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A conforto di questa nostra interpretazione, ricordiam o che nel testam en to di Sim ona D oria, del 26 gennaio 1212 (v app nn 106, 145), com paiono in siem e un lascito

Nel documento Ospedali genovesi nel Medioevo (pagine 67-71)

GLI OSPEDALI DI GENOVA MEDIEVALE

nova 20 genn 1928; cfr su questi due ospedali i capitoli relativi a q u elli di S Francesco e di suor Verdina.

11 A conforto di questa nostra interpretazione, ricordiam o che nel testam en to di Sim ona D oria, del 26 gennaio 1212 (v app nn 106, 145), com paiono in siem e un lascito

di 4 0 soldi destinato agli « infermi del Faro » e un altro di 5 so ld i per « l ’osp ed ale di Capo di Faro ».

12 Sa l v i cit., p. 2 2 6 e sgg.

13 I b id ., p. 340.

tio n e m et satisfationem seu omnimodam remissionem de omni eo et toto q u o d dicte partes inter sese facere habuissent occasione cuiusdam locationis e t conductionis facte per dictum abbatem et monacos nunc in dicto mona­ sterio residentes de quadam domo misericordiae dicti monasterii et conven­ t u s posita in capite faris eidem Brande stipulanti et recipienti nomine suo et no m ine et vice predictarwn Salvagine et Ellene ut de ipsa locatione et con­ ductione constat publico instrumento scripto manu mei Ansaldi de Campis notarii M C C C V IIII die V i l i aprilis14. I monaci tennero dunque l’ospedale

fino al 1309, dopodiché fatte le consegne, si sentirono finalmente sollevati d a l gravoso compito.

Con la nuova amministrazione la casa della misercordia tornò a rifiorire com e nei tem pi passati. I ricoverati ricevevano ora cure e vitto adeguati e fruivano persino della assistenza spirituale di un prete secolare che veniva a officiare nella cappellata presente all’interno dell’ospedale 15. A questo p u n to le sorti del convento sembrano disgiungersi da quelle della pia isti­ tuzione, ma in effetti, per varie ragioni, rimasero sempre tra loro alcuni le­ gam i. Elena Spinola, nello stesso anno in cui entrò a far parte della direzione d e ll’ospedale (1309), stipulò con i monaci un contratto a lunga scadenza, prendendo da essi in locazione una casa con terreno in Cornigliano, per 1 annuo canone di 13 l i r e 16. Salvagina scelse la sua tomba nell’interno della chiesa d i S. Benigno e del suo sarcofago, andato disperso con la soppressione del convento nel 1798, rimane lo schizzo eseguito dal Piaggio I7, con l ’iscrizione IO H A N N E S E T SALVAGINA / D E MARI IUGALES E T HEREDUM S U O R U M Q U E / SALVAGIA O B IIT MCCCXXI D IE XIV MARTII.

In seguito alla morte delle de Mari e della Spinola 1 ospedale passò so tto il giuspatronato della famiglia Gentile, che ne affidò 1 amministra­ zione a un rettore ecclesiastico il quale era tenuto a celebrarvi quotidiana­ m en te una messa, ad assistere i ricoverati e a provvedere alla raccolta delle elemosine, le quali fruttavano all’ospedale un reddito annuo di 12 fiorini . I l giuspatronato dei Gentile sull’ospedale del Faro si protrasse per oltre u n secolo, ma le notizie riguardanti questo periodo non sono numerose in

» Ibid., p. 344.

I b i d , p. 345.

is Ibid.

17 D . P ia g g io , Epitapbia, sepulcra et inscriptiones cum stemm atibus marmorea et lapidea . . . ms. sec. XIX, in BiB, VI, p. 252.

18 Sc h ia f f in o cit., II, p. 144; Poch, III, p. 65.

q u a n to le fo n ti d ’archivio sono co stitu ite pressoché e sc lu siv am e n te d ai c a r­ to la ri delle C om pere, ove figura p e r un certo p eriod o il d e p o sito d i 2 0 0 lire, che tro v ia m o po i au m en tato alla ragguardevole cifra di 1 .0 8 7 lire n el 1428 l9. I p ro v e n ti d i questi « luoghi » v enivano riscossi a lte rn a tiv a m e n te dag li o s p i­ talari e d ag li stessi patro n i.

