• Non ci sono risultati.

SEZIONE V: Controllo e Monitoraggio

28. Forme di controllo

28.1. Oltre ai controlli amministrativi e contabili, a supporto del sistema di prevenzione, rileva l’attività di controllo da parte del Collegio interno dei revisori dei conti con riferimento al bilancio del Consiglio regionale e ai sensi dell’articolo 12 bis della legge regionale 25/2006, nonchè l’attività dell’Organismo Indipendente di valutazione.

28.2. Per gli atti che comportano una spesa a carico del bilancio del Consiglio regionale è previsto il controllo preventivo che viene effettuato da parte della Ragioneria al momento della registrazione dell’impegno di spesa, da acquisire prima di sottoporre l’atto stesso all’approvazione dell’Ufficio di Presidenza.

28.3. Su proposta del Segretario Generale, sentito il Responsabile della prevenzione della corruzione, sono stabilite ulteriori forme di controllo interno. Tra queste, la previsione di un sistema strutturato di controlli preventivi di legittimità.

28.4. Il Segretario Generale assicura, anche su proposta della struttura competente in materia di gare, contratti ed economato, il coordinamento tra le disposizioni del regolamento sulla gestione dei fondi economali e del regolamento di contabilità.

28.5. E’ inoltre previsto un controllo a campione sull’attuazione delle misure del Piano, come indicato al paragrafo successivo, nonché i controlli sull’attuazione delle specifiche misure effettuate dai dirigenti in sede di monitoraggio annuale ai sensi del § 31.

29. Controllo a campione sull’attuazione delle misure del Piano

29.1. Il Responsabile della prevenzione della corruzione effettua annualmente il controllo a campione sull’attuazione delle misure di prevenzione stabilite nel Piano di prevenzione della corruzione. Tale verifica interna è funzionale ad azioni di miglioramento della strategia di prevenzione della corruzione e all’adozione di misure efficaci, ferme restando le competenze in materia del Collegio dei Revisori e fermi restando i controlli compiuti dal Servizio Ragioneria.

Il controllo ha lo scopo di verificare la rispondenza di quanto attuato rispetto alle prescrizioni e alle misure previste dal Piano triennale di prevenzione della corruzione.

Fermo restando l’applicazione di quanto disposto dal Piano nell’ipotesi di inadempimento alle disposizioni in esso contenute, l’attività di controllo potrà evidenziare eventuali problemi organizzativi e procedurali che potranno portare alla formulazione di eventuali proposte per risolvere le criticità riscontrate.

Il PTPC individua annualmente a rotazione la struttura e il tipo di atto da controllare.

Per l’anno 2020 il controllo verrà effettuato sorteggiando uno dei mandati di pagamento emessi nell’anno. Il sorteggio è effettuato dal Responsabile della prevenzione della corruzione o suo delegato e dal dirigente del Servizio Ragioneria, a partire dal 15 ottobre

2020, nell’ambito dei mandati di pagamento emessi nell’anno stesso e contenuti nell’elenco tenuto presso il Servizio Ragioneria.

29.2. Una volta sorteggiato il mandato di pagamento da controllare, il Responsabile della prevenzione della corruzione acquisisce gli atti del procedimento cui il mandato afferisce.

A tal fine il dirigente della struttura competente, è tenuto a comunicare come ha attuato le misure, inviando al Responsabile della prevenzione della corruzione e al Segretario Generale una dettagliata relazione su ciascuna misura evidenziando in particolare le modalità di attuazione delle misure del PTPC (Sezione II, III e V), delle misure specifiche individuate nella mappatura dei processi (Allegato n. 1), nonché le eventuali criticità riscontrate. I dirigenti assicurano la massima collaborazione al Responsabile, fornendo i dati necessari richiesti e gli atti del procedimento. Il controllo è effettuato dal Responsabile della prevenzione della corruzione; a tal fine il Responsabile è supportato dal Servizio Legislativo e da altro personale individuato dal Responsabile stesso, anche con funzioni di segreteria. Delle attività compiute il Responsabile redige un report e lo trasmette al Segretario Generale, all’OIV e all’Ufficio di Presidenza.

29.3. Nell’ambito dell’attività di controllo, il Responsabile della prevenzione della corruzione, può chiedere al Collegio interno dei revisori dei conti le risultanze dei controlli effettuati con riferimento al bilancio del Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 12 bis della legge regionale 25/2006.

29.4. L’attività di controllo sulle misure previste dal Piano potrà essere implementata nel corso dei prossimi anni, quando saranno definiti, su proposta del Segretario Generale, con apposito atto l’analisi esauriente dei flussi procedimentali e il sistema dei controlli preventivi su ciascun processo o procedimento.

30. Controlli sulle dichiarazioni sostitutive

30.1. I dirigenti sono tenuti, ai sensi dell'articolo 71 del d.P.R. n. 445 del 2000 ad effettuare idonei controlli, anche a campione, sulle dichiarazioni medesime. L’Ufficio di Presidenza ha approvato il 27 novembre 2018, con deliberazione n. 142, il Regolamento sulle modalità di effettuazione dei controlli delle dichiarazioni sostitutive di cui al d. P. R.

