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Gli Stakeholder e il Risk Management: una visione integrata

4.5. Perché coinvolgere? Lo Stakeholder Engagement

5.1.1. Contesto aziendale e quadro normativo

“Il Gruppo AGSM è la scintilla che accende Verona”. Questo è lo slogan che compare nelle brochure aziendali. Le origini del Gruppo AGSM e il suo sviluppo in oltre un secolo di vita sono sempre state intimamente legate al territorio ed alla storia della città di Verona: dal primo Novecento AGSM ha riunito tutti i servizi essenziali per la vita quotidiana, entrando in ogni casa veronese, assicurando alla città dal 1898 la disponibilità di servizi essenziali, motori di crescita sociale e sviluppo industriale. Il Gruppo è oggi impegnato nei settori di: • Produzione di energia elettrica e calore;

172 • Vendita di energia elettrica, gas, calore e servizi di telecomunicazioni.

Nel corso del Novecento è cresciuto con la produzione e distribuzione di gas naturale, la cogenerazione per il teleriscaldamento e la produzione da fonti rinnovabili sia per le imprese che per le famiglie. Nel 2013 si è posizionato al quinto posto tra le aziende veronesi per fatturato e valore della produzione: da allora i risultati economici del Gruppo AGSM sono stati in costante crescita, posizionandosi nel 2017 al sesto posto tra i gruppi industriali veronesi. Il ruolo del Gruppo è contraddistinto sia dalla natura multiservizi sia dal contesto normativo ed economico del settore, sia dalle diverse istanze che in ciascun campo di attività derivano dagli obiettivi generali di soddisfazione del cliente. La misura dell’energia rappresenta una delle attività fondamentali alla base del corretto funzionamento del sistema elettrico: la disponibilità di dati granulari, tempestivi e accurati consente infatti a tutti i soggetti interessati al processo della misura (distributori, venditori, grossisti, produttori, clienti finali) di controllare e gestire in maniera efficiente i flussi energetici e di avere a disposizione in tempi congrui tutti gli elementi necessari per perseguire le rispettive finalità. Il servizio di misura dell’energia elettrica dalla sua nascita è rimasto pressoché invariato per diversi decenni, registrando solo negli ultimi anni un’evoluzione tecnologica di rilievo. In Europa solo a partire dal 2009, con la Direttiva 2009/72/CE, si sono registrate le prime raccomandazioni della Commissione Europea, atte a favorire la diffusione di sistemi di misura innovativi in sostituzione di quelli di tipo tradizionale, con la finalità di favorire una maggiore diffusione di nuovi servizi di efficienza energetica, oltre che di facilitare l’adozione di contatori innovativi, controllabili e gestibili da remoto che consentano non solo di rilevare in automatico le misure di energia, ma anche di effettuare operazioni tecniche e commerciali in modo più efficiente ed efficace senza la necessità di interventi di personale sul campo. A questo proposito, in riferimento al panorama europeo e mondiale, l’Italia ha assunto un ruolo guida tra i pochi Paesi pionieri che hanno effettuato la scelta di diffondere su larga scala sistemi di misurazione intelligente attraverso una nuova generazione di contatori intelligenti, in grado di essere teleletti e telegestiti da remoto: tale scelta ha reso possibile il conseguimento per il sistema elettrico nazionale di rilevanti efficienze, riflesse nella riduzione delle tariffe di distribuzione e misura,

173 nonché la possibilità di aumentare la qualità e l’efficacia generale del servizio a favore dei consumatori, grazie alla disponibilità di dati di misura mensili e per fasce orarie per tutti i clienti finali (E-Distribuzione, 2016).

