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DEL DESIGN VERSO META-DESIGN

6.5 Coerenza con l’industria 4

L’obiettivo della ricerca di elaborare nuovi strumenti concettuali per la valorizzazione della FD è particolarmente rilevante se si considera che recentemente l’industria 4.0 è diventata centrale per le politiche di sviluppo economico. Il termine Industria 4.0 indica una tenden- za dell’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la pro- duttività e la qualità produttiva degli impianti. Il termine è promos- so dal piano industriale del governo tedesco (2011), ma si è diffuso per indicare il concetto del smart factory, che prevede l’introduzi- one di sistemi ICT a diversi livelli e scopi, tra cui la customizzazione dell’offerta dei produttori e la flessibilità logistica della produzione.

Questo fenomeno tecnologico contribuisce ad uno spostamento notevole del rapporto tra progettazione, produzione e consumo, coinvolgendo sempre più l’utente finale (’consumatore’) nelle fasi precedenti per ottenere prodotti più soddisfacenti. Si nota che il ter- mine industria 4.0 viene spesso scambiato con una certa leggerez- za col termine ‘quarta rivoluzione industriale’, anche se non è facile individuare un unico criterio qualitativo che permetta questa de- nominazione; si tratta piuttosto di uno sviluppo quantitativo di una moltitudine di tecnologie. Perciò, se la nuova famiglia di tecnologie ‘4.0’ rappresenta realmente una rivoluzione o si tratterà di un’evolu- zione fluida è ancora una questione discussa (difficile da giudicare dal punto di vista del design); Garbee (2016) cita vari casi di decen- ni passati in cui veniva ‘proclamata’ la quarta rivoluzione. Dall’altra parte, il World Economic Forum e il suo fondatore Klaus Schwab (2017) sostengono che si tratta di una vera rivoluzione industriale; Brynjolfsson e McAfee (2014) vanno ancora oltre sostenendo che i cambiamenti industriali sono realmente diversi perché in quel che chiamano il Second Machine Age, si automatizzeranno molte delle at- tività cognitive, sostituendo gli umani in molte professioni, contrar- iamente alle rivoluzioni industriali precedenti che hanno ‘semplice- mente’ amplificato le capacità produttive umane.

In ogni caso oggi, grazie all’evoluzione (democratizzazione) del- le tecnologie di fabbricazione digitale e di Internet of Things (IoT), i principi della Industria 4.0 stanno diventando applicabili anche in ambienti produttivi poco capitalizzati, come la piccola, micro e nano imprenditoria, fortemente presente nel tessuto imprenditoriale ital- iano. L’importanza strategica dell’Industria 4.0 ormai è ampiamente riconosciuta, come dimostra il Piano Nazionale Industria 4.0 Minis- tero dello Sviluppo Economico, 2017), che prevede la formazione di 200 000 studenti universitari, 3000 manager e 1400 dottorati legati ai temi dell’industria 4.0; il mondo della ricerca aiuterà il mondo impren- ditoriale attraverso Competence Center nazionali in ambiti tecnologi- ci polarizzati. Questo quadro di previsioni evidenzia la rilevanza delle conoscenze mirate dalla ricerca presente, che sta cercando di rende- re la professione design più capace a valorizzare le opportunità della Fabbricazione Digitale, parte fondamentale dell’industria 4.0. Nello specifico, le nuove figure professionali e manageriali avranno bisogno dell’apprendimento non solo di aspetti tecnologici, ma anche di quelli concettuali; la metodologia e gli strumenti elaborati potrebbero essere particolarmente utili per la formazione di una nuova generazione di designer in grado di affrontare le nuove sfide del sistema produttivo.

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Design Computazionale e Fabbricazione Digitale: un diverso approccio per il Design. 6. Un’evoluzione possibile del design verso meta-design

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Bibliografia capitolo 6

Anderson, C. (2012). Makers: The New Industrial Revolution. Danvers: Crown Publishing Group.

Brynjolfsson, E., McAfee, A. (2014). The Second Machine Age: Work, Progress,

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Schwartz, B. (2004). The Paradox of Choice - Why More Is Less. New York: Harper Perennial.

Questo capitolo apre la descrizione delle attività di ricerca field con sperimentazi- oni progettuali volte all’acquisizione del know-how tecnico indispensabile per la pratica del Design Computazionale per la Fabbricazione Digitale. Queste attività dimostrano vari approcci che il designer può seguire per elaborare un modello parametrico personalizzabile. Verranno descritti tre progetti realizzati in tre cate- gorie diverse di prodotti: occhiali, scarpe e gioielli; categorie scelte perché permet- tono di concentrare l’attenzione sugli aspetti tecnici piuttosto che sulla necessità di personalizzazione, già ben riconosciuta e praticata nel campo. Come contributo più importante, si osserva che a seconda dello strumento di modellazione utilizza- to, il pensiero progettuale del designer deve essere più o meno astratto; i progetti raccontati hanno permesso di distinguere tre livelli di astrazione tra modellazione parametrica solida (Solidworks), modellazione generativa con un linguaggio di scripting visivo (Grasshopper), e modellazione generativa con codice testuale in un linguaggio versatile (Javascript). Il livello crescente di astrazione implica da una parte la crescente difficoltà di implementazione, dall’altra possibilità crescenti per la diffusione attraverso canali digitali. Di conseguenza varia anche la modalità con cui il prodotto può interagire con il mercato, influenzando il business model che il designer può ipotizzare nella fase di concept design. Dunque, la consapevolezza riguardo le possibilità di diversi strumenti di design computazionale è essenziale già nella fase di sviluppo concettuale.

ESPERIENZE PROGETTUALI CON