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L’applicazione dell’IFRS 6 nel settore Oil&Gas in Europa Risultati di una ricerca empirica

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UNIVERSITA’ DI PISA

FACOLTA’ DI ECONOMIA

Corso di laurea in Consulenza Professionale alle aziende

Dipartimento di Economia Aziendale “E. Giannessi”

TESI DI LAUREA

L’APPLICAZIONE DELL’IFRS 6 NEL SETTORE DELL’OIL & GAS IN EUROPA. RISULTATI DI UNA RICERCA EMPIRICA

Relatore Prof. Marco Allegrini Candidato

Fortunato Giuseppe

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INDICE

Capitolo 1 - Le attività di esplorazione e valutazione delle

risorse minerarie nei principi contabili internazionali ... 8

1.1 L‟IFRS 6 “Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie” ... 10

1.1.1 Motivazioni all‟emissione dell‟IFRS 6 ... 10

1.1.2 Ambito di applicazione ... 12

1.1.3 Esenzione dall‟IFRS 6 ... 15

1.1.4 Iscrizione e valutazione iniziale delle attività di esplorazione e valutazione ... 17

1.1.5 Valutazione successiva alla prima iscrizione ... 18

1.1.6 Esposizione in bilancio delle attività di esplorazione e valutazione ... 19

1.1.7 Rilevazione e valutazione della riduzione di valore delle attività di esplorazione e valutazione ... 20

1.1.8 Livello al quale valutare la riduzione di valore ... 22

1.1.9 Informazioni integrative ... 24

1.2 L‟evoluzione della materia nei principi contabili internazionali ... 27

1.2.1 Cenni storici sull‟interesse dell‟International Accounting Standard Board ... 27

1.2.2 Il Discussion Paper “Extractive activities” ... 28

1.2.3 Iscrizione iniziale degli assets ... 29

1.2.4 Valutazione degli assets ... 33

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3

Capitolo 2 - Le attività di esplorazione e valutazione nei

principi contabili statunitensi ... 44

2.1 Introduzione ... 45

2.2 Il “Full cost method” nei principi contabili statunitensi ... 46

2.1.1 Introduzione alla teoria del ”full cost” ... 46

2.1.2 Centri di costo e costi capitalizzabili ... 47

2.1.3 Ammortamento ... 48

2.1.4 Limite ai costi capitalizzati ... 51

2.1.5 Considerazioni conclusive sul “full cost method” ... 52

2.2 Il “Successful effort method” nei principi contabili statunitensi ... 55

2.2.1 Introduzione alla teoria del “successful effort” ... 55

2.2.2 Iscrizione iniziale ... 55

2.2.3 Ammortamenti e svalutazioni ... 60

2.2.4 Impairment ... 63

2.2.5 Riclassificazione ... 67

2.2.6 Considerazioni conclusive sul “successful effort method” ... 68

Capitolo 3 - Risultati di una ricerca empirica ... 72

3.1 Finalità dell‟indagine e selezione del campione ... 73

3.2 Descrizione generale del campione ... 75

3.3 Dati contabili del campione ... 78

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4 3.4.1 Osservazioni generali ... 80 3.4.2 Uk Gaap ... 82 3.4.3 Italian Gaap ... 86 3.4.4 Swedish Gaap... 88 3.4.5 Norwegian Gaap ... 89 3.4.6 IAS/IFRS ... 90

3.4.7 Impatto a livello complessivo ... 92

3.5 Casi pratici esemplificativi ... 99

3.5.1 Cairn Energy Plc ... 99

3.5.2 Soco International Plc ... 104

Capitolo 4 – Conclusioni ... 110

Riferimenti Bibliografici ... 115

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6

Introduzione

Il presente lavoro si propone di studiare il trattamento che i principi contabili, in particolare quelli statunitensi ed europei, riservano alla particolare natura di taluni costi che le società operanti nel settore dell‟esplorazione e della produzione degli idrocarburi sostengono nello svolgimento della loro attività esplorativa. L‟attenzione riservata a questa particolare fase dell‟attività operativa, ossia quella esplorativa, trova una sua ragion d‟essere nella strategicità che le risorse di idrocarburi rivestono per qualsiasi player del settore: gli andamenti economico-finanziari futuri di ciascuna azienda sono strettamente correlati alla qualità e quantità di risorse che essa stessa è stata in grado di reperire ed assicurarsi. Ovviamente, la strategicità dell‟asset “risorsa di idrocarburi” è dovuta alla sua presenza limitata in natura nonché al ruolo, ancora oggi imprescindibile, che le fonti energetiche da essa ottenibili rivestono nell‟economia mondiale. In definitiva, l‟esistenza stessa delle aziende che svolgono attività estrattiva dipende dalla loro capacità di individuazione di questa limitata materia prima.

Dopo aver descritto il trattamento contabile delle attività di esplorazione e valutazione previsto dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e dai Gaap statunitensi, nella seconda parte del lavoro saranno presentati i risultati dell‟indagine svolta al fine di evidenziare l‟impatto che l‟emanazione dell‟IFRS 6 “Esplorazione e valutazione di risorse minerarie” da parte dell‟International Accounting Standard Board ha avuto su tutte le società quotate sui mercati regolamentati europei operanti nell‟esplorazione e produzione di idrocarburi. Si segnala, inoltre, come la materia trattata sia estremamente attuale ed in continua evoluzione, in particolare nei principi contabili internazionali IAS/IFRS. Nel 2004, contemporaneamente alla pubblicazione dell‟IFRS 6, il quale tratta alcuni limitati e specifici aspetti ed, infatti, è e rimane una misura ad interim, l‟International Accounting Standard Board decise di avviare un progetto di ricerca che affrontasse tutti gli aspetti peculiari delle aziende impegnate nell‟attività estrattiva coinvolgendo organismi di regolazione contabile di altri Paesi e diverse istituzioni operanti nel settore. Tale ricerca è culminata con la

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recente pubblicazione del Discussion Paper “Extractive Activities” nell‟aprile del 2010. Ad oggi, si attende che l‟International Accounting Standard Board decida se porre al centro della propria agenda il progetto sulle attività estrattive: in caso affermativo, sarà emanato un principio contabile che, rispondendo agli obiettivi definiti sin dall‟avvio del progetto di ricerca, andrà a sostituire l‟attuale IFRS 6.

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8

Capitolo 1 - Le attività di esplorazione e

valutazione delle risorse minerarie nei principi

contabili internazionali

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1.1

L‟IFRS 6 “Esplorazione e valutazione delle risorse

minerarie”

1.1.1 Motivazioni all‟emissione dell‟IFRS 6

Nel 2002, l‟International Accounting Standard Board1

prese atto che l‟emanazione di un principio contabile che trattasse tutti gli aspetti della contabilizzazione delle attività estrattive entro il 2005 non rappresentava un‟ipotesi realistica.2 Ma allo stesso tempo, il Board era convinto che fosse

necessario emanare un principio contabile che trattasse la contabilizzazione dei costi di esplorazione e valutazione per le entità che avrebbero adottato i principi contabili internazionali IAS/IFRS a partire dal 2005: perciò, nel dicembre 2004 fu emanato l‟IFRS 6 “Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie”.

L‟obiettivo perseguito attraverso l‟emanazione dell‟IFRS 6 era quello di permettere, alle entità impegnate nell‟attività estrattiva, la continuazione (con alcuni limiti) delle politiche contabili dalle stesse adottate fino a quel momento. L‟IFRS 6 è, quindi, un principio contabile che nasce e resta una misura ad interim all‟interno di un progetto più ampio che si propone di emanare regole contabili ad hoc per le entità che svolgono attività estrattiva. Sin da subito però, bisogna notare come l‟assenza di una esauriente letteratura all‟interno dei principi contabili internazionali non ha affatto contribuito all‟armonizzazione dei bilanci delle attività estrattive.

