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I contenuti dei regolamenti in merito alla garanzia circa il benessere e la salute degli animali allevat

Nel documento Il benessere degli animali da produzione (pagine 89-92)

3.5 “benessere animale” e politica agricola

5.5 I contenuti dei regolamenti in merito alla garanzia circa il benessere e la salute degli animali allevat

Il benessere viene garantito dagli standard e dai regolamenti del biologico attraverso prescrizioni che riguardano l’alimentazione, le razze, i sistemi di allevamento, la riprodu- zione, le cure e la pulizia degli ambienti.

Attualmente le produzioni biologiche nella UE sono regolamentate dal Reg. (CE) n. 834/2007 del Consiglio del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all’etichetta-

tura dei prodotti biologici e dal Reg. (CE) n. 889/2008 della Commissione del 5 settembre 2008 che ne riporta le modalità di applicazione.

Per brevità della trattazione ci si limiterà a considerare solo le indicazioni generali presenti nelle norme di produzione animale del Reg. (CE) n. 834/2007, facendo solo alcuni cenni al Reg. (CE) n. 889/2008.

Queste linee d’indirizzo sono dettate dall’interesse per il “benessere animale”, ma anche dall’interesse per la sicurezza alimentare dei consumatori di prodotti biologici.

Origine degli animali. L’origine è sempre importante per il benessere e la salute

degli animali. Gli animali allevati dovrebbero essere resistenti alle malattie ed esenti da tare genetiche, in modo da evitare il più possibile che si ammalino e che quindi se ne pos- sa compromettere il benessere. Purtroppo questo aspetto è nella realtà spesso disatteso per la difficoltà a ottenere delle buone produzioni con animali non selezionati, e/o perché non ci sono razze rustiche disponibili, e/o perché le razze che dovrebbero essere rustiche hanno perso le loro caratteristiche di resistenza e rusticità. Gli animali per le produzioni biologiche sono quelli che nascono e vivono in aziende biologiche e sono quindi controllati secondo il regolamento, possono essere introdotti in un’azienda biologica animali allevati in modo non biologico, solo per la riproduzione e mai per l’ingrasso. I limiti nel consentire l’inserimento di animali non biologici servono soprattutto a evitare l’introduzione nell’al- levamento di animali con potenziali problemi sanitari, con patologie nascoste e/o in incu- bazione (ad esempio bovini affetti da BSE). Sono previste delle facilitazioni nel caso in cui l’azienda decida di scegliere animali di razze più adattate all’ambiente (cambio razza) o in via di estinzione.

Pratiche zootecniche e condizioni di stabulazione. A questo riguardo il Regolamen-

to dà una serie di indicazioni importanti che sono fondamentali per il mantenimento del benessere degli animali allevati. Si richiede che le persone addette alla cura degli animali abbiano conoscenze e competenze di base in materia di salute e benessere degli animali; che la densità degli animali, e le condizioni di stabulazione siano in grado di garantire la soddisfazione delle esigenze fisiologiche, etologiche e di sviluppo degli animali; si chiede la possibilità permanente di accedere a spazi aperti, di preferenza pascoli. L’ambiente dove vengono tenuti gli animali, e i sistemi di allevamento sono fondamentali per il manteni- mento del “benessere animale” negli allevamenti biologici. L’uso obbligatorio del pascolo per gli erbivori è uno degli aspetti più importanti per il “benessere animale”, e questi devo- no avere accesso ai pascoli ogni qualvolta le condizioni lo consentano. Sempre per favorire il “benessere animale” e l’accesso ai pascoli si consente l’attività tradizionale della transu- manza anche se condotta su terreni convenzionali. Di fatto, nei periodi di transumanza, gli animali possono pascolare anche su terreni non certificati biologici quando sono condotti da un’area di pascolo all’altra.

La stabulazione fissa, altrimenti vietata, può essere consentita solo nelle piccole aziende, purché gli animali abbiano accesso ai pascoli durante la buona stagione, e a spazi liberi all’aperto almeno due volte la settimana quando sono tenuti in stalla. Si consente che la fase finale d’ingrasso dei bovini adulti da carne possa avvenire in stalla, pur con dei limiti temporali ben definiti, in modo che sia possibile l’ottenimento di carcasse con carat- teristiche soddisfacenti, in modo da non penalizzare inutilmente le produzioni biologiche rispetto alle convenzionali.

L’imposizione di limitare le inutili mutilazioni agli animali, purtroppo in certi casi cozza con consuetudini e necessità che di fatto le permettono, come nel caso della castra- zione.

