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9. Risultati e discussioni

9.3 Analisi fisico-chimiche

9.3.2.1 Clorofille e carotenoidi nella polpa

La Figura 16 mostra l’andamento della clorofilla ‘a’, esaminata attraverso la spettrofotometria utilizzando una lunghezza d’onda di 663 nm, nella polpa in entrambe le tesi e varietà esaminate.

Figura 16 Andamento della concentrazione in clorofilla ‘a’ nella polpa (nella tabella superiore si riporta l’analisi della varianza ad una via effettuata su tutti i campioni e per tutte le date di campionamento. Nella tabella a lettera uguale corrispondono valori statisticamente uguali per p = 0,05).

Giorni dalla raccolta commerciale

0 15 30 45

Chl

a p

ol

pa

(

g g

-1

)

4 6 8 10 12 14 16 Bruno T-15 Bruno T0 Hayward T-15 Hayward T0 Tesi 0 15 30 45 Bruno T-15 fg cdef ab ab Bruno T0 gh abc ab

Hayward T-15 efg abcd abcde a

Hayward T0 h bcde def

I frutti della tesi T-15, alla raccolta presentano una concentrazione di 10,37 µg di clorofilla ‘a’ per la cultivar ‘Bruno’ e 10,08 µg per ‘Hayward’. Entrambe le varietà nel tempo mostrano una riduzione crescente del contenuto per questo pigmento; infatti, nel rilievo effettuato a 15 giorni di frigoconservazione, la concentrazione si riduce a 8,71 µg g-1 PF per ‘Bruno’ e 7,28 µg g-1 PF per ‘Hayward’ che registra una riduzione

più accentuata rispetto alla rivale. Nel rilievo a 30 giorni dalla raccolta anticipata, abbiamo un’inversione di tendenza, ‘Hayward’ presenta una concentrazione di 8,15 µg g-1 PF di clorofilla ‘a’, facendo registrare un aumento della concentrazione rispetto all’ultimo rilievo, mentre nella varietà ‘Bruno’ continua il decremento del pigmento con un valore di 6,65 µg g-1 PF mostrando anche in questo caso una diminuzione pronunciata. L’ultimo rilievo, dopo 45 giorni di frigoconservazione dei frutti, la concentrazione in clorofilla si attesta su valori simili in entrambe le varietà: ‘Bruno’ con una concentrazione di 6,41 µg g-1 PF non fa riscontrare alcuna variazione rispetto ai dati precedenti; anche ‘Hayward’ si attesta ad un valore simile alla sua antagonista con una concentrazione di 6,20 µg g-1 PF, ma in questo caso è da segnalare una diminuzione di circa 2µg rispetto al rilievo precedente.

L’andamento della concentrazione in clorofilla ‘a’ nella polpa dei frutti della tesi T0 è analogo al precedente, con un decremento progressivo del pigmento ma con alcune differenze varietali.

Alla raccolta le concentrazione si attestano su valori di 10,37 µg g-1 PF per la

varietà ‘Bruno’ e 12,36 µg g-1 PF per ‘Hayward’; successivamente, dopo 15 giorni di

frigoconservazione si nota un decremento nelle due varietà in maniera più accentuata nella cultivar ‘Hayward’ rispetto al rilievo precedente con 8,17 µg g-1 PF di clorofilla

‘a’ e 8,71 µg g-1 PF nella ‘Bruno’. A 30 giorni dalla raccolta, ultimo rilievo effettuato,

viene mostrato un ulteriore decremento per ‘Bruno’ con un valore di 6,65 µg g-1 PF,

mentre ‘Hayward’ fa registrare un lieve aumento, 8,77 µg g-1 PF, in accordo con

quanto riscontrato nella medesima cultivar e nel medesimo periodo nella tesi T-15. Alla luce dei dati raccolti, si può sicuramente confermare una perdita di clorofilla ‘a’ nel periodo di frigoconservazione dei frutti, con un decremento di circa 2 µg ogni 15 giorni. Questa affermazione tuttavia non è valida per i frutti di ‘Hayward’ esaminati dopo 30 giorni dalla raccolta, che come accennato in precedenza mostrano un’inversione di tendenza in questo periodo, per poi stabilizzarsi su valori simili a quelli riscontrati nelle altre determinazioni. La cultivar ‘Bruno’, invece, mostra un decremento più lineare soprattutto nella tesi T-15, mentre i valori dei frutti della tesi

T0 si stabilizzano subito su una concentrazione in clorofilla ‘a’ di circa 6 µg g-1 PF, valore che si ripete nel tempo, anche alla fine delle determinazioni ed anche nei frutti ‘Hayward’ raccolti anticipatamente.

