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In linea generale, in tema di attività estrattive, appare evidente il gap esistente ancora oggi, tra i principi contabili internazionali IAS/IFRS e principi contabili esistenti in altri Paesi. Infatti, sia i Gaap statunitensi che quelli inglesi contengono disposizioni specifiche che affrontano e disciplinano non solo tutti i principali aspetti contabili delle industrie estrattive, ma anche l‟informativa da fornire circa la quantità e la qualità delle riserve di idrocarburi.165

Da notare, come sia i Gaap statunitensi che inglesi, prevedano due possibili metodi di contabilizzazione delle attività di esplorazione, sviluppo ed estrazione adottabili dalle entità impegnate nelle attività estrattive: il “full cost method” e il

“successful effort method”. Di conseguenza, ciascuna entità può scegliere quale

metodo adottare e applicare le disposizioni previste dai rispettivi Gaap in funzione di tale scelta. Si sottolinea che, ovviamente, data l‟ampiezza delle soluzioni tecnico-contabili possibili in relazione ad entrambi i metodi di contabilizzazione su citati, vi sono inevitabili – e, in alcuni casi, importanti differenze – tra gli Us Gaap e gli Uk Gaap nella definizione delle regole di applicazione di ciascun metodo di contabilizzazione: in altre parole, sia il “full

cost method” che il “successful effort method” così come definiti dai Gaap

statunitensi presentano delle difformità rispetto a come vengono intesi, invece, nei Gaap inglesi.

Ancora oggi, a più di un anno dall‟emanazione del Discussion Paper “Extractive

Industries”166

quale risultato del progetto di ricerca iniziato nel 2004 e che ha visto la partecipazione di diversi organismi di normazione contabile ed enti operanti nel settore, si attende che lo Iasb decida se porre la questione al centro della sua futura agenda e, di conseguenza, se procedere o meno all‟emanazione di uno standard che disciplini tutti gli aspetti principali connessi all‟attività estrattiva. In quest‟ottica, il nuovo standard andrebbe a sostituire l‟IFRS 6 “Esplorazione e valutazione di risorse minerarie” concepito come una misura di

165 Si vedano: Rule 4.10 - Regulation S-X, Regulation S-K emanate dalla Sec e Asc n. 932 emanato dal

Fasb per gli Us Gaap, Sorp “Accounting for Oil and Gas Exploration, Development, Production and Decomissioning Activities” emanato dall‟Oiac per gli Uk Gaap.

166 Emanato nell‟aprile del 2010 e preparato dai membri degli organismi contabili dei seguenti Paesi:

Australia, Sud Africa, Canada e Norvegia. Il termine per la presentazione dei commenti al documento era stato fissato al 30 luglio 2010.

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“short-term”. L‟alternativa sarebbe rappresentata, invece, dallo sviluppo di un progetto di riforma più ampio che riconsideri tutte le attività immateriali.

Come riconosciuto dallo stesso IASb167 - il quale ha però evitato di esprimersi in quanto la questione non sarebbe rientrata nell‟ambito di applicazione dell‟IFRS 6 – l‟informativa da fornire sulle riserve di idrocarburi resta un nodo cruciale, in quanto rappresenta una delle informazioni più importanti, se non quella principale, che le entità estrattive forniscono agli stakeholders. Tuttavia, lo IASb ne motiva l‟esclusione dall‟ambito di applicazione dell‟IFRS 6, sostenendo che, le riserve commerciali sono quantificabili, in genere, solo dopo che l‟attività di esplorazione e valutazione è conclusa. Lo stesso Discussion Paper “Extractive Industries” considera questo aspetto come uno dei principali argomenti che un eventuale futuro principio contabile in materia dovrebbe inderogabilmente affrontare.

