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Circuito Non-Foster matching network modificato (modello con la serie induttanza-

In questo circuito utilizziamo come modello equivalente a parametri concentrati della reattanza dell'antenna ๐‘‹๐‘Ž la serie ๐ฟ โˆ’ ๐ถ (๐ฟ = 1.32 uH, ๐ถ = 47.85 pF), e tale elemento รจ

stato inserito al posto del carico ๐‘๐ฟ della NIC inserendo in parallelo una induttanza ๐ฟ di valore pari a 220 uH come evidenziato dalla Figura 4.13.

Figura 4.13: Schema della NIC modificata inserendo in parallelo alla serie ๐‘ณ โˆ’ ๐‘ช una induttanza ๐‘ณ.

Vediamo come si comporta effettivamente questa NIC modificata confrontando la reattanza d'ingresso ๐‘‹๐‘–๐‘› ottenuta in questo caso con la serie ๐ฟ โˆ’ ๐ถ realizzata con elementi

ideali negativi (๐ฟ = โˆ’1.32 uH, ๐ถ = โˆ’47.85 pF).

-500 0 500 1000 1500 0 5 106 1 107 1.5 107 2 107 2.5 107 3 107 3.5 107 4 107 Reattanza serie L-C elementi negativi

Reattanza NIC (L=1.32uH C=47.85pF) modificata Reattanza NIC (L=1.32uH C=47.85pF)

O

h

m

Freq [Hz]

Figura 4.14: Confronto reattanza ottenuta con la NIC modificata con la serie ideale ๐‘ณ = โˆ’๐Ÿ. ๐Ÿ‘๐Ÿ ๐ฎ๐‡, ๐‘ช = โˆ’๐Ÿ’๐Ÿ•. ๐Ÿ–๐Ÿ“ ๐ฉ๐….

Attraverso la Figura 4.14 osserviamo che per tutte le frequenze (2 รท 40 MHz) la NIC modificata si comporta esattamente come una serie ideale ๐ฟ โˆ’ ๐ถ (๐ฟ = 1.32 uH, ๐ถ = 47.85 pF) infatti le due curve sono sempre sovrapposte. Mostriamo tramite la Figura 4.15 l'andamento in frequenza della parte reale e immaginaria dell'impedenza d'ingresso alla

NIC modificata. -800 -600 -400 -200 0 200 400 600 800 0 5 106 1 107 1.5 107 2 107 2.5 107 3 107 3.5 107 4 107 Real [Z] NIC (L=1.32uH C=47.8pF) modificata

Imag [Z] NIC (L=1.32uH C=47.85pF) modificata Imag [Za] (Reattanza antenna)

O

h

m

Freq [Hz]

Figura 4.15: Andamento in frequenza impedenza d'ingresso ai capi della NIC (๐‘ณ = ๐Ÿ. ๐Ÿ‘๐Ÿ ๐ฎ๐‡, ๐‘ช = ๐Ÿ’๐Ÿ•. ๐Ÿ–๐Ÿ“ ๐ฉ๐…) modificata piรน antenna.

Come possiamo osservare nella Figura 4.15 la parte immaginaria dell'impedenza viene sostanzialmente annullata fino a 25 MHz; ciรฒ accade perchรจ la serie ๐ฟ โˆ’ ๐ถ (๐ฟ = 1.32 uH, ๐ถ = 47.85 pF) utilizzata come carico ๐‘๐ฟ della NIC approssima molto bene

l'andamento della reattanza dell'antenna ๐‘‹๐‘Ž e inoltre la NIC modificata, come visto in precedenza tramite la Figura 4.14, realizza proprio una serie ๐ฟ โˆ’ ๐ถ negativa (๐ฟ = โˆ’1.32 ๐ถ = โˆ’47.85 pF) per tutte le frequenze d'interesse. La parte reale invece, come nei due casi precedenti, vale circa 30 ฮฉ per un ampio range di frequenza.

-800 -600 -400 -200 0 200 400 600 800 0 5 106 1 107 1.5 107 2 107 2.5 107 3 107 3.5 107 4 107

Imag [Z] NIC (L=1.32uH C=47.85pF)

Imag [Z] NIC (L=1.32uH C=47.85pF) modificata

Reattanza antenna Xa

O

h

m

Freq [Hz]

Figura 4.16: Confronto al variare della frequenza della reattanza d'ingresso ๐‘ฟ๐’Š๐’ tra NIC (๐‘ณ = ๐Ÿ. ๐Ÿ‘๐Ÿ ๐ฎ๐‡, ๐‘ช = ๐Ÿ’๐Ÿ•. ๐Ÿ–๐Ÿ“ ๐ฉ๐…) e NIC (๐‘ณ = ๐Ÿ. ๐Ÿ‘๐Ÿ ๐ฎ๐‡, ๐‘ช = ๐Ÿ“๐Ÿ–. ๐Ÿ•๐Ÿ• ๐ฉ๐…) modificata.

