CLASSIFICAZIONE E PETROGRAFIA
7.3 Considerazioni conclusive
Considerando le osservazioni fatte in base all’analisi petrografica, possiamo trarre alcune deduzioni e conclusioni:
1 – Le caratteristiche petrografiche delle porzioni juvenili che costituiscono il sistema dell’Upper Pumice, indicano la presenza di differenti magmi (rappresentati dai litici juvenili e dalle pomici) che interagiscono all’interno della camera magmatica. In particolare, la porzione rappresentata dai litici juvenili con grado evolutivo intermedio, mette in evidenza una ampia variabilità di caratteristiche tessiturali, che lascia intuire una estrema complessità di questo sistema. Apparentemente, tuttavia, sembra che l’interazione tra i due (?) magmi, sia circoscritta ad un contatto pre-eruttivo, con
formazione di pomici striate e limitati interscambi di fasi e porzioni di magma tra i due sistemi a diverso grado evolutivo (pomici e litici juvenili).
2 - Il sistema post-caldera di Nisyros è altrettanto complesso e variegato, con fenomeni di mingling, che dalla macro-scala si estendono anche alla meso e micro-scala, coinvolgendo piccole porzioni di magma o singole fasi mineralogiche. Ciò, implica che l’evento di interazione tra il magma mafico degli inclusi e quello evoluto del duomo da luogo a condizioni fluido-dinamiche, in camera magmatica, che favoriscono la dispersione del magma basico all’interno della rio-dacite, con un tempo di interazione sufficiente a dare luogo a tutti questi fenomeni, in un ambiente relativamente superficiale, precedentemente alla messa in posto.
3 – I duomi in senso stretto, mantengono globalmente le stesse caratteristiche di base, con una omogeneità complessiva dei componenti che li costruiscono. Nel dettaglio però emergono delle differenze tra i diversi sistemi, soprattutto in merito alla presenza di micro-inclusi magmatici e alla densità dei micro-cristalli nella massa di fondo. Riassumendo quanto schematizzato in tabella 2 e successivamente ampiamente descritto, possiamo dire che, tra tutti i duomi analizzati, Boriatico, cioè il duomo ritenuto più giovane, è quello che presenta una maggiore quantità di micro-inclusi magmatici, soprattutto di quelli con dimensioni più piccole, insieme a una maggiore densità dei microliti nella massa di fondo e un indice di porfiricità leggermente minore tra tutti i duomi osservati; la massa di fondo di Boriatico si presenta, inoltre, più ricca in vetro. Caratteristiche simili, ma molto meno accentuate, sono osservabili anche per Karaviotis e, tra i duomi più vecchi, Profitis-Elias. Queste caratteristiche potrebbero far pensare ad un aumento dell’interazione tra i due diversi magmi nel tempo, con il sistema Boriatico rappresentativo di una fase finale in cui l’interazione tra i due magmi diviene maggiore. 4 - Gli inclusi mostrano caratteristiche che, nel dettaglio, rivelano un’ampia variabilità di condizioni. Se, da un lato, si ha la conferma che, nel complesso, gli inclusi presenti a Nisyros sono prevalentemente inclusi ad anfibolo, con una struttura microcristallina e porfiricità variabile (data da macro- e fenocristalli di plagioclasio), si osservano anche una serie di particolarità specifiche. Prima di tutto, la presenza di inclusi secondari negli inclusi di Karaviotis e Trapesina, potrebbe indicare la presenza di più input distinti, che alimentano il sistema, anche in una fase intermedia della messa in posto dei duomi. Ciò, potrebbe aver generato un aumento dell’apporto di materiale mafico nel tempo, che di conseguenza potrebbe aver provocato una maggiore efficienza dell’interazione, generando le caratteristiche osservate in Boriatico. Questo potrebbe anche essere il motivo per cui molti inclusi di Boriatico presentano una struttura non propriamente dictitaxitica: l’apporto mafico maggiore, riscaldando la porzione di magma evoluto presente in camera magmatica, provocherebbe un minor contrasto di temperatura tra i due magmi e quindi un sottoraffreddamento meno ingente per il magma degli inclusi. Inoltre, la presenza di ricristallizzazioni a clinopirosseno degli anfiboli, potrebbero indicare lo stazionamento di questi inclusi in un ambiente superficiale e con una pressione dei fluidi inferiore, che rende instabile l’anfibolo in favore del clinopirosseno.
5 - Tra duomi e inclusi esiste un intenso interscambio reciproco di fasi mineralogiche e porzioni di magma. L’aspetto più eclatante è sicuramente l’ingressione di macro- e
fenocristalli di plagioclasio, dal duomo all’interno degli inclusi. Tuttavia si osservano anche: ingressione di fasi femiche, come fenocristalli di orto- e clinopirosseno, dal duomo verso l’incluso, interdigitazioni di porzioni di duomo negli inclusi, disgregazione di porzioni di incluso nei duomi, disgregazione dei microliti della massa di fondo degli inclusi nei duomi. Queste caratteristiche, rendono il sistema presente in camera magmatica nella fase post-caldera di Nisyros, estremamente articolato ed eterogeneo, e indicano che i due magmi sono soggetti a processi di interazione allo stato solido molto spinti. Inoltre, è evidente che entrambi i sistemi, quello rappresentato dai magmi del duomo e quello rappresentato dai magmi degli inclusi, sono dei sistemi multicomponenti formati da porzioni che costituiscono dei veri e propri xenoliti, rispetto al magma parentale, implicando un percorso evolutivo complesso.
6 - Prendendo in considerazione l’intero sistema Nisyros-Yali, l’aspetto più importate che può essere messo in luce è che in questa fase di attività i fenomeni di interazione tra due diversi magmi, risultanti in processi di mingling, sono comuni a entrambi i centri eruttivi. Il sistema di Nisyros presenta evidenza dell’esistenza di questi processi sia nei prodotti associati ad attività esplosiva sin-caldera, che in quelli derivanti da processi di messa in posto estrusiva, nei duomi post-caldera. Inoltre, in questo sistema, si può anche rilevare una intensificazione di queste dinamiche di interazione nel tempo, con i duomi più giovani che presentano indizi di una maggiore emulsione tra i due magmi, anche alla microscala. Al contrario nel sistema di Yali e questi fenomeni appaiono limitati in corrispondenza degli eventi esplosivi più importanti. Questa distinzione è probabilmente legata a dinamiche diverse nel sistema profondo di alimentazione della camera magmatica.
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