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La Versilia è storicamente compresa nei territori dei comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza, Stazzema. In senso più ampio erroneamente può comprendere la conca di Camaiore e la pianura costiera che si estende fino a Viareggio.

Dal punto di vista turistico l’aerea versiliese ha subito un’evoluzione: alla vigilia del secondo conflitto mondiale, la Versilia, caratterizzata da un turismo elitario, aveva già raggiunto un livello di sviluppo turistico avanzato, divenendo una delle mete balneari di maggior successo. Oltre al turismo balneare, ricopriva un ruolo notevole anche il turismo sociale come quello dopolavoristico o come il soggiorno a scopo di cura e rigenerazione nei sanatori e nelle colonie estive.

Il primo decennio del dopoguerra fu il periodo nel quale si consolidò il mito della Versilia balneare, immortalato da film, giornali, e animato dalla presenza di membri del jet-set internazionale, di artisti riuniti nei ritrovi dalla lunga tradizione o nei nuovi locali in ascesa. Un esempio ne fu la Capannina a Forte dei Marmi o la Bussola a Pietrasanta, sul palco dei quali si esibivano i più noti artisti del panorama musicale italiano.

La tradizionale immagine della Versilia come meta di vacanza si consolidò, modernizzandosi in sintonia con i nuovi modelli sociali e di consumo diffusi dal cinema e dalla televisione. Questo universo in apparenza brillante e inarrivabile, poteva però essere facilmente avvicinato grazie al proliferare di un’offerta ricettiva di livello medio-basso che diversificò i caratteri del sistema dell’accoglienza. Infatti, se prima della guerra il circuito del turismo era dominato da modelli elitari, si avviò poi un processo di trasformazione che diede il via al cosiddetto turismo di massa.

L’offerta nel suo complesso si modificò, stimolata dall’allargamento della base sociale dei vacanzieri, dallo sviluppo di fenomeni di scala europea quali l’aumento della mobilità privata, la crescita della quota di reddito destinata allo

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svago, l’estensione delle ferie lavorative e la diffusione di stili di vita nei quali il tempo libero acquisiva maggior importanza. L’analisi dell’andamento della domanda nel primo ventennio del dopoguerra evidenzia come il turismo versiliese fosse caratterizzato da un fenomeno comune nella maggior parte dei centri balneari europei: la crescente concentrazione degli arrivi nella stagione estiva, con la parziale eccezione del Comune di Viareggio, interessato da consistenti arrivi in occasione del Carnevale, e la progressiva riduzione della permanenza media. In quegli anni era specialmente l’utenza italiana a concentrarsi nei periodi di luglio e agosto, raggiungendo nel corso di quest’ultimo mese tassi di occupazione alberghiera superiori al 90%, mentre i visitatori internazionali, presentando una capacità di spesa minore, mostravano una preferenza per i mesi di maggio-giugno e settembre-ottobre, caratterizzati da tariffe inferiori.

La contrazione della permanenza fu parzialmente compensata dal proliferare delle seconde case, destinate a periodi di soggiorno prolungati, il cui impatto sul sistema turistico locale tuttavia risulta difficile da stimare, non essendo tali flussi soggetti alle registrazioni formali applicate negli esercizi alberghieri e complementari.

Negli anni Settanta il fenomeno della villeggiatura estiva, così come si era affermato nell’Italia del boom economico, si andò definitivamente esaurendo anche nell’area versiliese, per la mancanza di interventi di riconversione delle strutture e dei servizi che l’avrebbero resa competitiva rispetto alle nuove tendenze del mercato. Ciò è confermato dal dato relativo alla permanenza media che si ridusse significativamente, soprattutto nel settore alberghiero, passando da 11 a 7 giorni.

L’ascesa di nuovi competitors, tanto a livello regionale (affermazione dell’area dell’Arcipelago toscano) che nazionale e internazionale, imponeva un ripensamento dell’offerta tale da garantire un rapporto qualità-prezzo che permettesse di vincere la concorrenza, mentre il sistema turistico locale risultava

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irrigidito in schemi di sviluppo definiti ormai molti decenni prima. Nel corso degli anni Ottanta, si prese coscienza della necessità di un rilancio della destinazione versiliese basato sul miglioramento della qualità in termini di risorse territoriali e servizi, oltre che su una pianificazione degli interventi aggiornata rispetto ai mutamenti del sistema turistico nazionale e internazionale.