La scelta dello Iasb di consentire la continuazione delle medesime politiche contabili, adottate precedentemente all‟emanazione dell‟IFRS 6, trova una giustificazione proprio nella natura “temporanea” dello standard in oggetto e, di conseguenza, nella volontà di non imporre una “rivoluzione” delle politiche contabili adottate sino a quel momento, in vista di possibili sviluppi futuri nella materia che avrebbero potuto comportare ulteriori innovazioni. Di conseguenza, la maggior parte delle entità incluse nel campione, al fine di usufruire della possibilità di continuare ad adottare le medesime politiche contabili precedenti all‟adozione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, ha optato per l‟adozione anticipata dell‟IFRS 6 in modo tale da far coincidere tale data con quella di prima applicazione dei principi contabili internazionali. Solo il 21% del campione non ha optato per l‟applicazione anticipata dello standard: in questi casi, infatti, la scelta di avvalersi dell‟applicazione anticipata non avrebbe comportato alcuna agevolazione, in quanto le politiche contabili adottate sino a quel momento erano ritenute, dalle stesse entità, già conformi anche rispetto agli altri principi contabili internazionali IAS/IFRS. Infatti, questo 21% del campione è composto da entità che adottano i principi contabili internazionali IAS/IFRS già

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nel bilancio consolidato del 2004, nonché da altre entità che applicavano già il

“successful effort method”. In altre parole, questa componente del campione non

ha avvertito l‟esigenza, nella redazione del bilancio 2005 – anno in cui si adottano i principi contabili internazionali IAS/IFRS ma non l‟IFRS 6 – di avvalersi, nella definizione della politica contabile relativa alle attività di esplorazione e valutazione, dell‟esenzione a tal fine concessa dall‟IFRS 6 rispetto ai paragrafi 11 e 12 dello IAS 8: ciò equivale a dire che le politiche adottate in tema di esplorazione e valutazione risultano conformi agli altri principi contabili internazionali IAS/IFRS.

Il dato principale che emerge dalla ricerca, coerentemente a quanto appena affermato, rivela che, quasi tutte le entità del campione continuano ad adottare il medesimo metodo di contabilizzazione – “successful effort method” o “full cost

method” – nonostante l‟emanazione dell‟IFRS 6: solo il 18% del campione,

invece, opta per il cambio di metodo. In tutti in casi in cui tale “passaggio” si verifica, oltre ad essere unidirezionale - ossia dal “full cost method” al

“successful effort method” - risulta esservi coincidenza tra le date di prima

applicazione dei principi contabili internazionali e quella dell‟IFRS 6.

Vi sono, inoltre, altri risultati, non meno importanti, che si evincono dalla ricerca condotta, quali il dimezzamento delle entità che adottano il “full cost method” e l‟adozione del “successuf effort method” da parte dei tre-quarti del campione considerato, successivamente alla transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS e all‟adozione dell‟IFRS 6. Tali dati costituiscono importanti spunti di riflessione.

Innanzitutto, si rafforza l‟impressione in base alla quale l‟utilizzo del “successful

effort method” nella contabilizzazione delle attività estrattive appare, ad oggi,

maggiormente conforme ai principi contabili internazionali IAS/IFRS.

Allo stesso tempo però, l‟adozione del “full cost method” da parte di un quarto del campione anche successivamente alla transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS testimonia la possibilità, in concreto, di adottare un “full

cost method” che risulti conforme a questi stessi principi. D‟altronde, questa

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nella pratica le quali, se da una parte, consentono una certa flessibilità alle entità nell‟adottare le politiche contabili che meglio rappresentano la situazione economica-patrimoniale, allo stesso tempo riducono il livello di comparabilità dei bilanci nello spazio: si manifesta un trade-off tra rappresentazione veritiera e corretta e comparabilità. Aspetto che, sicuramente non è sfuggito allo Iasb nel momento in cui fu dell‟emanazione dell‟IFRS 6, ma che evidentemente è passato in secondo piano in vista di un successivo esame della materia. Tuttavia, nonostante l‟emanazione del Discussion Paper “Extractive activities” quale risultato del progetto di ricerca a suo tempo promosso dallo Iasb, a sette anni dall‟obbligo di adozione dei principi contabili IAS/IFRS, ancora si attende una disciplina completa e definitiva della materia.

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