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COOPERAZIONE

Nel documento Consuntivo 2015 (.pdf) (pagine 179-182)

Struttura ed evoluzione del settore. La cooperazione occupa storicamente un posto di assoluto rilievo nel panorama socio - economico dell’Emilia-Romagna. Nel 2013, secondo i dati elaborati dalla Fondazione Guglielmo Tagliacarne, il valore aggiunto ai prezzi di base è ammontato a circa 10 miliardi e 101 milioni di euro, equivalenti al 7,8 per cento del valore aggiunto regionale, in termini più elevati sia rispetto alla media nazionale (4,8) che Nord-orientale (6,3).

I settori in cui opera sono molteplici e vanno dall'agricoltura, all’edilizia, dalla grande e piccola distribuzione ai servizi più disparati, raggiungendo spesso dimensioni aziendali di tutto rispetto, con giri d'affari di ampie proporzioni e marchi prestigiosi. Secondo un’elaborazione di Unioncamere Emilia-Romagna sui dati contenuti nel Sistema di monitoraggio delle Imprese e del Lavoro, a fine giugno 2014 le cooperative con sede in Emilia-Romagna impiegavano 183.472 addetti, pari all’11,5 per cento del totale regionale.

Secondo uno studio del Censis, il 16 per cento delle cooperative ha più di 60 anni, mentre l’11 per cento è tra i 40 ed i 60 anni.

Tavola 16.1 – Imprese cooperative attive delle province dell’Emilia-Romagna e Italia. Periodo 2000 – 2015 (a).

Forlì-

Emilia-Anni Bologna Ferrara Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio E. Rimini Romagna Italia

2000 1.026 334 529 609 512 332 460 635 307 4.744 67.383

2001 1.052 335 531 647 506 334 456 644 312 4.817 70.029

2002 1.069 332 549 683 511 335 451 666 307 4.903 71.814

2003 1.043 332 557 689 509 325 439 673 315 4.882 72.138

2004 1.047 320 556 714 482 328 431 654 315 4.847 71.464

2005 1.017 327 546 729 478 322 431 651 305 4.806 70.397

2006 1.035 333 546 774 493 329 441 673 313 4.937 71.534

2007 1.072 330 540 785 521 340 451 684 316 5.039 74.186

2008 1.113 360 536 839 537 351 448 692 322 5.198 78.358

2009 1.105 362 537 864 563 340 441 701 322 5.235 79.566

2010 1.113 360 541 904 588 337 450 717 328 5.338 81.275

2011 1.116 343 531 942 575 324 454 730 321 5.336 79.949

2012 1.111 353 543 975 591 324 455 720 332 5.404 80.533

2013 1.040 348 537 881 576 310 452 680 337 5.161 76.774

2014 1.027 354 535 878 584 302 462 700 329 5.171 78.298

2015 1.022 351 548 888 573 301 452 693 323 5.151 79.487

(a) Situazione a fine dicembre.

Fonte: Infocamere (Telemaco-Stockview).

A fine dicembre 2015 le società cooperative attive iscritte nel Registro imprese ammontano a 5.151 (6,5 per cento del totale nazionale), con una diminuzione dello 0,4 per cento rispetto all’analogo periodo del 2014. Se si esegue il confronto con la media del quinquennio 2010-2014 si ha un calo del 2,5 per cento. Nel Paese le imprese cooperative attive, pari a 79.487 unità, aumentano invece dell’1,5 per cento, ma in questo caso c’è una crescita, seppure lieve, rispetto al livello medio dei cinque anni precedenti (+0,2 per cento).

Il calo della consistenza delle società cooperative matura in un quadro generale di riduzione dello 0,6 per cento delle imprese attive iscritte nel Registro delle imprese.

La leggera diminuzione delle società cooperative attive è la sintesi di andamenti divergenti dei vari settori d’attività. Quello più consistente, vale a dire il “Trasporto e magazzinaggio”, fa registrare una diminuzione dello 0,7 per cento, dovuta al comparto numericamente più forte, cioè il

“Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti”, che include le cooperative di facchinaggio (-1,8 per cento). Appare invece in aumento del 2,1 per cento il “Trasporto terrestre e mediante condotte”, in contro tendenza rispetto all’andamento della totalità delle imprese. L’industria delle costruzioni,