La quantità di clorofilla ‘b’ determinata attraverso una lunghezza d’onda di 648 nm, presente nella polpa, nell’arco di tempo della sperimentazione, mostra un andamento e dei quantitativi diversi rispetto al pigmento precedentemente descritto. Nella Figura 17, dando uno sguardo d’insieme ad entrambe le tesi ed entrambe le varietà considerate, notiamo un andamento discontinuo della concentrazione in clorofilla ‘b’ nella polpa, ovvero: in alcuni rilievi diminuisce di qualche nanogrammo, in altri sembra aumentare per poi ridiminuire ed attestarsi al valore precedente.

Figura 17 Andamento della concentrazione in clorofilla ‘b’ nella polpa (nella tabella superiore si riporta l’analisi della varianza ad una via effettuata su tutti i campioni e per tutte le date di campionamento. Nella tabella a lettera uguale corrispondono valori statisticamente uguali per p = 0,05).

Giorni dalla raccolta commerciale

0 15 30 45

Chl

b pol

pa

(

g g

-1

)

2 3 4 5 6 7 8 Bruno T-15 Bruno T0 Hayward T-15 Hayward T0 Tesi 0 15 30 45 Bruno T-15 abc c a a Bruno T0 abc a ab

Hayward T-15 bc abc abc a Hayward T0 c abc c

Nel dettaglio, i frutti della tesi T-15 presentano alla raccolta una concentrazione in clorofilla ‘b’ molto simile: 4,95 µg g-1 PF per la cultivar ‘Bruno’ e 5,17 µg g-1 PFper

‘Hayward’. Il rilievo seguente, dopo 15 giorni di frigoconservazione mostra un lieve aumento per la varietà ‘Bruno’ con un valore di 5,57 µg g-1 PF, ed una lieve flessione

per la varietà ‘Hayward’ 4,55 µg g-1 PF del pigmento considerato. Trascorsi 30 giorni

dalla raccolta notiamo l’esatto contrario di quanto appena descritto: la varietà ‘Bruno’ fa registrare una flessione importante, attestandosi ad un valore di 3,80 µg g-1 PF; ‘Hayward’ invece, mostra un lieve aumento, con 4,93 µg g-1 PF di clorofilla ‘b’ nella

polpa. Nell’ultimo rilevo, i frutti di entrambe le varietà possiedono 45 giorni di frigoconservazione ed in questo caso, così come alla raccolta, il quantitativo di pigmento in esame in entrambe le varietà si attesta su valori analoghi: la varietà ‘Bruno’ non mostra cambiamenti rispetto al precedente rilievo presentando un valore di 3,77 µg g-1 PF di clorofilla ‘b’; così come la cultivar ‘Hayward’ che con una flessione importante rispetto all’analisi precedente, si attesta su un valore di 3,69 µg g-1 PF.

I frutti della tesi T0 mostrano alcune analogie con i frutti della tesi T-15 se si comparano le medesime cultivar, ma se esaminiamo le due varietà della singola tesi, queste presentano un andamento discordante nella concentrazione in clorofilla ‘b’, così come già descritto in precedenza per i frutti della tesi T-15.

La Figura 18 mostra, per la tesi T0, alla raccolta, una concentrazione in clorofilla ‘b’ di 4,97 µg g-1 PF, per la cultivar ‘Bruno’ e 5,73 µg g-1 PF per ‘Hayward’. Nel

rilievo successivo si registra un decremento in entrambe le varietà, con ‘Bruno’ che mostra la flessione maggiore, 3,67 µg g-1 PF, ed ‘Hayward’ quella minore, 4,64 µg g-

