• Non ci sono risultati.

Il tipo e la funzione delle regole nel vissuto familiare degli allievi dei CFP

3. Attese e ruoli educativi della famiglia

3.3. Il tipo e la funzione delle regole nel vissuto familiare degli allievi dei CFP

le attese e i valori aiutano a ricostruire e a rappresentarci i vissuti personali e i riferimenti valoriali utili per la costruzione della realtà personale. Ma si tratta di de- sideri e di riferimenti ideali che non è detto che siano attivi nel vissuto e che ven- gano concretamente trasformati in cammino di vita e mete da raggiungere. Per la realizzazione dei desideri e l’attuazione dei riferimenti valoriali sono necessarie delle regole che consentano un percorso operativo e costruttivo della propria per- sona che sia efficace.

Come vengono pensate, attuate e controllate le regole di vita nelle famiglie degli allievi dei CFP dei Salesiani d’Italia?

Per la stragrande maggioranza degli allievi è vero (52%), o lo è almeno in parte (36.2%), che le regole nella propria famiglia sono chiare e precise ed è anche vero (49.7%), o lo è almeno in parte (37.5%), che esse sono stabili. Si è tuttavia anche sottolineato che le regole tengono conto dei bisogni dei giovani (vero 44.9% e vero in parte 42.4%) e che cambiano quando vi sono esigenze particolari (41.1% vero e 38.8% vero in parte).

Un altro aspetto molto significativo in questa situazione normativa dei com- portamenti familiari è il fatto che le regole non sono soltanto per i figli, ma ven- gono rispettate anche dai genitori. questo è indicato come vero dal 58.1% e per il 31% è vero almeno in parte.

Precisione, condivisione, stabilità e anche flessibilità: queste sembrano essere le caratteristiche delle regole nella stragrande maggioranza delle famiglie degli al- lievi dei CFP salesiani d’Italia. Alla luce di queste connotazioni della regolamenta- zione della vita familiare e dei suoi singoli componenti, possiamo anche parlare di modelli familiari che sostengono e orientano la vita di tutti.

la chiarezza, la stabilità e la condivisione delle regole familiari sono eviden- ziate soprattutto dagli allievi del Sud, ma le ragazze non condividono sempre la stessa valutazione e non vedono neanche possibilità di flessibilità, che è invece ri- conosciuta dagli allievi del Centro Italia e dai più grandi.

A questa valutazione positiva ed anche efficace delle regole vigenti in famiglia si contrappongono altre valutazioni che evidenziano notevole problematicità.

Può essere vero (21.5%) o almeno in parte (35.2%) che in famiglia ognuno si organizza come meglio crede; vi possono essere anche situazioni familiari nelle

quali le regole cambiano continuamente (vero 10% e vero in parte 21.8%) e anche questa situazione viene evidenziata di più dalle ragazze.

Poco più della metà degli allievi deve cercare di arrangiarsi per dare alla pro- pria vita una certa regolarità e poco meno di un terzo deve fare i conti con incer- tezze e cambiamenti continui. Sono due elementi di incertezza che, soprattutto in età adolescenziale, possono avere conseguenze problematiche nelle fasi della cre- scita e dell’orientamento della vita.

Oltre alle situazioni abbastanza contraddittorie già analizzate, vi è anche un’altra situazione che presenta modi di fare veramente opposti: una stragrande maggioranza di allievi riconosce che le regole in famiglia vengono concordate e questo può essere sempre vero (33.3%) o vero almeno in parte (49.9%); non sono pochi, tuttavia, coloro che dicono chiaramente che è vero del tutto (12.1%) o in parte (29.8%) che le regole vengono imposte, senza preoccuparsi di ascoltare i figli. non sempre, inoltre, le regole imposte ai figli vengono rispettate dai genitori: questo è indicato come vero dal 19% e per il 27.2% degli intervistati è vero almeno in parte.

In riferimento alle regole della vita nell’ambito familiare, pertanto, ci si può trovare in situazioni nelle quali vi è un’intesa e un confronto tra genitori e figli per individuare le migliori possibili. questo viene evidenziato al Sud e, nella parzialità del suo verificarsi, dalle ragazze e anche da coloro che stanno vivendo qualche dif- ficoltà nell’attuale percorso formativo. Ma sono queste stesse ultime categorie di

soggetti che mettono in evidenza la non conformità da parte dei genitori alle leggi imposte ai figli.

non manca una visione puramente funzionale delle regole famigliari. Molti in- fatti sono dell’opinione che le regole in famiglia servono solo a tranquillizzare i ge- nitori: questo è vero per il 30.1% e lo è almeno in parte per il 37.1%. Più di due al- lievi su tre, quindi, al di là delle altre opinioni espresse, anche quelle più di valuta- zione veramente positiva delle regole in famiglia, alla fin fine le ritengono uno strumento utile per dare maggiore tranquillità dai genitori nel loro compito genito- riale. non sorprende che coloro che condividono maggiormente questa valutazione siano le ragazze che abbiamo visto sempre un po’ recalcitranti a una valutazione positiva delle regole che vigono in famiglia, forse anche perché sono più control- late e richiamate alla loro osservanza.

nella valutazione dell’importanza e della funzione delle regole di vita fami- liare, si è anche cercato di verificarne le conseguenze in caso di violazione. Anche su questo aspetto la realtà si presenta con non poche variazioni.

