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IL CONTROLLO DELLA FORMA DELL’ACCESSO PER AUTORE IN ARCHIVIO E IN BIBLIOTECA

Al fine di garantire le funzioni di ricupero e di raggruppamento, il catalogo deve avere l’authority control [...] senza il quale un archivio non può essere considerato un catalogo.

Barbara Tillett

Premessa

Archivio storico, biblioteca e museo hanno finalità e modi specifici di indiciz- zare la documentazione posseduta. D’altra parte come non rilevare il curioso comportamento secondo cui la copia del medesimo documento presente nel- l’uno o nell’altro istituto per motivi storici, burocratici o casuali viene descrit- ta con norme archivistiche se conservata in archivio, con norme museali se con- servata nel museo, con norme bibliotecarie se conservata in biblioteca? Mede- sima documentazione, metodi di indicizzazione diversi dettati dal luogo di con- servazione. Esistono, in effetti, scopi diversi degli istituti e aspettative differen- ti del pubblico, scopi ed esigenze che possono determinare un determinato ti- po di descrizione (tecnico, analitico, critico…), ma non tipi di descrizione ob- bligate dal tipo di istituto che conserva la documentazione. Si dovrebbe parla- re, più correttamente, di descrizioni elaborate per scopi diversi. Archivio e bi- blioteca sono istituti documentari che la tradizione italiana ha tenuto ingiusti- ficatamente separati per troppo tempo, soprattutto in campo catalografico. Un archivio o una biblioteca possono, dovrebbero, adottare le medesime norme di indicizzazione, così come possono, dovrebbero, far coesistere descrizioni stan- dard con descrizioni analitiche o specialistiche. Un istituto specializzato che si limitasse a una descrizione tecnica raggiungerebbe solo parzialmente i propri obiettivi. La redazione del catalogo (o dell’inventario) di un fondo tematico o particolarmente interessante destinato a un pubblico esigente richiede uno stu- dio complessivo che consenta di dare informazioni approfondite, utili a valuta- re e a collocare ciascuna opera nell’insieme documentario, bibliografico e con- cettuale della raccolta, notizie sulla formazione del testo e non solo sulla sua pubblicazione (p.e., nomi dei corrispondenti, a chi o a che cosa si riferisce un determinato pamphlet, chi è l’interlocutore con l’autore cui discute). La colla-

borazione con studiosi nella disciplina specifica o il possesso da parte dell’in- dicizzatore di competenze adeguate sono requisiti necessari per raggiungere un alto livello qualitativo nell’archivio, nella biblioteca e nel museo.

Il controllo di autorità della forma del punto di accesso

Il controllo di autorità della forma del punto di accesso alla registrazione è un’at- tività concettualmente e metodologicamente comune agli archivisti e ai biblio- tecari.

Il punto di accesso alla registrazione (che in catalogazione continua a chia- marsi intestazione, nonostante l’etimologia non corrisponda più alla sua fun- zione attuale) è l’indice che permette il ricupero delle opere (manoscritte e a stampa) di un autore, delle opere a lui associate, delle opere che trattano di un soggetto, delle opere che appartengono a una classe. L’indice è formulato se- condo criteri logici e prevedibili ed è costituito da una o più espressioni: un no- me personale, un nome di un ente, un titolo, un descrittore di soggetto, una no- tazione classificata (questi ultimi due indici sono inusitati nella tradizione ar- chivistica italiana, quanto, invece, necessari per gli utenti, siano essi dilettanti o esperti). L’uniformità del punto di accesso garantisce il modo più economico per il ricupero delle informazioni. Il ricupero, difatti, non è ottimale o non è addirittura possibile se l’archivio delle registrazioni non ha indici uniformi. La necessità della coerenza interna è comune alla costruzione di tutti gli strumen- ti di ricupero dell’informazione: inventari e cataloghi. La scelta fra le forme

Alain, Alaniano, Alanus o Alano è un problema che riguarda l’archivista come

il bibliotecario e, ovviamente, il lettore, il quale può cercare una poesia di Ala- no in archivio come in biblioteca, per i motivi di casualità sopra ricordati nel depositarsi della documentazione nell’uno come nell’altro istituto.

