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CAPITOLO II Il linguaggio del turismo e la guida turistica

2.3 Classificazione dei testi turistici

Ricapitolando, abbiamo visto che il linguaggio del turismo può essere annoverato tra i linguaggi per fini specifici, che la maggior parte della comunicazione turistica av- viene sul binario divulgativo e che i contenuti di questa comunicazione sono perlo- più di tipo informativo o promozionale e vengono trasmessi attraverso alcune strate- gie comunicative ben delineabili. Ciononostante, per approfondire il tema del lin- guaggio del turismo vanno analizzati anche i generi testuali che esso produce

Prima di tutto, è necessario circoscrivere il significato della parola genere, utilizzan- do una definizione:

[…] a genre is a staged, goal-oriented, purposeful activity in which speakers engage as members of our culture. (Martin, 1984:25)

Da questa definizione deriva la concezione di genere non come testo concreto ma come una costruzione ideale che agisce come punto di riferimento per l’emittente e come fonte di aspettativa per il destinatario, in quanto deve sottostare a una serie di caratteristiche convenzionali riconoscibili da una comunità più o meno specifica. Questa dipendenza del genere da una comunità di persone implica che i mutamenti socioculturali possono risultare determinanti nell’alterazione, anche radicale, della sua fisionomia. Infatti, i generi non sono racchiusi in compartimenti stagni. Se alcu- ni elementi risultano essenziali per l’esistenza di un determinato genere, esiste tutta-

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via uno spazio di mediazione in cui si esplicitano alcune variazioni, dipendenti da una determinata situazione comunicativa.

Poiché la dipendenza dei generi dagli aspetti socioculturali e dalle singole situazioni comunicative dà luogo a una notevole quantità di varietà testuali, l’analisi linguistica diventa assai complessa. A tale proposito, Bhatia afferma che:

The real world of discourse may seem chaotic, because it is complex, dynamic and fluid, in the sense it is constantly de- veloping. To me, it is somewhat similar to what we see at

night as the chaotic and yet systematic patterns in the galaxy. Like the stars in the galaxy, the genres exist in colonies and then colonies have systematic relationship with each other as one may find in the whole galaxy of the universe (2002: 8).

Di conseguenza comprendiamo che il genere dei testi che rispettano un numero maggiore di convenzioni (come i testi giuridici), sarà più facilmente identificabile rispetto a al genere di quei testi che si trovano a condividere caratteristiche di generi limitrofi.

Calvi (2010: 16) sostiene che è necessario fare riferimento a modelli multifunzionali e multidimensionali per ottenere una classificazione convincente dei generi di un de- terminato settore. In particolare, si riferisce al sistema proposto da García Izquierdo e dal gruppo di ricerca GENTT, che stabilisce diversi livelli gerarchici:

➢ famiglia di generi: comprende un insieme di testi che condividono la stessa finalità comunicativa in un determinato contesto socioprofessio- nale;

➢ macrogenere; categoria astratta che racchiude i caratteri minimi condi- visi dai generi in essa contenuti dal punto di vista del proposito e del canale comunicativo;

➢ genere: caratterizzato dalla dimensione comunicativa e pragmatica e da alcuni tratti di realizzazione linguistica;

➢ sottogenere; determinato dal campo tematico concreto nel quale viene applicato.

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È proprio seguendo questo schema che Calvi, nell’ambito del progetto Linguaturi- smo (2010: 22-26), classifica i generi del linguaggio del turismo. Tra le famiglie di generi troviamo i generi editoriali (guide turistiche, riviste di viaggi e turismo ecc.), che vengono elaborati nel mondo editoriale e che rispondono alla domanda di in- formazioni del turista; i generi istituzionali (dépliant, pubblicità di mete turistiche, siti web istituzionali ecc.), elaborati appunto dalle istituzioni con il fine di promuo- vere una determinata meta turistica; i generi commerciali (pubblicità, cataloghi di viaggio, dépliant di hotel, siti web delle agenzie di viaggio ecc.), che nascono dal la- voro degli addetti al marketing dei vari operatori turistici e che sono destinati alla promozione e quindi alla vendita del prodotto turistico; i generi organizzativi (bi- glietti, prenotazioni, lettere, fatture, contratti, moduli ecc.); i generi legali (normati- ve, regolamenti, ecc.), che vengono presi in prestito dal mondo del diritto per rego- lamentare i diversi aspetti dell’attività turistica; i generi scientifici e accademici, uti- lizzati dalle discipline che si concentrano sul fenomeno turistico (pubblicazioni di sociologia, antropologia del turismo ecc.); e i generi informali (forum e blog di viaggio), che raccolgono tutti i testi in cui il turista stesso si trasforma in esperto e mittente del discorso turistico, al fine di condividere opinioni.

