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Consolidare e proseguire le sperimentazioni Il CUP Regionale

Nel documento Regione Campania (pagine 186-194)

In Regione Campania, come già anticipato, è stato realizzato il Centro Unico Regionale di Prenotazione (CUReP): un sistema attraverso il quale è possibile effettuare prenotazioni di specialistica ambulatoriale presso una qualsiasi ASL/AO regionale, utilizzando un’ applicazione web. Il progetto, strategico a livello regionale, è uno degli obiettivi del piano e-gov 2012.

Il sistema è stato realizzato attuando pienamente il modello dell'infrastruttura tecnologica regionale SPICCA descritta in precedenza. La sperimentazione del funzionamento sul campo ha evidenziato la validità dell’architettura, ma anche il limitato ricorso al sistema da parte degli operatori del CUP. E’

ipotizzabile attendersi un incremento delle prenotazioni attraverso il CUReP, a seguito dell’attuazione della prevista campagna informativa rivolta a cittadini e medici di medicina generale, ma è comunque necessario la messa a punto di interventi tecnici ed organizzativi volti ad incrementare l’attrattività del sistema.

Gli interventi tecnici sono stati, nel complesso, individuati e riguardano: l’accesso al CUReP direttamente dall’interfaccia dell’applicativo cup aziendale, l’ampliamento delle prestazioni prenotabili (visite

successive e con i pacchetti di prestazioni), l'accesso al cittadino, per la sola parte informativa, sull'offerta e la disponibilità.

L’individuazione e la definizione di interventi organizzativi, tra cui l'estensione a MMG e farmacisti delle funzionalità di prenotazione attraverso il CUReP, è certamente più complessa e richiede un preliminare lavoro di analisi.

Gli sviluppi futuri del sistema riguardano l’esposizione sul CUReP dell'offerta del privato accreditato e la possibilità di utilizzare il sistema per evitare le prenotazioni multiple e per monitorare i tempi di attesa.

Azioni programmate:

1. Collocazione delle attività operative di gestione del CUReP all'interno dell'organo di governo del Sistema Informativo Sanitario Regionale;

2. Attuazione campagna informativa;

3. Progettazione e realizzazione degli interventi tecnici e soprattutto organizzativi per incrementare l’uso del sistema;

4. Progettazione sistema blocco prenotazioni multiple;

5. Progettazione sistema monitoraggio tempi attesa.

6. Studio per l'ampliamento del sistema al privato accreditato;

7. Recepimento delle Linee guida nazionali per il CUP;

8. Linee guida per l’identificazione e la classificazione dei primi accessi;

9. Riclassificazione delle classi di priorità per le prestazioni oncologiche;

Cronoprogramma: Le attività interesseranno l’intera vigenza del piano.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico

Un sistema di e-health in fase di avanzato sviluppo in Regione Campania è il Progetto Rete MMG/PLS, incentrato su un’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico: uno degli obiettivi del piano di e-gov 2012. Il FSE consente, attraverso una connessione in rete, la condivisione di diversi tipi documenti clinici in formato elettronico, quali prescrizioni, referti (generici di laboratorio e di radiologia), lettere di dimissione ospedaliera, certificati di malattia, patient summary etc..

L’architettura del progetto aderisce pienamente al modello dell'infrastruttura tecnologica regionale descritta in precedenza. La sperimentazione in corso interessa alcuni distretti delle ASL di AV, BN e SA, ma dovrà essere gradualmente ampliata, fino a coprire l’intero territorio regionale.

Un aspetto fondamentale per il buon esito del progetto riguarda l’integrazione del FSE con tutti gli applicativi clinici: LIS, RIS/PACS, Sistemi Ambulatoriali, Cartella Clinica MMG/PLS, etc.. Allo stato attuale solo una parte di applicativi clinici è connesso direttamente al FSE e trasferisce in esso automaticamente i documenti prodotti, ma è necessario integrare progressivamente con il FSE tutti gli applicativi che producono i documenti clinici gestiti dal sistema.

Per il funzionamento del sistema, infine, è necessario approfondire tutti gli aspetti organizzativi, con particolare riguardo al sistema di regole da rispettare e gli accordi da stipulare tra le classi di utenti.

