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FOCUS SULLE STRUTTURE RICETTIVE DELLE DOLOMIT

IV.4 L’accoglienza tradizionale: hotel

IV.4.2 Il ruolo educativo degli hotel delle Dolomit

Generalmente, il turista che frequenta la montagna è un turista leisure66, ovvero legato alla vacanza vera e propria, al relax e al divertimento, che tende a viaggiare durante i classici periodi di ferie e di tempo libero come, ad esempio, i week-and, le vacanze estive, natalizie ecc. Questo non vuol dire necessariamente che il turismo montano non tratti nel modo assoluto un target business, ma quest’ultimo risulta essere una minoranza (Fig. 4.14), a differenza delle coppie e delle famiglie che rappresentano il target più consistente dell’ambito montano italiano. Come visto nella Figura 4.7, i turisti che risiedono negli alberghi sono la netta minoranza, il che lascia spazio ad alcuni ragionamenti.

Figura 4.14_Tipologia della clientela per area-prodotto (%). (Fonte:Unioncamere, 2014)

Questo fattore, ad esempio, è indice di un’attenzione al territorio e, soprattutto, un desiderio di viverlo, sfruttando una ricettività più coerente con l’ambito della vacanza. Il target dei turisti che scelgono l’hotel, per contro, è presumibilmente più attento ai servizi, più o meno standard ovunque. Il turista dell’hotel cerca la sicurezza e la comodità, un’offerta sicura e omogenea: è infatti vero che, pur essendoci criteri differenti per ogni regione al fine

66 Il turista leisure è normalmente contrapposto al turista business, ovvero chi si muove per turismo. Queste due

tipologie contrapposte hanno diverse esigenze, tempistiche e flessibilità al prezzo. Un turista che viaggia per affari, ad esempio, non decide la località e nemmeno la struttura ricettiva in quanto è legato alle scelte dell’azienda per cui lavora. Necessita inoltre di servizi particolari che, normalmente, un turista leisure non richiede, si pensi ad esempio al fax piuttosto che a orari precisi o sale conferenze. Il turista business, inoltre, risiede nella struttura per periodi normalmente infrasettimanali e più brevi rispetto al turista leisure.

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di attribuire le stelle che identificano gli hotel e li ricollegano a differenti target, è anche vero che, in linea di massima, un hotel a Roma offrirà una colazione non così differente da quello a Bolzano e gli orari determinati di reception, pulizia camere, arrivo ecc. sono sempre similari. Si può quindi supporre di lavorare con un target meno flessibile e più restio ai cambiamenti e, quindi, meno influenzabile su tematiche che impongono dei cambiamenti nello stile di vita.

Partendo da ciò, l’educazione che si potrà andare ad attuare nei confronti dei clienti di questa tipologia di struttura ricettiva dovrà avere delle caratteristiche che si adattino alle specificità sia dell’albergo che dei suoi clienti. Innanzitutto non potrà essere un’educazione imposta, ma c’è la necessità di offrire degli spunti che non creino disturbo in un ambiente formale quale è l’albergo. Partendo dal presupposto che la clientela dell’hotel pretende di potersi godere la vacanza senza incombenze di corsi specifici su come rendere il mondo un posto migliore e ha scelto questa tipologia di struttura proprio per garantirsi la tranquillità e le comodità tipiche di un hotel, bisognerà porre dei limiti ben precisi. Il rischio di creare fastidi alla clientela fungerebbe difatti da disincentivo dal punto di vista delle strutture che non avrebbero motivo di attuare metodologie educative che infastidiscono i clienti e quindi fanno perdere quote di mercato.

Il contesto alberghiero, per questa sua rigidità, formalità e l’impostazione generale del servizio, risulta la realtà meno propensa all’attuazione di una politica educativa mirata. Ma è altresì vero che, avendo un’organizzazione con caratteristiche maggiormente manageriali, è anche la realtà ricettiva che può maggiormente modificare la sua struttura per renderla più ecocompatibile, offrendo così un esempio pratico di gestione ottimale delle risorse. L’esempio sopra citato dei servizi alberghieri della zona di Dobbiaco e San Candido è solo una delle diverse metodologie che si possono attuare al fine di rendere i consumi energetici più sostenibili e meno dispendiosi dal punto di vista economico.

La chiave di lettura che prevede un risparmio economico reale attuato attraverso accorgimenti volti allo sviluppo sostenibile, può essere interessante per il target qui indagato. Nel momento in cui l’albergo compie delle scelte significative – e con questo si intende un’azione concreta e continua che agisca a più livelli e non solo, ad esempio, attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici – deve trovare la metodologia più adeguata per conferire valore alle scelte fatte comunicandole ai proprio clienti e, attraverso essi, verso l’esterno della destinazione Dolomiti UNESCO. Un piano di comunicazione ben progettato può essere sufficiente per ottenere dei risultati.