Steven L. Hensen scrive in Archivi, manoscritti e documenti: «Nonostante le differenze che possono esistere tra descrizione bibliografica di materiale d’archivio e di altro materiale bibliotecario, sussistono essenziali somiglianze. La somiglianza più importante va trovata nelle varie intestazioni o punti di ac- cesso sotto cui vengono registrate e/o si trovano le descrizioni [registrazioni]. L’intera premessa all’integrazione bibliografica risiede, in effetti, nella costru- zione di intestazioni comuni e uniformi a tutti i formati bibliografici». Prose- gue: «I capitoli 21-25 delle AACR2 contengono regole che si riferiscono alla scelta e alla forma dei punti di accesso [..., poiché] queste intestazioni devono essere costruite uniformemente, in modo che le ricerche condotte sotto una specifica intestazione diano accesso a tutti i documenti, a prescindere dal for- mato». Lo studioso introduce, tuttavia, una differenza fra l’indicizzazione del

materiale bibliografico e del materiale archivistico: «Ad ogni modo, le regole per determinare la scelta dei punti di accesso (intestazioni), come esposto nel capitolo 21 di AACR2, hanno presentato particolari problemi. Mentre può es- sere relativamente facile, per catalogatori di materiale archivistico, comprende- re il fatto che non possono darsi disposizioni in materia di formazione [formu- lazione] delle varie intestazioni sotto cui vengono registrate le loro descrizioni [registrazioni], è considerevolmente più difficile capire e applicare descrizioni pensate per i libri per la scelta di quelle intestazioni. Di norma, l’intestazione scelta per la voce principale di una descrizione bibliografica è un riflesso diret- to dell’entità (di persona o collettiva) principale responsabile della creazione del contenuto intellettuale o artistico di un’opera. Invece, tali distinzioni non vengono effettuate facilmente con materiale d’archivio, dato che è la prove- nienza del materiale a determinare il contenuto più di qualsiasi nozione biblio-

grafica di responsabilità».1

Hensen ritiene naturale fare riferimento ad AACR2, un codice che non è pensato per l’archivio o la biblioteca bensì per la descrizione e l’indicizzazione per autore di tutto ciò che può trovarsi in un istituto documentario: libri, opu- scoli e fogli a stampa (cap. 2), materiali cartografici (cap. 3), manoscritti, inclu- se le raccolte (cap. 4), musica (cap. 5), audioregistrazioni (cap. 6), film e video- registrazioni (cap. 7), materiali grafici (cap. 8), archivi per elaboratore (cap. 9), manufatti e oggetti tridimensionali (cap. 10), microforme (cap. 11), seriali (cap. 12), nonché per l’analisi, lo spoglio di contributi in volumi miscellanei o in pe- riodici (cap. 13).

La scelta e la forma del punto di accesso

La formulazione dell’indice comporta due operazioni: la scelta e la forma del punto di accesso. La scelta si riferisce direttamente all’opera indicizzata, la for- ma è legata al documento, alla lingua dell’inventario o del catalogo, alla tradi- zione culturale e alle convenzioni citazionali di altre fonti di reperimento di informazioni, quali enciclopedie, dizionari, repertori. Hensen sottolinea la di-

1Archivi, manoscritti e documenti : manuale di catalogazione per archivi storici, società stori-

che e biblioteche che possiedono manoscritti / redatto da Steven L. Hensen. – San Miniato

(PI) : Archilab, 1996. – Trad. di: Archives, personal papers, and manuscripts : a cataloging ma-

nual for archival repositories, historical societies, and manuscript libraries. 2nd ed. Chicago :

versità e la difficoltà di uniformare la scelta dell’intestazione, poiché per il ma- teriale d’archivio la provenienza «determina il contenuto più di qualsiasi no- zione bibliografica di responsabilità», ma ritiene naturale adottare la forma che si trova nella base dati della Library of Congress, nel Library of Congress Name

Authority File (LCNAF).

