Dimensioni trasversali
6.1 Il colloquio orale di accoglienza: modalità di svolgimento, scopi, valutazione
Il periodo dedicato all’iscrizione ai corsi dei Centri EDA e all’accoglienza è, normalmente, il mese di settembre; poiché, tuttavia, è possibile intraprendere gli studi nella SSPG EDA anche in seguito12, ed in virtù del fatto che i centri organizzano ulteriori percorsi ai quali si può accedere lungo tutto l’anno scolastico, vengono attivati a partire da ottobre specifici orari di sportello a
10 Per un approfondimento in merito alle modalità didattiche più adeguate ad apprendenti stranieri (impiego di un linguaggio misurato e semplificato – teacher talk –, adattamento dei testi scritti – facilitazione, semplificazione –, e così via) si vedano Ibid ed inoltre P.E. Balboni, (2014b), “L’educazione alle microlingue e nelle microlingue disciplinari.” in I Quaderni della ricerca, 15: L’italiano L1 come lingua dello studio: 35-72; Diadori P. (a cura di) (2015), Insegnare italiano a stranieri (Milano:
Mondadori Education); Diadori, Palermo e Troncarelli (2015), Insegnare l’italiano come seconda lingua (Roma: Carocci).
11 Si veda M. C. Luise (2014), “La natura della lingua dello studio”, in I Quaderni della ricerca, 15: L’italiano L1 come lingua dello studio, 17-34.
12 Il già citato Regolamento sull’assetto organizzativo e didattico dell’Educazione degli adulti in Provincia di Trento, all’articolo 12 comma 4 precisa che, per i percorsi di primo livello, il termine di scadenza delle iscrizioni è fissato al 31 dicembre.
scadenza settimanale durante i quali gli insegnanti effettuano i colloqui, sottopongono agli utenti prove scritte di lingua italiana e, sulla base dei risultati, li assegnano ai vari gruppi di livello.
In molte scuole l’accoglienza non è demandata al personale di segreteria ma è svolta dai docenti stessi che possono così rispondere alle domande dei corsisti, fornire loro, se necessario, un concreto supporto nella compilazione del modulo di iscrizione e, attraverso il colloquio individuale, ascoltare le loro richieste, prendere atto delle loro esigenze ed avere, nel contempo, la possibilità di effettuare una prima sommaria valutazione delle loro capacità di comprensione ed espressione verbale.
Il colloquio iniziale per l’accesso al percorso in preparazione all’Esame di primo ciclo si svolge in più fasi. La prima fase, la più significativa, consta di un momento di conoscenza ed interazione orale con l’utente, la seconda fase prevede la somministrazione di un test linguistico scritto, la terza fase conclude il colloquio stesso con la correzione del test e, in caso di esito positivo, l’inserimento dell’utente nel percorso della SSPG EDA.
Durante la prima fase, quella dell’interazione orale, i docenti entrano in relazione in modo diretto ed approfondito con la persona che hanno davanti e, attraverso un’intervista, ottengono dati, informazioni, notizie circa il suo vissuto passato e presente13. La modalità dell’intervista si rivela adeguata all’utenza EDA più di altre, quali ad esempio l’esposizione monologica libera di presentazione di sé o la compilazione di un questionario analitico e strutturato: consente infatti di mettere a proprio agio il soggetto che decide di rientrare in formazione, permette di instaurare un dialogo non burocratico né eccessivamente formale e, non da ultimo, supporta lo stato emotivo dell’utente e, per gli stranieri, lo sforzo comunicativo messo in atto per parlare di sé14.
L’intervista, che utilizza la lingua della comunicazione e si svolge secondo un approccio biografico, si prefigge essenzialmente gli scopi di far emergere le più importanti esperienze vissute, indurre a riflettere sugli episodi più significativi del proprio percorso scolastico e lavorativo, evidenziare le competenze possedute ed acquisite in contesti sociali e culturali formali, informali e non formali nell’ottica della valorizzazione.
Il docente intervistatore ascolta il soggetto in modo partecipe ed attivo, interagisce adeguatamente con lui ed assume un atteggiamento positivo e, nel contempo, mai invadente; è necessario infatti che la persona intervistata trovi nel colloquio incoraggiamento, rinforzo dell’autostima e potenziamento della motivazione per “raccontarsi” e riprendere la scuola.
Mediante l’interazione orale con l’utente l’insegnante raccoglie informazioni:
• biografiche: paese di provenienza dello studente, anno di arrivo in Italia, attività lavorative eventualmente svolte nel paese d’origine, condizione familiare e lavorativa in Italia, ...
• inerenti alle conoscenze linguistiche: lingua nativa e di casa, lingua di istruzione, eventuali altre lingue parlate/conosciute e livello di acquisizione delle stesse, modalità di apprendimento della lingua italiana – spontaneo e/o formalizzato –, maggiore o minore frequentazione dell’italiano, luoghi/ambienti di uso della lingua, …
• riguardanti il percorso di studi pregresso: scuole frequentate nel proprio paese e/o all’estero, anni di studio totali compiuti, ambiti di studio approfonditi – economico, artistico, linguistico, professionale, altro –, …
13 La Delibera provinciale n. 1263 Riconoscimento dei crediti e personalizzazione del percorso – valutazione e certificazione degli apprendimenti nei percorsi di Istruzione e Formazione professionale del 29 luglio 2016 presenta, tra gli allegati, i modelli di guida al colloquio e bilancio di competenze utili a raccogliere informazioni sull’utente in vista di un suo inserimento nei percorsi scolastici efficace. A questi modelli si affiancano i moduli e le rubriche di osservazione già in uso in molti Centri EDA.