Azioni programmate:

1. Recepimento delle Linee guida nazionali per il FSE, degli standard nazionali definiti dal TSE ed istituzione del FSE in Campania;

2. Definizione e attuazione degli aspetti organizzativi: regole che disciplinano l’uso del sistema;

3. Accordi con ASL/AO e MMG/PLS, organo regionale di governance;

4. Completamento, messa in esercizio e monitoraggio dell'attuale sistema;

5. Campagna di informazione, sensibilizzazione e formazione;

6. Definizione di linee-guida per la definizione degli strumenti Aziendali di gestione del FSE (repository, registri di indicizzazione, evoluzione degli applicativi produttori dei documenti clinici di interesse del FSE etc.);

7. Piano di estensione territoriale del progetto: prima ad un’intera ASL e poi a tutta la Campania.

Cronoprogramma: Le attività interesseranno l’intera vigenza del Piano.

La Gestione Integrata del Diabete in Regione Campania.

Con gli obiettivi e delle azioni indicate nel Piano di Prevenzione 2005-2007, si è dato l’avvio all’attuazione del modello assistenziale di Gestione Integrata del Diabete Mellito (Disease Management), già sufficientemente validato da altre esperienze nazionali ed internazionali, come sperimentazione regionale. Secondo le indicazioni del Progetto Igea (Integrazione Gestione e Assistenza del Diabete), coordinato dall’ISS e strumento di supporto tecnico-metodologico ai Piani di Prevenzioni Regionali per la prevenzione delle complicanze del diabete, per Gestione Integrata deve intendersi un processo assistenziale finalizzato al consolidamento di una prassi di gestione condivisa tra il MMG, riferimento primario del singolo paziente, e la rete dei professionisti territoriali ( specialisti, infermieri, dietisti, psicologi, altre figure professionali) coinvolte nel percorso assistenziale. L’integrazione avverrà, oltre che attraverso la condivisione del percorso diagnostico terapeutico, attraverso un sistema informativo informatizzato, che consenta di raccogliere ed analizzare tutti gli indicatori di processo e di esito previsti dal Progetto IGEA.

La metodologia scelta, che prevede, peraltro, la partecipazione attiva del paziente nella gestione della sua malattia, declina i principi dell’integrazione e del coordinamento, in modo da coinvolgere i diversi livelli assistenziali prevedendo, tra l’altro:

 programmi di educazione sanitaria e di supporto al paziente diabetico;

 attivazione di uno strumento (cartaceo o magnetico) atto a garantire la regolare esecuzione di un set di controlli periodici da parte del paziente conformi alle linee guida validate a livello nazionale;

 un sistema di monitoraggio su base informatizzata.

Il prodotto principale della Gestione Integrata è la definizione, concordata all’interno della rete assistenziale, di un piano di follow-up attivo mirato sui bisogni del paziente.

La progettazione e parziale attuazione della rete integrata informatizzata ha previsto l’acquisizione e consegna a 161 MMG, che hanno dato l’adesione volontaria al progetto e completato il Programma Formativo IGEA, del software Quick Diabete con l’accesso al portale Appropriatezza, le AASSLL hanno provveduto a dotare i Centri Diabetologici di PC, l’acquisizione di una cartella clinica diabetologia unica per tutti i centri coinvolti nel progetto, con la possibilità di invio dei dati al portale Appropriatezza, definizione degli ambiti territoriali di partecipazione delle realtà reclutate. Nelle more del completamento della fase di informatizzazione, è stato utilizzato come strumento informativo il “ Libretto del Paziente Diabetico” già presente in DGR 1168/2005 (Linee di indirizzo per l’assistenza diabetologica al paziente adulto).

Per il completamento della fase di informatizzazione, consistente nella realizzazione della rete informatizzata tra MMG, Centri diabetologici, ASL, ARSAN, attraverso cui potranno essere misurati gli indicatori di processo e di esito del progetto manca solo il completamento del collegamento di alcuni Centri Diabetologici con il portale APPROPRIATEZZA che consentirà la condivisione informatica delle informazioni.