L’indice è formulato secondo il principio di struttura, il principio per cui le registrazioni delle opere dello stesso autore sono indicizzate alla stessa forma del suo nome. Si tratta di un principio estremamente complesso e di soluzione affatto facile, tant’è che il comportamento dei codici di catalogazione non è univoco.

AACR2 accoglie il principio della identità bibliografica plurima, presente fra le pieghe dei Principi di Parigi, secondo cui le registrazioni delle opere del- lo stesso autore sono indicizzate a quella forma del nome che l’autore sceglie per firmare tipi diversi di sue opere: «Se una persona ha stabilito due o più identità bibliografiche, com’è indicato dal fatto che opere di un genere ap- paiono sotto uno pseudonimo e opere di altri generi appaiono sotto altri pseu- donimi o sotto il nome reale della persona, si sceglie, come base per l’intesta- zione di ciascun gruppo di opere, il nome con cui le opere di quel gruppo so- no identificate. Si fanno rinvii per collegare i nomi (vedi 26.2C e 26.2D). Nel dubbio, la persona non si tratta come avente identità bibliografiche distinte (per gli autori contemporanei vedi anche 22.2B3)» (AACR2 22.2B2). Un esem- pio molto conosciuto è Lewis Carroll, pseudonimo usato in opere letterarie co- me Alice nel paese delle meraviglie da Charles Lutwidge Dodgson, nome ana- grafico usato per le opere di matematica e di logica. Il principio di struttura, in questo caso, vale per ciascuna forma standard, rispetto a eventuali altre forme varianti. RICA privilegia l’univocità e non accetta il principio dell’identità bi- bliografica plurima. Riconduce alla stessa voce e alla stessa forma le opere let- terarie e scientifiche firmate da nomi diversi, ad esempio, dal nome reale in opere poetiche, narrative e critiche, lo pseudonimo in romanzi polizieschi e di fantascienza: «Di un autore che usa uno pseudonimo per un certo tipo di ope- re e il nome reale per tutte le altre, si preferisce il nome reale» (RICA 51.6). Ali-

ce nel paese delle meraviglie, pertanto, ha l’intestazione principale a Dodgson, Charles Lutwidge, non a Carroll, Lewis, come invece prescrive AACR2.

Il nome di un autore può, dunque, presentarsi in varie forme in testi diver- si o in edizioni successive o distinte della medesima opera. Il nome anagrafico può essere presente sul frontespizio dell’opera d’esordio ed essere successiva- mente abbandonato a favore del nom de plume, il nome anagrafico può alter- narsi al nome religioso o, nel caso di un’autrice, al nome da coniugata. Varian- te occasionale o identificazione di opere di un genere specifico? Uno pseudo- nimo può apparire occasionalmente per gioco letterario o per censura, come

può identificare “un certo tipo di opere”. Problema che richiede molta atten- zione e competenza culturale.

Il nome può comparire in forme varianti anche nei repertori: può essere formulato in più lingue, trascritto o traslitterato in modo difforme da una scrit- tura o da un alfabeto diversi da quella o da quello usato nel paese in cui il ca- talogo viene redatto, può avere un differente ordine o numero di prenomi, pre- sentare varianti ortografiche.

