Agente etiologico Principalmente Adenovirus tipo 8, 5, 19, 37, sebbene siano state segnalate epidemie di congiuntiviti sostenute da altri tipi di Adenovirus. Diffusione Malattia virale acuta degli occhi. Spesso successiva a infezioni delle vie respiratorie superiori o a raffreddore. La malattia si verifica
maggiormente nella stagione invernale e interessa soggetti in giovane età oppure popolazioni anziane, in ospedali o comunità. I traumi, anche di modesta entità, e le manipolazioni oculari (ambulatori oculistici, Pronto soccorso oftalmico) aumentano il rischio di infezione. Sono stati pubblicati molti report di epidemie nosocomiali di cherato-congiuntivite. Goodman e Solomon hanno preso in considerazione 11
report: 10 erano cheratocongiuntiviti causate da Adenovirus trasmessi da attrezzature disinfettate inadeguatamente (frequentemente il tonometro) e/o da scarso lavaggio delle mani del personale sanitario in corso di esami clinici e nella pratica assistenziale. Le infezioni nei neonati possono avere presentarsi con sintomi sistemici ed essere confuse con sepsi batteriche.
Serbatoio/fonte Umano.
Modalità di trasmissione Contatto diretto con secrezioni oculari della persona infetta attraverso le mani degli operatori, e indirettamente attraverso le superfici contaminate, strumenti o soluzioni, principalmente negli ambulatori e nelle cliniche oculistiche. È possibile anche la trasmissione attraverso le goccioline respiratorie.
Periodo di incubazione Il periodo di incubazione varia tra 5 e 12 giorni, ma a volte la durata può essere maggiore.
Il periodo di contagiosità va dall’ultima fase del periodo di incubazione fino a due settimane dopo l’esordio. È stata segnalata la possibilità di escrezione prolungata del virus.
Accertamenti diagnostici e definizioni
epidemiologiche
La diagnosi di solito viene posta sulla base dei sintomi riportati dal paziente e dei segni riscontrati dall’oculista durante un comune esame dell’occhio alla lampada a fessura; la conferma è data dall’isolamento del virus da appropriate colture cellulari ottenute da tamponi congiuntivali; l’antigene virale può essere diagnosticato attraverso il test ELISA.
Notifica Segnalazione al Dipartimento di sanità pubblica dei casi di malattia singoli anche solo sospetti, utilizzando la scheda SSCMI/2006 del Regolamento “Sistema di segnalazione rapida degli eventi epidemici ed eventi sentinella nelle strutture sanitarie e nella popolazione generale”. Segnalazione rapida dei focolai epidemici, anche sospetti, contestualmente alla Direzione sanitaria, Dipartimento di sanità pubblica e Regione, utilizzando la scheda SSR2/2001. La segnalazione deve essere effettuata entro 48 ore dal sospetto diagnostico.
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Isolamento/misure di barriera
Precauzioni per contatto con secrezioni e per droplet.
Igiene ambientale Sanificazione e disinfezione concorrente delle secrezioni congiuntivali e nasali.
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Misure per la valutazione e il controllo di un’epidemia di cheratocongiuntivite
Prima dell’epidemia
Le raccomandazioni pubblicate dall’Accademia americana di oculistica, dai CDC, da Buehler et al. e da Montessori et al. includono:
• educare il paziente sulle pratiche di igiene personale e sul rischio associato alla condivisione di asciugamani, fazzoletti, articoli da toilette e da trucco; • educare il paziente a minimizzare il contatto mani-occhio evitando l’uso comune di colliri, farmaci, strumenti.
Al momento dell’epidemia
• Segnalazione dell’evento epidemico alla Direzione sanitaria, al Dipartimento di sanità pubblica e alla Regione.
• Designare un gruppo operativo allo scopo di predisporre un piano per il controllo dell’evento; il gruppo deve essere multidisciplinare e dovrebbe coinvolgere i responsabili del controllo infezioni, le Direzioni mediche e infermieristiche della struttura, i clinici, l’UO Manutenzione impianti, l’Ufficio relazioni con il pubblico.