S ulla base dei cartolari delle C om pere e di alcuni a tti n o ta rili, ci è p o s ­ sibile tracciare la successione cronologica, p u rtro p p o in c o m p le ta , d ei r e tto ri che si av vicendarono n e ll’am m inistrazione d e ll’ospedale d i S. M a ria d i C ap o di F aro .

1302 - Frate G uglielm o. E ’ l ’u ltim o re tto re che diresse l ’o sp ed ale di C ap o d i F a ro sotto il p a tro n a to del m o nastero d i S. B en ig n o (v . ap p . n. 109).

134 6 - G uglielm o. E ’ qualificato o sp italario nel C a rt. B d e lle C o m p ere, in d a ta 2 settem bre 1346 20. E ’ p ro b ab ile, d a to il lu n g o lasso di te m p o che non si tra tti del fra te G u glielm o in carica n el 1 3 0 2 , m a p iu tto s to di u n suo om onim o.

135 4 - G iacom ina. E ’ qualificata hospitareria, nel C a rt. B d e lle C o m p e re , in d a ta 26 febbraio 1 3 5 4 21.

1355 - F rate Iacopo. Si trova ind icato com e o sp italario d e ll’o sp ed a le di C ap o di F aro nel testam en to di A n to n io da C re m o n a d e ll’11 fe b ­ b ra io 1355 (v. app. n. 113 a) e risu lta ancora in carica il 5 ap rile 1359 22. F in dal 1353 egli aveva svolto p er l ’is titu to fu n z io n i d i p r o ­ c u ra to re 23, funzioni che successivam ente p assaro n o a G io v a n n i Q u a r ­ te rio , citato in carte del 1358 e de 1361 24.

1361 - Franceschina. Essa è qualificata o sp italaria in alcu ne c a rte d el C a r­ to la re B delle C om pere, n el p erio d o co m p reso tr a il 2 d icem b re 1361 e il 27 febbraio 1371 25. E ssa è anche in d ic a ta , in q u e s ti d o ­ cu m en ti, com e moglie di u n ta l F ranceschino , o sp ita la rio , il q u ale

19 A .S .G ., Com p. e M u tu i, ng. 520, c. 281 v. 20 I b id ., ng. 7, cart. B, c. 231 r. 21 I b id ., ng. 10, c. 247 r. 22 I b id ., ng. 11, c. 176 v.; ng. 372, c. 180 .v. 23 I b id ., ng. 10, c. 247 r. 24 I b i d ., ng. 11, c. 176 v.\ ng. 372, c. 180 v . 25 Ib id ., ng. 372, c. 180 f.; ng. 38 2 , c. 159 v.\ ng. 384, c. 8 0 r.

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fo rse p o tre b b e essere stato an ch’egli alla guida dell’ospedale del F a ro .

1381 - L a risco ssio n e dei p ro venti viene effettuata da m em bri della famiglia G e n tile : in d a ta 29 maggio 1381 da Carolina, e il 3 aprile d ell’anno su ccessivo d a V iolante 26, il che fa sorgere il sospetto che in tale p e rio d o la carica di re tto re fosse vacante e che l ’amministrazione v en isse, tem poran eam en te, ten u ta dagli stessi patroni.

1 3 8 2 - A n to n ia . N e l m edesim o cartolare, in cui abbiamo visto figurare i n o m i dei p a tro n i d ell’ospedale, alla data del 27 novem bre 1382 e a q u e lla del 2 7 febbraio d ell’anno successivo, si trova indicato il nome di A n to n ia h osp itareria27.

1391 - N ico la d e P redono. Figura con la qualifica di ospitalario, alla data d e l 31 m aggio 1391, e risulta ancora in carica il 10 maggio del­ l ’a n n o s e g u e n te 28.

13 9 7 - P ietro L o m b a rd o da Bobbio. E ’ ricordato quale rettore dell’ospedale d a im a c a rta del 25 agosto 1397 (v. app. n. 114) e lo si trova an­ co ra in d ic a to in tale veste in docum enti del 1400 29, del 1406, del

14 0 8 e d el 1 4 1 1 * .

1 4 2 2 - N e l C a rt. B delle C om pere figura il nome di G erardo G entile, pa­ tro n o d e ll’ospedale, a p ropo sito della riscossione dei proventi rela­ tiv i agli an n i 1422, 1426 (anno nel quale era procuratore Bertone d a L av a g n a) e 1428 31.