D’altra parte persone diverse possono avere lo stesso nome (omonimi). L’authority control è il processo di controllo della forma dei punti di ac- cesso che dovrebbe assicurare l’omogeneità formale di ciascuna voce scelta co- me accesso, seppure ricorra una sola volta, tramite l’authority file. Il controllo della morfologia contribuisce ad evitare conflitti con altre voci presenti o che presumibilmente saranno presenti nel catalogo (funzione predittiva). L’autho-

rity control è il termine complessivo per il concetto che racchiude le operazio-

ni dell’authority work (la creazione delle registrazioni di autorità), che consi- stono nella scelta della forma dell’indice da un’authority list (lista di autorità), un elenco di termini controllati costruito da un’agenzia bibliografica a cui il ca- talogatore deve attenersi, e nella costruzione di un authority file (archivio di au- torità), un insieme di authority records (registrazioni di autorità) redatti da un archivio o da una biblioteca, che contengono la forma standard e le forme equi- valenti, varianti e collegate di ciascuna voce, le fonti di riferimento per la scel- ta dell’intestazione uniforme (codici, standard, bibliografie, repertori), la data in cui ciascuna registrazione è stabilita, ed eventuali annotazioni del cataloga- tore. L’authority file dovrebbe agevolare l’individuazione e, dunque, la formu- lazione del nome del medesimo autore espresso in forme varianti in edizioni successive o diverse della stessa opera e nei repertori. L’authority file, in altre parole, dovrebbe aiutare a individuare e a identificare l’autore con il mutare delle consuetudini citazionali e a distinguere le omonimie tramite qualificazio- ni disambiguanti (estremi biografici, professione...), fornendo le motivazioni, le

fonti documentarie, letterarie e bibliografiche, che autorizzano la scelta.2

2«Costruire un catalogo, un archivio d’autorità, una “lista autorevole” vuol dire costruire

strutture coerenti e culturalmente fondate» (Alighieri virgola Dante / Luigi Crocetti. – p. 80. – In: Biblioteche oggi. – Vol. 11, n. 6-7 (luglio-ag. 1993). – Ora in: Il nuovo in biblioteca e

altri scritti / Luigi Crocetti. Roma : AIB, 1994, p. 137-139). Cfr. Authority control: the key to tomorrow’s catalog : proceedings of the 1979 Library and Information Technology Associa- tion Institutes / edited by Mary W. Ghikas. – Phoenix, Ariz. : Oryx Press, c1982, in parti-

colare i saggi di Malinconico, Bregzis, Gorman. Per l’importanza e l’evolversi della funzio- ne dell’authority file si può vedere Bibliographic relationships : toward a conceptual structu-

re of bibliographic information used in cataloging / Tillet, Barbara Ann Barnett. – Ann Ar-

Il controllo di autorità ha come base l’adozione di forme culturalmente fondate, ovvero voci presenti nella tradizione culturale e usate dai principali re- pertori generali, enciclopedie, inventari, cataloghi. La difficoltà consiste pro- prio in questo, nella formulazione di una voce che abbia sufficiente autorità e, in caso di varianti senza che alcuna abbia maggiore rilievo rispetto alle altre, nella creazione di una struttura sindetica esauriente. La struttura a grappolo ipotizzata da Michael Malinconico risolve, finalmente, molti problemi legati al- la ricerca delle informazioni, perché collega fra loro le forme varianti e le for- me che corrispondono a una identità bibliografica plurima (nel caso dell’ado-

zione di AACR2) del termine usato come intestazione.3

L’authority file si basa esclusivamente sul posseduto dall’archivio o dal- la biblioteca e non va confuso con le liste controllate di termini pubblicate da grandi biblioteche o da agenzie nazionali: CDMARC Names, che contie- ne l’authority file della Library of Congress, con aggiornamento trimestrale,

The LC Authorities Collection, sempre della Library of Congress, su CD-

ROM, ma pubblicata da OCLC, con aggiornamento trimestrale, Library of

Congress Name Authority File (LCNAF), disponibile in linea sia in RLIN

che in OCLC e su microfiche del Cataloging Distribution Service della Li- brary of Congress, Les notices d’autorité de BN-OPALE sur CD-ROM della Bibliothèque Nationale de France, con aggiornamento semestrale, Perso-

nennamen des Mittelalters (PMA)4e Personennamen der Antike (PAN) della

Bayerischen Staatsbibliothek,5o internazionali, quali le liste prodotte dall’I-

FLA per i nomi di persona, le opere anonime classiche, i nomi degli stati, le

opere liturgiche...6

In Italia è stato pubblicato un timido tentativo da parte di un ente eppure

3Cfr. il paragrafo Catalogare in rete.