Le ragioni che hanno portato il Board ad emanare un principio contabile ad hoc sulle attività di esplorazione e valutazione delle risorse minerarie sono diverse. Innanzitutto per l‟assoluta assenza, sino a quel momento, di un principio che dettasse le modalità di contabilizzazione di tali attività: esse sono escluse

1 Di seguito “Board”.

2 Il 2005 è, infatti, la data in cui molte entità sono state obbligate all‟adozione degli IAS/IFRS per effetto

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esplicitamente dall‟ambito di applicazione dello IAS 38 “Attività immateriali”; inoltre, anche lo IAS 16 “Immobili, impianti e macchinari” esclude i diritti minerari e le risorse minerarie dal proprio oggetto. Del resto, vi erano diverse interpretazioni su come tali attività dovrebbero essere contabilizzate sulla base delle disposizioni dei principi contabili IAS/IFRS all‟epoca già esistenti, e, non sarebbe potuta passare di certo in secondo piano, la rilevanza che l‟esplorazione e la valutazione delle risorse minerarie assumono per tutte le entità che svolgono attività estrattiva.

Nello specifico, gli obiettivi che il Board intendeva perseguire, attraverso l‟emanazione dell‟IFRS 6, erano i seguenti:

 apportare modesti miglioramenti nelle pratiche contabili relative alle attività di esplorazione e valutazione, senza però imporre radicali cambiamenti che sarebbero potuti essere stati successivamente e nuovamente stravolti nel momento in cui il Board avrebbe riesaminato in modo più approfondito e completo l‟intera materia;

 specificare i casi in cui un‟entità che abbia riconosciuto e iscritto attività di esplorazione e valutazione debba effettuare l‟impairment test previsto dallo IAS 36 “Riduzione di valore delle attività”;

 richiedere alle entità di fornire un‟adeguata informativa sulle attività di esplorazione e valutazione, sul livello al quale tali attività sono valutate nell‟implementazione dell‟impairment test e sulle riduzioni di valore rilevate.

Parallelamente all‟emanazione dell‟IFRS 6, il Board ha intrapreso un progetto di ricerca con l‟obiettivo di eseguire un‟analisi completa e dettagliata circa tutti gli aspetti peculiari inerenti alla contabilizzazione delle attività estrattive.3

3 Argomento esaminato nel paragrafo 1.2 “L‟evoluzione della materia nei principi contabili

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1.1.2 Ambito di applicazione

Innanzitutto il Board ritiene che, anche qualora non vi sia nessuno standard che tratti in modo specifico le attività estrattive, tutti i principi contabili internazionali IAS/IFRS devono ritenersi applicabili alle entità che sono impegnate nell‟esplorazione e nella valutazione delle risorse minerarie nel momento in cui esse dichiarano di presentare un bilancio conforme a tali standard.

L‟IFRS 6 definisce le modalità di contabilizzazione dei soli costi di esplorazione e valutazione: in particolare, consente a ciascuna entità di definire di una politica contabile che specifichi quali costi debbano essere rilevati come attività di esplorazione e valutazione; nel far ciò, è necessario che venga considerata la misura in cui questi costi sono associabili alla scoperta di risorse minerarie specifiche.

L‟attività di esplorazione e valutazione consiste nella ricerca di risorse minerarie quali minerali, petrolio, gas naturale e altre risorse naturali non rinnovabili, nonché nella valutazione della fattibilità tecnica ed economica della loro estrazione.

Il Board non ha ritenuto necessario fornire definizioni distinte di “attività esplorativa” e di “attività valutativa” - nonostante alcuni commentatori all‟Exposure Draft 6 lo avessero esplicitamente richiesto – giustificando tale scelta nell‟omogeneità del trattamento contabile a cui entrambe le attività soggiacciono.

Nel documento vengono indicati, a titolo puramente esemplificativo4, alcuni tipi di costi che sono associabili alla scoperta di risorse minerarie specifiche:

 acquisizione di diritti esplorativi;  studi topografici, geologi e geosismici;  perforazioni esplorative;

 effettuazione di scavi;

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 attività di campionatura;

 attività inerenti alla valutazione della fattibilità tecnica ed economica dell‟estrazione.

L‟Exposure Draft 65 indicava, inoltre, una serie di costi che, in nessun caso,

sarebbero potuti essere classificati come esplorativi o valutativi; rientravano tra questi i costi di sviluppo e quelli amministrativi e generali. In relazione a ciò, i commentatori hanno posto due questioni:

 con riferimento ai costi di sviluppo, sarebbe stato necessario fornire dei chiarimenti circa la definizione di “attività di sviluppo di risorse minerarie”. Il Board non ha affrontato la questione perché non rientra nell‟ambito di applicazione dell‟IFRS 6, però ha osservato che lo sviluppo di risorse minerarie consiste in quell‟attività che ha inizio successivamente al momento in cui è stata decisa la fattibilità tecnica ed economica dell‟estrazione;

 in merito ai costi amministrativi e generali, è stato osservato che, per quelli direttamente attribuibili alle attività di esplorazione e valutazione, dovrebbe essere consentita l‟inclusione nel costo delle corrispondenti attività conformemente a quanto stabilito dagli IAS 2 e 38. Il Board ha risolto la questione rispondendo che la scelta spetterebbe a ciascuna entità nella definizione del principio contabile da applicare purché conforme con uno dei trattamenti disponibili in base agli attuali principi contabili internazionali.6

I costi relativi alle attività esplorative e valutative sono soggetti alle disposizioni dell‟IFRS 6 solo se sostenuti all‟interno di un certo intervallo temporale e più precisamente:

 solo dopo che l‟entità ha ottenuto i diritti all‟esplorazione su un‟area specifica;

 solo fino a quando e non oltre il momento in cui la fattibilità tecnica ed economica dell‟estrazione della risorsa mineraria siano dimostrabili.

5 Paragrafo n. 8.

6 Solo dopo aver osservato, però, che il trattamento contabile suggerito dai commentatori non sarebbe

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Non rientrano quindi nell‟ambito di applicazione dell‟IFRS 6:  le attività svolte prima dell‟acquisizione dei diritti esplorativi;7

 le attività di sviluppo delle risorse minerarie che vengono eseguite solo dopo che l‟esplorazione e la valutazione sono completate ed è stata approvata la fattibilità tecnica ed economica del progetto.

Alcuni commentatori all‟Exposure Draft 6 sollecitarono il Board ad adottare principi che definissero anche le altre fasi del processo di esplorazione e valutazione delle risorse minerarie, con particolare attenzione alla fase pre-esplorativa (che precede quella di esplorazione) e a quella di sviluppo (che succede alla fase valutativa).

Il Board ha rigettato tale proposta adducendo due motivazioni. Innanzitutto si sarebbe potuta pregiudicare una successiva e più completa analisi di tali attività. Inoltre il Board ritiene che il trattamento contabile da applicare alle attività pre-esplorative sia desumibile dai principi contabili internazionali IAS/IFRS già esistenti.8 Infatti, una corretta applicazione degli stessi, potrebbe richiedere, ad esempio, che i costi di pre-acquisizione relativi ad una attività immateriale siano rilevati come parte del costo iniziale dell‟attività immateriale:9 si pensi, ad esempio, ai costi direttamente imputabili all‟acquisizione di un permesso esplorativo. Allo stesso modo, Il Board, pur essendo consapevole che, i costi sostenuti prima dell‟inizio delle attività di esplorazione e valutazione, proprio per tale loro “precocità”, difficilmente risultano associabili a risorse minerarie specifiche e di conseguenza contabilizzati come costo di esercizio, ritiene che debbano essere fatti dei distinguo. Ad esempio, i costi sostenuti per la costruzione delle infrastrutture10 necessarie allo svolgimento dell‟attività esplorativa, dovrebbero essere iscritti secondo le disposizioni dello IAS 16 e quindi, trattati in modo differente rispetto agli altri costi sostenuti nella fase di esplorazione.