Vengono stabilite anche norme a tutela dell’ambiente, cioè limitazione al numero degli animali per ridurre l’erosione del suolo e l’inquinamento dovuto alle deiezioni.

Riproduzione. L’inseminazione artificiale è ammessa ma in linea di massima la ri-

produzione deve avvenire con metodi naturali e non deve essere indotta da trattamenti con ormoni o sostanze simili, a meno che non si tratti di una terapia veterinaria per un singolo animale. Nel caso della riproduzione il principio generale che vuole garantirne la “natura- lità” entra in contrasto con la realtà delle pratiche di allevamento, soprattutto delle vacche da latte, che ormai prevedono la fecondazione strumentale. Questa pratica, se da una parte aiuta a mantenere la salute degli animali annullando il rischio di trasmissione di malattie, dall’altra parte limita di molto quello che sarebbe il comportamento naturale della specie.

Alimentazione. Le indicazioni sono rivolte sia alla garanzia del “benessere animale”,

che alla sicurezza alimentare dei consumatori. Gli animali devono avere in permanenza accesso al pascolo o a foraggi grossolani. I mangimi devono provenire dall’azienda stessa o da altre aziende biologiche della stessa regione, e soddisfare i fabbisogni nutrizionali nei vari stadi di sviluppo degli animali. Le materie prime per mangimi non biologiche, gli ad- ditivi per mangimi, taluni prodotti usati nell’alimentazione degli animali e negli ausiliari di fabbricazione possono essere utilizzati solo se autorizzati per l’uso nella produzione biologica.

Non è consentito l’uso di stimolanti della crescita e di amminoacidi sintetici. I mam- miferi lattanti devono essere nutriti con latte naturale, di preferenza materno.

L’alimentazione degli animali biologici è fondamentale per il mantenimento del loro benessere e deve essere biologica. Per gli erbivori i sistemi di allevamento devono basarsi in massima parte sul pascolo, tenuto conto della disponibilità di questi nei vari periodi dell’anno. Almeno il 60% della materia secca di cui è composta la razione giornaliera degli erbivori deve essere costituito da foraggi grossolani e foraggi freschi, essiccati o insilati, vietando quindi un’alimentazione troppo spinta che potrebbe danneggiare la salute degli animali. I foraggi grossolani e i foraggi freschi, essiccati o insilati devono essere aggiunti anche alla razione giornaliera di suini e pollame.

È vietato tenere gli animali in condizioni, o sottoporli a un regime alimentare, che possano indurre anemia, come accadeva per l’alimentazione del vitello da latte. Le pratiche d’ingrasso devono essere reversibili a qualsiasi stadio dell’allevamento (non devono quindi creare danni fisiologici agli animali) ed è vietata l’alimentazione forzata (come nel caso della produzione di fegato grasso).

Prevenzione delle malattie. Nell’agricoltura biologica la prevenzione delle malattie

deve essere realizzata mediante prima di tutto la selezione delle razze e dei ceppi, le prati- che zootecniche, la somministrazione di mangimi di qualità, l’esercizio, un’adeguata den- sità degli animali e idonee condizioni di stabulazione e d’igiene, ma in caso di malattia il trattamento deve essere tempestivo per evitare sofferenze agli animali.

I prodotti fitoterapici, i prodotti omeopatici, gli oligoelementi e i prodotti naturali, sono preferiti ai medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica o agli antibio- tici, purché abbiano efficacia terapeutica per la specie animale e tenuto conto delle circo- stanze che hanno richiesto la cura. Qualora l’applicazione delle misure elencate sopra non sia efficace per le malattie o le ferite, e qualora la cura sia essenziale per evitare sofferenze o disagi all’animale, possono essere utilizzati antibiotici o medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica sotto la responsabilità di un veterinario e con precisi limiti stabiliti dal Regolamento.

Pulizia e disinfezione. Riguardo alla pulizia e alla disinfezione, i relativi prodotti possono essere utilizzati nei locali di stabulazione e negli impianti solo se autorizzati per l’uso nella produzione biologica. I fabbricati, i recinti, le attrezzature e gli utensili devono essere sempre adeguatamente puliti e disinfettati per evitare contaminazioni incrociate e la proliferazione di organismi patogeni. Anche i rodenticidi e gli insetticidi utilizzati devo- no essere quelli consentiti dal regolamento.

Nel documento Il benessere degli animali da produzione (pagine 89-92)