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4.1.3 Tipologie di facciata

4.2 Fenomeni fisici correlat

4.2.10 Controllo del rumore

L’applicazione di una facciata supplementare ad un semplice involucro costituisce, in termini generali, un efficace accorgimento costruttivo per migliorare l’isolamento acustico complessivo di una chiusura esterna. Secondo questo principio, la seconda

19 La verifica di progetto può essere effettuata utilizzando il modello matematico di Glaser che si basa sul confronto dell'andamento, all'interno della parete, della pressione di saturazione (funzione della temperatura interna/esterna e della trasmittanza dei materiali) e della pressione parziale di vapore (funzione della umidità interna ed esterna e della permeabilità al vapore dei vari strati).

Figura 4.27 Schema del comportamento del vapor d’acqua all’interno di una parete.

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pelle di un involucro evoluto a comportamento dinamico realizza, di fatto, una barriera acustica contro la propagazione del suono prodotto da fonti esterne verso gli ambienti interni di un edificio. Tale prestazione si esprime nella capacità della pelle esterna di riflettere parte delle onde sonore che colpiscono la superficie esterna, riducendo sensibilmente l’intensità del livello sonoro presente in corrispondenza della pelle interna. Il parametro quantitativo della misura di livello sonoro a cui fare riferimento è individuato dalla pressione sonoraespressa in dB(A).

Nella definizione di una soluzione tecnologica mirata al raggiungimento di un determinato isolamento acustico, non concorrono solamente le prestazioni dei materiali utilizzati, ma anche la specifica configurazione dimensionale e organizzativa dei dispositivi e dei sistemi che compongono l’involucro.

I parametri fondamentali da acquisire, necessari a definire i vincoli di riferimento per la progettazione, sono:

- il livello di sonoro prodotto da fonti esterne all’edificio, che individua il fattore esterno riferibile alle caratteristiche del contesto ambientale. La presenza, ad esempio, di strade ad intenso traffico, ferrovie o attività industriali può produrre un elevato livello acustico esterno all’edificio. L’analisi del contesto prevede l’identificazione delle caratteristiche acustiche del rumore prodotto e la sua durata nel corso di un’intera giornata (fonti di tipo diurno o notturno);

- la destinazione d’uso dell’edificio, le attività svolte all’interno del fabbricato devono essere relazionate al livello sonoro esterno; non tutte le attività richiedono standard acustici tali da esigere, per uno specifico livello sonoro esterno, l’impiego di soluzioni tecnologiche mirate ad ottenere un elevato isolamento acustico dell’involucro. Questa considerazione deve essere estesa, all’interno di una specifica destinazione d’uso, anche alle categorie di spazi e alle unità ambientali; l’adozione di una soluzione a doppia pelle può, infatti, essere prevista solamente per specifici fronti del fabbricato, o porzioni di essi, a cui corrispondono, in elevazione, le medesime attività. L’applicazione di un involucro evoluto a comportamento dinamico deve essere valutata analizzando complessivamente il comportamento dell’involucro stesso in relazione a tutte le possibili fonti di rumore, non solamente quelle esterne, ma anche quelle interne.

La conformazione fisica del sistema di involucro offre, infatti, prestazioni acustiche variabili in funzione dell’origine delle fonti sonore; ciò è dovuto alla presenza delle due facciate separate dall’intercapedine. L’involucro, a seconda della configurazione fisica e meccanica degli elementi che lo compongono (in particolare, a seconda della

Parte seconda – Involucro evoluto a comportamento dinamico

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Giulia Archetti – Facoltà di Architettura di Ferrara

posizione dei dispositivi di ventilazione), risulta variamente permeabile all’aria e, di conseguenza, anche al suono.

Pertanto, può accadere che una facciata, invece di offrire elevate prestazioni in relazione al controllo del rumore prodotto all’esterno, produca un effetto contrario a causa della presenza dell’intercapedine; una volta entrato nell’involucro, il suono si può infatti diffondere nella cavità tra le due facciate a causa del fenomeno della riflessione delle onde sonore sulle superfici.

La presenza di dispositivi per la ventilazione dell’intercapedine produce un’interruzione nella continuità della superficie delle chiusure esterne; nei punti in cui la facciata è intervallata da griglie aperte, le onde sonore entrano, in proporzione all’ampiezza delle aperture ventilanti, nello spazio tra le due facciate. In questi punti le onde sonore si riflettono, con un’intensità che dipende sia dalle dimensioni dell’intercapedine che dalle caratteristiche fisiche dei materiali che la delimitano. In particolare, il suono viene riflesso e assorbito nell’intercapedine secondo i principi che regolano la propagazione sonora in campo diffuso.

Le tipologie a tutta superficie e a canali possono, infatti, riverberare nell’intercapedine il suono in misura maggiore rispetto alla tipologia a singoli elementi, disturbando più unità ambientali o, addirittura, più unità immobiliari collocate su livelli differenti.

Questo negativo effetto dell’involucro evoluto a comportamento dinamico non si limita al rumore prodotto da fonti esterne, ma si estende anche a quello prodotto da fonti sonore presenti all’interno dell’edificio; quando le aperture poste sulla pelle interna sono aperte il suono generato nelle unità ambientali che affacciano sull’intercapedine può propagarsi all’interno della cavità tra le due facciate permettendo, ad esempio, di udire le voci di utenti che si trovano fisicamente in vani lontani tra loro; tale negativo effetto acustico non è rilevabile in un involucro di tipo tradizionale.

In generale, si può affermare che l’intercapedine costituisce un mezzo di propagazione del suono, sia esso prodotto all’esterno che all’interno dell’edificio; il livello di permeabilità delle due pelli verso l’intercapedine influenza, quindi, con il grado di isolamento acustico.

Esclusa la tipologia di facciata a singoli elementi con direzione di ventilazione interna, dove il vano e l’intercapedine risultano fisicamente isolati rispetto all’esterno e agli altri vani che affacciano sull’involucro, le altre configurazioni di involucro possono presentare le problematiche di ordine acustico precedentemente evidenziate; per queste ultime si deve agire sulle caratteristiche fisiche della facciata

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interna, utilizzando chiusure dotate di adeguati accorgimenti tecnici (vetri stratificati, lastre montate in soluzione isolante, dispositivi di ventilazione chiudibili, ecc.). Qualunque siano le direzioni di ventilazione, le tipologie o le famiglie di involucro adottate, l’impiego di una pelle isolante per la facciata interna risulta essere la scelta tecnologica più corretta. Se la pelle interna viene dotata di una soluzione con infissi apribili si ottiene una soluzione di sicuro controllo del rumore prodotto da fonti esterne, anche se la pelle esterna è dotati di dispositivi per la ventilazione sempre aperti.

4.3 Termofisica dell’involucro: calcolo stazionario e calcolo