1 4 3 5 - A n to n io da R uta. Figura in carica nell’anno 1435 32 e risulta ancora alla d ire z io n e d ell’istitu to negli anni 1444, 1446, 1447, 1454 e

1 4 5 6 33.

1 4 7 0 - L a n franco da Savignone. Q u esto rettore si trova indicato nell’atto

26 I b id ., ng. 3 0 , c. 188 r. 27 Ib id . 28 I b id ., ng. 4 0 , c. 189 r.; ng. 417, c. 161 r.\ ng. 472 r., c. 180 r. 29 I b id ., ng. 4 4 6 , c. 165 r.-, ng. 477, c. 167 r. (v. app. n. 115). 30 I b id ., ng. 5 0 8 , c. 252v.\ (v. app. n. 116). 31 I b id ., ng. 5 1 6 , c. 276 v.- ng. 520, c. 281 y. 32 I b id ., ng. 54 3 , c. 224 r.

j3 I b id ., ng. 5 4 1 , c. 136 r. (vi si trova citato anche Cristoforo da Passano, come procuratore d e ll’istitu to ); ng. 531, c. 309 v.; ng. 544, cart. PS, c. 176 r.; ng. 120, c. 4 1 0 r. In questa carta A n ton io è qualificate oltre che come ospitalario anche come calzo­

la io ; S. G iorgio, D escrip . Locorum , ng. 7786, inserto.

di cessione d ell’ospedale al m onastero di S. B enigno, d a p a rte della fam iglia G e n tile 34.

I m onaci di S. Benigno, che nel 1460 erano e n tra ti a fa r p a rte d ella congregazione benedettina di S. G iustina di Padova, u n ita m e n te a quelli di S. G iu lia n o di A lbaro e di S. G erolam o della C e rv a ra 33, nel 1470 to rn a ro n o in p ien o possesso dell’ospedale, in occasione della m o rte d el suo u ltim o re tto re , L anfranco da Savignone36. A ntonio e B artolom eo G e n tile ce d e tte ro , in fa tti, l ’ospizio, stabilendo come condizione che esso sareb be to rn a to di lo ro p ro p rie tà qualora in S. Benigno non fosse stata m an ten u ta l ’o sse r­ vanza della regola benedettina. I luoghi delle C om pere di S. G io rg io 37, la casa, il b o sco e tu tte le altre proprietà, passavano al m o n astero in cam b io d e ll’o b b lig o di officiare giornalm ente nella cappella d e ll’ospedale e d i p ro v ­ v ed e re a ll’acquisto della cera, dell’olio p er le lam pade e d i q u a n t’a ltro sa­ re b b e occorso per l ’efficienza della cappella stessa. I m onaci erano te n u ti in o l­ tre a m a n te n e re due custodi onesti che ricevessero alla sera i p o v eri e li lic e n ­ ziassero al m attin o e che conservassero p uliti i letti e o rd in a ta la d o m u s. I B en ed e ttin i di S. Benigno dovevano poi assicurare ai ricoveraci u n a refezion e di p a n e e vino e dovevano m antenere accesa una lam p ada, p e r u so dei p e l­ leg rini, fino alle tre della n o t te 38.

L a p re sa di possesso dell’ospedale avvenne il 22 fe b b ra io 1 4 7 0 , e n e l­ l ’occasione si provvide a inventariarne i beni che erano, in v e rità , assai m i­ seri ( tre stra p o n te da letto, tre copertovi, tre paia di len zuo li, tre cavezali lon-

ghi, sei cosanelli, tre lettere seu so nd rii). Si pensò in seg u ito a lav o ri di

re sta u ro , apportan d o modifiche e m igliorie, come risu lta d a u n a n o ta di spese p re v e n tiv a te a tale p ro p o s ito 39.

L ’u ltim a donazione che i monaci ebbero da L orenzo G e n tile nel 1 4 9 3 , ossia la cessione com pleta dell’ospedale, approvata da p a p a A lessan d ro V I ,

34 Sa l v i c it., X, p. 221.

35 A .S .G ., ms. 846, c. 256 r. e sgg.

36 Sa l v i c it., X, p . 221.

37 N e l 1435 nel cart. PNB delle Compere era iscritto un d ep osito di lire 1.087, soldi

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