7 C.d.: “Pre-lincence costs”.

8 Si vedano, in particolare: Quadro sistematico, IAS 16 e IAS 38. 9 IAS 38 paragrafo n. 27.

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1.1.3 Esenzione dall‟IFRS 6

Come è stato affermato in precedenza, l‟IFRS 6 consente ad un entità di continuare ad utilizzare i principi contabili applicati prima dell‟emanazione dello standard in questione, comprese le prassi di rilevazione e valutazione adottate. Infatti, è esplicitamente previsto che un‟entità, nella definizione della politica contabile da applicare alla rilevazione e valutazione delle attività di esplorazione e valutazione, è esonerata dall‟osservare i paragrafi 11 e 12 dello IAS 8 “Principi contabili, cambiamenti nelle stime e negli errori”, ma non dal paragrafo 10 del medesimo principio contabile11.

Innanzitutto, i paragrafi 11 e 12 dello IAS 8 indicano le fonti che la direzione aziendale deve considerare nel definire una politica contabile da applicare in relazione ad uno specifico evento, operazione o circostanza qualora nessun principio contabile IAS/IFRS possa esservi applicato. Tali fonti sono (in ordine gerarchicamente decrescente):

 i principi contabili IAS/IFRS esistenti che trattano casi simili o analoghi;  le definizioni, i criteri di rilevazione e valutazione per la contabilizzazione di

un‟attività, passività, ricavi e costi contenuti nel Quadro sistematico;12

 le più recenti disposizioni emanate da altri organismi di regolamentazione contabile che utilizzano un Quadro sistematico concettualmente simile per sviluppare i propri principi contabili, oppure altra letteratura contabile e prassi consolidate nel settore, a condizione che esse non sia in conflitto con le fonti sopra richiamate.

Il paragrafo 10 dello IAS 8, le cui diposizioni restano applicabili, stabilisce che in assenza di un principio contabile IAS/IFRS che si applichi specificamente ad una data operazione, evento o circostanza, la direzione aziendale deve sviluppare ed applicare una politica contabile al fine di fornire un‟informativa che sia:

 Rilevante ai fini delle decisione economiche degli utilizzatori;13

11 IFRS 6 paragrafo 7.

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“Conceptual Framework for the preparation and presentation of financial reporting” rivisto dallo Iasb nel settembre 2010.

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 Attendibile.14

In definitiva, ciascuna entità può continuare, ai fini della rilevazione e valutazione delle attività di esplorazione e valutazione, a seguire le prassi contabili utilizzate fino al momento dell‟emanazione dell‟IFRS 6, a condizione che:

 vi sia conformità rispetto al paragrafo 10 dello IAS 8 e, in sostanza, che l‟informativa fornita soddisfi le caratteristiche della rilevanza e dell‟attendibilità;

 le attività di esplorazione e valutazione rilevate siano soggette ad una verifica per riduzione di valore qualora i fatti e le circostanze suggeriscono che il loro valore contabile potrebbe eccedere il corrispondente valore recuperabile secondo le disposizioni che lo stesso standard detta nei paragrafi successivi.15

La reazione dei commentatori a tale esenzione, già annunciata nell‟Exposure Draft 6, non è certo stata favorevole.

Data la varietà di prassi contabili adottate dalle entità impegnate nell‟attività estrattiva già precedentemente all‟emanazione dell‟IFRS 6, alcuni commentatori erano contrari a qualsiasi tipo di esenzione dai paragrafi 11 e 12 dello IAS 8. Essi non condividevano la proposta del Board di consentire la continuazione di alcune prassi contabili, in quanto queste avrebbero potuto comportare una non corretta rilevazione delle attività di esplorazione e valutazione; ritenevano altresì che le attività di esplorazione e valutazione dovrebbero essere state ricondotte nell‟ambito dell‟applicazione dello IAS 16 o dello IAS 38. La preoccupazione era peraltro condivisa dal Board. Tuttavia, esso sostenne che far rientrare le attività di esplorazione e valutazione nell‟ambito di applicazione dello IAS 38 avrebbe causato una sovrastima delle stesse.

Altri commentatori hanno suggerito di permettere alle entità di applicare i rispettivi principi contabili nazionali fino a quando l‟analisi completa sulle attività estrattive non fosse terminata. Tale proposta è stata rigettata, sia perché

14 In modo che il bilancio fornisca una rappresentazione fedele, rifletta la sostanza delle operazioni

anziché la forma, sia neutrale, sia prudente, sia completo (questi sono tutti aspetti dell‟attendibilità).

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sarebbero potuti sorgere dei problemi con l‟identificazione dei Gaap nazionali da utilizzare, sia perché l‟imposizione di disposizioni emanate da un altro organismo di regolamentazione contabile non rientra nel mandato del Board oltre ad essere cosa piuttosto insolita.

1.1.4 Iscrizione e valutazione iniziale delle attività di esplorazione e

valutazione

Al momento della rilevazione iniziale, le attività di esplorazione e valutazione devono essere iscritte al costo: ciò a prescindere dalle prassi contabili adottate da ciascuna entità prima dell‟entrata in vigore dell‟IFRS 6.

L‟esenzione di cui al precedente paragrafo, si riferisce specificatamente ai paragrafi 9 e 10 dello standard in cui sono trattati gli “Elementi del costo delle attività di esplorazione e valutazione”.

ll paragrafo 9 dell‟IFRS 616 stabilisce che ciascuna entità deve “determinare un principio contabile che specifichi quali costi sono rilevati come attività di esplorazione e valutazione e applicare conformemente tale principio”; ai fini di tale determinazione, un‟entità deve considerare la misura in cui i costi in oggetto siano associabili alla scoperta di specifiche risorse minerarie. Lo standard detta di seguito una serie di costi17 che possono essere classificati come attività di esplorazione e valutazione, precisando che si tratta comunque di una elencazione a titolo solo esemplificativo e non esaustiva.

Il paragrafo 10 dello standard in commento proibisce alle entità di includere tra le attività di esplorazione e valutazione i costi relativi allo sviluppo delle risorse minerarie. Infatti, l‟IFRS 6 prevede che i costi di sviluppo andrebbero rilevati in base alle disposizioni del Quadro Sistematico e dello IAS 38 “Attività immateriali”.

16 Dall‟applicazione del quale le entità sono espressamente esonerate, vedi IFRS 6 paragrafo 7. 17

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Proprio ai paragrafi 9 e 10 dell‟IFRS 6 si riferisce l‟esenzione trattata dal paragrafo precedente. Ciò equivale a dire, in sostanza, che, ciascuna entità, nella definizione di un principio contabile che specifichi quali costi sono rilevati come attività di esplorazione e valutazione, nonché nel trattamento contabile riservato ai costi di sviluppo, è esentata dall‟osservare i paragrafi 11 e 12 dello IAS 8 e quindi a fare riferimento alle fonti in essi indicate.

Infine, gli obblighi di rimozione e ripristino sorti come conseguenza dell‟attività di esplorazione e valutazione delle risorse minerarie devono essere rilevati e valutati sulla base delle disposizione dettate dallo IAS 37 “Accantonamenti, passività e attività potenziali”.18

1.1.5 Valutazione successiva alla prima iscrizione

Dopo la rilevazione in bilancio delle attività di esplorazione e valutazione, un‟entità deve applicare il modello del costo o quello della rideterminazione del valore. Se la direzione aziendale opta per quest‟ultimo allora dovranno essere seguite le disposizioni di cui allo IAS 16 “Immobili, impianti e macchinari” o quelle di cui allo IAS 38 “Attività immateriali” a seconda della classificazione delle attività.19

Il modello di rideterminazione del valore può essere applicato solo se sono soddisfatti specifici requisiti, in particolare:

 lo IAS 38 richiede che il fair value dell‟attività possa essere determinato in riferimento ad un mercato attivo;

 lo IAS 16 invece fa riferimento ai “parametri di mercato” o, nel caso in cui essi non possa essere determinati a causa della specificità dell‟elemento, alla necessità di eseguire una stima dei flussi di reddito futuri o del costo di sostituzione.

