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3. Aspetti relazionali del percorso formativo

3.2. Conoscenza della realtà familiare da parte dei formatori

l’efficacia formativa dell’impegno dei formatori e della qualità relazionale che essi realizzano con gli allievi sarebbe di grande rilevanza se riuscisse a coniugarsi con un’attenzione di conoscenza della qualità educativa e della condizione più com- plessiva delle famiglie degli allievi. Per gli obiettivi della ricerca la verifica delle va- lutazioni degli allievi dei CFP su questi aspetti è particolarmente importante perché consente di farsi un’idea più precisa su alcuni aspetti, la cui conoscenza diventa irri- nunciabile per una vera collaborazione educativa tra formatori e genitori.

nelle valutazioni espresse in questo ambito, si affaccia qualche carenza che dovrebbe essere recuperata, per riuscire a realizzare una migliore collaborazione e convergenza educativa.

Secondo gli allievi intervistati i formatori conoscono relativamente lo stile educativo presente nelle loro famiglie, anche se la somma di “molto” e “abba- stanza” raggiunge il 54.9%, ma ben il 36.9% di costoro sottolinea il livello di “ab- bastanza”; uno su quattro, inoltre, ritiene che questa conoscenza sia “poca”.

Insieme allo stile educativo più generale, l’azione educativa dei genitori si esprime nelle regole di vita che si cerca di far seguire, i valori che si trasmettono e l’insieme dei rapporti che i figli riescono a mettere in atto con i loro genitori.

Su tutti questi aspetti, secondo gli allievi, le conoscenze che hanno i loro for- matori sono piuttosto relative e sono molto più consistenti le percentuali che met- tono in evidenza la poca o la totale non conoscenza da parte dei formatori. Sull’a- spetto specifico delle regole imposte dai genitori, il 71% degli allievi ritiene che i formatori le conoscano poco o per nulla; questa percentuale scende al 61% in rife- rimento alla trasmissione dei valori morali e religiosi e al 56.4% circa l’insieme dei rapporti degli allievi con i genitori.

Prima di offrire il quadro dettagliato di queste valutazioni, richiamiamo quanto è emerso anche per altri aspetti della realtà familiare e genitoriale che erano stati offerti alla valutazione degli allievi.

nelle risposte troviamo anche che, secondo gli allievi, i formatori conoscono poco o per nulla eventuali problemi presenti in famiglia (70.6%); la stessa cosa af- fermano circa la conoscenza della condizione economica (67.2%) e della qualità dei rapporti tra i genitori (57.4%).

riportiamo in dettaglio le valutazioni esaminate nella tabella seguente.

Come si può meglio osservare nella Tabella riportata, la prevalenza delle opi- nioni sottolinea la poca o totale non conoscenza della realtà familiare, sia a livello educativo che per altri aspetti che possono attraversare il vissuto familiare.

Tabella n. 12 - Conoscenza da parte dei formatori di aspetti della vita familiare

Sapendo quanto può pesare nell’esperienza quotidiana e nel percorso forma- tivo degli adolescenti il vissuto familiare, dai dati della Tabella si può facilmente arguire la difficoltà che può sorgere per l’efficacia dell’azione educativa e forma- tiva dei formatori. Ovviamente, il problema non tocca solo i formatori ma tutti gli operatori dei CFP e, tra questi, gli stessi salesiani.

Il riferimento al territorio in cui si trovano i CFP frequentati da coloro che hanno risposto al questionario consente di precisare alcune situazioni riferite alla conoscenza o meno delle situazioni familiari da parte dei formatori. Gli allievi dei CFP del Centro Italia, soprattutto per quanto riguarda le regole imposte dai geni- tori, il rapporto tra i genitori e lo stile educativo presente in famiglia, ritengono che i formatori conoscano poco o nulla. Un po’ diversa è la situazione in riferi- mento alle valutazioni degli allievi residenti al Sud. Secondo costoro, i formatori conoscono molto ciò che si riferisce ai loro rapporti con i genitori, i valori morali e religiosi trasmessi dai genitori, lo stile educativo presente in famiglia e anche il rapporto tra gli stessi genitori. Conoscono invece quasi per nulla la condizione economica della famiglia e gli eventuali problemi che la famiglia sta attraver- sando. È come se si cercasse, nelle realtà meridionali, di recuperare il senso della propria presenza educativa puntando sul rapporto con le famiglie, piuttosto che su quello accidentato e poco efficace con il mondo del lavoro, privilegiando però l’intesa culturale ed etica su quella sociale, dove le situazioni problematiche po- trebbero risultare più vischiose e comunque non gestibili dall’interno di una strut- tura formativa.

le opinioni espresse dalle ragazze intervistate circa la conoscenza di aspetti particolari della propria famiglia da parte dei formatori sono le più singolari: solo in riferimento allo stile educativo familiare esse ritengono che i formatori siano ab- bastanza informati, per tutto il resto la loro valutazione evidenzia più dei loro col- leghi, la non conoscenza della situazione familiare.

Un altro elemento a cui fare attenzione nella valutazione della conoscenza del- la condizione familiare da parte dei formatori è il seguente: coloro che ritengono che i formatori conoscano molto e/o abbastanza lo stile educativo presente in fami- glia non esprimono coerenza di valutazione circa la conoscenza degli altri aspetti della situazione familiare. Bisogna anzi dire che vi è più coerenza nelle diverse va- lutazioni tra coloro che hanno detto che i formatori conoscono poco o per nulla lo stile educativo della famiglia. Si può tuttavia sottolineare che la distanza di coeren- za tra le valutazioni si attenua in riferimento a ciò che è più direttamente collegato con aspetti riferiti all’educazione, quali, per esempio, i rapporti allievi-genitori, gli stessi rapporti tra i genitori e le regole imposte dai genitori, anche se la coerenza di questo aspetto raggiunge soltanto il 54.1%.

Trattandosi di aspetti che toccano la privacy familiare è molto importante agire d’intesa e con molta discrezione. Si può certamente immaginare che una maggiore intesa circa il Progetto Educativo che il CFP propone agli allievi potrebbe sostenere un processo di crescita oggi non semplice da realizzare.