Indagine epidemiologica
• Condurre l’indagine epidemiologica, per identificare la sorgente di infezione e i contatti.
Controllo della trasmissione
• Triage dei pazienti con segni e sintomi di congiuntivite (secrezioni oculari, o arrossamento).
• Restrizione del personale con congiuntivite dal contato diretto con i pazienti (per circa 14 giorni per le persone con congiuntivite virale). • Se l’epidemia persiste, i pazienti con cheratocongiuntivite dovrebbero essere visitati in strutture fisicamente separate.
• Organizzare convenientemente la struttura per eliminare o minimizzare il contatto tra pazienti infetti e quelli non infetti.
Precauzioni di isolamento
In aggiunta alle precauzioni standard, usare le precauzioni per contatto per tutta la durata della malattia: • pratiche appropriate per il lavaggio delle mani, sia prima che dopo gli accertamenti e le cure sul paziente;
• appropriati protocolli per il lavaggio, disinfezione o sterilizzazione delle varie attrezzature usate su ogni paziente. I tonometri variano nel design ed è importante che vengano seguiti metodi appropriati per il lavaggio e la disinfezione o la sterilizzazione delle parti finali degli strumenti e le parti adiacenti dopo ciascun uso sui pazienti;
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• meticolosa cura nella somministrazione di gocce oculari al fine di non contaminare il flacone e il medicamento; in caso di contatto con gli occhi eliminare il flacone;
• attento lavaggio e disinfezione delle superfici ambientali in particolare quelle che vengono a contatto con le mani del paziente (es. maniglie delle porte, braccioli delle sedie in sala d’attesa, ecc.).
Per i metodi di decontaminazione, lavaggio, disinfezione, sterilizzazione (tempo, temperatura, concentrazione della soluzione) compatibili con gli strumenti, fare riferimento alle indicazioni del produttore. I CDC raccomandano ad esempio che le punte dei tonometri siano lavate con sapone e acqua o con un altro detergente indicato dal produttore e disinfettati attraverso l’immersione per almeno 10 minuti in una soluzione contenente 500-5.000 ppm di cloro o un germicida commerciale registrato da EPA.
Dispositivi di protezione individuale
Oltre a quelli previsti dalle precauzioni standard e da contatto, si sottolinea l’uso di guanti per il contatto con le secrezioni oculari (es. quando un paziente ha segni e sintomi clinici di congiuntivite e durante un’epidemia di cheratocongiuntivite), le protezioni oculari (occhiali, visiere), le protezioni delle vie respiratorie (mascherina chirurgica) nel corso di epidemie di infezioni respiratorie da Adenovirus.
Documenti di riferimento
• American Academy of Ophthalmology. Update Recommendation for Ophthalmic Practice in Relation to Human Immunodeficiency Virus and Other Infectious Agents. 1992.
• Buehler J.W., Finton R.J., Goodman R.A., Choi K., Hierholzer J.C., Sikes R.K., Elsea W.R. Epidemic keratoconjunctivitis: report of an outbreak in an ophthalmology practice and recommendations for prevention. Infect Control, 5 (8): 390-394, 1984.
• Committee on Infectious Diseases, American Academy of Pediatrics. Red Book 2003. 5a edizione italiana - CIS Ed., 2003.
• Control of Communicable Disease. Manual. 18a edizione, Official report of the American Public Health Association, 2004.
• CDC. Epidemiologic Notes and Reports Epidemic Keratoconjunctivitis in an Ophthalmology Clinic, California. MMWR Weekly, 39 (35): 598-601, September 7, 1990. Draft Guideline for Isolation Precaution: Preventing Transmission of Infectious Agents in Health care Setting. HICPAC. May 2004.
• http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/00001741.htm
• Montessori V., Scharf S., Holland S., Werker D.H., Roberts F.J., Bryce E. Epidemic keratoconjunctivitis outbreak at a tertiary referral eye care clinic. Am J Infect Control, 26 (4): 399-405, 1998.
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