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CONSIDERAZIONI SULL’ ARREDAMENTO

Nel documento Arredare con la luce (pagine 60-70)

“Gli arredi sono necessari, da cui il corollario: avere cura degli arredi, della loro conservazione e, soprattutto, della bellezza, cosa questa che mi pare un imperativo categorico per la nostra professione. Così come si provvede alla necessità, mi pare molto logico provvedere

alla bellezza, un fatto, questo, insito negli uomini sin dalle origini.” Carlo Scarpa

Se pensiamo all’arredamento in termini di ‘mate- ria prima’ dell’ Interior design, lo studio dell’arre- do è fondamentale per sviluppare il nostro proge- tto professionale. D’accordo al mio interesse per avere questo tipo di approccio, il laboratorio di sin- tesi finale è stato l’occasione nel mio percorso for- mativo di approfondire su questo tema attraverso diversi punti di vista d’illustri personaggi del mon- do dell’arte, l’architettura e il design che posterior- mente diventeranno la base del mio lavoro di tesi. “Avere Cura”: Sono state le parole chiave nel pri- mo approccio nel significato della parola “arre- dare”. Carlo Scarpa nella sua Lectio Magistralis intitolata “arredare” sceglie di consultare il vecchio vocabolario della Crusca per avvicinarsi al signifi- cato della parola arredo: “provvedere il necessa- rio” . Nello stesso senso il dizionario etimologico italiano di Battisti aggiunge che la parola “arreda- mento” deriva dal gotico “garedàm” che vuol dire “avere cura” e dallo spagnolo “arrear” che vuol Considerazioni sull’arredamento

dire “adornare”. In base a queste definizioni, pos- siamo affermare che arredare comprende prima ‘il principio di necessità’ , la seconda definizione aggiunge il valore della cura sugli arredi, e la ter- za, la decorazione; in parole del proprio Scarpa si intende per arredare l’ “avere cura degli arredi, della loro conservazione e soprattutto, della be- llezza”, questo ultimo valore, secondo Scarpa, di categorica importanza per la nostra professione. Da un’altra parte, e per aggiungere un approc- cio diverso nella nostra analisi del significato de- lla parola arredare, questo termine viene inter- pretato in termini di ordine. Se prendiamo ora in considerazione l’arredamento come un termine affine ad un atto decorativo questo può esse- re studiato attraverso infinte strutture d’ordine. E. Gombrich, nel suo libro Il senso del ordi-

ne, presenta un’ampia gamma di opere in cui

si rispecchia l’istinto umano nella sua ricerca

Esempio di Ordine “Patchwork” I ricami di frasi incasellate con Ordi- ne-Disordine di lettere dell’alfabeto in

griglie quadrate.

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di ordine e ritmo nello spazio tempo, la dispo- sizione degli elementi dell’arte decorativa di ogni tempo e di ogni parte del mondo è - secon- do Gombrich - il bisogno di “ordine” o meglio di “regolarità” che è innato nella natura umana. È perciò lo studio della psicologia dell’ar- te decorativa che consente di individuare le leggi comuni che governano questo cam- po e i suoi rapporti con le arti figurative. Di conseguenza possiamo affermare che la deco- razione è un’espressione astratta di un ordine e che ogni cultura ha il suo tipo d’ordine ed e pos- sibile studiarle attraverso i loro sistemi decorativi. Per introdurre nell’ambito progettuale ques- to tipo di definizione su arredamento nel suo rapporto con la decorazione, nel laborato- rio di sintesi abbiamo progettato un pavimen- to d’accordo a tre nozioni d’ordine diverse: il patchwork, disordine sottile e il territorio.

Particolare pavimento di Carlo Scarpa del negozio Olivetti a Venezia. Esempio

Rythme Coloré (Colored Rhythm), Sonia Delaunay - 1946. La assenza di cornice richiama ad un mondo più avanti della rappresenta-

zione attuale. Esempio del concetto d’ordine “Territorio”

Considerazioni sull’arredamento

Contrariamente a quello che si può intendere de- ll’arredamento in termini di decorazione la teoria lecorbusiana dichiara che l’arte decorativa moder- na non comporta nessun tipo di decorazione, anzi, che la decorazione non è necessaria alla nostra esistenza.

Per Le Corbusier l’arte è l’unica necessaria per la sua condizione di “passione disinteressata che ci eleva”. Le arti decorative d’accordo con la sua interpretazione, devono corrispondere a “bisogni utilitari”, cioè, quello che chiamiamo arredamen- to è soltanto un gruppo di “attrezzi” che devono corrispondere unicamente ad una funzione tipo, cioè una funzione standard, in corrispondenza ai bisogni-tipo dell’essere umano.

Secondo LC tutti i bisogni sono standard, cioè tutti abbiamo gli stessi bisogni: “tutti abbiamo bisog- no di completare le nostre capacità naturali con elementi di rinforzo, perché la natura è differen-

te, inumana (extra umana) e inclemente, nascia- mo nudi e non protetti a sufficienza. Gli oggetti membra-umane sono oggetti- tipo, rispondenti a bisogni - tipo: sedie per sedersi, tavole per lavora- re, lampade per far luce, macchine per scrivere , casellari per incarcerare.”

In corrispondenza alla standardizzazione dei bi- sogni dell’essere umano, gli “atrezzi” devono es- sere oggetti -tipo ed essere prodotti per l’indus- tria. Dice Le Corbusier : “ Con procedere dei tempi l’industria produce oggetti di funzionalità e utilità perfette, il cui lusso autentico – godimento dello spirito – emana dall’eleganza della concezio- ne, dalla semplicità dell’ esecuzione e dall’ effica- cia delle prestazioni.”

L’arte decorativa per Le Corbusier “non è solo che attrezzatura, attrezzatura ma bella”. D’accordo alla sua logica l’oggetto di arredamento deve essere concepito in corrispondenza alla sua funzione, l’oggetto ideato dalla logica decorativa è conside-

rato da Le Corbusier banale e superfluo. Padiglione dell’esprit nouveau

Le Corbusier. 1925 Il padiglione è una sintesi delle proposte operative

di LC che si basano su tre principali idee: 1) lo standard; 2) il mobile e l’utensile considerati come membra artificiali; 3) la nuova tecnica.

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Nel documento Arredare con la luce (pagine 60-70)

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