18 IFRS 6 paragrafo 11.

19 Si veda il sottopragrafo successivo del presente paragrafo in merito alla classificazione delle attiività di

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Alcuni commentatori all‟Exposure Draft 6 ritenevano che dovesse essere imposto, invece, un divieto assoluto all‟applicazione del modello della rideterminazione del valore per le attività in questione, mentre altri si limitarono ad esporre forti dubbi in merito all‟attendibilità delle valutazioni che la sua applicazione avrebbero comportato. Il Board ha ritenuto che, nonostante l‟applicazione del modello della rideterminazione del valore non avrebbe potuto trovare una diffusa applicazione,20 non sarebbe stato giusto escluderlo a priori.

1.1.6 Esposizione in bilancio delle attività di esplorazione e valutazione

Per quanto attiene alla classificazione delle attività di esplorazione e valutazione come materiali o immateriali, nell‟Exposure Draft 6, il Board osservava che la questione non era ancora stata considerata: si era preferito non decidere se e quali tra le attività in questione fossero materiali o immateriali al fine di non pregiudicare una futura e più completa rivisitazione delle prassi di contabilizzazione delle attività estrattive.

L‟IFRS 6 stabilisce comunque un criterio: le attività oggetto dello standard devono essere classificate come materiali o immateriali a seconda della loro natura21. Quindi, alcune possono essere considerate materiali (ad esempio gli impianti di trivellazione) ed altre invece immateriali (ad esempio i diritti di esplorazione e perforazione). La classificazione in oggetto è ovviamente propedeutica ai fini dell‟applicazione del modello di rideterminazione del valore.22

Accade spesso che determinate tipologie di assets (per loro natura materiali) siano utilizzati nello sviluppo di un‟attività immateriale. L‟IFRS 6 chiarisce che nella misura in cui l‟attività materiale è utilizzata per sviluppare un‟attività immateriale, l‟importo che riflette tale utilizzo è parte del costo dell‟attività

20 A causa dell‟assenza dei requisiti, nei confronti delle attività di esplorazione e valutazione, richiesti

dagli IAS 16 e 38 per procedere all‟applicazione del modello di rideterminazione del valore.

21 IFRS 6 paragrafo 15. 22

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immateriale; tuttavia, tale utilizzo non trasforma l‟attività da materiale a immateriale. 23

Un‟attività non può più essere classificata come “di esplorazione e valutazione” nel momento in cui la fattibilità tecnica ed economica del progetto ad esse relativo risultino dimostrabili. Prima della riclassificazione, si deve verificare se le attività in questione abbiano subito riduzioni di valore e, in caso affermativo, imputarle a conto economico.

1.1.7 Rilevazione e valutazione della riduzione di valore delle attività di

esplorazione e valutazione

Nell‟Exposure Draft 6 il Board sostenne che anche le attività di esplorazione e valutazione dovessero essere soggette a verifiche per rilevare eventuali loro riduzioni di valore, e che tali verifiche sarebbero dovute essere le medesime di quelle esposte nello IAS 36. Tuttavia, la proposta del Board prevedeva non solo la valutazione annuale della riduzione di valore,24 ma anche la considerazione di una serie di indicatori di riduzione di valore specifici ed ulteriori rispetto a quelli definiti nello IAS 36.25

I commentatori si mostrarono favorevoli all‟idea di svolgere, anche per tali attività, la verifica di eventuali riduzioni di valore, ma erano contrari all‟applicazione del complesso delle disposizioni dettate dallo IAS 36. Infatti, accade spesso che le attività di esplorazione e valutazione non generano flussi finanziari né sono disponibili sufficienti ed attendibili informazioni affinché si possa procedere ad una stima del loro valore recuperabile. Ciò è tanto più vero quanto l‟esplorazione e la valutazione sono in una fase iniziale. In questi casi, è impossibile procedere alla stima di anche solo uno dei due parametri di confronto

23 IFRS 6 paragrafo 16.

24 Exposure Draft 6 paragrafo 12. 25

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indicati dallo IAS 3626 il che, in molti casi, porterebbe alla completa svalutazione delle attività di esplorazione e valutazione iscritte.

Il Board, ha accolto, seppur parzialmente, le obiezioni presentate. In effetti, la rilevazione della riduzione di valore così come proposta non sarebbe stata coerente con la previsione che consentiva alle entità di continuare ad utilizzare i metodi di contabilizzazione delle attività di esplorazione e valutazione esistenti prima dell‟entrata in vigore dell‟IFRS 6.

Di conseguenza, L‟IFRS 6 prevede che: “Le attività di esplorazione e di valutazione devono essere valutate per riduzione di valore quando i fatti e le circostanze suggeriscono che il valore contabile di un‟attività di esplorazione e di valutazione può superare il proprio importo recuperabile. Quando i fatti e le circostanze suggeriscono che il valore contabile supera il valore recuperabile, un‟entità deve valutare, presentare, e dare informativa di eventuali perdite per riduzione di valore risultanti secondo quanto previsto dallo IAS 36 ad eccezione di quanto disposto dal successivo paragrafo 21”.27

Ai fini dell‟identificazione delle attività che possano aver subito una riduzione di valore, l‟IFRS 6 detta disposizioni specifiche che si sostituiscono a quelle previste dallo IAS 3628: in particolare, i fatti e le circostanze dai quali si desumono quali attività di esplorazione e valutazione sottoporre all‟impairment test sono dettati dallo stesso IFRS 6 che sostituiscono, quindi, quelli individuati dallo IAS 36.

L‟IFRS 6 stabilisce che: “Uno o più dei seguenti fatti e circostanze indicano che un‟entità dovrebbe verificare le attività di esplorazione e di valutazione per riduzione di valore (la lista non è esaustiva):

 il periodo per il quale l‟entità ha il diritto di esplorare nell‟area specifica è scaduto durante l‟esercizio o scadrà nel prossimo futuro e non è previsto il rinnovo;

26 Ossia: fair value al netto dei costi di vendita e valore d‟uso. 27 IFRS 6 paragrafo 18.

28 Indicate nell‟IFRS 6 paragrafo 20 che si sostituiscono all‟applicazione dei paragrafi da 8 a 17 dello IAS

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 non è preventivato né pianificato il sostenimento di costi considerevoli per ulteriori esplorazioni e valutazioni di risorse minerarie nell‟area specifica;  l‟esplorazione e la valutazione delle risorse minerarie nell‟area specifica

non hanno portato alla scoperta di quantità di risorse minerarie commercialmente sfruttabili e l‟entità ha deciso di interrompere tali attività nell‟area specifica;

 esistono dati sufficienti per indicare che, per quanto uno sviluppo nell‟area specifica possa continuare, è improbabile che il valore contabile dell‟attività di esplorazione e di valutazione sia recuperato completamente da uno sviluppo positivo o dalla vendita.”29

Quando anche una sola di queste condizioni viene soddisfatta l‟entità deve effettuare la verifica della riduzione di valore e rilevare l‟eventuale perdita secondo le disposizioni dello IAS 36. Bisogna comunque ricordare che le quattro situazioni appena indicate non hanno valore esaustivo e quindi non sono di per sé sufficienti ad escludere che le attività di esplorazione e valutazione abbiano subito una riduzione di valore, essendo possibile che la stessa vada desunta da indicatori sintomatici diversi e ulteriori.

Sarà inoltre necessario, in ogni caso, effettuare una stima del valore recuperabile in relazione alle attività di esplorazione e valutazione nel momento in cui, essendo disponibili le informazioni sufficienti a valutare la fattibilità tecnica ed economica del progetto, le stesse non possono più essere iscritte come tali; di conseguenza, l‟eventuale riduzione di valore andrà rilevata prima della riclassificazione.