alla perdurante crisi del settore edile. Le attività manifatturiere (10,8 per cento del totale) accusano una diminuzione del 3,0 per cento della compagine imprenditoriale. Il comparto più consistente, rappresentato dai prodotti alimentari, appare in calo del 2,9 per cento rispetto al 2014 e dell’11,7 per cento nei confronti del 2009. Le industrie metalmeccaniche diminuiscono del 2,1 per cento rispetto al 2014, mantenendo tuttavia una buona tenuta nel medio periodo: +2,2 per cento nei confronti del 2009. Il comparto metalmeccanico più consistente, la “Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari, ecc.)” nel quale è assai diffusa la subfornitura, scende del 4,7 per cento, mantenendo tuttavia un bilancio positivo nei confronti del 2009 (+6,3 per cento). E’ proseguito il trend espansivo della “Sanità e assistenza sociale”, le cui società arrivano a 519 rispetto alle 509 del 2014 (+2,0 per cento) e 444 del 2009 (+16,9 per cento). Il ridimensionamento rilevato nell’”Assistenza sociale non residenziale” (-3,6 per cento) è annullato dagli aumenti dell’”Assistenza sanitaria” (+7,5 per cento) e dei “Servizi di assistenza sociale residenziale” (+15,1 per cento). Quest’ultimo comparto è in costante espansione, essendo salito dalle 85 imprese del 2009 alle 137 del 2015 (+61,2 per cento).

Le attività legate ad “Agricoltura, silvicoltura e pesca”, quinto settore come consistenza, si sono distinte dal generale andamento negativo del settore primario. Rispetto alla situazione di fine 2014, c’è un incremento dell’1,7 per cento, che trae origine soprattutto dal dinamismo delle attività della

“Pesca e acquacoltura”, le cui società aumentano del 4,9 per cento.

Tavola 16.2 – Imprese cooperative attive dell’Emilia-Romagna per settori di attività e classi di addetti. Situazione a fine dicembre 2015.

100-249 250-499 più di 500 Var. %

Divis ioni e s ettori di attività 0 addetti 1 addetto 2-5 addetti 6-9 addetti 10-19 addetti 20-49 addetti 50-99 addetti addetti addetti addetti Totale s u 2014

A Agricoltura, s ilvicoltura pes ca 89 55 111 63 82 49 24 8 5 3 489 1,7

B Es trazione di minerali da cave e miniere 0 1 0 1 0 1 0 1 0 0 4 -20,0

C Attività manifatturiere 73 46 122 79 118 64 28 8 6 12 556 -3,0

D Fornitura di energia elettrica, gas , vapore e aria condiz... 6 0 3 1 0 0 0 0 0 1 11 0,0

E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di ges tione d... 3 3 4 2 5 8 5 6 1 1 38 26,7

F Costruzioni 135 122 197 78 52 34 11 4 2 4 639 -2,9

G Comm ercio all'ingros so e al dettaglio; riparazione di aut... 62 43 96 40 35 20 6 15 4 5 326 -2,4

H Tras porto e m agazzinaggio 37 40 147 90 129 133 63 40 19 6 704 -0,7

I Attività dei servizi di alloggio e di ris torazione 13 20 56 15 14 4 2 0 0 3 127 0,8

J Servizi di informazione e comunicazione 38 34 61 14 15 5 1 3 1 0 172 0,6

K Attività finanziarie e ass icurative 5 4 17 5 2 10 8 8 4 2 65 0,0

L Attività imm obiliari 71 32 28 3 4 0 0 0 0 0 138 -2,1

M Attività profes sionali, s cientifiche e tecniche 89 65 89 32 41 26 13 3 5 0 363 -2,7

N Noleggio, agenzie di viaggio, s ervizi di s upporto alle imp... 84 52 93 49 53 60 39 22 10 9 471 2,2

P Istruzione 18 17 35 9 18 15 9 2 1 0 124 2,5

Q Sanità e ass istenza s ociale 71 41 98 70 66 85 30 32 10 16 519 2,0

R Attività artistiche, s portive, di intrattenimento e diver... 113 81 69 25 16 16 3 3 3 0 329 0,0

S Altre attività di s ervizi 14 10 21 9 11 7 2 1 1 0 76 7,0

X Impres e non class ificate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

-Totale 921 666 1.247 585 661 537 244 156 72 62 5.151 -0,4

Fonte: Infocamere (Telemaco-Stockview).

Nell’ambito della fascia di addetti, i cali interessano prevalentemente le cooperative più strutturate, con oltre 20 addetti (-7,0 per cento), a fronte degli aumenti rilevati in quelle più piccole da 1 a 5 addetti (+3,3 per cento). Il passaggio da una classe di addetti all’altra deve tuttavia indurre a una certa cautela nell’analisi temporale dei dati. Per quanto riguarda la grande cooperazione, con più di 500 addetti, a fine 2015 sono 62 le imprese attive rispetto alle 68 dell’anno precedente. La grande cooperazione si concentra soprattutto nei servizi di “Sanità e assistenza sociale” (16 società), nel manifatturiero (12) e nel “ Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese”, con 9 società, di cui 6 impegnate nella “Pulizia generale (non specializzata) di edifici”.

L’andamento economico. L’analisi dell’andamento economico delle cooperative si basa sulle prime valutazioni di bilancio redatte dal servizio revisione della Confcooperative.