Quadro normativo europeo

Il contatore di energia elettrica svolge una funzione centrale e insostituibile nel sistema elettrico: le misure registrate dal contatore presso il cliente finale, infatti, dopo essere state validate dall’impresa distributrice, sono utilizzate per la fatturazione da parte dei venditori ai fini della regolazione economica dei contratti dei clienti e sono alla base della regolazione delle partite economiche nell’ambito del servizio di dispacciamento (settlement) a livello dell’intero sistema. In combinazione con appositi dispositivi, il contatore può anche fornire informazioni al cliente sul proprio prelievo con intervalli temporali ridotti rispetto a quelli utilizzati per la rilevazione dei prelievi ai fini di fatturazione. Per questo, dall’ordinamento comunitario e in particolare dalla Direttiva 2009/72/CE (Norme

comuni per il mercato interno dell’energia elettrica), le recenti direttive europee

in materia di efficienza energetica hanno dato ulteriore impulso allo sviluppo dei sistemi di smart metering, per le importanti ricadute che l’utilizzo di contatori intelligenti può avere sul risparmio energetico (in particolare, la Direttiva 27/2012/UE contiene una definizione di “smart metering system” e diverse previsioni normative per gli Stati membri in tema di smart metering). Nel 2012 la Commissione ha pubblicato delle proprie raccomandazioni “sui preparativi per

l’introduzione dei sistemi di misurazione intelligenti” (Raccomandazione

2012/148/UE), nonché, in data 2014, un rapporto sullo stato di implementazione dello smart metering nell’Unione (Rapporto di Benchmarking 356/2014), nel quale sono state analizzate le caratteristiche, i costi, i benefici e le tempistiche di realizzazione dei diversi sistemi intelligenti, sia nei Paesi europei, come in Italia, sia soprattutto in quelli nei quali i suddetti sistemi sono in via di realizzazione a seguito del risultato positivo dell’analisi costi/benefici prevista dall’Allegato 1 alla Direttiva 2009/72/CE. Per quanto riguarda la normativa tecnica, recentemente la nuova Direttiva Europea 2014/32/UE (approvata il 26 febbraio 2014 e poi modificata dalla Direttiva 2015/13 del 31 ottobre 2014) riguardante le condizioni per l’immissione sul mercato e la commercializzazione di strumenti di misura, ha aggiornato su tali strumenti la precedente Direttiva

174 Europea 2004/22/CE, fissando il nuovo quadro comunitario in materia di requisiti tecnici e metrologici.

Quadro normativo nazionale

Per quanto riguarda invece il quadro normativo nazionale, da diversi anni in Italia sono in funzione misuratori telegestiti di prima generazione (1G) per la misura dell’energia elettrica prelevata dalla rete in bassa tensione e, nel caso di clienti con proprio impianto di produzione, per la misura dell’energia prodotta e immessa in rete. I requisiti funzionali di dettaglio per i contatori telegestiti 1G sono stati definiti dall’AEEGSI (ora ARERA- Autorità per l'Energia Elettrica il

Gas e il Sistema Idrico – da qui in avanti anche Autorità) con la Deliberazione 292/06 del PMS e le successive modifiche e integrazioni: tale deliberazione fondava i requisiti tecnici dei misuratori sulla base di quanto indicato nella Direttiva europea MID, che è stata recepita in Italia solo nel febbraio 2007 con il D.Lgs. 22/07, recentemente modificato dal D.Lgs. 84/2016 di attuazione della Direttiva 2014/32/ UE “concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relativi alla messa a disposizione sul mercato di strumenti di misura, come modificata dalla Direttiva UE 2015/13”. Un impulso decisivo allo sviluppo dei sistemi di smart metering 2G è pervenuto dal D.Lgs. 102/2014 che ha recepito in Italia la Direttiva per l’efficienza energetica 27/2012/CE (E-Distribuzione, 2016).

Dando seguito alle prescrizioni del D.Lgs. 102/2014, dopo un articolato e approfondito processo di consultazione e condivisione con gli stakeholder, l’Autorità ha quindi predisposto le specifiche funzionali abilitanti i sistemi di misurazione “intelligenti”2G, definendo anche i livelli di performance attesi, attraverso la deliberazione 87/2016/R/ EEL del 2016 (E-Distribuzione, 2016).