1.1.8 Livello al quale valutare la riduzione di valore

Nell‟Exposure Draft 6, il Board riteneva necessaria una coerenza tra il livello al quale i costi erano stati accumulati e il livello al quale dovesse essere effettuata la valutazione della riduzione di valore. In caso contrario, infatti, esisteva il rischio

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che i costi che erano stati inclusi nelle attività di esplorazione e valutazione secondo uno dei criteri comuni di contabilizzazione dovessero essere spesati a conto economico in conformità con le disposizione dello IAS 36. Quindi il livello al quale la valutazione di quelle attività sarebbe stata eseguita sarebbe dovuto essere stato scelto dall‟entità tra:

 Livello di unità generatrice dei flussi finanziari (CGU) dello IAS 36;  Livello di unità generatrice dei flussi finanziari (CGU) speciale.

Il Board inoltre chiariva che qualsiasi attività, fatta eccezione per le attività di esplorazione e valutazione ricomprese nella CGU speciale, doveva continuare ad essere sottoposta a distinte verifiche per riduzione di valore in conformità allo IAS 36, e che tali verifiche dovessero essere eseguite prima che la CGU speciale fosse sottoposta a verifica per riduzione di valore.

I commentatori tuttavia non accettarono l‟istituzione di una CGU speciale per diverse motivazioni:

a) in relazione alle entità nuove o di piccole dimensioni o a quelle che svolgono solo attività di esplorazione, sarebbero stati assenti gli adeguati flussi finanziari a supporto delle attività di esplorazione e valutazione non generatrici di flussi finanziari.

b) le verifiche per riduzione di valore, in genere, vengono condotte a livello di singola proprietà: sulla base della definizione di CGU speciale, invece, le entità sarebbero state costrette ad eseguire tali verifiche a livello di CGU. c) la definizione di una CGU speciale avrebbe incrementato la discrezionalità

della direzione aziendale.

Il Board ha riconosciuto che l‟istituzione di una CGU speciale avrebbe creato confusione e che essa non sarebbe stata necessaria, eliminando la proposta di una sua introduzione e garantendo un maggiore grado di comparabilità in quanto, le entità con attività estrattive avrebbero valutato le proprie attività al medesimo livello delle altre entità. Allo stesso tempo, però, il Board notava come, dato il combinato disposto dei paragrafi 22 e 70 dello IAS 36,30 l‟eliminazione della

30 In particolare si veda lo IAS 36 paragrafo 22, il quale stabilisce che la riduzione di valore è valutata “a

livello di singola attività, salvo che essa non sia in grado di generare flussi finanziari in entrata che sono largamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività o gruppi di attività”. Il paragrafo 70 del citato

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24

CGU speciale, in alcuni casi, avrebbe provocato la valutazione della riduzione di valore ad un livello troppo basso, addirittura a livello di singolo pozzo. Nonostante ciò, i commentatori hanno continuato a sostenere l‟eliminazione della CGU speciale ed il Board ha deciso di adottare un modello simile a quello previsto per la valutazione della riduzione di valore dell‟avviamento31, il quale

avrebbe consentito di raggiungere gli obiettivi stabiliti. Tuttavia, data la volontà del Board di evitare che la riduzione di valore fosse valutata ad un livello troppo basso, come quello di singolo giacimento - livello al quale le entità sono in grado di controllare le attività di esplorazione e valutazione per scopi interni – si è deciso di concedere la possibilità di procedere all‟aggregazione delle CGU ma, allo stesso tempo, stabilire un limite superiore a tale aggregazione.

L‟IFRS 6 afferma che: “Un‟entità deve determinare un principio contabile per attribuire le attività di esplorazione e di valutazione a unità generatrici di flussi finanziari o a gruppi di unità generatrici di flussi finanziari al fine di valutare tali attività per riduzione di valore. Ogni unità generatrice di flussi finanziari o gruppo di unità a cui un‟attività di esplorazione e di valutazione è attribuita non deve essere maggiore di un settore operativo determinato in conformità all‟IFRS 8 Settori operativi.”32 Di conseguenza, viene introdotta un‟eccezione rilevante rispetto alle disposizioni dello IAS 36 circa il livello al quale la valutazione della riduzione debba avvenire, il che, di fatto “obbliga” a definire una soglia massima come, del resto, lo IAS 36 già dispone in merito all‟avviamento.33

1.1.9 Informazioni integrative

L‟IFRS 6 stabilisce che l‟entità debba fornire l‟informativa che individui e illustri gli importi esposti in bilancio derivanti dall‟esplorazione e valutazione delle risorse minerarie. In particolare, devono essere indicati:

IAS invece prevede che “se esiste un mercato attivo per il prodotto di un‟attività o di un gruppo di attività, tale attività o gruppo di attività deve essere verificato come un‟unità generatrice di flussi finanziari.”

31 IAS 36 paragrafi 80-82. 32 IFRS 6 paragrafo 21. 33

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25

 le politiche contabili adottate in relazione ai costi di esplorazione e valutazione inclusa l‟iscrizione delle relative attività;

 gli importi di attività, passività, costo, ricavo, flussi finanziari operativi e di investimento derivanti dalle attività di esplorazione e valutazione delle risorse minerarie.34

I commentatori all‟Exposure Draft 6, nel quale erano state anticipate le medesime disposizioni appena citate, ritenevano che, al fine ridurre il rischio relativo ad una riduzione del grado di comparabilità, dovessero essere introdotte disposizioni più specifiche e standardizzate sull‟informativa che ciascuna entità avrebbe dovuto fornire.

Tuttavia, il Board non ha seguito i suggerimenti proposti dai commentatori, convinto del fatto che l‟approccio proposto fosse migliore rispetto ad un lungo elenco di informazioni integrative dettagliate per diverse ragioni:

 alle entità è più facile capire la logica delle disposizioni che sostengono la conformità;

 si evita di richiedere informazioni specifiche e dettagliate che possono non essere necessarie e che quindi renderebbero meno visibili le informazioni importanti;

 ciascuna entità ha la flessibilità per decidere il livello appropriato di aggregazione delle informazioni;

 il costo di esplorazione e valutazione può essere fornito su base annuale o come accumulazione dei costi sostenuti nel corso degli esercizi secondo un determinato criterio di accumulo.

Alcuni commentatori suggerirono che alle entità dovesse essere richiesto di fornire informazioni integrative simili a quelle richieste dallo IAS 16 (paragrafi 73-74) e dallo IAS 38 (paragrafi 118-125). Nonostante entrambi gli standard citati escludano dal loro ambito di applicazione le attività di esplorazione e valutazione, il Board ha ritenuto che l‟informativa sopra citata sarebbe dovuta essere richiesta anche dall‟IFRS 6 coerentemente alle modalità con cui l‟entità classifica le proprie attività di esplorazione e valutazione (materiali o

34

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26

immateriali). Infatti, l‟IFRS 6 stabilisce che: “Un‟entità deve trattare le attività di esplorazione e di valutazione come una classe distinta di attività e dare l‟informativa prevista dallo IAS 16 o dallo IAS 38 coerentemente con la classificazione delle attività.”35

Alcuni commentatori ritenevano che il Board avesse dovuto richiedere anche l‟indicazione di informazioni di natura non finanziaria e, in particolare:

a) la quantità delle riserve commerciali;

b) l‟indicazione dei diritti di esplorare, sviluppare ed estrarre risorse minerarie; c) informazioni ulteriori sulle fasi successive a quelle esplorative e valutative; d) a partire dal momento in cui è iniziata l‟esplorazione, l‟indicazione del

numero di anni e una stima del tempo residuo alla determinazione della fattibilità tecnica e commerciale dell‟estrazione.

Il Board, pur riconoscendo che l‟indicazione delle quantità di riserve commerciali rappresenta forse l‟informazione più rilevante per le entità impegnate nelle attività estrattive, ha argomentato che tuttavia tale informazione è conoscibile dalla stessa direzione aziendale solo dopo che le fasi di esplorazione e valutazione sono completate e di conseguenza non rientrano nell‟oggetto del presente standard. La stessa motivazione è stata addotta in relazione all‟informativa sulle fasi successive a quelle di esplorazione e valutazione. Per quanto concerne l‟informativa di cui a punto d), il Board ritiene che essa debba essere fornita solo in relazione alle attività di esplorazione su larga scala. Nel caso infatti in cui il piano sia significativo, il paragrafo 112 dello IAS 1 già richiede che ne venga data informativa.