Sotto l’aspetto del fatturato, valutato in poco più di 26 miliardi di euro, si registra una diminuzione del 3,4 per cento rispetto alla situazione del 2014, essenzialmente dovuta alla flessione della raccolta diretta del settore del credito (-8,7 per cento). Se non se ne tiene conto, si ha invece una crescita del 2,2 per cento, a fronte di un’inflazione diminuita mediamente in regione dello 0,2 per cento.

L’importante comparto agroalimentare, che rappresenta il 68,6 per cento del fatturato totale, escluso il credito, fa registrare una crescita del 2,1 per cento, che trae origine dalla vivacità dei settori ortofrutticolo (+4,9 per cento) e vitivinicolo (+2,3). L’unico neo viene dal settore forestale (-2,3 per cento), la cui incidenza sul totale del fatturato è tuttavia limitata allo 0,3 per cento.

Negli ambiti diversi dall’agroalimentare spicca la performance delle cooperative impegnate nella solidarietà (+7,3 per cento), che consolida l’aumento del 2,2 per cento rilevato nel 2014. Il comparto più rilevante, in termini di fatturato e occupazione, vale a dire le cooperative di “lavoro e servizi”

cresce dell’1,9 per cento, dopo la leggera diminuzione riscontrata nel 2014 (-0,3 per cento). Negli altri settori gli aumenti sono inferiori all’1 per cento nelle cooperative di “consumo” e nella “sanità-mutue”. Per quanto esiguo, l’incremento dello 0,3 per cento delle cooperative di “consumo”, appare tuttavia in contro tendenza nei confronti della flessione del 4,7 per cento accusata nel 2014. Un po’

meglio le cooperative di pescatori (+2,2 per cento) e della “cultura e turismo” (+1,1 per cento).

L’unico segno negativo (-5,6 per cento) riguarda il settore dell’”abitazione”, che risente della fase di difficoltà vissuta dal settore edile. C’è tuttavia un’attenuazione della pesante caduta osservata nel 2014 (-34,5 per cento).

Nelle banche di credito cooperativo la raccolta diretta ammonta a 12 miliardi e 698 milioni di euro, vale a dire l’8,7 per cento in meno rispetto al 2014, che amplia la leggera diminuzione registrata nel 2014 (-0,6).

L’occupazione tiene egregiamente (+1,1 per cento), migliorando l’andamento del 2014 (+0,5). A fronte della stabilità delle cooperative agricole, sintesi dell’aumento dello 0,7 per cento del comparto “ortofrutticolo” e dei cali degli altri comparti, su tutti il settore “vitivinicolo” (-0,9), sono da evidenziare gli aumenti di “lavoro e servizi” (+0,5 per cento), “solidarietà” (+4,2 per cento) e

“sanità-mutue” (+6,4 per cento). Le riduzioni riguardano le cooperative di pescatori (-1,1 per cento) e, soprattutto, le banche (-6,5 per cento), in linea con la tendenza negativa evidenziata in regione dalle statistiche della Banca d’Italia (-2,8 per cento).

I soci delle cooperative aderenti alla Confcooperative ammontano a 366.843, vale a dire l’1,9 per cento in meno rispetto al 2014, in contro tendenza rispetto alla crescita del 2,7 per cento registrata nel 2014. Gran parte dei settori ne ha visto ridimensionare la consistenza, in particolare le cooperative vitivinicole (-5,6 per cento), di consumo (-6,3) e “cultura e turismo” (-5,4). Gli unici aumenti riguardano la “sanità-mutue” (+1,5) e la “solidarietà” (+9,6), che chiude il 2015 in maniera brillante, visti anche i forti aumenti di occupazione e fatturato. La maggioranza dei soci si concentra nel settore del credito (121.334 sui 366.843 totali), davanti alle cooperative di “consumo” (51.356),

“lavoro e servizi” (35.132) e “sanità-mutue” (34.532).

Le imprese cooperative associate alla Confcooperative sono 1.703, in aumento dello 0,5 per cento rispetto al 2014. Su tale andamento, che ha più che recuperato nei confronti del calo dello 0,3 per cento del 2014, incidono soprattutto gli incrementi rilevati nei gruppi “lavoro e servizi” (+4,0 per cento), “solidarietà” (+3,7) e “credito” (+5,0), mentre è più marginale l’apporto delle cooperative di pescatori, che salgono di una unità. Si riduce nuovamente l’agricoltura 3,4), in testa “ortofrutta” (-5,7), “foreste” (-6,7) e “lattiero-caseario (-3,6). Nei rimanenti settori prevalgono i cali, che assumono una certa rilevanza nell’”abitazione (-9,0). Il grosso delle imprese associate è rappresentato da “lavoro e servizi” (464) e “solidarietà” (453), che assieme costituiscono il 53,8 per cento del totale.

Nel documento Consuntivo 2015 (.pdf) (pagine 179-182)