La Figura 4.16 mette in evidenza che la NIC modificata migliora il suo comportamento a bassa frequenza (come evidenziato anche precedentemente). Allโ€™aumentare della frequenza invece, questa struttura si comporta come la NIC non modificata, infatti la curva blu e quella rossa della Figura 4.16 sono sovrapposte. Questo comportamento รจ giusto dato che, l'impedenza presentata dall'induttanza ๐ฟ = 220 uH in parallelo, cresce in modo lineare con la frequenza e pertanto tende a comportarsi come un circuito aperto rispetto all'impedenza presentata dalla serie ๐ฟ โˆ’ ๐ถ. Mostriamo in Figura 4.17 l'andamento del parametro S11 al

-40 -35 -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 0 5 106 1 107 1.5 107 2 107 2.5 107 3 107 3.5 107 4 107

S11 NIC (L , C) modificato Re=1.6 Kohm

S11 NIC (L , C) Re=1.6 Kohm

S11 antenna S 1 1 [d B ] Freq [Hz]

Figura 4.17: Andamento parametro ๐’๐Ÿ๐Ÿ ai capi della NIC (๐‘ณ = ๐Ÿ. ๐Ÿ‘๐Ÿ ๐ฎ๐‡, ๐‘ช = ๐Ÿ’๐Ÿ•. ๐Ÿ–๐Ÿ“ ๐ฉ๐…) modificata piรน antenna.

Attraverso il grafico di Figura 4.17 osserviamo che utilizzando la struttura della NIC modificata riusciamo ad abbassare leggermente il parametro S11 a bassa frequenza, ma la banda d'adattamento, considerando l'estensione frequenziale all'interno del quale il parametro S11 รจ al di sotto dei โˆ’10 dB, non cambia rispetto alla struttura della NIC non modificata presentata precedentemente.

4.4 Modifica della rete di polarizzazione nella Non-Foster matching

network (modello con la serie induttanza-capacitร )

Nei capitoli precedenti abbiamo osservato che la Non-Foster matching network permette di aumentare notevolmente la banda d'adattamento del sistema ottenendo una banda pari a ๐ตโˆ’10 ๐‘‘๐ต_๐‘๐ผ๐ถ = 11.75 MHz con l'utilizzo della serie ๐ฟ โˆ’ ๐ถ come modello equivalente della

reattanza dell'antenna. Adesso cerchiamo di migliorare ulteriormente la banda modificando la rete di polarizzazione. La nuova rete di polarizzazione dei transistori che prenderemo in considerazione รจ rappresentata in Figura 4.18.

Figura 4.18: Nuova rete di polarizzazione.

-400 -300 -200 -100 0 100 200 300 400 0 5 106 1 107 1.5 107 2 107 2.5 107 3 107 3.5 107 4 107

Real [Z] con NIC (L , C) nuova polarizz Imag [Z] con NIC (L , C) nuova polarizz

Reattanza antenna Xa

O

h

m

Freq [Hz]

Figura 4.19: Impedenza dโ€™ingresso della rete costituita dalla cascata NIC (๐‘ณ , ๐‘ช) e antenna con l'utilizzo della nuova polarizzazione.

In Figura 4.19 viene rappresentato l'andamento in frequenza dell'impedenza d'ingresso della rete costituita dalla cascata NIC (๐ฟ , ๐ถ) e antenna (rappresentata in Figura 4.21) e osserviamo che la reattanza dell'antenna viene sostanzialmente annullata per quasi tutto il range frequenziale d'interesse, come avveniva anche nel caso della polarizzazione precedente. Per verificare se il cambiamento della polarizzazione migliora l'adattamento mostriamo l'andamento del parametro S11 al variare della frequenza (Figura 4.20).

