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3.1 I L CONTESTO SOCIO ECONOMICO E LE POLITICHE LOCALI PER L ’ INTEGRAZIONE

3.1.2 Il radicamento del fenomeno migratorio

Il quadro regionale

Il Veneto è la seconda regione italiana, dopo la Lombardia, per numero assoluto di stranieri, e la quarta rispetto all’incidenza percentuale di stranieri (9.4%) sul totale dei residenti. La presenza in Veneto di popolazione immigrata cresce, dal 2002 al 2012, di 303.178 unità, cioè del 164%.29 .

Il dato regionale è coerente a quello della provincia di Padova che registra un’incidenza percentuale dell’immigrazione del 9,1%.

Il territorio dell’Ulss 16: la “città”

La popolazione straniera residente nell’Azienda U.L.S.S. 1630 ammonta a 44.956

persone al 1/1/2009, con un incremento dell’8,8% di stranieri al 31/12 dello stesso anno.

Sul fronte dalla strutturazione della famiglia la popolazione straniera segna un andamento inverso rispetto al resto della popolazione. Si evidenzia infatti un trend incrementale, come dimostra il tasso di aumento dell’8,8% della popolazione straniera in particolare nella sua componente minorile, che costituisce il 22% del totale degli stranieri residente. All’1/1/2009 si contano 10.585 minori, pari al 10% della

popolazione totale. Il fenomeno è legato sia al trend delle nascite sia ai

ricongiungimenti familiari. La crescente proporzione di bambini si può leggere come un segnale di stabilizzazione delle famiglie straniere e un indicatore indiretto di maggiore integrazione nel tessuto della nostra comunità. È rilevante presentare anche il dato

28 Fonte: Camera di Commercio di Padova, 31/12/2015, http://www.starnet.unioncamere.it 29 dati demo.istat, popolazione straniera residente 2013

30 I dati riguardanti la popolazione immigrata a livello di singole Ulss sono aggiornati al 2011.

Sicuramente fotografano una situazione parzialmente diversa rispetto a quella in cui si è svolta la ricerca sul campo, ma risultano necessari per definire il contesto in cui sono stati elaborati gli indirizzi di policy e le scelte operative che a loro volta informano i Piani di Zona, stipulati nel 2011 e oggetto di parziale ripianificazione per il 2015 e il 2016, in vista del passaggio alla Ulss provinciale unica.

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riferito alle seconde generazioni: gli stranieri nati in Italia nel territorio dell’U.L.S.S. 16 nel 2009 sono 6399, il 13% della popolazione totale straniera.

C’è poi una parte della popolazione straniera, soprattutto adulti maschi, che vive una condizione di marginalità grave. Il rischio di ricadere in questa situazione è molto alto, soprattutto per i cittadini stranieri, con storie di recente immigrazione, che vivono in situazioni di esclusione.

Per una molteplicità di fattori la quota più consistente di tale popolazione (57% nel 2009) risiede nella città di Padova. Il restante 43% della popolazione straniera si

distribuisce in misura non omogenea nel territorio dell’Ulss, con prevalenza nei comuni di media dimensione. Il dato spiega il maggiore coinvolgimento della città di Padova sul piano delle politiche di intervento e supporto.

La città di Padova

Nella città di Padova a fine 201231, la percentuale di stranieri residenti è del 14%

(29.130 stranieri su 207.245 residenti complessivi).

Figura 5 - Citta di Padova: percentuale dei residenti stranieri sul totale dei residenti.

Qui la crescita della popolazione immigrata nel decennio 2002/2012 è del 193% (da 9913 unità a 29130). Considerando invece il ventennio 1993/2013 si vede la

31 I dati riferiti alla sola città di Padova sono aggiornati al 31/12/2013. In questo caso la vicinanza

temporale con il periodo di osservazione sul campo è funzionale ad introdurre i cambiamenti di policy intervenuti con il cambio dell’amministrazione comunale nel 2015. (Mantovan & Ostanel, Quartieri contesi. Convivenza, conflitti e governance nelle zone Stazione di Padova e Mestre, 2015) (Comune di Padova. Settore Programmazione Controllo e Statistica, 2013)

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popolazione immigrata della città aumentare di ben otto volte. Solo dal 2013 si comincia a registrare una leggera flessione rispetto all'anno precedente.

Figura 6 - Città di Padova: residenti totali e residenti stranieri.

La città è un polo di attrazione, grazie alla presenza di università, opportunità lavorative e servizi. A tal punto che nel capoluogo si concentrano o transitano gran parte degli immigrati della provincia, marcando in questo senso una differenza rispetto all’ insediamento diffuso tipico di altre provincie venete. Tale concentrazione, assieme alla dinamica demografica citata ha avuto conseguenze evidenti nelle dinamiche di inclusione sociale: gli arrivi repentini e consistenti hanno giocoforza accorciato i normali tempi di adattamento, contribuendo ad alimentare nella cittadinanza rappresentazioni e retoriche diffuse di invasione o sottrazione degli spazi, rendendo ancor più complessa la convivenza.

Le zone di insediamento predilette sono state quelle dove era più facile trovare alloggio e l’affitto era maggiormente accessibile, se possibile nelle vicinanze della stazione. La zona con la maggior percentuale di residenti ed esercenti stranieri è infatti quella delle unità urbane stazione (22,45%) e Arcella (24,3%). Prova ne è anche il fatto che nell’ ultimo quindicennio anche l’offerta commerciale di queste aree è mutata considerevolmente, affiancando ai tradizionali negozi di prossimità anche esercizi commerciali gestiti da cittadini stranieri, con una clientela mista o specificatamente straniera. Infatti, se le attività con titolare straniero nel Comune di Padova sono in media il 10% del totale, nell’Unità Urbana Stazione questa percentuale sale al 29%,

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nell'Unità Urbana Arcella al 23%. (Mantovan & Ostanel, Quartieri contesi. Convivenza, conflitti e governance nelle zone Stazione di Padova e Mestre, 2015)

Quanto ai paesi di provenienza, sempre nel comune di Padova le nazionalità di immigrati più presenti sono nell’ordine: romeni, moldavi, nigeriani, marocchini e albanesi.

Figura 7 - Comune di Padova: residenti stranieri per cittadinanza, prime cinque nazionalità

Il territorio dell’Ulss 15: la “campagna”

La popolazione straniera residente, compresi cittadini comunitari e minori nati in Italia da cittadini stranieri e che non hanno ancora accesso al diritto di cittadinanza,

rappresentano il 9,5% della popolazione residente, con un aumento dal 2003 al 2009 pari al 10%.

I dati demografici evidenziano un forte aumento sia della popolazione femminile (quasi la metà della presenza straniera totale), sia di minori ed adolescenti (26,6% nel

distretto sud est e 27,2% nel distretto nord ovest). Su questi due elementi

rappresentativi della realtà locale si baserà, almeno negli intenti, la programmazione di area volta a consolidare i processi di inclusione ed integrazione.

Romania; 26,7% Moldavia; 15,4% Nigeria; 6,8% Marocco; 6,3% Albania; 6,0% Altre; 38,8%

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