ratreddarfi co-^

me

lo è quando le dufe fieno^fewerchiamente ri-fcaldate: nelle quali non avendo l’attenzione dì rin-novare l’aria; ingrofsata queda dall’ elàlazioni de’ òi-bi caldi

, e dalla defsa nodra trafpiraziooe che’fer*

mentandofi 1’ una e1’altra contaminano f ambieo-techerefpiriamo;di chene

damo

avvifatidall’odorato^

La

dufedel SignorAb. Ventura introduce perenne-mente nellacamera péf‘w«2zo àelV Aeripilacon cuiè formatadell’arianuova dal fiirri ecircolata in unasferavuotadimetallo

, in cìòiperTnezzodel fuoco foggetto chela rifcalda fi depura,efe vifonoin-' fetti perifeooo; onde cosiraffinata fi renda pihfacile alla refpirazione,epih(alubre. '

Quella AeripihydaCui tale

Rb&

èformata, è una diquelledue macchine del Sig; Ab. Ventura che di ibpraaccennai,dae(soingegnofamence ridotta ad ufo

di ftufa. ' I

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Egjlibea

pr^o

fiuhnota al ^FObblico lafua 'nveop

-

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a zione

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zi<xieinuntrattatoche (laperpubblicare(òpraquelle

«hiemacchine in cui dopoaverle defcritte» e(pie*

gatoil

modo

colqualel’effettoloro producono)il loro ufo in generale> ed avere provato tutto convar) Iperimentì)^erpone^lemacchinede’SignoriHaleS) Trie«

vuald) Suueti , e Defaguliers, (labiliIce le rego-leperbeo giudicaredelle macahine) econfronta le macchine de’fuddetti Autóri con le regole fleffe)e con effe regoleconfronta purèle fueinvenzioni, efa poi un Angolare confronto di quelle con quelle de*

medeOmi Autori perfarnerilevare la grande differen-aa'che paflà tra qùede, e quelle nella conflruzione

«flcnzi^e)f,nell’agevolezza de’ modi,

'nella propor-zione delle,grandezze ) nella faciliti degli'uA) nell’

dfeoGon^.dei gradi, degli effetti', dell’

ademfHmen-’tOid^glioggetti) e ufì.

Efpone^^^,feguito una dotta Teoria dell’ aria

, e

•tnoftra una lunga fèrie di uA utili al Principato, alla 'AiìuM degii"uomini 1 e delie beAie; ai raccol-ti delle Campagne^,,èd"alia confèrvazione delle fue produzioni ; alle Manifatture, al

Commerzio

, al-le «.afe private ,.e perdir tuttoin poche parole,ai conaoditedaHedeliziedegli

: Io annuncio con piacere-quSfa utilifAma invenzio-ne.,agli.yornini ^dl buona volontli meritevoli d’ ogni iKne, e prevengogli fpiriti di contraddizione, on-depoffanopreventivamente aguzzare i loro talenti, e prepararede’foffiAici aigomenti,fehannoilmal talen-todi fcreditarla,utiliToloinqueAo,che daranno di-moio all'Autore, ed a'fuoi uutori di difenderla, e far^ unmezzoil piò efficace per renderla accetta ,e promulgarla.

Un modo

cosi facile\^una fpefa qtuA infenffbi-le> un teporecosidolcechenon offende ne purele telle

-T^. -

-.*I. .

x<j«x

tefte pì2^ (leoipfate ,

e

delicate ,

chi

fa

che non

fi rlmetteffe

con

il

tempo

1*

u(b

delle (lufc

che

furo*

no

gi^ in

ufo

in Italia ,

e principalmente

nel Friuli .

Quell* è quanto

, lUuflriflirai

ed

eruditiflìmi

Signo*'

ri

V ho laputo

rintracciare

e

ftendere

intorno

la

Tor-ba poco

tra

noi coQofciuta>

e

molto pih da nodri

ne-gletta

y di cui

,

per

fupplire al

biibgno

della

legna

del-la

quale

fcarfeggia

fpezialmente

la.noflra

Provincia

) giu*

dko ben

fatto iervirfene

non tanto pe*i comodi