-40 -35 -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 0 5 106 1 107 1.5 107 2 107 2.5 107 3 107 3.5 107 4 107

S11 Rete d'adattamento Passiva

S11 NIC (L , C) Re=4 Kohm

S11 NIC (L , C) nuova polarizz

S 1 1 [d B ] Freq [Hz]

Figura 4.20: Andamento parametro ๐’๐Ÿ๐Ÿ della rete costituita dalla cascata NIC (๐‘ณ , ๐‘ช) e antenna con l'utilizzo della nuova polarizzazione.

Attraverso la Figura 4.20 notiamo che la nuova polarizzazione permette di migliorare il valore minimo del parametro S11 passando da โˆ’20 dB a โˆ’30 dB e di aumentare la banda d'adattamento di circa 6 MHz. La nuova rete presenta infatti una banda di Bโˆ’10 dB _NIC = 16.25 MHz, ciรฒ implica che siamo riusciti ad ottenere una banda 21 volte superiore rispetto a quella ottenuta mediante lโ€™utilizzo della rete passiva.

5 STABILITAโ€™

Equation Chapter (Next) Section 5

Il problema della stabilitร  รจ molto importante nella progettazione di una NIC o NIV. Dobbiamo tenere presente che la stabilitร  di queste reti dipende da molti fattori; per esempio il punto di lavoro (polarizzazione) del dispositivo attivo e dal carico passivo ๐‘๐ฟ della NIC. Un circuito si dice instabile quando l'uscita cresce di ampiezza indefinitamente. Nell'approssimazione lineare, un circuito instabile presenta, a regime, tensioni e correnti di ampiezza infinita. Questo non accade in pratica parchรจ la non linearitร  intrinseca a tutti i dispositivi attivi limita l'ampiezza delle oscillazioni. Per verificare la stabilitร  ad una porta Figura 5.1 (a) dobbiamo assicurarci che [13]:

า๐‘ า๐ฟ < 1 (5.1)

(a) (b)

Figura 5.1: Coefficienti di riflessione (a) di una porta generica, (b) di un quadripolo.

Per un quadripolo, rappresentato in Figura 5.1 (b), occorre verificare la condizione sia in ingresso che in uscita: า๐‘ า๐‘–๐‘›(า๐ฟ) < 1 , า๐ฟา๐‘œ๐‘ข๐‘ก(า๐‘ ) < 1. Nell'equazioni precedenti valgono le relazioni di trasformazione tra impedenza e coefficienti di riflessione:

า๐‘  = ๐‘๐‘”โˆ’๐‘0 ๐‘๐‘” +๐‘0 , า๐ฟ = ๐‘๐ฟโˆ’๐‘0 ๐‘๐ฟ +๐‘0 , า๐‘–๐‘› = ๐‘๐‘–๐‘›โˆ’๐‘0 ๐‘๐‘–๐‘› +๐‘0 , า๐‘œ๐‘ข๐‘ก = ๐‘๐‘œ๐‘ข๐‘กโˆ’๐‘0 ๐‘๐‘œ๐‘ข๐‘ก +๐‘0 (5.2)

Analizzando la prima delle due condizioni di stabilitร  ( า๐‘ า๐‘–๐‘›(า๐ฟ) < 1), supponendo che la terminazione di sorgente sia passiva, la condizione า๐‘–๐‘›(า๐ฟ) < 1 รจ sufficiente a

garantire la stabilitร  di ingresso. Infatti se il modulo del coefficiente di riflessione in ingresso fosse maggiore dell'unitร  (impedenza con parte reale negativa) il quadripolo rifletterebbe in ingresso piรน potenza di quanta ne abbia inviata il generatore, indicando un evidente comportamento instabile. Dato che questa condizione dipende dal carico รจ detta

condizione di stabilitร  in uscita. Siccome า๐‘–๐‘› = ๐‘ 11+๐‘ 1โˆ’๐‘ 12๐‘ 21า๐ฟ

22า๐ฟ , allora essa corrisponde a

trovare l'insieme dei punti del piano complesso che soddisfano la disequazione: ๐‘ 11 +๐‘ 1โˆ’๐‘ 12๐‘ 21า๐ฟ

22า๐ฟ < 1. Si puรฒ dimostrare che l'equazione associata ๐‘ 11โˆ’ ๐ทา๐ฟ =

1 โˆ’ ๐‘ 22า๐ฟ , dove ๐ท rappresenta il determinante della matrice di scattering

๐ท = ๐‘ 11๐‘ 22 โˆ’ ๐‘ 12๐‘ 21 , รจ l'equazione di una circonferenza, detta circonferenza di stabilitร  di uscita. Il centro ๐ถ๐ฟ e il raggio ๐‘Ÿ๐ฟ di stabilitร  di uscita possono essere calcolati a partire dai parametri di scattering del quadriolo:

๐ถ๐ฟ= ๐‘ 22 โˆ—โˆ’ ๐ทโˆ—๐‘  11 ๐‘ 22 2โˆ’ ๐ท 2 ๐‘Ÿ๐ฟ = ๐‘ 12๐‘ 21 ๐‘ 22 2โˆ’ ๐ท 2 (5.3)

Analogamente, la stabilitร  in uscita, รจ garantita quando า๐‘œ๐‘ข๐‘ก(า๐‘ ) < 1. Dato che questa

condizione dipende dalla sorgente รจ detta condizione di stabilitร  in ingresso. Si puรฒ dimostrare che il centro ๐ถ๐‘  e il raggio ๐‘Ÿ๐‘  della circonferenza di stabilitร  in ingresso sono:

๐ถ๐‘  = ๐‘ 11โˆ—โˆ’ ๐ทโˆ—๐‘ 22 ๐‘ 11 2โˆ’ ๐ท 2

๐‘Ÿ๐‘  = ๐‘ 12๐‘ 21 ๐‘ 11 2โˆ’ ๐ท 2

(5.4)

Una volta tracciate le circonferenze di stabilitร  d'ingresso e d'uscita occorre verificare se la regione di stabilitร  รจ quella interna o esterna delle circonferenze. Per determinare se la zona di stabilitร  รจ quella interna o esterna, il modo piรน rapido รจ quello di calcolare il modulo di า๐‘–๐‘›(า๐ฟ) nel caso particolare in cui า๐ฟ = 0:

า๐‘–๐‘›(า๐ฟ = 0) = ๐‘ 11 + ๐‘ 12๐‘ 210

1 โˆ’ ๐‘ 220 = ๐‘ 11 < 1 (5.5) se questa condizione รจ verificata la regione che comprende l'origine รจ quella stabile. Analogamente questa operazione la si fa anche per า๐‘œ๐‘ข๐‘ก(า๐‘ ) nel caso particolare in cui

า๐‘  = 0:

า๐‘œ๐‘ข๐‘ก(า๐‘  = 0) = ๐‘ 22+ ๐‘ 12๐‘ 210

1 โˆ’ ๐‘ 110 = ๐‘ 22 < 1 (5.6) se questa condizione รจ verificata la regione che comprende l'origine รจ quella stabile.

(a) (b)

(c) (d)

(e) (f)

Figura 5.2: Possibili casi di stabilitร :(a) e (b) stabilitร  incondizionata, (c) (d) (e) (f) stabilitร  condizionata.

valore di า๐ฟ e า๐‘† (Figura 5.2 (a) e (b)). I due casi corrispondo al cerchio di stabilitร  esterno

(zona di stabilitร  interna) oppure cerchio di Smith interno (zona stabile interna). Nel primo caso (cerchio di stabilitร  esterno) le condizioni sono:

๐ถ๐ฟ > 1 + ๐‘Ÿ๐ฟ

๐‘ 11 < 1 (5.7)

nel secondo caso (cerchio di Smith interno) le condizioni sono:

๐‘Ÿ๐ฟโˆ’ ๐ถ๐ฟ > 1

๐‘ 11 < 1 (5.8)

Le due condizioni combinate sono equivalenti a: ๐ถ๐ฟ โˆ’ ๐‘Ÿ๐ฟ > 1

๐‘ 11 < 1 (5.9) anche a ๐‘˜ > 1๐‘ 11 < 1 (5.10)

dove ๐‘˜ =1โˆ’ ๐‘ 11

2โˆ’ ๐‘ 

222+ ๐ท 2

2 ๐‘ 12๐‘ 21 รจ il fattore di stabilitร  (Rollet-factor). Questa rappresenta la

incondizionata stabilitร  di ingresso, analogamente possiamo definire una incondizionata stabilitร  in uscita:

๐‘˜ > 1

๐‘ 22 < 1 (5.11)

Si puรฒ dimostrare che la combinazione delle tre condizioni ๐‘˜ > 1, ๐‘ 11 < 1, ๐‘ 22 < 1 sono equivalenti alle due condizioni ๐‘˜ > 1, ๐ท < 1, che sono necessarie e sufficienti per verificare l'incondizionata stabilitร  sia in ingresso che in uscita.