1 PF. Dopo 30 giorni di frigoconservazione, l’ultimo rilievo effettuato indica come la

varietà ‘Bruno’ sembri attestarsi ad un valore di 3,91 µg g-1 PF di clorofilla ‘b’ nella

polpa, registrando un lievissimo aumento rispetto al rilievo precedente; la varietà ‘Hayward’ con una concentrazione riscontrata pari a 5,30 µg g-1 PF, evidenzia un

aumento che presenta quasi concentrazioni simili a quelli riscontrati alla raccolta. Come detto in precedenza, se si esamina la stessa cultivar e si comparano le due tesi sperimentali, si notano alcune analogie varietali nella concentrazione in clorofilla ‘b’ nella polpa. La cultivar ‘Bruno’ mostra alla raccolta un quantitativo simile di pigmento che si attesta a circa 4 µg g-1 PF; si ha poi una netta discordanza nel rilievo effettuato a 15 giorni dalla raccolta, con la tesi T-15 che presenta un valore maggiore rispetto al suo omologo nella tesi T0; in seguito le due tesi mostrano un’analogia

quantitativa con circa 3 µg g-1 PF di clorofilla ‘b’ nel rilievo effettuato dopo 30 giorni di frigoconservazione.

Figura 18 Andamento della concentrazione in clorofilla totale nella polpa (nella tabella superiore si riporta l’analisi della varianza ad una via effettuata su tutti i campioni e per tutte le date di campionamento. Nella tabella a lettera uguale corrispondono valori statisticamente uguali per p = 0,05).)

La cultivar ‘Hayward’, alla raccolta, in entrambe le tesi presenta una concentrazione di circa 5 µg µg g-1 PF di pigmento nella polpa, per poi diminuire a 4 µg µg g-1 PF nel rilievo successivo; nell’ultimo rilievo invece, notiamo un aumento in entrambe le tesi, con quantitativi, anche in questo caso, molto simili.

Dopo aver esaminato nel dettaglio le due tipologie di clorofille maggiormente rappresentate in natura, e in particolare nei frutti di Actinidia deliciosa, è stato possibile effettuare un’analisi d’insieme dei due pigmenti. La Figura 27 mostra l’andamento

Giorni dalla raccolta commerciale

0 15 30 45

Chl

a+b po

lpa

(

g g

-1

)

6 8 10 12 14 16 18 20 22 Bruno T-15 Bruno T0 Hayward T-15 Hayward T0 Tesi 0 15 30 45

Bruno T-15 def cde a a

Bruno T0 ef ab a

Hayward T-15 def abcd abcde a Hayward T0 f abc bcde

le cultivar considerate, in cui sono presenti alcune analogie varietali che ovviamente si ripresentano.

I frutti della tesi T-15 alla raccolta presentano un quantitativo di 15,32 µg g-1 PF

per la varietà ‘Bruno’ e 15,26 µg g-1 PF per la varietà ‘Hayward’. Nel rilievo effettuato

a 15 giorni dalla raccolta abbiamo un decremento in entrambe le varietà, con ‘Bruno’ che registra la flessione minore, 14,28 µg g-1 PF di clorofilla totale, ed ‘Hayward’ la flessione maggiore con una concentrazione di 11,84 µg g-1 PF. Il rilievo a 30 giorni dalla raccolta conferma quanto esposto in precedenza nell’analisi delle due molecole di clorofilla ‘a’ e ‘b’: la cultivar ‘Bruno’ presenta un decremento lineare nel tempo con un quantitativo di clorofilla totale che si attesta a 10,45 µg g-1 PF; la cultivar ‘Hayward’ mostra invece un aumento della concentrazione in clorofilla, il valore registrato è di 13,09 µg g-1 PF. L’ultima determinazione, rilevata a 45 giorni dalla raccolta anticipata, mostra una quantità di clorofilla totale nella polpa di 10,18 µg g-1 PF in ‘Bruno’ e 9,88 µg g-1 PF in ‘Hayward’, confermando anche in questo caso che i valori nel tempo

vadano a stabilizzarsi.

I frutti della tesi T0, come già ribadito, hanno nel tempo un andamento varietale differente, comparabile solo con la medesima cultivar della tesi opposta.

Nel dettaglio, alla raccolta si hanno valori di 15,96 µg g-1 PF di clorofilla totale

nella varietà ‘Bruno’ e 18,09 µg g-1 PF in ‘Hayward’, la concentrazione più alta fin ora

registrato. A 15 giorni dalla raccolta ritenuta ottimale dal produttore notiamo ancora una volta una flessione con ‘Bruno’ che presenta il decremento minore con 10,47 µg g-1 PF ed ‘Hayward’ il maggiore, 11,44 µg g-1 PF. L’ultimo rilievo effettuato per questa tesi indica che, dopo 30 giorni di frigoconservazione la cultivar ‘Hayward’ mostra un consueto aumento nella concentrazione in clorofilla totale e la varietà ‘Bruno’ conferma la sua linearità; i valori si attestano a 10,45 µg g-1 PF e 13,09 µg g-1 PF rispettivamente per ‘Bruno’ e ‘Hayward’.