Si procederà al completamento realizzando un Sistema che si “innesti”, senza modificare, ma integrandosi, con il lavoro del medico di medicina generale e del diabetologo, nei software di gestione delle cartelle cliniche ambulatoriali di entrambe le figure e che consenta di realizzare i seguenti obiettivi:

 Realizzazione di una piattaforma aziendale sulla quale far condividere al medico di medicina generale ed al diabetologo le informazioni relative al monitoraggio del paziente diabetico.

 Realizzazione di una piattaforma WEB che consenta all’ARSan di poter accedere alle informazioni relative ai pazienti diabetici arruolati da ogni singola azienda al fine di poter monitorare il percorso assistenziale e l’adesione alle linee guida.

Inoltre per monitorare il modello organizzativo proposto per la gestione della patologia diabetica sono stati elaborati alcuni indicatori specifici per misurare outcome di esito ed outcome intermedi. Per l’elaborazione di tali indicatori, è necessario predisporre un apposito flusso informativo che preveda l’incrocio di diverse fonti: flusso informativo sulle prestazioni ambulatoriali, flusso informativo della farmaceutica, banca dati SDO regionale, dati desunti dalle Cartelle cliniche dei MMG ,dati desunti dalle cartelle cliniche delle strutture diabetologiche (II e III livello), archivi ASL dell’ assistenza protesica e di invalidità, archivi ASL delle esenzioni ticket per patologia.

Tali dati verranno elaborati, a livello regionale (ARSan) e resi disponibili alle AASSLL, per consentire la valutazione della qualità dell’assistenza fornita, i risultati raggiunti rispetto agli attesi e proporre eventuali ripianificazioni dei programmi e dei percorsi assistenziali.

Il Progetto Igea ha proposto un “Dizionario Dati” con lo scopo principale di “ permettere che la medesima informazione sia generata indipendentemente dall’organizzazione o sistema che la cattura, o perlomeno che gli applicativi dei diversi operatori (MMG, specialisti) siano in grado di fornire ad una apposita interfaccia i dati relativi ad un paziente in un formato di interscambio. La finalità del Dizionario Dati IGEA è quella di identificare l’insieme di informazioni che possono consentire, a livello locale, regionale e nazionale, di monitorare il processo di continuità delle cure all’interno del sistema di gestione integrata del diabete mellito tipo 2”. ( Progetto Igea. Requisiti informativi. Documento di indirizzo).

Gli indicatori adottati nel Piano di Prevenzione delle Complicanze del Diabete Mellito sono mutuati dagli indicatori del Progetto IGEA, pertanto condividendone pienamente la individuazione, si ritiene di utilizzarli come strumento di analisi e valutazione sia per il livello regionale, ma anche per rendere il lavoro effettuato in regione Campania, confrontabile e valutabile anche con altre realtà nazionali.

Con l’attuazione del Piano di Prevenzione 2010-2012 il modello verrà esportato su tutto il territorio regionale per garantire omogeneità ed equità delle cure rispetto alla patologia diabetica.

Azioni programmate:

1. Completamento dell’infrastruttura informatica.

2. Definizione ed attivazione del monitoraggio del modello organizzativo.

Cronoprogramma:

Punto 1 entro 12 mesi.

Punto 2 entro la vigenza del piano.

La telemedicina

L’adozione delle tecnologie dell’informazione e delle reti di comunicazione costituisce oggi un valido strumento di supporto alla gestione sanitaria. Tra le applicazioni ad alta innovazione tecnologica, una sezione è rappresentata dalla telemedicina, promossa anche nel recente PSN.