Il turista, stimolato nella sua curiosità e reso consapevole dei risparmi effettivi che si possono ottenere nell’ambito quotidiano grazie a semplici accorgimenti, avrà modo, una volta

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rientrato dalle vacanze, di mettere in atto il suo personale piano di risparmio energetico. Un semplicissimo accorgimento facilmente attuabile in casa è la regolazione del radiatore, ad esempio. Molte case, difatti, costruite anni fa, presentano ancora le valvole termostatiche manuali. Il fatto che in albergo il controllo della temperatura avvenga tramite moderni schermi digitali spesso passa in secondo piano e, una volta rientrato a casa, il turista non pensa che, economicamente, può attrezzarsi con valvole termostatiche automatiche. Facendo notare anche attraverso semplici avvisi questo dettaglio, si offrirà al cliente un modo di risparmiare e di pensare. Spesso si considerano scontate le cose che si trovano in un albergo ma non si è poi in grado di riportarle efficacemente nella vita quotidiana. Esistono altri semplicissimi accorgimenti spesso sfruttati dalle strutture ricettive al fine di risparmiare energia, ovvero l’attenzione a non collocare i termosifoni sulle pareti rivolte verso l’esterno e sotto le finestre o, in alternativa, posizionare un divisore isolante sulla parete e una mensola. Queste scelte che non prevedono forti cambiamenti o investimenti permettono però un risparmio energetico facilmente riproducibile in ogni abitazione: l’unica discriminante necessaria è, ancora una volta, la comunicazione. Lo stesso ragionamento vale per i riduttori della pressione dell’acqua.

Figura 4.15_Proposte per incentivare la curiosità dei clienti di un ipotetico hotel, facendo leva da una parte sulle unicità montane spesso rappresentate su foto affisse negli hotel, e dall’altra su un grafica più minimalista.

(Fonte: elaborazione propria. Foto del «Cor» di De Bona D.)

Un modo comodo e non invasivo per mettere al corrente il visitatore di queste azioni è attraverso depliant informativi e affissioni nelle camere o nei vari locali sulle azioni operate dalla struttura per creare il minor impatto possibile e le relative strategie applicabili nelle comuni abitazioni. Una grafica accattivante e, ancora di più, delle informazioni essenziali e ben calibrate saranno la soluzione adatta per incuriosire ed educare il turista dell’albergo ad un miglior uso delle risorse. Nel caso dei turisti dell’hotel, quindi, la discriminante per

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ottenere un risultato con il relativo target è quella di far leva sulla curiosità e la possibilità di poter avere un risparmio anche nel quotidiano. Dei partenariati con delle aziende private che lavorano in questo specifico ambito può fornire un valido contributo per la credibilità e l’attuazione, sia da parte dell’hotel che dei turisti, di molte alternative di risparmio energetico. Un’altra alternativa, ma applicabile solo in certe strutture di recente rimodernizzazione, è la messa a conoscenza delle modalità costruttive. Ancora oggi, difatti, davanti al problema dell’isolamento di una struttura, si ricorre a elementi fortemente inquinanti. Le zone montane, così come quelle di pianura e quindi l’ambito ricettivo ospitante come il territorio di partenza dei turisti, offrono alternative ecologiche. Esistono fondamentalmente due scelte: l’uso di derivati dal petrolio o l’uso di materiali definiti come «alternativi», meno impattanti e più salubri per chi abita la struttura. È palese difatti che, il vello delle pecore (attualmente spesso trattato come un rifiuto speciale), ottimo isolante naturale, risulterà meno impattante rispetto ai materiali plastici e/o tossici (www.scuolaedile.com). Queste scelte, però, sono attuabili solo in specifici contesti: vengono qui proposte nell’ambito degli hotel in quanto, rispetto a realtà più piccole, come ad esempio alberghi diffusi, o masi, è più facile che abbiano una disponibilità economica e capacità di gestire la scelta in modo più agevole. Certamente in questo caso il target raggiunto efficacemente sarà nettamente inferiore in quanto solo una bassissima quota di turisti ospitati si troverà a ristrutturare o realizzare una casa, ma rendere consapevoli delle alternative può fungere anche da stimolo per il passaparola, da sempre il miglior strumento del marketing.

IV.5 Una caso innovativo: l’Ospitalità Diffusa