4Personennamen des Mittelalters : PMA : Ansetzungs- und Verweisungsformen gemäß den

RAK / erarbeitet von der Bayerischen Staatsbibliothek ; [Hrsg. von der Kommission des

Deutschen Bibliotheksinstituts für Alphabetische Katalogisierung unter dem Vorsitz von Klaus Haller ; Redaktion Bearb.: Claudia Fabian]. – Autorisierte Ausg. – Wiesbaden : Rei- chert, 1989. Personennamen des Mittelalters : PMA : Ansetzungs- und Verweisungsformen

gemäß den RAK. Supplement / erarbeitet von der Bayerischen Staatsbibliothek ; [Hrsg. von

der Kommission des Deutschen Bibliotheksinstituts für Alphabetische Katalogisierung un- ter dem Vorsitz von Klaus Haller ; Redaktion Bearb.: Claudia Fabian]. – Autorisierte Ausg. – Wiesbaden : Reichert, 1992.

5Personennamen der Antike : PAN : Ansetzungs- und Verweisungsformen gemäß den RAK /

erarbeitet von der Bayerischen Staatsbibliothek ; [redaktionelle Bearb.: Claudia Fabian und Ute Klier]. – Autorisierte Ausg. – Wiesbaden : Reichert, 1993.

preposto allo scopo, Authority file. Lista di autorità degli enti presenti nella Bi-

bliografia nazionale italiana del 1981, edito dall’Istituto centrale per il catalogo

unico e per le informazioni bibliografiche.7 La Biblioteca nazionale centrale

Vittorio Emanuele II di Roma ha pubblicato Lista di intestazioni uniformi di en-

ed. – London : Organizing Committee, ICCP, 1963; Names of persons : national usages for

entry in catalogues / compiled by A.H. Chaplin. – Definitive ed. / edited by A.H. Chaplin

and Dorothy Anderson. – Sevenoaks : International Federation of Library Associations, 1967; Names of persons : national usages for entry in catalogues / International Federation of Library Associations and Institutions ; compiled by the IFLA International Office for UBC. – 3rded. – London : IFLA International Office for UBC, 1977; Supplement to Names of per-

sons: national usages for entry in catalogues, Third edition / International Federation of Li-

brary Associations and Institutions ; compiled by the IFLA International Office for UBC. – London : IFLA International Office for UBC, 1980; Names of persons / International Fe- deration of Library Associations and Institutions. – 4threv. ed. – München : Saur, 1996; Li-

ste internationale de formes approuvées pour le catalogage des noms d’Etats / édité par Su-

zanne Honoré = International list of approved forms for catalogue entries for names of states / compiled by Suzanne Honoré. – Ed. provisoire. – Paris, 1964; Names of states : an autho-

rity list of language forms for catalogue entries / International Federation of Library Asso-

ciations and Institutions ; compiled by the IFLA International Office for UBC. – London : IFLA International Office for UBC, 1981; List of uniform headings for higher legislative and

ministerial bodies in European countries / compiled by the USSR Cataloguing Committee. –

London : IFLA Committee on Cataloguing, 1975; List of uniform headings for higher legi-

slative and ministerial bodies in European countries / International Federation of Library As-

sociations and Institutions ; compiled by the USSR Cataloguing Committee. – 2nded. rev. –