La Regione Campania nella programmazione POR 2000-2006 ha attuato un progetto di telemedicina sperimentale. Questa azione ha avuto lo scopo di definire un portale di telemedicina prototipale, realizzato in collaborazione con l’Università Federico II, per la fruizione dei seguenti servizi:

Ambulatorio di terapia antalgica;

Assistenza dei pazienti con arti critici e/o piede diabetico

Consultazione delle immagini radiologiche ( PACS ) Gestione Telematica dell’Ipertensione Arteriosa Homecare e videoteleconsulto medico

Laboratorio didattico multimediale Servizio di interscambio dei dati clinici

Servizio di interscambio dei dati clinici ed epidemiologici Telecardiotocografia convenzionale e computerizzata Telefarmacovigilanza

Telemedicina per gli ausili protesici

A livello nazionale è stato istituito l'Osservatorio nazionale e-Care, progetto realizzato dal Ministero della Salute e dalla Regione Emilia Romagna che si occupa della ricognizione e dell'approfondimento delle reti e-care attraverso un portale istituzionale a cui partecipa anche la Regione Campania. L’Osservatorio Nazionale, attraverso la cooperazione delle esperienze maturate nelle diverse realtà nazionali, permette di definire un complesso di indicatori (tecnologici, organizzativi, economici, di processo e clinici) necessari per una valutazione comparata delle reti e dei progetti e per la definizione di buone pratiche condivise.

La Regione Campania con il piano sanitario intende valorizzare le principali esperienze del precedente progetto sperimentale, in particolare consolidare ed ampliare l'infrastruttura di base di quanto già realizzato mediante gli interventi del Piano Operativo Regionale 2000-2006 Mis. 6.2, al fine di consentire la fruizione delle applicazioni di telemedicina attraverso un sistema tecnologicamente avanzato basato su una piattaforma che, integrata con l’infrastruttura di cooperazione applicativa SPICCA ed il FSE per la condivisione dei documenti clinici, fornisca i servizi di base per l’implementazione di specifiche applicazioni di telemedicina.

Tali servizi, assicurano il supporto alle principali metodologie di telemedicina: teleconsulto, telerefertazione, telemonitoraggio, telesoccorso, teleassistenza, telechirurgia, etc… A partire dai servizi di base della piattaforma, saranno sviluppate specifiche applicazioni verticali di telemedicina. In particolare nel progetto di telemedicina in via di sviluppo, valorizzando le principali esperienze del precedente progetto, con particolare riguardo ai protocolli clinici messi a punto, saranno sviluppati i servizi di teleconsulto/telerefertazione, su cui sarà impianta la teleradiologia ed altre applicazioni quali telecardiotografia e la telepatologia su cui saranno impiantate le applicazioni per la refertazione a distanza di radiologie e cardiotocogrammi ed i servizi di tele monitoraggio, su cui saranno impiantate le applicazioni di telehomecare.

La teleradiologia, intesa come attività di consulenza a distanza tra Medici è una metodica ormai consolidata e affidabile nei suoi procedimenti ma ancora poco diffusa nei presidi medici italiani, specie nel meridione. In alcune aziende sanitarie, ad esempio, già da alcuni anni è possibile eseguire un esame diagnostico presso una sede e richiedere una “consulenza” ad un radiologo situato in una sede differente. In questo scenario, presso la sede nella quale viene eseguito l’esame, è comunque presente il radiologo; il radiologo in questione richiede una “second opinion” al medico remoto al fine di redigere un referto quanto più accurato e preciso possibile. La responsabilità legale del referto resta in carico del medico che richiedente.

Mentre attività di “second opinion” sono sempre più frequenti, soprattutto nell’ambito di istituti di ricerca ed ASL multipresidio, sono ancora molto rare, se non nulle, attività di telerefertazione. Con il termine telerefertazione si intende il processo clinico finalizzato alla stesura di un referto medico relativo ad una prestazione diagnostica eseguita in una sede remota in assenza di un medico radiologo. Il servizio consentirà la refertazione da remoto di esami diagnostici per i quali non è strettamente richiesta la presenza del medico radiologo. Il servizio di telerefertazione offre la possibilità di mettere a fattor comune le competenze e le professionalità dei medici delle Aziende Sanitarie fortemente specializzate;

mediante l’utilizzo diffuso del servizio, sarà possibile ottimizzare la distribuzione di risorse specialistiche usufruendo della loro competenza indipendentemente dalla locazione fisica.

Ogni struttura, all’interno della Rete di Teleradiologia , potrà avere uno dei seguenti ruoli:

 Polo di eccellenza: istituto presso il quale sono allocate risorse mediche di eccellenza relativamente una specifica specializzazione. L’equipe di medici presso un Polo di eccellenza sarà incaricata di refertare gli esami diagnostici prodotti presso le “Radiologie periferiche”.