35

(27)

27

1.2

L‟evoluzione della materia nei principi contabili

internazionali

1.2.1 Cenni storici sull‟interesse dell‟International Accounting Standard

Board

L‟attenzione dell‟International Accounting Standards Commettee36 nei confronti

delle attività estrattive inizia poco più di un decennio orsono quando, nel 1998, si decise di dar vita ad un progetto di ricerca sulle tematiche contabili riguardanti le entità estrattive. Un primo risultato fu raggiunto nel Novembre del 2000, con la pubblicazione dell‟Issues Paper “Extractive Industries”. Successivamente, già nel Luglio 2001, il Board riaffermò la volontà di porre al centro della propria agenda, appena possibile, il progetto avviato tre anni prima: tuttavia, ci si accorse che, dati i tempi così ristretti, non sarebbe stata possibile l‟emanazione di uno standard che affrontasse la materia in modo completo entro il 2005, data in cui i principi contabili internazionali sarebbero divenuti obbligatori per molte entità37. Nonostante ciò, il Board, convinto della necessità di stabilire dei criteri per la contabilizzazione dei costi di esplorazione e valutazione delle risorse minerarie per tutte le entità che avrebbero adottato i principi contabili internazionali a partire dal 2005, emanò, nel dicembre del 2004, l‟IFRS 6.38

Allo stesso tempo, il Board, consapevole che l‟IFRS 6 rappresentava solo una misura temporanea che non affrontava in modo completo ed esauriente le problematiche esistenti, decise di avviare un progetto di ricerca che si occupasse di svolgere un esame complessivo della materia. In particolare, si decise di affidare questo compito ad un team appositamente costituito,39 al quale avrebbero partecipato componenti degli standard setter di diversi Paesi40 e con il

36

Predecessore dell‟ “International Accounting Standards Board”, dal quale è stato sostituito nel 2001.

37Regolamento comunitario n. 1606/2002 del 19 Luglio 2002.

38 Per una dettagliata descrizione dello standard si rimanda al precedente paragrafo del presente capitolo. 39 Di seguito “project team”.

40

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28

quale avrebbero collaborato varie istituzioni internazionali41. Come risultato di questo progetto, nell‟aprile 2010 è stato presentato il Discussion Paper

“Extractive Activities”.

Il documento citato tratta in modo approfondito tutte le problematiche inerenti alle attività estrattive; gli aspetti più significativi ai fini del presente lavoro saranno oggetto di analisi nei prossimi paragrafi.

1.2.2 Il Discussion Paper “Extractive activities”

Il team di progetto42 individua le principali problematiche inerenti alla contabilizzazione degli aspetti peculiari delle entità impegnate nelle attività estrattive:

 gli assets strategici sono rappresentati dalle riserve minerarie;

 gli eventi più significativi da un punto di vista economico sono rappresentati dalla scoperta di riserve minerarie;

 non esiste una precisa correlazione tra i costi sostenuti nell‟attività esplorativa e il valore delle riserve scoperte. Un‟ampia parte del documento è dedicata a questo aspetto.

Per quanto attiene all‟oggetto della ricerca condotta, si precisa che per “attività estrattive” si intendono solo quelle relative a minerali, gas e petrolio; vengono pertanto escluse tutte le attività che non rientrano in quelle strettamente non rinnovabili43.

Il team ritiene opportuna l‟emanazione di un unico standard contabile che tratti contemporaneamente sia l‟attività di estrazione di idrocarburi che quella di minerali. In effetti, le problematiche che si pongono in merito alla esplorazione, sviluppo ed estrazione sono le stesse sia per i minerali che per gli idrocarburi;

41 Commitee for Mineral Reserve International Reporting Standards, Society of Petroleum Engineers Oil

and Gas Reserves Commitee, United Nations Ad Hoc Group of Experts on the Harmonisation of Fossil Energy and Mineral Resources, oltre ad un gruppo consultivo composto dalle entità operanti nel settore minerario.

42 Di seguito “team”. 43

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29

tuttavia, non si esclude la necessità che all‟interno di un unico principio contabile, in riferimento a specifiche questioni, vengano previste disposizioni applicabili solo all‟estrazione di idrocarburi o solo all‟estrazione di minerali. Considerando che le riserve minerarie rappresentano la principale fonte dei flussi finanziari delle entità estrattive, il team appare convinto che un principio contabile, il cui obiettivo sia una trattazione adeguata della materia, dovrebbe sviscerare due principali questioni tra loro connesse e interdipendenti.

La prima attiene alle definizioni dei termini “riserve minerarie” e “risorse minerarie” da adottare sia ai fini del trattamento contabile sia dell‟informativa da fornire.44

La seconda problematica, invece, riguarda la natura e l‟ammontare dei costi, sostenuti nell‟attività esplorativa, che possono essere capitalizzati e iscritti nell‟attivo patrimoniale, il momento di tale iscrizione nonché il metodo di valutazione da adottare.45

1.2.3 Iscrizione iniziale degli assets

I due aspetti chiave affrontati sono nel documento in oggetto sono:

 il momento in cui, nello svolgimento dell‟attività estrattiva, si debba procedere al riconoscimento di un asset;

 l‟ampiezza del centro di costo (“unit of account”) da utilizzare nella contabilizzazione di tali assets.

In relazione al primo punto, le pratiche contabili tradizionali prevedono la capitalizzazione o meno di un costo a seconda della fase operativo-tecnica in cui lo stesso è stato sostenuto (ad esempio fase esplorativa, di sviluppo, di estrazione).46

44 Per approfondimenti su questo punto si rimanda al Chapter 2 del Dicussion Paper “Extractive

Activities”.

45 Questi argomenti sono trattati nel Chapter 3 “Asset recognition” e nel Chapter 4 “Asset measurement”

del Discussion Paper “Extractive Activities”.

46

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30

Tuttavia, tale approccio non è condiviso dal team. Infatti, pur riconoscendo che un modello di contabilizzazione improntato sulla distinzione delle varie fasi operative nello svolgimento dell‟attività estrattiva ha il vantaggio di utilizzare un linguaggio diffuso tra gli operatori nella descrizione del loro business, e, che tale omogeneità favorirebbe la comprensibilità delle politiche contabili, vengono sollevate alcune critiche.

Innanzitutto, una prima difficoltà attiene al fatto che condurre certe attività o sostenere certi costi non può essere di per sé il fattore discriminante per stabilire se un‟entità possieda i valori economici positivi tali da consentire l‟iscrizione di un‟asset. Infatti, un modello di contabilizzazione che comporti la capitalizzazione dei costi in funzione della fase operativa in cui sono stati sostenuti dovrebbe comunque e imprescindibilmente considerare i requisiti generali dettati dal Quadro sistematico per l‟iscrizione di un asset. Ciò induce a ritenere che sarebbe difficile sviluppare esigenze di reporting che forniscano informazioni comparabili, piuttosto che soddisfare semplicemente il requisito dell‟uniformità, in un modello basato sulla distinzione tra fasi operative; in altre parole, un‟applicazione esasperata del principio di uniformità causerebbe un basso grado di comparabilità delle informazioni fornite.

Una seconda difficoltà è legata alla necessità di definire, distinguere e classificare in modo chiaro e comprensibile le diverse fasi operativo-tecniche, le quali spesso nella realtà si sovrappongono le une sulle altre, piuttosto che svolgersi in perfetta sequenza.

Il team scarta questo tipo di approccio “tradizionale” e ne propone uno diverso basato sui criteri di riconoscimento ed iscrizione degli assets così come definiti nel Quadro sistematico47.

