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E IL LORO RUOLO AI FINI DI UN’EDUCAZIONE DEL TURISTA

III. LE DOLOMITI COME PATRIMONIO DELL’UMANITÀ

III.1 Le Dolomiti e le Alp

III.2.1 Cittadini in erba Io Vivo Qui Territorio, paesaggio, comunità

Un buon esempio è il progetto «Io Vivo Qui», proposto nelle scuole secondarie di primo grado. Inizialmente il progetto è stato avviato in via sperimentale da STEP48 in Trentino e dalla Fondazione Dolomiti UNESCO nel territorio bellunese. Vediamo qui maggiormente nel

47 Riferimenti bibliografici: www.dolomitiunesco.info; intervista a S. Scrascia; Fondazione Dolomiti Dolomiten

Dolomites Dolomitis UNESCO, Ufficio scolastico territoriale di Belluno, Consorzio Bim Piave Belluno Unioncamere Veneto, Associazione Casa d’Europa Dolomiti, A.S. 2013/2014.

48 Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio. Nata all’interno del TSM (Trentino School of Management) svolge attività di formazione e educazione sul tema del paesaggio e dello sviluppo territoriale

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dettaglio le proposte fatte nell’ambito di questo progetto per quanto riguarda il territorio bellunese nei due anni scolastici trascorsi (2012/13 e 2013/14). Innanzitutto va considerato il dettaglio importante che non è solo parlando di Dolomiti UNESCO che si educa a viverle in maniera consapevole. I progetti, infatti, sono calati nei contesti territoriali delle scuole che hanno aderito o comunque trattano tematiche molto diverse, arrivando solo alla fine a cogliere il concetto dell’unitarietà e della rilevanza delle Dolomiti. Prima bisogna rendersi consapevoli e tornare a percepire il legame con il proprio territorio e ciò diventa poi una forma di consapevolezza di tutta l’area dolomitica, come unica realtà fatta da tante piccole realtà, tutte ugualmente fondamentali per l’equilibrio e la sostenibilità. I progetti proposti vertono sulla tematica generale del paesaggio come fonte di conoscenza e di comprensione per chi lo sa leggere. Il paesaggio porta con sé moltissime sfaccettature, come pagine di un libro che trattano di insediamenti, ambiente, produzioni, cultura e società del passato e del presente. Ecco perché le proposte portano fuori dall’aula i ragazzi accompagnandoli alla scoperta e alla presa di coscienza di questi svariati aspetti. Attraverso questa metodologia si vuole incentivare un legame forte tra gli studenti e il loro territorio che non si traduce solo nell’attuare pratiche ecologiche, ma anche sviluppare sé stessi con consapevolezza del contesto in cui ci si trova, cercando di essere realmente cittadini e non solo abitanti.

I progetti ideati sono tra i più differenti: «1914-2014, Lozzo a confronto. Il futuro è nelle nostre mani», «Montagne…di storia», «Artigianato di montagna: i seggiolai (“caregheta”) Typical mountain crafts: chair makers», «Sentieri della pace e della guerra», «Quando il treno incontra la bicicletta: viaggio ecosostenibile nel tempo e nello spazio, attraverso il nostro territorio», «Giovani leggende delle Dolomiti. Il mondo giocoso dei ragazzi di montagna». Questi sono solamente alcuni dei progetti realizzati che hanno avuto un enorme successo nelle scuole tanto che, anche se quest’anno l’attività si è svolta nell’ambito scolastico friulano, ci sono state scuole del bellunese che hanno voluto percorrere in autonomia questo progetto. Molto interessante l’approccio avuto al progetto nella scuola di Lozzo di Cadore. In questo comune dell’Alto bellunese i ragazzi hanno modo di comunicare attraverso una pagina web da loro gestita, ovvero quella del Consiglio Comunale dei ragazzi. In tal modo i giovani cittadini svolgono un ruolo importante e vengono responsabilizzati. Nella pagina del sito dedicata al progetto «Io Vivo Qui» hanno descritto attentamente tutte le tematiche affrontate offrendo informazioni interessanti per tutti coloro che vogliono interessarsi al patrimonio locale. Un esempio è l’analisi delle malghe e la presa di coscienza della perdita di territorio e di cultura che si è avuta nel tempo (www.ragazziscuolelozzodicadore.eu). Normalmente, in età scolare e spesso anche dopo, i cittadini non sono portati a conoscenza di questi contesti molto

