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3.1 I L CONTESTO SOCIO ECONOMICO E LE POLITICHE LOCALI PER L ’ INTEGRAZIONE

3.1.1 Il contesto socio-economico: la Provincia di Padova tra città e campagna

Il contesto regionale

Il territorio di riferimento per l’implementazione locale del progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”, oggetto dello studio di caso, corrisponde, in linea teorica, al territorio su cui si estende la Diocesi di Padova. Quest’ultima, però, per quanto comprenda buona parte della Provincia di Padova, si estende in modo irregolare includendo anche territori afferenti ad altre 4 provincie venete. La diocesi conta, infatti, su circa un quinto della popolazione regionale.

3 LA FRONTIERA INTERNA: CONFINI E DIVISIONI NEL SISTEMA DI

ACCOGLIENZA PADOVANO

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Figura 2 - Mappa Diocesi di Padova & Provincia di Padova

La situazione socio-economica del Veneto sconta tuttora gli effetti della crisi iniziata nel 2008, come denotato dal tasso di crisi aziendali, dalla continua contrazione delle risorse erogate dai soggetti pubblici (in primis i Comuni) e dal progressivo esaurirsi degli ammortizzatori sociali. La caduta dei consumi, superiore a quella del PIL regionale, mostra il collegamento tre le difficoltà delle imprese e quelle di famiglie e lavoratori. Il tasso di disoccupazione regionale è passato dal 4,2% del 2004 al 7,6% nel 2014. È invece del 14%, in riferimento alla popolazione straniera, rispetto alla quale nel 2006 era attestato al 9%. Ma la mancanza di lavoro è diffusa ormai non solo tra le fasce di popolazione con minori risorse e bassi livelli di istruzione, ma anche tra i giovani, le donne e le persone che per età sono difficilmente ricollocabili. Un quadro di questo tipo non può che avere come effetto un crescente impoverimento della

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popolazione: in primo luogo di quella immigrata, richiamata in Veneto nella lunga stagione del boom produttivo per compensare gli effetti del calo della natalità, ma anche, in misura crescente, di quella autoctona. Al 2014 la quota di popolazione a rischio povertà o esclusione sociale in Veneto sfiora il 16%, pari a 782mila persone. Il dato è circa la metà rispetto alla media italiana (30%), ma risulta allarmante

considerando che si riferisce ad un’area che fino a pochi anni fa era considerata un caso virtuoso di studio grazie alla pressoché piena occupazione e ai conseguenti stili di vita. (Osservatorio Caritas delle Povertà e delle Risorse, 2014)

Il contesto della Provincia di Padova

Le esperienze di accoglienza oggetto della ricerca sono state in ogni caso attivate in paesi afferenti alla provincia di Padova, anche se bisogna notare che nessuna accoglienza è avvenuta nella città di Padova. Nonostante ciò, pare necessario

approfondire anche la realtà cittadina che, come vedremo, fa da punto di riferimento sia per la popolazione immigrata presente nella provincia, sia per l’organizzazione dei servizi ad essa dedicati. Non a caso, se si considerano non solo il nucleo urbano, ma anche i comuni della cintura circostante, si va a definire, in un raggio di circa 10 km attorno al capoluogo, un’area metropolitana che conta circa 436 mila abitanti, pari al 46,6% della popolazione dell’intera provincia. Quest’area, congiuntamente alla parte settentrionale del territorio padovano, risultano fortemente integrate con il sistema economico delle province di Venezia, Vicenza e Treviso, formando con esse il nucleo centrale dell’economia veneta.

Un ulteriore elemento di complessità è dato dalla suddivisione del territorio

provinciale in tre Unità Locali Socio-Sanitarie (la Ulss 15 “alta Padovana”, la Ulss 16 che comprende Padova e i comuni limitrofi e la Ulss 17 “Bassa padovana”). Queste sono destinate ad essere accorpate in un'unica entità provinciale, la Ulss 6 “Euganea”, a partire dal 1° gennaio 2017. Ciononostante appare necessario analizzarle

singolarmente, in quanto, almeno per il periodo oggetto di studio, ognuna di esse evidenzia sostanziali differenze rispetto al contesto socio-economico e alla

pianificazione dei servizi socio-sanitari. Le accoglienze del progetto Caritas sono state attivate sia sul territorio della Ulss 17 (accoglienze in appartamento con famiglia tutor),

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sia sul territorio della Ulss 15 (accoglienze in famiglia). Proprio su questa seconda tipologia di accoglienza si è concentrata la ricerca sul campo. Si è scelto pertanto di approfondire il caso della Ulss 15, confrontandolo con quello della Ulss 16, per quanto quest’ultimo territorio non fosse direttamente coinvolto nell’accoglienza. Sia perché i beneficiari del progetto provenivano da strutture situate nella Ulss 16, sia per la suddetta importanza della realtà cittadina.

Il territorio dell’Ulss 16: la “città”

Figura 3 - mappa ULSS 16

Questa zona della Provincia di Padova è caratterizzata da una discreta complessità in termini socio-economici e geografici, per la variabilità nel dimensionamento dei 20 comuni e la diversa vocazione economica dei relativi territori (industriale, turistica, agricola, di servizi). Un ruolo di leadership è ovviamente svolto dal Comune di Padova, in quanto rappresentativo del 50% della popolazione ULSS. Nell’analizzarlo c’è poi da considerare la peculiarità del distretto 6 (Piove di Sacco e comuni limitrofi), entrato a far parte dell’Ulss nel 2011 (anno della stipula dell’ultimo Piano di Zona). Questo infatti esprime una vocazione più marcatamente di tipo agricolo rispetto al resto del

48 Il territorio dell’Ulss 15: la “campagna”

Figura 4 - Mappa ULSS 15 "Alta padovana".

Il territorio afferente all’ULSS 15 “Alta Padovana” è posizionato esattamente al centro della Regione del Veneto; esso è completamente pianeggiante e comprende una superficie di 582 km² costituita da 28 comuni di dimensioni eterogenee organizzati in 2 distretti socio-sanitari.

L’Alta Padovana è un territorio a forte vocazione produttiva, in larga misura legata ai macro settori industria e terziario. In valore assoluto il settore del commercio è il più rappresentato: con 6.643 insediamenti copre circa 1/4 di tutti gli insediamenti

produttivi del territorio dell’Az.Ulss15. In relazione al contesto provinciale e regionale il settore proporzionalmente più rilevante, tuttavia, è quello delle attività

manifatturiere: con oltre 5.000 insediamenti produttivi, copre una quota pari al 36% del totale provinciale ed al 7,4% di quello regionale.

A seguire prevalgono il settore delle costruzioni (4.283 insediamenti) ed il settore dell’agricoltura (4.107 insediamenti), entrambi con una quota superiore al 30% rispetto al totale degli insediamenti della Provincia. Da considerare il fatto che nel 2015 il totale degli insediamenti produttivi abbia registrato una diminuzione del -0.5%

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rispetto all’anno precedente, a riprova di un periodo di stagnazione dal punto di vista economico-produttivo28.