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PARTE II. IL CASO DI STUDIO: RISORSE RURALI E TURISMO IN

7. CONCLUSIONI

Nell’ambito dei grandi temi dello sviluppo rurale e della progressiva globalizzazione dei mercati, il ruolo multifunzionale dell’agricoltura rappresenta un elemento di estremo rilievo. Le attuali linee di Politica Agricola Comunitaria e le stesse preferenze della collettività riconoscono il contributo insostituibile che l’attività agricola svolge in termini di presidio del territorio, difesa idrogeologica, conservazione del paesaggio e, più in generale, conservazione dell’ambiente fisico e del tessuto socio-economico delle aree rurali ed attribuiscono, quindi, al primario, un ruolo che va ben oltre la semplice funzione produttiva alimentare.

Il presente lavoro ed il caso di studio analizzato, hanno messo in evidenza lo spiccato carattere multifunzionale dell’agricoltura in provincia di Siena ed in particolare il rapporto tra le esternalità positive concretamente prodotte dall’agricoltura ed il sistema economico senese con particolare riferimento al turismo. In questo specifico contesto territoriale, infatti, l’agricoltura partecipa in modo determinante all’attività turistica, contribuendo a generare fenomeni di attrattività estremamente importanti per il generale sviluppo di tale attività economica.

Lo scopo principale del presente lavoro è stato quello di valutare qualitativamente e quantitativamente tale contributo, mettendo in luce le relazioni ed il grado di interconnessione fra risorse e attività agricole e movimento turistico in una chiave di lettura di tipo territoriale. In particolare, l’indagine diretta condotta su un campione di 400 turisti in visita alla provincia di Siena ha permesso di caratterizzare la domanda turistica senese, evidenziando l’importanza che i turisti attribuiscono alle risorse del mondo rurale al momento della scelta della propria meta di viaggio e, successivamente, nell’ambito del grado di soddisfazione esprimibile in relazione all’esperienza turistica realmente vissuta in provincia. Tale lettura è stata effettuata cercando in particolare di porre in evidenza le capacità del sistema produttivo primario di valorizzare il loro contributo offerto in termini di attrattività turistica facendolo divenire oggetto di attività economiche aziendali capaci di contribuire al reddito delle imprese.

L’indagine sviluppata nel presente lavoro ha messo in evidenza come nel caso della provincia di Siena, nonostante l’eccezionale dotazione di risorse storico-artistiche ed architettoniche locali, le risorse rurali (l’integrità del paesaggio rurale, le eccellenze produttive dell’enogastronomia locale) rappresentano comunque una componente fondamentale nella definizione dell’identità

150 riconosciuta al territorio. Al momento della scelta della destinazione il contesto rurale nel suo insieme ha influito in maniera considerevole sul 78% del totale dei turisti intervistati12. Questa

rilevanza attrattiva diviene ancor più elevata se si considera che in oltre il 90% dei visitatori provinciali è massimo l’apprezzamento per il paesaggio rurale nella propria vacanza al pari di quello che è l’apprezzamento per i siti di valore storico artistico architettonico (il 92% dei turisti attribuisce punteggi massimi a questo elemento) e la qualità dei prodotti enogastronomici tipici che totalizza punteggi massimi per il 68% dei turisti intervistati. Arte, paesaggio ed enogastronomia sono quindi gli elementi più apprezzati dai turisti in vacanza in provincia di Siena.