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particolari. Tutti gli argomenti trattati sono stati documentati attentamente: l’insegnamento che hanno ricavato questi ragazzi dall’adesione al progetto ha sicuramente avuto impatti positivi su più fronti e, oltretutto, ben al di là dei soggetti direttamente coinvolti. L’importanza di fornire un certo tipo di informazioni ai giovani consiste anche nel fatto che rappresenta un modo efficace di giungere anche agli adulti, di solito i genitori dei ragazzi presi in considerazione.

III.2.2 LabFest

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Nel 2014 c’è stata l’edizione 0 di questo innovativo festival ideato per coinvolgere tutte le genti dolomitiche. Innovativo proprio per questo dettaglio, lo slogan è infatti «Il festival delle genti e per le genti». Con questo si vuol far sì che la popolazione venga coinvolta a tutti i livelli proponendo laboratori e attività adeguati ai diversi target e a tutte le età. Il festival si prefigge di coinvolgere e trattare uniformemente le diverse realtà dolomitiche e difatti è itinerante: l’anno scorso si è svolto in Val Badia mentre quest’anno si svolgerà ad Auronzo e, probabilmente, il 2016 sarà il momento del Friuli Venezia Giulia. I temi proposti, diversi di anno in anno, hanno lo scopo di stimolare il confronto e far comprendere il valore di essere cittadini nel contesto di un patrimonio Mondiale. Interessante è l’obiettivo di mettere insieme e far interagire campi differenti che, seppur molto distanti tra loro, possono trovare tematiche in comune su cui discutere e per cui lavorare. Il tema dell’anno scorso è stato #SFALCI, ovvero l’importanza dell’apporto antropico nei paesaggi dolomitici e per la gestione del territorio. Le attività sono passate dai tavoli tematici alle gare di sfalcio a mano, dalle costruzioni in paglia e terra ai racconti per i più piccoli. Il titolo del LabFest 2015, che si svolgerà in Agosto, è #SCONFINI. Il titolo richiama il concetto delle Dolomiti come luogo di confine a cento anni dalla Grande Guerra. Territori di confini, dunque, ma adesso come allora anche luoghi di incontro e di confronto. Come l’anno scorso, anche quest’anno il tema sarà visto sotto le forme più diverse e particolari, attraverso punti di vista differenti e con l’obiettivo di coinvolgere tutte le genti dolomitiche di tutte le età (www.dolomitesunescolabfest.it; www.isoipse.it). #SCONFINI sarà l’occasione di esporre il lavoro affrontato dai 4 tavoli tematici e dei relativi 11 incontri che la Fondazione ha organizzato per parlare del futuro delle Dolomiti50. #SCONFINI sarà anche il momento

49 Riferimenti bibliografici principali: intervista a Silvia Scrascia e www.dolomitesunescolabfest.it.

50 #DOLOMITI2040 è il titolo di questa serie di incontri che includono quattro tematiche: turismo, sviluppo

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centrale di molti altri eventi sulla tematica del confine sotto le sue differenti accezioni che si svolgeranno su tutto il territorio. Anche semplicemente offrendosi come portavoce la

Fondazione, attraverso il festival, creerà unione tra i territori.

Figura 3.9_Una delle immagini che hanno accompagnato il festival #SFALCI (Fonte: altitudini.it)

il semplice trascorrere di una generazione: i risultati del lavoro della Fondazione saranno visibili in gran parte nel lungo periodo (www.dolomitiunesco.info).

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IV. L’APPLICABILITÀ DELL’EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