Di conseguenza, per identificare il momento in cui si dovrebbe procedere alla rilevazione di un asset è necessario ricorrere ai criteri di definizione ed iscrizione di un asset così come stabilito nel Quadro sistematico: “a resource controlled by

47 “Conceptual Framework for the preparation and presentation of financial reporting” rivisto dallo Iasb

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31

the entity as a result of past events and from which future economic benefits are expected to flow to the entity”.48

Affinché un asset possa essere iscritto in bilancio, non è sufficiente che sia soddisfatta la definizione appena citata; è altresì necessario che i benefici economici futuri siano probabili e che il valore dell‟asset possa essere determinato in modo attendibile.

Il team propone quindi un approccio che si focalizza sull‟acquisizione dei diritti minerari: si dovrebbe iscrivere un‟attività nel momento in cui un‟entità ottiene il diritto di esplorare, sviluppare o estrarre riserve in una certa proprietà.

Il team parte dall‟assunto per il quale ai diritti minerari, esplorativi od estrattivi, è sempre associata una certa quantità e qualità di informazioni circa l‟esistenza, la quantità e la natura delle riserve oppure circa l‟economicità della loro estrazione. Per quanto attiene ai diritti esplorativi, queste informazioni saranno molto limitate nonché molto incerte. Sulla base di quanto detto, il team ritiene che tali informazioni non costituiscano un asset separato dai diritti minerari, ma, anzi, siano parte integrante degli stessi. L‟attività di esplorazione e di valutazione influisce e modifica le informazioni possedute in relazione ad un dato diritto esplorativo: le nuove informazioni acquisite possono incrementare il valore del diritto stesso, ma, allo stesso tempo, potrebbero richiedere la sua completa svalutazione.

I criteri per la svalutazione dell‟intero valore contabile di un asset devono essere desunti secondo quanto stabilito dai principi contabili attualmente in vigore.49 Il riconoscimento delle informazioni come parte di un asset secondo l‟approccio proposto dal team, richiederebbe un cambiamento nelle politiche contabili in particolare nei confronti di quelle entità che adottano il “successful effort

method” o che spesano a conto economico tutti i costi esplorativi sostenuti. Ad

esempio, il costo di una perforazione esplorativa con esito negativo, se osservata dal punto di vista delle informazioni ottenute sulla conoscenza della proprietà esplorativa, andrebbe riconosciuto come parte del costo del diritto esplorativo.

48 Paragrafo 4.4 del Quadro sistematico. 49

(32)

32

Ovviamente, tali costi sarebbero capitalizzati a patto che non sia necessario procedere ad una completa svalutazione dell‟asset e valutando, successivamente alla capitalizzazione, la necessità di rilevare un‟eventuale riduzione di valore dell‟asset.50

Per quanto attiene alla definizione delle dimensioni del centro di costo51, almeno inizialmente, si dovrebbe individuare un centro di costo distinto per ogni diritto esplorativo posseduto. Successivamente, nel corso delle attività di esplorazione e valutazione, la dimensione del centro di costo si riduce in modo che, al momento dello sviluppo e della produzione, non sarà più estesa di una singola area (o di un gruppo di aree contigue) sulla quale sono detenuti i diritti, che è gestita separatamente e che genererà flussi di cassa largamente indipendenti.

La component approach dello IAS 16 può essere utile per stabilire quali assets dovrebbero essere iscritti separatamente dai diritti minerari. Si pone infatti il problema di quali impianti e attrezzature dovrebbero essere inclusi nello stesso centro di costo dei diritti minerari. Il team ritiene che il grado di correlazione degli impianti e delle attrezzature con i diritti minerari dipende da circostanze e fattori specifici: non sarebbe auspicabile che un principio contabile si addentri in questioni così dettagliate.

Nella determinazione delle dimensioni del centro di costo possono tuttavia sicuramente risultare utili una serie di principi contabili già esistenti.52 In linea con tali principi, elementi di impianti e macchinari dovrebbero contabilizzati separatamente se:

 generano flussi di cassa ampiamente indipendenti: in altre parole, il centro di costo che include i diritti minerari non può essere più ampio di una “cash generated unit” come definita nello IAS 36;

 sono tecnicamente ed economicamente separabili dalla proprietà sulla quale insistono: si tratta, infatti, di assets che possono essere trasferiti per altri impieghi e tale trasferimento è giustificabile dal punto di vista economico;

50 L‟impairment test delle proprietà esplorative è trattato in seguito.

51 Per centro di costo (“unit of account”) si intende: “livello al quale i costi sono raggruppati per finalità

contabili”.

52

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33

 hanno una vita utile differente da quella dei diritti minerari nel caso in cui venga adottato il criterio del costo.

Nell‟ottica del team, tali criteri dovrebbero stabilire solo un limite massimo alla dimensione del centro di costo, essendo comunque possibile definire centri di costo caratterizzati da un maggiore livello di dettaglio.

Nel complesso, possiamo affermare che l‟approccio basato sui diritti minerali appare avere caratteristiche simili all‟”area of interest method” molto diffuso nel settore minerario e manifesta alcuni punti in comune con il "full cost method". Rispetto al “successful effort method”, invece, l‟approccio del team comporterebbe:

 la capitalizzazione di maggiori costi esplorativi;

 la definizione, almeno inizialmente, di centri di costo di dimensioni maggiori.53

In conclusione, nonostante il team respinga un approccio basato sulla distinzione delle diverse fasi operative, permangono non poche perplessità circa la rispondenza dell‟approccio proposto ad una maggiore chiarezza e ad un soddisfacente grado di conformità con il Quadro sistematico e con lo IAS 16. E‟, inoltre, discutibile che i benefici derivanti dall‟adozione di un approccio di questo genere giustificherebbero i costi che la sua implementazione richiederebbe.

1.2.4 Valutazione degli assets

Il Quadro sistematico definisce diversi criteri di valutazione per le attività e le passività, ma non fornisce una guida che consenta di stabilire quale sia il criterio da utilizzare nelle diverse valutazioni.

I criteri di valutazione possono essere suddivisi in due grandi categorie: il criterio del valore corrente e il criterio del costo.

53

Il “full cost method” e il “successfull effort method” sono trattati nel capitolo 2. Per approfondimenti sull’”area of interest method”, più frequente nelle industrie minerarie che non rientrano nell’oggetto del presente lavoro, si rinvia all’Issues Paper emanato dallo Iasc nel 2000.

(34)

34

Il valore corrente di un asset è basato sui flussi di cassa futuri che ci si aspetta di ottenere dalla sua cessione o dal suo utilizzo nell‟attività aziendale. I criteri di valutazione basati sul valore corrente sono spesso considerati coerenti con gli obiettivi di un bilancio nel fornire le informazioni utili ai fini delle decisioni d‟investimento e nel consentire la valutazione, da parte della direzione aziendale, sull‟efficacia ed efficienza delle risorse economiche, proprio perché gli stakeholders sono interessati alla capacità dell‟azienda di generare flussi di cassa futuri. Tuttavia, vi sono non poche perplessità circa la capacità del valore corrente nel fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica, finanziaria e patrimoniale a causa della scarsa affidabilità delle informazioni disponibili nella stima delle proprietà esplorative ed estrattive. La questione dipende dalle metodologie utilizzate nella valutazione nonché dal numero e dalla natura delle ipotesi alla base delle stesse.

Il fair value rappresenta la principale tipologia di valore corrente e la più utilizzata nei principi contabili internazionali. Esistono diversi approcci per addivenire ad una sua stima e quelli maggiormente utilizzati sono:54

 il market approach;  il cost approach;  l‟income approach.

Numerose sono tuttavia le difficoltà conseguenti all‟applicazione di un criterio basato sul valore corrente: la sua stima risulta spesso poco attendibile sia a causa delle scarse informazioni disponibili nella fase di esplorazione, valutazione e sviluppo sia a causa della unicità intrinseca di ciascuna proprietà esplorativa od estrattiva.

Per quanto attiene al criterio del costo, esso è ampiamente utilizzato dalle entità che operano nel settore estrattivo per la valutazione delle proprietà estrattive. Sul costo storico si basano anche i metodi di contabilizzazione più diffusi nel settore: il “successful effort method” e il “full cost method”.