 Radiologia periferica: istituto periferico presso il quale non sono presenti medici radiologi. In una radiologia periferica il tecnico provvederà all’esecuzione dell’esame diagnostico ed all’inoltro dello stesso verso il centro servizi che provvederà ad attivare la procedura di telerefertazione.

Il telemonitoraggio è finalizzato alla trasmissione dei parametri vitali e si rivolge principalmente ai pazienti cronici o post-chirurgici che necessitano di controllo continuo delle loro condizioni di salute.

Il nuovo Piano Sanitario Nazionale evidenzia il mutamento dei bisogni e della domanda di salute, dominati dalla prevalenza delle patologie cronico - degenerative, responsabili oggi di circa l’80% della mortalità nei Paesi della Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Allo stesso tempo rileva la necessità di razionalizzazione della rete ospedaliera ottenuta con la promozione del passaggio dal ricovero all’assistenza residenziale e domiciliare, incentivando in particolare l’adozione di forme di dimissione protetta dall’ospedale. Sia gli anziani affetti da patologie cronico - degenerative, sia i pazienti fragili in dimissione protetta, hanno necessità di monitoraggio continuo dei parametri vitali.

Il telemonitoraggio, con il supporto di sistemi telematici e di strumentazione elettromedicale, consente di realizzare sistemi di telehomecare per assistenza domiciliare a distanza, conseguendo due obiettivi: la diminuzione dei costi del SSN e il miglioramento della qualità della vita degli assistiti. In particolare nel progetto che si intende sviluppare saranno realizzati sistemi di telehomecare rivolti al monitoraggio dell’ipertensione, dello scompenso cardiaco e della Bronco pneumopatia Cronico Ostruttiva (BPCO).

La Telemedicina deve essere considerata un’azione strategica di lungo periodo che richiede una collaborazione continuativa tra informatici, clinici, ingegneri biomedici ed esperti di organizzazione di sistemi sanitari collegialmente impegnati nella progettazione dei sistemi telematici, l’individuazione dei protocolli diagnostici-terapeutici adottare, la scelta della strumentazione da utilizzare, la valutazioni di reale efficacia ed efficienza delle tecnologie introdotte (HTA), la riorganizzazione delle aziende a seguito dell’introduzione dei nuovi servizi. A tal fine la Regione Campania si doterà di un organismo multidisciplinare, che avrà il compito di governare le strategie regionali in materia di telemedicina: la Commissione regionale per la Telemedicina e l’e-healt, che dovrà essere allocata nella struttura di governo del SISR.

Azioni programmate:

1 - Costituzione della Commissione regionale per la Telemedicina e l’e-health.

2 - Avvio e realizzazione del progetto di Telemedicina 2.

Cronoprogramma:

Punto 1: entro 3 mesi dall’attivazione della struttura di governo del SISR.

Punto 2: le attività interesseranno l’intera vigenza del Piano.

Health Technology Assessment

Il cambiamento demografico, le maggiori aspettative di salute da parte della collettività e lo sviluppo di nuove tecnologie sanitarie rappresentano i fattori principali del costante, incontenibile aumento della spesa sanitaria. In particolare l’innovazione tecnologica alimenta le speranze di vita e di migliore qualità di vita della collettività e porta con se, al contrario di quanto accade abitualmente nell’industria, un aumento dei costi. Non sempre, però, nuove tecnologie portano i benefici promessi o almeno non in misura tale da giustificare l’impegno economico profuso.

