L’apprendimento di una o più lingue straniere è diventato ormai indispensabile nel mondo della globalizzazione; proprio per questo oggi, si comincia fin dagli asili nido, dove i bambini che frequentano e che, sempre più spesso, provengono da diverse parti del mondo, imparano nuove lingue giocando tra loro o attraverso facili canzoni e filastrocche.
L’insegnamento di una L2, fin dai primi anni di età, ha lo scopo di far crescere i bambini nella consapevolezza dell’esistenza di altri codici linguistici, verbali e non, e di altre culture, primo passo verso l’educazione interculturale dei cittadini di domani. L’apprendimento della lingua straniera, nelle scuole viene in particolare introdotta quella inglese, contribuisce inoltre ad arricchire il bagaglio cognitivo dei bambini, ampliando così anche il loro orizzonte mentale. Eppure il nostro paese figura ancora agli ultimi posti tra i paesi europei quanto a competenza reale nelle lingue straniere da parte dei propri cittadini. Nel presente lavoro ho preso in esame alcune metodologie che potrebbero rendere l’apprendimento di una lingua straniera non solo
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più piacevole, ma anche più efficace, in quanto privo di ansietà. Ho cercato di supportare questa ipotesi attraverso argomentazioni teoriche e metodologiche che potessero avvalorare la tesi esposta e ho fornito anche alcuni esempi di applicazioni pratiche. Tirando le somme mi sembra di poter sostenere il grande valore dell’ascolto attivo e delle tecniche rogersiane quali utili strumenti da sfruttare nella didattica delle lingue straniere, specie in età precoce.
Ho applicato personalmente le tecniche descritte in questo lavoro nella mia attività d’insegnamento e, nonostante un primo momento di apparente “destabilizzazione” dei bambini (dovuto probabilmente alla novità delle attività proposte), posso affermare che i risultati ottenuti hanno superato le aspettative. In classe si è venuto a creare un clima disteso e di reciproca collaborazione tra gli alunni e con l’insegnante, l’ansia e lo stress da prestazione sono praticamente scomparsi, l’apprendimento è risultato graduale e costante nel tempo. I momenti dedicati all’apprendimento della L2 sono sempre stati aspettati con trepidazione dai bambini, lieti di mettersi in gioco, scoprire nuove cose e imparare divertendosi.
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