445/2000, con il quale sono fornite indicazioni comuni sull’argomento.

30.2. Entro il 31 ottobre di ogni anno, il dirigente invia al Segretario Generale e al Responsabile della prevenzione della corruzione un report sull'esito dei controlli.

30.3. I controlli previsti nel presente paragrafo integrano i controlli già esistenti presso l'Ente.

31. Verifica e monitoraggio dell’attuazione del Piano

31.1. Ai fini della verifica dell’attuazione del Piano, ciascun dirigente entro il 31 ottobre di

1, formulando eventuali proposte per il suo aggiornamento, utilizzando il modello che sarà inviato dal Responsabile predisposto sulla base dell’Allegato 2.

Tale termine consente al Responsabile della prevenzione della corruzione di avere una visione d’insieme sull’attuazione del piano e conseguentemente di formulare le eventuali modifiche o integrazioni che si rendano necessarie in sede di aggiornamento annuale. Al fine di disporre di elementi conoscitivi riferiti all’intera annualità, è inoltre cura di ciascun dirigente, qualora intervengano variazioni rispetto a quanto comunicato o emergano eventuali criticità, darne tempestiva comunicazione al Responsabile per la prevenzione della corruzione. I dirigenti delle aree a rischio, ove lo ritengano, presentano una relazione dettagliata sulle attività poste in essere per l’attuazione effettiva delle regole di integrità e di legalità, su qualsiasi anomalia accertata.

31.2. Oltre al suddetto monitoraggio, la verifica dell’attuazione delle misure avviene attraverso i dati acquisiti a norma del paragrafo 16, nonché con riferimento alle eventuali segnalazioni da parte del Direttore dell’esecuzione, del Responsabile unico del procedimento (Rup) o del Dirigente competente per le attività contrattuali per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture, sul rispetto dei termini contrattuali.

31.3. Nell’anno 2018, in via sperimentale, il monitoraggio sull'attuazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione è avvenuto mediante compilazione da parte dei dirigenti di un questionario, appositamente predisposto su supporto informatico in collaborazione dalla struttura competente in materia di informatizzazione consiliare, dalla società informatica e dal Servizio Legislativo. Il questionario di autovalutazione compilato da ciascun dirigente è stato utilizzato anche nel 2019, mettendo a disposizione del RPC i dati contenuti nei questionari su base sia individuale che riepilogativa.

32. Relazione

32.1. Il Responsabile della prevenzione della corruzione predispone annualmente una relazione, secondo il modello predisposto dall’ANAC, recante i risultati dell’attività svolta, la trasmette all’OIV e all’Ufficio di Presidenza e ne cura la pubblicazione nel sito web istituzionale della Regione, nelle pagine “Amministrazione trasparente”. Tale relazione è allegata al presente Piano unitamente al monitoraggio di cui al § 31 e alla relazione del Responsabile della Trasparenza.

32.2. Si riportano di seguito alcune ulteriori considerazioni del RPC sull’attuazione del PTPC 2019-2021.

Le misure generali previste dal PTPC 2019-2021 e le misure specifiche previste nell’Allegato 1 al medesimo risultano sostanzialmente attuate dalle strutture.

Non sono state evidenziate particolari criticità in relazione agli adempimenti derivanti dagli obblighi di trasparenza; non risultano violazioni del codice di comportamento o procedimenti disciplinari avviati, né sono pervenute segnalazioni di illecito (Whisleblowing). Non risultano casi di astensione per conflitto di interessi, né anomalie all’esito dei controlli effettuati sulle dichiarazioni sostitutive.

Sono state attuate misure alternative alla rotazione, come previsto dal § 6 PTPC, in alcuni casi prevedendo il coinvolgimento di più persone nella gestione dei processi.

Nel corso dell’anno tutti i dirigenti hanno collaborato costantemente all’attuazione degli obblighi informativi previsti dal Piano nel rispetto delle scadenze da questo stabilite.

Il Segretario generale, come previsto dal § 8, ha pubblicato in “Amministrazione trasparente”, gli esiti del monitoraggio dei termini procedimentali comunicati dai dirigenti con cadenza semestrale.

Il progetto formativo implementato per il 2019 è slittato, per quanto riguarda i tempi di realizzazione, ai primi mesi del 2020, a causa del protrarsi delle procedure di gara per l’individuazione dell’affidatario. Nel 2019, il personale che opera a supporto del RPC ha

partecipato a un corso a catalogo avente ad oggetto "La mappatura dei processi organizzativi per il controllo di gestione e la prevenzione del rischio corruttivo".

Tra gli interventi formativi da avviare immediatamente nel 2020, figura quello rivolto ai dirigenti in tema di analisi, valutazione e gestione del rischio, funzionale alla rilevazione, da parte degli stessi, dei processi di competenza e del connesso rischio corruttivo, come previsto dal § 26.

PARTE II: Programma triennale per la trasparenza e