Per quanto riguarda l’ultimo ventennio, l’analisi delle abitudini di consumo dell’ospite di quest’area forniscono la chiave di lettura principale per l’interpretazione degli indicatori statistici riguardanti la domanda: “Il turista versiliese presenta i caratteri tipici del cliente di realtà turistiche mature: attratto dall’atmosfera mondana e dall’insieme dei servizi di svago e di intrattenimento, punta ad una vacanza con una permanenza mediamente lunga, con una elevata intensità di spesa (la spesa per alloggio rappresenta solo una parte della spesa complessiva), non rinuncia alle comodità della ricettività alberghiera, ma allo stesso tempo, relativamente alla scelta della struttura ricettiva, mostra una capacità di spesa più contenuta rispetto alla media della clientela alberghiera”.22

2.3.1 I flussi turistici

Per quanto concerne i flussi turistici, dai dati pubblicati dalla Provincia di Lucca, relativi al 2015, si evidenzia che la Versilia vede crescere sensibilmente la presenza degli italiani, rispetto allo stesso arco temporale del 2014 sia nelle presenze (+2,9%), sia negli arrivi (+7%). Calano, invece, gli stranieri che riportano un segno meno sia nelle presenze, sia negli arrivi, con un dato più marcato nel primo caso (-4,1%) rispetto agli arrivi che registrano un -1,2%. Questa riduzione nel flusso dei turisti stranieri potrebbe essere dovuta al calo

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delle presenze russe che appare particolarmente incidente sul risultato dei comuni della costa versiliese.

Per quanto riguarda il 2016 non sono ancora stati pubblicati dati ufficiali, tuttavia le previsioni del CST stimano un incremento dei flussi turistici dell’1,5% in Toscana. Alla luce di queste stime si possono azzardare previsioni positive anche relativamente all’area versiliese.

2.3.2 Osservatorio turistico di destinazione

intercomunale

I profondi cambiamenti dello scenario mondiale, causati dalle trasformazioni nei servizi, nelle comunicazioni, nei trasporti e nei sistemi informativi, stanno progressivamente portando ad una competizione maggiore su scala globale nel settore turistico, costringendo i territori a competere per attrarre investimenti e risorse.

Alla luce di questi mutamenti, la Versilia, più nello specifico, l’Unione dei Comuni23, a cui aderiscono: Camaiore, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza, Stazzema e Massarosa ha approvato l’attivazione dell’Osservatorio Turistico di Destinazione24, strumento proposto dalla Regione Toscana (tale esigenza è stata, infatti, avanzata su tutto il territorio regionale, poiché la Toscana è una delle mete

23 Unione dei Comuni della Versilia: ente che gestisce materie delegate dalla Regione Toscana, come

l’antincendio boschivo e il patrimonio agricolo e forestale; esercita in forma associata funzioni comunali, ad esempio il SUAP; realizza opere pubbliche con valenza intercomunale e promuove uno scambio concreto efficiente ed efficace tra le varie strutture ed i servizi territoriali.

24 Osservatorio Turistico di Destinazione: è un sistema di governance attraverso il quale Amministrazioni

locali e mondo economico e sociale - avvalendosi anche di supporti tecnico-scientifici - individuano un quadro permanente di indicatori (dalle presenze turistiche al consumo di acqua, dagli eventi culturali ai pullman turistici) attraverso il quale valutare congiuntamente la qualità complessiva del sistema di accoglienza territoriale e la sua capacità di sviluppare nuovi valori di competizione sul mercato turistico, secondo i principi di sostenibilità indicati dall'Unione Europea e acquisiti nelle linee di indirizzo e programmazione della Regione Toscana.

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turistiche più gettonate a livello mondiale, ma che allo stesso tempo presenta numerose sacche di eccellenza non adeguatamente valorizzate), che dovrebbe, appunto, favorire una maggiore competitività sul mercato. E' la prima volta che un ente sovracomunale avvia questo protocollo, che nasce come uno strumento di sperimentazione, di condivisione e di scambio di esperienze tra l'ente pubblico e il mondo delle imprese, delle forze sociali e dei consumatori delle destinazioni turistiche.