Nell‟approccio del team, il costo storico delle proprietà di oil e gas include il costo di acquisizione dei diritti esplorativi ed estrattivi. Esso comprende anche il

54

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35

costo di tutte le attività svolte dopo l‟acquisizione che incidono in modo positivo sul valore dei diritti posseduti (quali le attività di esplorazione e valutazione che generano informazioni sui giacimenti e le attività di sviluppo che consentono l‟accesso al sito).

Un metodo di valutazione basato sul costo storico sarebbe quindi più oggettivamente verificabile. Infatti, la base di valutazione è il risultato di una transazione e il costo rappresenta un dato oggettivo.55

Successivamente alla prima iscrizione in bilancio, se viene utilizzato il criterio del costo, il valore contabile di un asset equivale alla somma dei costi sostenuti attribuibili all‟asset, al netto degli ammortamenti e delle riduzioni di valore. I criteri per il calcolo dell‟ammortamento sono dettati dagli IAS 16 “Immobili, Impianti e macchinari” e IAS 38 “Attività Immateriali” a seconda della natura dell‟asset in questione. Tuttavia, alcuni elementi della proprietà estrattiva potrebbero avere una vita utile differente e quindi essere ammortizzati separatamente. Le attuali pratiche utilizzate per l‟ammortamento di tali assets sulla base degli IAS appena citati possono essere così riassunte:

- Per le proprietà esplorative, di solito, l‟ammortamento inizia a partire dal periodo in cui il diritto è stato acquisito (o meglio con il momento in cui il bene è disponibile per l‟uso) e si estende lungo la vita utile del diritto stesso che in genere si presume pari alla sua durata;

- Per le proprietà estrattive l‟ammortamento inizia nell‟esercizio in cui la proprietà è pronta per l‟inizio della produzione, utilizzando il metodo dell‟unità di prodotto al fine di riflettere al meglio la misura in cui si prevede che gli assets produrranno benefici economici futuri.

Il team non propone criteri di ammortamento differenti rispetto a quelli derivanti dall‟applicazione degli attuali principi contabili internazionali IAS/IFRS.56

Tuttavia, fa notare che, vi sono questioni che non potranno essere tralasciate nel

55 Anche se ciò non è sempre vero. Infatti il costo iniziale di un asset è influenzato da diversi ordini di

valutazioni quali, ad esempio, quelle inerenti i criteri utilizzati nell‟allocazione dei costi ai rispettivi centri di costo nonché i criteri utilizzati nel caso di business combination o acquisizione di gruppi di assets. In tali casi, l‟esigenza di fornire una rappresentazione veritiera e corretta dipende da come tali valutazioni sono condotte.

56

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36

momento in cui verrà emesso uno principio contabile sulle attività estrattive, riguardanti le definizioni da assumere nell‟applicazione del metodo di ammortamento basato dell‟unità di prodotto, e, in particolare:

- se le unità di prodotto debbano essere riferite ai ricavi o alle quantità fisiche;

- la tipologia di riserve di idrocarburi (certe, probabili, possibili) da assumere come riferimento per la determinazione dell‟ammortamento;

- il comportamento da adottare nei casi in cui siano estratti dalla stessa proprietà sia petrolio che gas.

Tali questioni furono già poste all‟attenzione dall‟Issues Paper “Extractive Industries” e sono tutte affrontate dagli standard contabili statunitensi.

Per quanto attiene all‟impairment test sulle proprietà minerarie, lo IAS 36 trova applicazione dopo l‟iniziale iscrizione e valutazione dell‟asset al fine di evitare che il valore contabile dello stesso ecceda il suo valore recuperabile. Lo IAS 36 prevede che in ogni esercizio l‟entità debba verificare se vi sono indicatori di riduzione di valore; solo se tali indicatori esistono allora si dovrà procedere alla stima del valore recuperabile dell‟asset. La riduzione di valore, così come definita dallo IAS 36, è data dalla differenza positiva esistente tra il valore contabile di un asset (o di una “cash generat unit”) e il suo valore recuperabile. Nel momento in cui un asset non possiede più i requisiti per essere iscritto come tale si dovrebbe procedere ad una completa svalutazione del suo valore netto contabile.57 Ovviamente non sempre le attività esplorative hanno esito positivo e ciò comporterebbe l‟impossibilità di continuare a qualificare i diritti minerari come asset: questo è sicuramente il caso in cui il diritto minerario sia giunto a scadenza senza che siano state identificate riserve economicamente sfruttabili. Tuttavia, vi sono dei casi, neanche troppo infrequenti, in cui i benefici economici futuri attesi da un asset sono improbabili ma non sicuramente inesistenti tali da causare la svalutazione completa dello stesso: in questi casi si dovrebbe

57 Sia lo IAS 16 che lo IAS 38 stabiliscono che un asset debba essere completamente svalutato:

a) al momento della sua dismissione; oppure

(37)

37

procedere ad una verifica di riduzione di valore, imputando l‟eventuale riduzione a conto economico.58

Gli indicatori descritti dallo IAS 36, pur non possedendo il carattere dell‟esaustività, lasciano comprendere che non è necessario determinare il valore recuperabile di un asset a meno che non si siano verificati cambiamenti sfavorevoli o si sia venuti a conoscenza di informazioni sfavorevoli sino a quel momento non disponibili. Quindi gli indicatori di impairment agiscono come filtro per verificare se sia necessario o meno procedere ad una valutazione del valore recuperabile dell‟asset: ciò sgrava i redattori del bilancio dall‟onere di procedere ad una determinazione del valore recuperabile per ogni asset in ciascun esercizio.

Con riferimento alle attività estrattive, la questione principale è stabilire se lo IAS 36 debba applicarsi solo alle proprietà estrattive od anche alle proprietà esplorative, dato il divario di informazioni disponibili in relazione alle due tipologie di proprietà.

Per quanto attiene alle proprietà estrattive, non si pongono problematiche specifiche. Infatti, nella fase di sviluppo o estrattiva, la direzione aziendale dispone delle informazioni sufficienti per procedere, nel caso in cui gli indicatori di imparment lo richiedano, ad una stima attendibile del valore recuperabile. In genere, nel momento in cui ha inizio l‟attività di sviluppo viene determinato e approvato un piano dei flussi finanziari futuri: probabilmente, la necessità di procedere ad una stima del valore recuperabile sarà strettamente legata al verificarsi di cambiamenti nelle ipotesi o nei fattori del modello di previsione dei flussi di cassa futuri. Esempi di cambiamenti nelle ipotesi che possono pregiudicare la capacità dell‟entità di recuperare il valore contabile dell‟asset possono essere: riduzioni dei prezzi di vendita delle commodities, aumento dei costi di produzione e sviluppo, revisione al ribasso delle stime di riserve, ritardi

58

Ad esempio, si pensi al caso in cui la durata del diritto minerario è particolarmente lunga nel tempo e una crescita futura nel prezzo degli idrocarburi estraibili dalla proprietà in questione, che ad oggi appare improbabile, renderebbe conveniente lo sviluppo della riserva. Il riferimento è al caso in cui il criterio di valutazione adottato è quello del costo; se, invece, fosse adottato il criterio del valore corrente, allora il valore dell‟asset dovrebbe riflettere l‟aspettativa dei benefici economici futuri o la mancanza degli stessi.

Figura

Tabella 1: Numero elementi della popolazione e del campione selezionato
Tabella 2: Informazioni generali per cascun elemento del campione selezionato  SOCIETA'  MERCATO DI  QUOTAZIONE PER  PAESE  MONETA DI CONTO  FATTURATO 2007  NUMERO DI  CONTINENTI IN CUI OPERA
Tabella  3:  Incidenza  percentuale  per  anno  di  “exploration  &  evaluation  assets”
Tabella 4: Variazione percentuale della voce “Exploration and evaluation assets” dovuta alla  differenza tra costi capitalizzati e riduzioni di valore rilevate
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