Rispetto alla analisi della complessiva domanda turistica senese, nel presente studio si è cercato di approfondire l’analisi delle preferenze espresse dai turisti nei confronti delle risorse rurali segmentando il campione esaminato attraverso una analisi cluster condotta su variabili di tipo motivazionale e comportamentale. Tale analisi ha consentito, nonostante una certa uniformità di base posseduta dagli intervistati in ragione della loro appartenenza ad una categoria di turisti interessati ad una specifica meta per la quale è sempre comunque rilevante l’immagine della componente rurale, di individuare tre segmenti: “turisti con spiccato interesse per il patrimonio del mondo rurale”; “turisti con predominante interesse per la visita ai centri urbani” e “turisti “curiosi”, esploratori non esprimono preferenze particolari in merito”. Le tre tipologie individuate in base alle specifiche preferenze espresse nei confronti del mondo rurale, differiscono tra di loro anche per variabili socio-demografiche e di organizzazione della vacanza. L’apprezzamento per le risorse rurali derivante dall’esperienza turistica è molto elevato in tutti i segmenti in cui è stato suddiviso il campione a testimonianza del fatto che la sensibilità verso la componente rurale discrimina principalmente i gruppi per le preferenze che orientano la scelta della meta e non tanto per la soddisfazione che essi fanno registrare in seguito alla vacanza. L’elevato grado di soddisfazione riguardo alle componenti della ruralità derivante dall’esperienza turistica è avvalorato dal fatto che i turisti che tornano a visitare il territorio senese per più volte tendono, a ricercare nelle visite successive alla prima ad esplorare maggiormente il territorio ed in particolare le zone a maggior componente rurale come la Val D’Orcia e la Val di Chiana. Questi soggetti esprimono, rispetto ai turisti che visitano Siena per la prima volta, un maggiore apprezzamento per i prodotti enogastronomici tipici e per il paesaggio rurale.

Una cosa importante da sottolineare è inoltre rappresentata dal fatto che non si registra un rapporto specifico tra grado di interesse per la ruralità e la località scelta per l’alloggio o per la

151 tipologia di struttura ricettiva utilizzata: ciò significa che, nonostante certe criticità nelle opportunità di spostamento indicate, la possibilità di vivere il territorio nelle sue molteplici componenti è una opportunità ben percepita dal turista che giunge in questi luoghi. La città di Siena può essere scelta da turisti con prevalente interesse per l’arte, ma anche da coloro che, seppure intenzionati a spostarsi molto nel territorio, prediligono comunque un alloggio “urbano”. Allo stesso modo, turisti con minor interesse per il contesto rurale non escludono la possibilità di potere comunque alloggiare fuori città, in agriturismo, apprezzando la tranquillità che tali luoghi offrono senza precludere l’opportunità di avere in essi una sede logistica comunque ideale per le loro visite ai principali centri storico-artistici.

Ribadendo quanto già indicato in precedenza è quindi possibile affermare che nella domanda turistica senese l’offerta turistica locale è effettivamente percepita come una offerta adeguatamente integrata, fruibile attraverso opportuni itinerari nella sua interezza e assortimento.

Lo studio effettuato ha dimostrato l’importantissimo contributo della componente rurale, e di riflesso del settore primario, al movimento turistico senese, indicando chiaramente come l’attrattività turistica provinciale non possa assolutamente prescindere dalle esternalità generate puntualmente dalle imprese agricole. Tali funzioni non di mercato esprimono la loro utilità in ambiti (ambientali, sociali ed economici) che superano i confini della singola azienda e del singolo settore economico di appartenenza, per interessare in maniera più ampia l’intero contesto territoriale nel quale le aziende si trovano.

Tuttavia, come si è cercato proprio di studiare ed evidenziare nella presente tesi esaminando il caso emblematico del turismo, quello che per l’azienda agricola nasce come esternalità pura può diventare perlomeno in parte risorsa produttiva per essa stessa, come anche rimanere (in parte o in tutto) funzione non di mercato per le imprese del primario ma divenire risorsa economicamente rilevante per altre attività economiche locali.

Il sistema produttivo primario senese riesce parzialmente ad internalizzare tali esternalità nel reddito d’impresa attraverso le due principali strategie di differenziazione produttiva: l’agriturismo e l’elevazione della qualità dei prodotti agricoli attraverso tutte le strategie di competitività legate alle logiche di esaltazione del legame prodotto-territorio. La provincia di Siena è la dimostrazione di come queste due strategie in determinati contesti, se inserite in un’appropriata strategia di sviluppo locale endogeno di tipo integrato, possono risultare vincenti e concorrere a mantenere la vitalità del settore primario e quindi delle aree rurali in una logica di

152 ampia sostenibilità e diffusa condivisione tra i vari stakeholders locali. Seppur nei limiti di una stima che deriva da un’analisi puramente qualitativa del fenomeno turistico, si è calcolato che il settore primario riesce ad intercettare direttamente circa il 20% della spesa turistica totale ma si può certamente affermare che anche il resto della spesa è attribuibile a turisti che scelgono la provincia di Siena anche perché attratti da ciò che l’agricoltura offre al territorio.

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