L’Health Technology Assessment (HTA) rappresenta un potente strumento innovativo gestionale utile ad effettuare valutazioni di reale efficacia delle tecnologie che posseggano requisiti di sostenibilità economica con l’obiettivo di supportare la politica sanitaria nell’assumere decisioni. I tempi, non sempre brevi, necessari per lo sviluppo di una valutazione HTA rendono questo strumento non utilizzabile efficacemente ai fini programmatori. Sovviene perciò l’Horizon Scanning (HS) che consente l’identificazione precoce di nuove tecnologie e fornisce valide valutazioni di impatto assistenziale e sostenibilità economica. Già il Piano Sanitario Nazionale 2006 – 2008 riconosceva come priorità l’

implementazione e lo sviluppo dell’ HTA. Il Piano Regionale Ospedaliero della Campania 2007 – 2009 proponeva l’ HTA come strumento di grande utilità ai fini della programmazione rappresentando il ponte tra il mondo tecnico-scientifico e quello dei decisori, nel senso di produrre informazioni a supporto dei processi decisionali. Il Piano Sanitario Nazionale 2011 – 2013, poi, dedica ampio risalto all’importanza dell’ HTA stigmatizzando l’esigenza della sua diffusione all’interno delle strutture sanitarie.

La necessità di sviluppare ed implementare strumenti funzionali al governo della variabile tecnologica è da tempo fortemente sentita in Campania. La Regione Campania intende implementare un processo formalizzato e strutturato di gestione delle nuove tecnologie che si prefigga l’obiettivo di valutare e finanziare l’innovazione tecnologica individuando tempestivamente le tecnologie innovative (Horizon Scanning), selezionandole in categorie a seconda delle loro finalità e valutandole(HTA). La Regione Campania con il Decreto dell’Assessore alla Sanità della Giunta Regionale della Campania n.43 del 19 febbraio 2009 “ Implementazione dello strumento innovativo gestionale Health Technology Assessment nelle strutture sanitarie a supporto delle decisioni di politica sanitaria”, ha istituito formalmente la commissione espressamente finalizzata all’implementazione dell’Health Technology Assessment nelle strutture sanitarie della Regione.

Nell’agosto 2008, poi, la Giunta Regionale ha deliberato (BURC n.37, 15.9.2008) il finanziamento del Progetto Robinson per l’implementazione dell’Health Technology Assessment in Sanità, nell’ambito della più ampia ripartizione di risorse tra le 8 linee progettuali funzionali al raggiungimento degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale a norma dell’art.1 della legge 662/96. La Regione Campania ha fatto proprio un progetto già esistente, frutto della riflessione sulle problematiche dettate dal governo delle tecnologie da tempo avviata fra i medici delle direzioni ospedaliere e portata avanti attraverso numerose iniziative.

L’obiettivo principale del Progetto Robinson può essere individuato nella diffusione di una cultura a livello regionale della valutazione delle tecnologie sotto diversi profili. Il Progetto Robinson in Ospedale, adottato con ulteriore atto amministrativo, costituisce il naturale prosieguo del primo ponendosi la finalità di supportare la diffusione capillare degli strumenti dell’HTA e la concreta attivazione di valutazioni sperimentali a livello delle singole aziende ospedaliere presenti sul territorio regionale. La linea progettuale è, in questo caso, sviluppata sulla base dei recenti studi che hanno evidenziato l’importanza del contesto organizzativo nel consentire alle evidenze di tradursi in pratiche cliniche (Hospital - Based HTA). L’azienda ospedaliera è stata, in sostanza, riconosciuta come l’ambiente organizzativo ideale per introdurre e sistematizzare l’HTA in Campania e costituirà uno degli elementi fondamentali nel suo

L’obiettivo principale del Progetto Robinson può essere individuato nella diffusione di una cultura a livello regionale della valutazione delle tecnologie sotto diversi profili. Il Progetto Robinson in Ospedale, adottato con ulteriore atto amministrativo, costituisce il naturale prosieguo del primo ponendosi la finalità di supportare la diffusione capillare degli strumenti dell’HTA e la concreta attivazione di valutazioni sperimentali a livello delle singole aziende ospedaliere presenti sul territorio regionale. La linea progettuale è, in questo caso, sviluppata sulla base dei recenti studi che hanno evidenziato l’importanza del contesto organizzativo nel consentire alle evidenze di tradursi in pratiche cliniche (Hospital - Based HTA). L’azienda ospedaliera è stata, in sostanza, riconosciuta come l’ambiente organizzativo ideale per introdurre e sistematizzare l’HTA in Campania e costituirà uno degli elementi fondamentali nel suo

Nel documento Regione Campania (pagine 186-194)