14 Si veda la pubblicazione del gruppo di lavoro RiCreARe che approfondisce i concetti relativi alla modalità dell’intervista:
RiCreARe (2012). Riconoscimento dei crediti e accoglienza per la realizzazione di percorsi modulari per adulti. Procedure e Strumentario per il riconoscimento dei crediti. MIUR e INVALSI. http://www.invalsi.it/invalsi/rn/doc_ricreare/15012013/Mat-somm-procedura/Doc_Met_Ricreare.pdf.
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• relative alle motivazioni che inducono a ritornare a scuola: volontà di una migliore integrazione sociale, ricerca di un lavoro, desiderio di miglioramento professionale, proposito di seguire i propri figli nei compiti scolastici e di interagire efficacemente con i loro insegnanti, intenzione di frequentare, a diploma ottenuto, scuole professionali o istituti superiori serali, …
• riferite a particolari esigenze legate all’orario di lavoro o all’organizzazione della vita familiare o, ancora, utili ad una maggiore conoscenza delle specificità del soggetto (esperienze di volontariato e/o di impegno civile, competenze particolari, ...).
Il colloquio orale può proseguire affrontando tematiche che afferiscono alla dimensione personale: secondo le indicazioni del QCER per il livello A2 lo studente può essere invitato, nel dialogo, a presentare in modo semplice una persona, ad esprimere gusti e preferenze nella forma
“mi piace/non mi piace”, a parlare della propria famiglia, del proprio ambiente di vita o di lavoro (attuale e del passato) o, ancora, della propria routine quotidiana.
Il colloquio orale ha lo scopo di permettere all’insegnante di accertare il livello di competenza comunicativa – la padronanza – dell’utente e, nello specifico, di verificare se l’utente sia in grado di esprimersi ed interloquire in italiano in modo sufficientemente efficace, benché con interferenze più o meno significative della lingua 1, e se il suo livello linguistico sia pari – o superiore – all’A2, secondo quanto previsto dalla normativa. A tale fine il docente, anche servendosi di rubriche di osservazione, rileva la maggiore o minore comprensione delle domande-stimolo dell’intervista e la capacità di interagire in riferimento alle informazioni da dare e/o da chiedere, l’efficacia comunicativa degli interventi del soggetto, l’accuratezza e la fluenza del discorso, l’utilizzo più o meno appropriato del lessico di base e dei principali tempi verbali previsti per il livello A2 (indicativo presente, passato prossimo, imperfetto, futuro), la correttezza morfosintattica – anch’essa in relazione al livello A2 – e l’eventuale competenza strategica, intesa come la capacità di far fronte ad una mancanza di vocabolario o di strutture grammaticali.
Poiché a questo stadio di conoscenza della lingua, che il QCER definisce di sopravvivenza, uno straniero non riesce a controllare efficacemente gli aspetti morfosintattici, nella conduzione del colloquio e nella valutazione dello stesso l’insegnante non verifica rigidamente la competenza grammaticale e strutturale ma piuttosto pone in luce la capacità dell’utente di interloquire con la maggior efficacia comunicativa possibile.
L’ammissione alla frequenza della SSPG EDA avviene sulla base dell’esito positivo del colloquio orale e del superamento, come detto, di un test scritto che prevede lo svolgimento di una prova legata alla comprensione della lettura (con attività quali, ad esempio, scelta multipla, cloze, domande, completamento, …), di semplici esercizi grammaticali, di brevi produzioni scritte inerenti temi legati al quotidiano15.
La valutazione dell’interazione orale e del test viene effettuata seduta stante dall’insegnante intervistatore e dai colleghi che, sulla base dei risultati, decidono insieme se l’utente abbia o meno un livello di competenza linguistica tale da consentirgli di intraprendere il percorso scolastico della SSPG EDA.
Qualora dimostri una competenza linguistica troppo fragile o inadeguata, l’utente viene orientato subito verso la frequenza di un corso di italiano ed affidato ad un docente alfabetizzatore; qualora, invece, la sua competenza linguistica sia un po’ debole ma potenzialmente sufficiente, gli insegnanti lo ammettono al percorso SSPG proponendogli eventualmente anche di seguire lezioni di italiano della comunicazione o attività di recupero/potenziamento e/o di guida allo studio.
Durante l’anno scolastico, infatti, sono attuati interventi ad hoc rivolti a piccoli gruppi di studenti con il fine di rendere più solida la loro conoscenza della lingua e di accompagnarli e supportarli nell’acquisizione della lingua per lo studio e delle competenze previste per il primo ciclo di istruzione.
15 Due esempi di test di ammissione alla SSPG EDA sono riportati nell’articolo di U. Poli, “Esempi di test e programmazioni”
presente in questo Working Paper.