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3. L’ESPERIENZA DEI PRESIDI OSPEDALIERI DELLA FONDAZIONE TOSCANA “GABRIELE

3.9. Conclusioni

L’esperienza della Fondazione Toscana “G.Monasterio” dimostra come nonostante le ridotte risorse umane, le criticità nei contatti telefonici per il follow up, la difficoltà nella divulgazione e applicazione dei nuovi protocolli, verifica dell’apprendimento e applicabilità per relativa tempistica, sia possibile migliorare il livello di prevenzione delle infezioni e di conseguenza migliorare la qualità dell’assistenza agendo sia sulla gestione che sul sistema organizzativo.

Inoltre l’approccio epidemiologico tramite le carte di controllo ha permesso di evidenziare se vi era la presenza di periodi “fuori controllo” e quindi una sorta di allarme che ci ha permesso anche di poter valutare se in quel periodo vi erano state

delle segnalazioni, se vi era un cluster dovuto ad un microrganismo patogeno non presente come residente nella nostra realtà.

Un percorso strutturato è un punto di forza per far si che un programma di controllo possa dare risultati. Inoltre un altro fattore importante è l’ottima integrazione tra i coordinatori del progetto e la rete aziendale: infatti la creazione di un team multidisciplinare ha permesso di avere una visione multivariata del problema ed individuare errori che possono derivare da una scarsa conoscenza del singolo.

Inoltre si è rivelato molto efficace, per l’attività prevista dal CIO, procedere per piccoli gruppi operativi formati da professionisti coinvolti nel progetto aziendale. Le attività messe in atto dal CIO nel 2013 hanno permesso di soddisfare in parte le raccomandazioni europee e statunitensi; in particolare sarà necessario implementare il bundle (tra quelli promossi dalla Regione Toscana) per la prevenzione della polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP), creando una scheda di monitoraggio. Dal momento che esistono autorevoli evidenze scientifiche in tema di prevenzione del rischio infettivo è fondamentale offrire un’adeguata qualità assistenziale al paziente; la qualità deve essere un cardine della mission di un’azienda che deve assistere e produrre un percorso di cure che sia corretto dal punto di vista gestionale, organizzativo ed operativo.

In futuro sarà interessante e importante poter confrontare e correlare i dati che abbiamo a disposizione quali le variazioni della prevalenza di infezioni correlate all’assistenza, la reportistica sulla spesa farmaceutica, sul numero di pazienti ai quali

è stata posizionata la VAC (vacuum assisted therapy) per la chiusura per seconda intenzione della ferita chirurgica e le giornate di degenza; sempre per apportare migliorie alla qualità assistenziale.

grafico 3 Infezioni anno 2012 ad un mese dall’intervento (dati individuali) Procedura Bernoulli CUSUM standard (ANOS0 = 7640, k = 0.0824, h = 5.2319,

tasso di riferimento = 5%, OR = 2.71, RR = 2.5, tasso fuori-controllo = 12.5%)

grafico 4 Infezioni anno 2012 ad un anno dall’intervento

Procedura Bernoulli CUSUM Standard (ANOS0 = 7640, k = 0.0257, h = 2.8217, tasso di riferimento = 1%, OR = 5.47, RR = 5.24, tasso fuori-controllo = 5.24%)

Tipi di infezione Totale Tasso di infezione

Anno Superf. Prof. Organi/spazi Inf. Pz. Tot. Sup. Prof Org/spa

Numero % Numero % Numero % N N % % % %

2012 42 5,18 35 4,33 4 4,9 83 709 11,6 5,9 4,9 0,8

2013 38 5,75 28 4,25 0 0,0 66 1200 5,5 3,2 2,3 0,0

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Legge n° 502 del 30/12/1992 Legge n° 517 del 07/12/1993 Legge n° 419 del 30/11/1998

Decreto Ministeriale n° 263 del 24/07/1995 Decreto Ministeriale n° 358 del 13/09/1998

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Legge Regionale n° 40/2005

Decreto Giunta Regionale n° 302 del 21/02/2005

Deliberazione Consiglio Regionale n° 22 del 16/02/2005 Deliberazione Consiglio Regionale n° 109 del 04/10/2006 Decreto Giunta Regionale n° 225 del 03/04/2006

Decreto Giunta Regionale n° 341 del 05/05/2008 Decreto Giunta Regionale n° 5737 del 01/12/2008 Legge Regionale n° 51 del 05/08/2009

Decreto Presidente Giunta Regionale n° 61 del 24/12/2010 Piano Sanitario Regionale 2002-2004

Piano Sanitario Regionale 2005-2007 Piano Sanitario Regionale 2008-2010

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