A Marzo 2016, l’OTD ha promosso un incontro, “Versilia destinazione turistica di eccellenza”, rivolto a tutti i cittadini, le associazioni e le organizzazioni commerciali per cercare di delineare insieme le strategie e le azioni operative da portare avanti, in modo da creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile e smart del sistema turistico versiliese. La metodologia partecipativa utilizzata nel suddetto appuntamento è stata quella del World Cafè 25 . È interessante osservare le Figure 13 e 14 per capire cosa, principalmente, è emerso dalla discussione.

25 World Cafè: è una metodologia che si ispira ai vecchi caffè creando un ambiente di lavoro che invita i

partecipanti ad una discussione libera ed appassionata. La sua particolarità è quella di stimolare discussioni autogestite dai partecipanti all’interno di un quadro comune e sotto la guida di alcune domande di riferimento.

36 Figura 13. Risultati incontro OTD Versilia parte prima.

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CAPITOLO 3

3.1 “Il turista prima di tutto”

Pietrasanta, un tempo capitanato della Versilia storica, è oggi una cittadina incentrata prevalentemente sull'arte - e difatti anche cosiddetta “La Piccola Atene” – e sul turismo balneare. Le numerose botteghe artigiane, le gallerie e le innumerevoli mostre, fanno di Pietrasanta un centro culturale a tutto tondo che con gli anni ha contribuito a incrementare il turismo, la movida notturna, e a far nascere negozi sempre ricercati.

Il patrimonio artistico e culturale, unito alle bellezze naturali (il mare, le bellissime spiagge, la Versiliana e le montagne), costituiscono i fattori essenziali di un centro turistico a tuttotondo.

Tuttavia, i profondi mutamenti dello scenario globale, dovuti alle trasformazioni nei servizi, nelle comunicazioni, nei trasporti e nei sistemi informativi, stanno progressivamente portando ad una maggior competizione su scala globale in tutti i settori, compreso quello turistico, costringendo i territori a concorrere tra loro per attrarre investimenti e risorse.

Alla luce di questo, è fondamentale cercare di comprendere come il visitatore percepisca il prodotto turistico Pietrasanta. In questa logica, la misurazione della soddisfazione del turista diventa non solo un modo per costatare la reale convergenza tra qualità erogata e qualità dei servizi percepita dal turista, ma può

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divenire uno strumento indispensabile nonché la base di partenza per intraprendere un percorso di fidelizzazione con il visitatore.

3.1.1 Le finalità dell’indagine

La presente ricerca, che non a caso prende il nome “Il turista prima di tutto”, intende ascoltare i turisti che soggiornano nel Comune di Pietrasanta per indagare la loro soddisfazione.

Il target dell’indagine è costituito da turisti sia nazionali che internazionali, i quali hanno scelto Pietrasanta come meta del loro viaggio. Complessivamente sono state intervistate 348 persone. Attraverso la ricerca saranno evidenziate quali sono le tipologie di turismo prevalenti (leisure, business, culturale, enogastronomico etc,.), quali sono i bisogni espressi dalla domanda, le aspettative relative alla località, la qualità attesa dei servizi offerti, ed infine la soddisfazione in merito a tali servizi. Tramite l’analisi di questi elementi sarà possibile capire come il turista percepisce il prodotto turistico Pietrasanta.

L’indagine quali-quantitativa sarà strutturata in modo da dare risposta alle seguenti Key Questions:

1) Quali sono le motivazioni che inducono il turista a soggiornare a Pietrasanta?

2) Qual è la soddisfazione del turista in merito ai servizi offerti dal Comune di Pietrasanta? (eventi, strutture ricettive, info points etc.)

4) E’ possibile avere un’idea del turismo sommerso?

3) Quali azioni il Comune può intraprendere per migliorare la soddisfazione del turista?

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I risultati emersi permetteranno di fornire una gamma di informazioni e dati utili a soddisfare le esigenze della committenza, in particolare l‘analisi, consentirà al Comune di Pietrasanta di:

 Consentire di mettere in pratica una serie di azioni concrete mirate al cambiamento e/o miglioramento al fine di ottimizzare la soddisfazione dei turisti;

 Avere a disposizione output grafici utili a comprendere la situazione in esame;

 Percepire i pareri reali dei turisti circa le iniziative intraprese e i servizi erogati, in modo tale da poter valutare il proprio operato, in maniera più oggettiva;

 Individuare le aree di maggiore criticità;

 Ottenere una base di dati maggiormente attendibile, aggiornata e rappresentativa dei bisogni dei turisti in merito ai servizi forniti dall’Amministrazione.

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