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CAPITOLO III Analisi del testo di partenza

3.6 Lessico

La molteplicità di settori professionali che abbiamo visto confluire all’interno dell’industria del turismo comprende, per sua stessa natura, un vasto elenco di campi semantici che influenzano inevitabilmente il linguaggio e, quindi, le caratteristiche dei testi turistici. Ciononostante, ogni testo turistico presenta campi semantici a cui si attinge in maggior o minor misura a seconda dell’intenzione comunicativa. Nel

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caso specifico della guida presa in esame in questo elaborato, si può notare che per ogni sezione identificabile per le proprie caratteristiche comunicative esiste una par- ticolare concentrazione di determinati campi semantici.

Nella prima sezione relativa alle tappe si concentra un tipo di informazione preva- lentemente tecnica e pratica (i dettagli sugli alloggi e sui servizi locali ne sono l’esempio più puro), alla quale viene accostato un certo grado di informazioni de- scrittive che contraddistinguono i paragrafi sul percorso da seguire e, ancor di più, quelli relativi ai punti di interesse da visitare. Nell’ultima parte della guida (“Guía para peregrinar”), coesistono, invece, le informazioni di tipo pratico (equipaggia- mento, problematiche, modalità) e di tipo descrittivo-culturale (storia, arte, tradizio- ni, usanze, valori). Per quanto riguarda le informazioni di tipo pratico, viene utilizza- ta una terminologia non dissimile da quella che si può trovare in testi turistici simili (indirizzi, numeri di telefono, orari di apertura, prezzi), con la sola eccezione di al- cuni dettagli che si potrebbero definire caratteristici dei testi turistici sul Cammino di Santiago o altri pellegrinaggi, come le informazioni sulla presenza o meno di frigori- fero, riscaldamento, lavatrice, asciugatrice, sulla tipologia e quantità dei posti letto o delle camere, sulla vicinanza a particolari luoghi di culto o il nome della persona che si occupa di accogliere i pellegrini in ogni albergue. Queste informazioni comporta- no l’ampio uso di termini appartenenti al campo semantico di servizi alberghieri e della ristorazione (albergue, casa rural, hotel, hostal, restaurante, sidrería, de- sayuno, media pensión, cafetería, recepción, bar, menú, comedor ecc.). I punti della guida nei quali si concentrano principalmente questi termini sono i segmenti di testo compresi tra i paragrafi che descrivono il percorso all’interno di ogni tappa e due pa- ragrafi all’interno del capitolo “Consejos para el peregrino”, intitolati “La compra diaria-alimentación” e “Los albergues”.

Uno dei campi semantici che troviamo in modo consistente in tutta la guida è quello della geografia. Al suo interno possono essere ulteriormente identificati diversi “sot- tocampi”, ovvero i toponimi di città, paesi, montagne, fiumi, laghi ecc. (Jaizkibel, parque ecológico de Plaiaundi, Ulía, ría de Pasaia, Pasai Donibane, punta Bajaun- di, plaza del Ayuntamiento, GI 3110, ecc.); i termini che indicano la morfologia del territorio (monte, río, ría, acantilado, derrame, costa, océano, bahía, mar, bosque,

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cresta, ladera, ecc. ); e i termini dell’urbanistica, nei quali rientrano le varie catego- rie di infrastrutture sia naturali sia artificiali (pasarela, plaza, puente, paseo, munici- pio, vía del tren, viaducto, pista, camino, senda, mirador ). Sempre per quanto ri- guarda la morfologia del territorio, oltre a sostantivi e aggettivi è interessante il valo- re semantico apportato dai verbi che indicano movimento spaziale (ascender, de- scender, confluir, subir, discurrir, cruzar, aproximar, bordear, alcanzar, recorrer, seguir, ganar altura, concluir, desembocar, doblar, llegar, ecc.). Un fattore partico- lare che rende questo campo così esteso, al di là della presenza necessariamente massiccia nella descrizione dei percorsi, è il suo utilizzo anche nella descrizione dell’evoluzione storica del Cammino di Santiago. Infatti, trattandosi di un fenomeno che, se considerati tutti i diversi itinerari, ha una portata di migliaia di chilometri, è praticamente inevitabile soffermarsi sulle caratteristiche geografiche che hanno avu- to un ruolo fondamentale anche sul piano storico (la presenza di montagne o di fiumi che ha determinato l’affermarsi di un determinato itinerario, o il suo abbandono). Va sottolineato che, come abbiamo visto, i campi semantici qui presentati non sono da considerarsi come appartenenti a una determinata sezione della guida in senso esclusivo, ma per comodità espositiva si è cercato di analizzarli in corrispondenza ai punti del testo in cui i termini che li compongono sono maggiormente concentrati, dal momento che, molto spesso, alcuni termini vanno a collocarsi nell’intersezione tra due campi semantici affini, ma differenti. A conferma di tale affermazione, è esemplificativo il caso del campo semantico dell’architettura, che va a intersecarsi con quello dell’arte e, in minima parte, con quello della sfera religiosa (in questo ca- so cattolica). Questi termini si concentrano prevalentemente nella sezione “La visi- ta” di ogni tappa e nel paragrafo “Arte de la peregrinación”. Tra quelli dell’architettura ne troviamo diversi che indicano la tipologia di edifici, sia civili sia religiosi (iglesia, catedral, monasterio, templo, convento, capilla, casona, palacio, mausoleo, teatro, estación de ferrocarril, hospital, ermita, castillo, villa, chalé, tor- re, faro, casa-palacio); gli elementi architettonici che li compongono (arbotante, bóveda, retablo, galería, balconada, tirante, jamba, dintel, fachada, escalera de ca- racol, planta, deambulatorio, capilla absidal, tribuna, lóbulo, entrelazo, altar, por- tada, cúpula,, baldaquino); nomi di architetti (Domingo Antonio de Andrade, Fer- nando de Casas y Novoa, Simón Rodríguez, Clemente Fernandez Sarela); e, più in