London : IFLA International Office for UBC, 1979; Corporate headings : their use in library

catalogues and national bibliographies : a comparative and critical study / by Eva Verona [for

the] International Federation of Library Associations. – London : IFLA Committee on Ca- taloguing, 1975; Form and structure of corporate headings / recommendations of the Working Group on Corporate Headings ; approved by the Standing committees of the IFLA Section on Cataloguing and the IFLA Section on Official Publications. – London : IFLA International Office for UBC, 1980; Liste internationale de vedettes uniformes pour les

classiques anonymes / édité par Roger Pierrot = International list of uniform headings for anonymous classics / compiled by Roger Pierrot. – Ed. provisoire. – Paris : [s.n.], 1964; Anonymous classics : a list of uniform headings for European literatures / compiled by the

IFLA International Office for UBC ; edited by Rosemary C. Hewett. – London : IFLA In- ternational Office for UBC, 1978; List of uniform titles for liturgical works of the Latin rites

of the Catholic Church / recommended by the Working Group on Uniform Headings for

Liturgical Works set up by the IFLA Committee on Cataloguing. – London : IFLA Com- mittee on Cataloguing, 1975; List of uniform titles for liturgical works of the Latin rites of the

Catholic Church / recommended by the Working Group on Uniform Headings for Liturgi-

cal Works. – 2nded., rev. – London : IFLA International Office for UBC, 1981.

7Authority file : lista di autorità degli enti presenti nella Bibliografia nazionale italiana del

1981 / Istituto centrale per il catalogo unico e per le informazioni bibliografiche. – Roma :

ti stranieri nel 1994 e, successivamente, nel 19968[ma una lista di intestazioni uniformi di enti stranieri deve essere compilata da un istituto italiano?], l’Uni- versità di Perugia ha diffuso internamente agli utenti Dobis-Libis la Lista degli

enti collettivi in Dobis-Libis, a cura di Patrizia Bianconi, redatta nel 1986.9Uno

studioso, Vittorio Volpi, ha pubblicato Doc. Dizionario delle opere classiche,10

un lavoro eccezionale per l’impegno che ha comportato, e l’Associazione bi- bliotecari ecclesiastici italiani ha pubblicato Acolit. Autori cattolici e opere li-

turgiche.11Sono in corso progetti di redazione di elenchi di autori medievali, fra cui uno promosso dalla Fondazione Franceschini.

Le Guidelines for authority and reference entries

L’IFLA ha pubblicato nel 1984 una raccomandazione per la redazione delle re-

gistrazioni di autorità, Guidelines for authority and reference entries,12citate Ga-

8Lista di intestazioni uniformi di enti stranieri / Biblioteca nazionale centrale Vittorio Ema-

nuele II. – Roma : [la biblioteca], 1994. Lista di intestazioni uniformi di enti stranieri / Bi- blioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II. – Roma : Istituto centrale per il catalogo unico ; Milano : Editrice bibliografica, 1996.

9Lista degli enti collettivi in Dobis-Libis / a cura di Patrizia Bianconi, con la consulenza bi-

bliografica dell’Ufficio automazione biblioteche (M.P. Toni e F. Dell’Orso) e con la colla- borazione di Patrizia Legumi e Ludovica Sacilotto. – Perugia : Università degli studi, 1986. – 227 p. – (Pubblicazioni dell’Ufficio per l’automazione delle biblioteche [dell’]Università degli studi di Perugia. Sezione 1, Strumenti). – Stampa da computer riprodotta. Titoli

uniformi : lista dei titoli uniformi indicizzati in Dobis/Libis. Aggiornamento al 24 luglio 1986

/ a cura di Angelina Scarselletti. – Perugia : Università degli studi, 1986. – 44 p. – (Pubbli- cazioni dell’Ufficio per l’automazione delle biblioteche [dell’]Università degli studi di Pe- rugia. Sezione 1, Strumenti). – Stampa da computer riprodotta.

10Doc : dizionario delle opere classiche : intestazioni uniformi degli autori, elenco delle opere