Altri pigmenti minoritari che abbiamo esaminato attraverso la spettrofotometria, utilizzando una lunghezza d’onda di 430 nm, sono i carotenoidi.

In Figura 19 viene mostrato l’andamento dei carotenoidi nella polpa dei frutti di kiwi esaminati, distinguendo tra le cultivar e le epoche di raccolta soggette alla sperimentazione.

I frutti della tesi T-15 presentano una concentrazione di carotenoidi, nel periodo di osservazione considerato, piuttosto omogeneo, con la varietà ‘Bruno’ che mostra i

quantitativi maggiori rispetto alla rivale ‘Hayward’. Alla raccolta la cultivar ‘Bruno’ presenta una quantità di 3,40 µg g-1 PF contro i 2,78 µg µg g-1 PF di ‘Hayward’.

Figura 19 Andamento della concentrazione in carotenoidi nella polpa (nella tabella superiore si riporta l’analisi della varianza ad una via effettuata su tutti i campioni e per tutte le date di campionamento. Nella tabella a lettera uguale corrispondono valori statisticamente uguali per p = 0,05).

Al secondo rilievo notiamo una lieve flessione in entrambe le cultivar, dove è sempre la varietà ‘Bruno’, con un valore di 3,16 µg g-1 PF, a possedere una maggiore

concentrazione di questi pigmenti; in ‘Hayward’ invece si riscontra una concentrazione di 2,23 µg g-1 PF. Trascorsi 30 giorni dalla raccolta anticipata, notiamo un’ulteriore lieve flessione con 2,81 µg g-1 PF e 2,13 µg g-1 PF di carotenoidi contenuti

nella polpa, rispettivamente in ‘Bruno’ e ‘Hayward’. A 45 giorni di frigoconservazione, ultimo rilievo effettuato si ha una inversione di tendenza in

Giorni dalla raccolta commerciale

0 15 30 45

Carotenoi

di

pol

pa

(

g g

-1

)

1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 Bruno T-15 Bruno T0 Hayward T-15 Hayward T0 Tesi 0 15 30 45

Bruno T-15 ef cdef bcde cdef Bruno T0 f cde cdef

Hayward T-15 bcd ab a abc Hayward T0 def cdef cdef

entrambe le cultivar; in questa analisi infatti la concentrazione di carotenoidi aumenta sensibilmente, tornando quasi ai valori riscontrati nella raccolta nel caso della varietà ‘Hayward’, 2,70 µg g-1 PF; nella ‘Bruno’ la crescita si attesta ad un valore di 3,14 µg

g-1 PF.

Nella tesi T0 si verifica una situazione analoga alla precedente. I frutti alla raccolta presentano una concentrazione di 3,55 µg g-1 PF, nella ‘Bruno’ e 3,37 µg g-1 PF in ‘Hayward’. Nel secondo rilievo effettuato dopo 15 giorni dalla raccolta i carotenoidi contenuti nella polpa dei frutti ‘Hayward’ superano lievemente i quantitativi della cultivar ‘Bruno’; i valori numerici sono rispettivamente 3,12 µg g-1 PF e 2,93 µg g-1

PF. Nel terzo ed ultimo rilievo, quando i frutti presentano 30 giorni di frigoconservazione si verifica un aumento dei carotenoidi, così come determinato nei frutti raccolti anticipatamente nell’ultimo rilievo; anche in questo caso i quantitativi di ‘Hayward’ sono superiori a ‘Bruno’ con 3,25 µg g-1 PF per la prima e 3,10 µg g-1 PF

per la seconda, riscontrando inoltre una crescita decisamente superiore nella varietà ‘Hayward’ con un valore del tutto simile a quello riscontrato alla raccolta.

Sono dunque presenti numerose analogie tra le varietà e le tesi considerate: i frutti della ‘Bruno’ in entrambi i periodi di raccolta, mostrano un andamento quantitativo del tutto simile, così come i frutti della varietà ‘Hayward’, nonostante ci siano alcune lievi differenze nei valori numerici; l’altro aspetto rilevante è che nei frutti di entrambe le tesi, all’ultimo rilievo si registra un aumento significativo della concentrazione in carotenoidi, presentando valori numerici di poco sotto a quelli registrati alla raccolta.

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