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nel cielo di Torino

Nel documento Cronache Economiche. N.355, Luglio 1972 (pagine 54-57)

Alberto Vigna

Undici vessilli di diversi Paesi hanno svento-lato all'aeroporto di Caselle dal primo all'11 giu-gno in occasione del V Salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio. Ogni due anni converge su Torino l'attenzione del mondo delle scienze aeree in occasione di questa manife-stazione che in fatto di importanza e prestigio viene subito dopo quella famosissima di Parigi. La quinta edizione ha dato motivo ad una parata di ali sulla nostra città e l'occasione di fare il punto sulla migliore produzione mon-diale. È servita anche a stimolare questo im-jDortantissimo settore dell'industria italiana. In un certo senso il Salone è nato all'insegna della fiducia in una ripresa dell'industria aerospaziale che, in Italia come all'estero, sta attraversando un periodo di molte difficoltà. Da noi in par-ticolare non mancano le industrie di prestigio;

è però necessaria un'azione decisa di coordi-namento, l'instaurazione di una politica di programmazione e di ricerca essenziale per qualsiasi tipo di sviluppo.

Con l'organizzazione del Salone si è data la dimostrazione di buona volontà, di fiducia nell'avvenire e l'occasione per ricercare le cause della crisi del settore, anche mediante una serie di convegni che hanno avuto per argomento problemi diversissimi, da quelli tipicamente industriali della fabbricazione dei mezzi a quelli della gestione degli aeroporti.

Era necessario fare il punto, si doveva cer-care di dominare un vastissimo panorama di interessi; che ce ne fosse bisogno non lo ha nascosto il rappresentante del Governo all'inau-gurazione, ministro dei trasporti onorevole Scal-faro. Il parlamentare nel suo discorso ha messo

in evidenza che « per Vimportanza e la vastità del settore è necessario che lo Stato se ne occupi direttamente aiutando il privato a svolgere il suo compito fino in fondo sia nella fase di studio sia in quella tecnica e di realizzazione. Occorre dunque una politica organica e realistica. Nel concerto delle realizzazioni internazionali si deve trovare lo spazio relativo all'Italia ».

L'ingegner Giovanni Nasi, presidente del Salone, a sua volta ha messo l'accento sul fatto che è indifferibile un rapido intervento dello Stato nel settore aeronautico per dare aiuto alle industrie che « non vogliono assistere inerti al divario sempre più profondo che le separa da quelle di altre nazioni. Tuttavia lo sforzo che stiamo compiendo è considerevolissimo : le nostre aziende sono impegnate all'attuazione di 10 pro-getti aerei tra i più moderni nel campo inter-nazionale ».

L'industria aerospaziale dà lavoro in Italia a oltre ventimila persone ed altrettante sono ugualmente interessate ai suoi sviluppi in set-tori collaterali. L'azienda pilota è l'Aeritalia per la portata della sua influenza nel quadro

della ristrutturazione dell'industria aerospa-ziale nazionale; ha officine a Torino e nel Me-ridione; è stata creata nel 1!>69 e composta per il 50% da capitale pubblico (Iri, Finmeecanica e Salmoiraghi) e per 1 altra metà dalla Fiat che ha fatto affluire in essa il suo patrimonio di uomini preparati nella divisione Fiat avia-zione e la sua ricchissima esperienza tecnica.

L'Italia ha bisogno di ritornare nelle posi-zioni di avanguardia che aveva raggiunto al tempo di Agello, delle grandi trasvolate e dei tanti record mondiali conquistati; non può e non deve limitarsi a collaborazioni di produzione con industrie straniere anche se molto impor-tanti. E necessario che partecipi ai grandi pro-getti per il futuro fin dal momento della idea-zione, seguendoli poi nelle successive fasi di produzione e sperimentazione. Sotto questo particolare aspetto sono fondamentali le due iniziative di costruzione in Italia, in un nuovo stabilimento nel Sud, di un aereo commerciale capace di 160 posti e del bisonico militare « MRCA » in collaborazione con l'industria bri-tannica e tedesca. In questa direzione ci si

è mossi o t t e n e n d o da uomini politici promesse, assunzioni di impegni, assicurazioni. Sinora, però, i politici non h a n n o p r o v v e d u t o ai neces-sari s t a n z i a m e n t i e sono ancora i m p e g n a t i in sterili beghe personali su dove far sorgere gli i m p i a n t i .

Comunque il Salone è s t a t o u n motivo di speranza in u n m o m e n t o difficile per l'industria aeronautica. La F i a t ha esposto gli elementi più significativi della sua a t t u a l e produzione motoristica nonché le testimonianze dell'atti-v i t à di studio e progettazione in c a m p o spaziale. Non va dimenticato, a conferma del ruolo di a v a n g u a r d i a svolto dalla grande i n d u s t r i a tori-nese, il n u o v o laboratorio a t t u a l m e n t e in via di costruzione nella n o s t r a città su u n a super-ficie di 2400 mq che disporrà di impianti, a t t r e z z a t u r e di controllo e banchi prova t r a i più moderni e a v a n z a t i del m o n d o .

Interessantissima la presentazione dell'Alfa Romeo, forte di u n a tradizione più che tren-tennale, che si è specializzata nella realizzazione di « p a r t i calde » di motori a reazione. P a r e c c h i esemplari sono stati esposti e h a n n o suscitato l'interesse dei visitatori. L a società P a n a v i a , che insieme alla BAC e alla M B B vede nel suo i n t e r n o l'industria i t a l i a n a r a p p r e s e n t a t a dal-l'Aeritalia, sta elaborando la cellula del

veli-volo MRCA, bimotore polivalente a geometria variabile che dovrebbe diventare operativo verso il 1975 e il cui primo prototipo dovrebbe volare entro la fine del prossimo anno. Nell'ambito dei progetti l'Italia svolge il 1 5 % del lavoro globale con la F i a t cui è toccato il compito di elaborare l'ala mobile, assieme ad altre sei indu-strie nazionali subcontraenti.

U n ' a l t r a delle partecipazioni italiane di mag-gior rilievo è s t a t a quella delle Costruzioni Aeronautiche G. Agusta sia per la g a m m a dei mezzi presentati sia per l'indiscusso prestigio che la casa di Cascina Costa gode in t u t t o il m o n d o nel c a m p o della produzione degli elicot-teri. I m p o r t a n t i le partecipazioni delle industrie aeronautiche meccaniche Rinaldo Piaggio con motori per aerei ed elicotteri, della S I A I Mar-chetti che da parecchi anni lavora nel c a m p o dei velivoli leggeri e che h a esposto ben o t t o versioni civili e militari, m e n t r e l'Aeronautica Macchi ha p r e s e n t a t o in volo il monoposto di a d d e s t r a m e n t o operativo e u n velivolo S T O L L da osservazione e missione. L'elencazione delle presenze a Torino non può dimenticare quelle della P A R T E N A V I A , con il suo Oscar v e n d u t o in t u t t o il m o n d o e il n u o v o biposto P 70; della Silver Craft di Sesto Calende con gli elicotteri leggeri; della I t a l a i r con il sei posti

Gli elicotteri sono divenuti apparecchi utilissimi in tante occasioni, che possono prestare servizi ineguagliabili alla popolazione. Il loro impiego diviene sempre più frequente. Sono, per cosi dire, apparecchi «umanitari» destinati in pace e in guerra a portare soccorso.

Pegaso; della Caproni-Vizzola la cui produzione

Nel documento Cronache Economiche. N.355, Luglio 1972 (pagine 54-57)

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