Per quanto riguarda i macrogeneri troviamo invece la guida turistica, una pubblica- zione editoriale sotto forma di libro o di altri tipi di formato che può contenere una guida descrittiva, itinerari di viaggio, guida pratica ed elementi grafici; il dépliant, una pubblicazione gratuita in diversi formati (pieghevole, a libro ecc.) che si caratte- rizza per una prevalenza di contenuto promozionale rispetto al contenuto descrittivo e per una importante componente grafica; la rivista di viaggio, che contiene articoli, reportage, guide pratiche, pubblicità ecc.; catalogo di viaggi, pubblicazione in for- mato cartaceo o digitale ricca di foto e altri elementi grafici contenente programmi di viaggio, schede riassuntive di hotel, normative ecc.; infine troviamo i siti web creati da qualsiasi tipo di operatore turistico, caratterizzati da una vasta ed eteroge- nea gamma di contenuti.

Scendendo di un ulteriore livello troviamo i generi veri e propri dei quali si può ini- ziare a distinguere i diversi tratti linguistici. Nonostante ognuno di questi abbia le

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sue caratteristiche ben precise, non è escluso che due o più siano compresi all’interno dello stesso macrogenere. Questi sono i generi individuati da Calvi:

➢ Guida descrittiva: si tratta dell’accezione più classica di guida, ovvero quella che ha l’obiettivo di informare e descrivere. Le sue caratteristi- che strutturali e stilistiche dipendono in grande misura dal macrogenere di riferimento, dal destinatario e dal formato.

➢ Itinerario: nonostante sia un genere dall’importante contenuto informa- tivo, ha però un aspetto più dinamico e coinvolgente rispetto alla guida descrittiva. Serve a presentare in un determinato ordine le tappe di un viaggio o di una visita.

➢ Guida pratica: anch’essa presenta un contenuto informativo, ma questa volta viene presentato in forma più schematica, come scheda o lista contenente le caratteristiche di hotel, ristoranti, musei. Si avvale spesso di elementi grafici esplicitativi.

➢ Programma di viaggio: nella forma è simile all’itinerario, ma è si limita a presentare i servizi offerti da un’agenzia.

➢ Reportage: questo genere proviene dal mondo giornalistico, è caratte- rizzato da uno stile descrittivo e si riferisce a un viaggio specifico. Per- tanto, prevede che l’autore descriva tale viaggio in modo soggettivo. ➢ Annuncio pubblicitario: appartiene al mondo del marketing, ma viene

contestualizzato in quello del turismo a seconda dell’operatore che ne fa uso.

➢ Rapporto sul turismo: genere rivolto agli specialisti che racchiude in- formazioni che analizzano il settore da diversi punti di vista.

➢ Biglietti, prenotazioni, contratti, fogli informativi ecc. ➢ Normative turistiche.

➢ Forum e blog di viaggio: costituiscono la variante turistica di generi ti- pici di internet. L’aspetto interessante è che presentano contenuti in- formativi autentici e non condizionati da una finalità commerciale spe- cifica, poiché frutto dell’esperienza del turista stesso.

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Sul gradino più basso della struttura gerarchica esposta in precedenza troviamo i sot- togeneri, che si differenziano a seconda dell’area tematica alla quale si riferiscono. I temi sono quelli appartenenti ai vari settori che nelle sezioni precedenti di questo ca- pitolo abbiamo detto partecipare alla costituzione del linguaggio turistico. Per fare qualche esempio, troviamo storia, storia dell’arte, geografia, sport, intrattenimento, gastronomia, economia, sociologia ecc.

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