Vi sono alcuni (8.1%) che hanno detto che la violazione delle regole comporta punizioni durissime; un numero più consistente ha anche detto che questo è in parte vero (27.2%).

Sono tuttavia molto più numerose le situazioni in cui la trasgressione delle re- gole familiari non comporta punizioni di nessun genere: il 22.9% dice che questo è vero e il 31.8% che lo è almeno in parte. Più della metà, quindi, non ha come mo- tivo obbligante della sua osservanza il rischio della punizione. È chiaro tuttavia che non è solo questa l’interpretazione delle conseguenze di comportamenti non osser- vanti. Il rischio è che la mancanza di rispetto delle regole sia riconosciuta come un fatto normale e questo, ovviamente, fa perdere qualunque valore alla regolamenta- zione della vita familiare.

A evidenziare questa situazione contraddittoria delle conseguenze delle regole in famiglia sono maggiormente le ragazze e gli allievi che provengono da famiglie nelle quali i genitori hanno un titolo scolastico piuttosto basso.

In riferimento alla non osservanza delle regole, vi sono ancora altri due possi- bili comportamenti da parte dei genitori: un numero rilevante di allievi afferma che a volte i genitori puniscono la trasgressione e altre volte non lo fanno. questo è vero per il 27.2% e lo è almeno in parte per il 43.8%. non si scostano molto da quelle indicate le percentuali di coloro che invece affermano che i genitori, in caso di trasgressione della regola familiare, si impietosiscono e perdonano.

Anche questi due ultimi atteggiamenti genitoriali sono sottolineati dalle ra- gazze e dagli allievi più giovani.

Il quadro complessivo non è privo di aspetti un po’ equivoci o problematici, se non proprio contraddittori. Stabilità e uniformità da parte di tutti sono scelte impor- tanti. Flessibilità e attenzione a momenti e bisogni specifici sono scelte che aiutano a superare il formalismo assoluto. resta il fatto del fissare le regole di comune intesa e di motivarle per dare anche senso alle conseguenze in caso di non osservanza.

3.4. Modalità di soluzione dei bisticci familiari

nell’analisi che stiamo facendo circa la realtà familiare degli allievi dei CFP salesiani rientrano necessariamente anche le reazioni e soluzione degli inevitabili bisticci che possono avvenire con mamma e papà.

la domanda non comprendeva la frequenza dei bisticci, ma la modalità delle loro soluzione. le indicazioni che gli intervistati hanno offerto sono senza dubbio interessanti, anche se non hanno nulla di particolare, rispetto a ciò che avviene nor- malmente in queste situazioni.

la tabella seguente offre una visione d’insieme delle risposte degli allievi dei CFP.

Bisogna subito precisare che la reazione più condivisa è orientata a uno sforzo di comprensione e di chiarimento: il 29.3% afferma che il genitore cerca di capire quel che è accaduto e ne parla apertamente. È chiaro che il riferimento è a qualche comportamento o reazione dei genitori a qualcosa che ha fatto il figlio. questa dis- ponibilità comunicativa e di pacificazione è meno presente tra le ragazze e cresce gradualmente con riferimento alle zone geografiche dal nord verso il Sud, riscon- trandosi questa disponibilità soprattutto tra gli allievi dei Centri del Sud: 27.3% al nord, 32.3% al Centro, 34.2% al Sud.

Sono i più grandi e coloro che non stanno incontrando particolari difficoltà nel seguire i corsi quelli che sono più disponibili al chiarimento e comprensione.

Più di uno su quattro (26%), in situazioni in cui non riesce a capire alcune po- sizioni familiari, reagisce male immediatamente, ma poi cerca di realizzare quanto gli è stato indicato dai genitori: questa forma di reazione è leggermente più comune tra gli allievi dei CFP del Centro e tra coloro che hanno meno di 17 anni.

le altre reazioni, in caso di bisticci, sono piuttosto problematiche e non preve- dono soluzioni positive nell’immediato. Un buon numero (16.7%) non reagisce e si

Tabella n. 23 - Reazioni ai bisticci con i genitori secondo la zona geografica,

il sesso e l’età

(*) le percentuali della riga finale corrispondono alla consistenza delle singole variabili. (**) Il totale della prima colonna corrisponde alla totalità del campione.

ritira in camera; una percentuale leggermente inferiore (15.2%) fa finta di niente e fa le cose come gli pare. Vi è anche un piccolo gruppo che si ribella e reagisce con capricci al bisticcio avvenuto (4.9%).

nella individuazione dei soggetti che si ribellano non emergono specificità particolarmente evidenti, anche se, tendenzialmente, reazioni del genere potrebbero vedere maggiormente protagonisti gli allievi delle regioni del nord, le ragazze, i più giovani e alcuni tra coloro che vivono in famiglie nelle quali i genitori hanno un titolo di studio medio alto.

non danno rilevanza al bisticcio e continuano a fare come meglio credono co- loro che sanno che alle infrazioni non seguono castighi, quelli che nel loro percorso di vita hanno sperimentato delle bocciature e che adesso incontrano anche qualche difficoltà a seguire i corsi di qualifica professionale.

reagiscono al bisticcio con il silenzio e con il ritirarsi in camera soprattutto le ragazze e la loro percentuale è piuttosto rilevante: 30.9%, rispetto alla media gene- rale che è 16.7%.