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generale (nell’ambito del campo semantico dell’arte), i nomi dei diversi stili che si sono susseguiti nel corso della storia (Románico, Gótico, Barroco, Renacimiento, Rococó, Neoclásico). All’arte appartengono anche termini come escultura, imagen, mosaico, iconografía, representación ecc. I termini religiosi, alcuni già citati, sono disposti in modo uniforme in tutto il testo, senza particolari concentrazioni degne di nota. Forse, l’unico appunto che si può fare è che risultano meno frequenti dove si parla dell’attrezzatura da portare con sé. Tra questi troviamo milagro, romería, pe- regrinaje, gracia, Virgen, culto, hermandad, acogida, bendición, virtud, ritual, ora- ción, alma, armonía, piedad, fe, sentimientos, creencias, diálogo, devoción, amor, tolerancia.

Nonostante la guida si soffermi molto sull’aspetto psicologico (per non dire spiritua- le) e culturale del Cammino di Santiago, bisogna ricordarsi di prendere in considera- zione il fatto che il cammino, all’atto pratico, è un’attività sportiva. Per questo moti- vo nella sezione relativa all’attrezzatura, oltre al lessico appartenente al linguaggio comune, troviamo anche qualche termine sportivo. Per la precisione sono tre le atti- vità sportive che affiorano nel testo. Innanzitutto, troviamo il trekking, sport la cui attrezzatura è quella più consigliata per il Cammino (botas de caña alta, suela perfi- lada, gore tex, botines de senderismo, sandalias de trekking, pantalones desmonta- bles, capa, poncho, mochila, cantimplora); successivamente, i termini del campeg- gio (saco de dormir tipo momia, esterilla de goma, cocinillas portátiles, bombonas de butano); e infine, quelli del ciclismo, che troviamo anche nella sezione in cui vengono descritte le diverse modalità con le quali affrontare il Cammino (bicicleta de montaña o todo terreno, parrilla, alforjas, radios, cámaras, bolsa-triángulo, cuadro, candado, sillín, bidones).

Potendo considerare quindi il Cammino come un’attività sportiva, è naturale che, durante il lungo tragitto, sia a piedi sia in bicicletta, il pellegrino metta a dura prova la propria resistenza fisica. Proprio per questo è bene che prima di partire gli venga ricordato di prendere le dovute precauzioni e gli venga spiegato come affrontare l’insorgere di problemi di salute in un ambiente così diverso da quello della vita di tutti i giorni. È a tale proposito che nella sezione “Percances más habituales” pos- siamo osservare una concentrazione di termini appartenenti al campo semantico del-

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la medicina. Troviamo quindi termini come ampollas, apósitos, farmacia, tendinitis, aguja esterilizada, desinfectante, gasas, tiritas, distensiones, vendas elásticas, po- madas, calmantes, consultorio médico, diagnóstico, torceduras, deshidratación, res- friado, paracetamol, aspirina, taquicardia.

A completamento dell’analisi lessicale del testo, possiamo identificare anche un ul- timo campo semantico, che attinge a piene mani da quelli già citati e dal linguaggio comune. Si tratta del campo semantico di cui fanno parte tutti quei termini stretta- mente legati al fenomeno del Cammino di Santiago. Tra questi troviamo molti dei termini appartenenti alla sfera religiosa, come come peregrino o romería, i nomi de- gli oggetti, dei luoghi, e dei simboli di questo pellegrinaggio come albergue, cre- dencial, compostela, bordón, vieira, e addirittura alcuni neologismi coniati apposi- tamente per identificare i diversi tipi di pellegrino: bicigrinos, per indicare coloro che avanzano in sella a una bicicletta e turigrinos, ovvero quelle persone che vanno fino a Santiago con un atteggiamento inappropriato ai valori del Cammino, cercando la comodità, e camminando soltanto per l’ultimo tratto di cento chilometri con il so- lo obiettivo di ottenere la Compostela.

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