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TRASPORTI MARITTIMI

Nel documento Consuntivo 2015 (.pdf) (pagine 134-138)

12. TRASPORTI

12.3 TRASPORTI MARITTIMI

Il porto di Ravenna.

La struttura portuale ravennate, oltre a essere tra le più antiche d’Italia (al tempo di Roma imperiale Classe era sede della flotta da guerra di stanza in Adriatico) è tra le più imponenti e organizzate del sistema portuale nazionale, essendo costituita da 13.587 metri di banchine, 7 accosti ro-ro (roll on - roll off), 41 gru, 10 carri ponte, 4 ponti gru container, 4 carica sacchi oltre a 12 caricatori vari, 8 aspiratori pneumatici, 82 tubazioni, 424.550 mq di magazzini per merci varie e 2.575.150 metri cubi destinati alle rinfusa. A queste potenzialità bisogna aggiungere 303.500 metri cubi di silos e 996.300 e 468.500 metri quadrati rispettivamente di piazzali di deposito e deposito container e rotabili. Si contano inoltre 177 serbatoi petroliferi con una capacità di 676.000 metri cubi, 122 destinati ai prodotti chimici per una capacità di 208.000 metri cubi e 56 per alimentari, con capacità pari a 69.400 metri cubi. Esistono infine 47 serbatoi destinati a merci varie, la cui capienza è pari a 79.000 metri cubi. In termini di superficie complessiva Ravenna è il secondo porto italiano dopo Venezia.

Secondo i dati Istat, nel 2013 lo scalo portuale ravennate ha rappresentato il 4,9 per cento del movimento merci portuale italiano, occupando il nono posto sui quarantasei principali porti italiani censiti, preceduto da Venezia, Livorno, Augusta, Taranto, Porto Foxi, Gioia Tauro, Genova e Trieste, primo porto con una quota del 10,1 per cento sul totale. Occorre tuttavia considerare che il

movimento complessivo dei porti italiani include voci che sono reputate poco significative nell'economia portuale, quali, ad esempio, i prodotti energetici. Se non li consideriamo, il porto di Ravenna guadagna la terza posizione (la prima in Adriatico), con un’incidenza del 7,4 per cento sul totale nazionale, alle spalle di Genova e Gioia Tauro, primo porto italiano con una quota del 10,4 per cento, confermando la vocazione squisitamente commerciale della propria struttura. Un’altra analisi riferita al traffico container, vale a dire una delle voci a più elevato valore aggiunto, vede il porto ravennate occupare la nona posizione in ambito nazionale (la terza in Adriatico alle spalle di Venezia e Trieste), con una quota del 2,8 per cento in termini di tonnellate. Leader in Italia è il porto di Gioia Tauro, con circa il 32 per cento del totale delle merci trasportate in container, davanti a Genova (16,5 per cento) e La Spezia (11,6 per cento).

Figura 12.3.1 – Movimento merci del porto di Ravenna. Periodo 2000 – 2015. Tonnellate.

0 5.000.000 10.000.000 15.000.000 20.000.000 25.000.000 30.000.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Fonte: elaborazione Centro studi e monitoraggio dell’economia e statistica Unioncamere Emilia-Romagna su dati dell’Autorità portuale di Ravenna.

Secondo i dati divulgati dall’Autorità portuale, nel 2015 il movimento merci ammonta a circa 24 milioni e 739 mila tonnellate, vale a dire l’1,1 per cento in più rispetto al quantitativo del 2014, per un totale di 278.835 tonnellate. Il 2015 rientra le annate più fruttuose, se si considera che cresce del 5,2 per cento rispetto alla media del decennio 2005-2014. Si tratta del migliore risultato dal 2009, anno della crisi dovuta ai mutui statunitensi ad alto rischio. Il record di movimentazione appartiene al 2006 con circa 26 milioni e 772 mila tonnellate.

A favorire la crescita dei traffici sono le merci varie in colli, il cui movimento cresce del 5,1 per cento rispetto a un anno prima, in virtù della buona intonazione delle “altre merci varie” (+11,1 per cento) e dei container (+3,2 per cento). Quest’ultimo segmento di traffico, a elevato valore aggiunto, registra un nuovo record storico con 244.813 teus66, vale a dire il 10,0 per cento in più rispetto al 2014, sintesi degli aumenti dei “pieni” (+4,4 per cento) e dei “vuoti” (+26,1 per cento). Come evidenziato dall’Autorità portuale, la crescita si registra sia al Terminal TCR, che a quello Setramar.

I trasporti tramite Ro/ro67, le cosiddette autostrade del mare, riducono invece la movimentazione

66 L'unità equivalente a venti piedi o TEU (acronimo di twenty-foot equivalent unit), è la misura standard di volume nel trasporto dei container ISO, e corrisponde a circa 40 metri cubi totali.

67 Roll-on/roll-off (anche detto Ro-Ro) è il termine inglese per indicare una nave-traghetto vera e propria con modalità di carico del gommato in modo autonomo e senza ausilio di mezzi meccanici esterni. Progettato per trasportare carichi su ruote come automobili, autocarri oppure vagoni ferroviari, i Ro/Ro a differenza delle navi mercantili standard, definibili Lo-Lo (lift on/lift off) che usano una gru per imbarcare o sbarcare un carico, hanno scivoli che consentono alle

dell’11,2 per cento, ma occorre precisare che il confronto risente dell’inattività, da settembre 2014 a metà luglio 2015, della linea della Grimaldi con i porti greci di Igoumenitsa e Patrasso68.

Tavola 12.3.1 – Movimento marittimo e merci del porto di Ravenna. Periodo 1983-2015.

Anno Movimento navi liquide Totale Cereali Fertilizzanti merci Merci Totale Vuoti Pieni merci

1983 11.348.239 5.591 5.513.218 …. …. 573.733 …. 1.228.747 177.234 78.740 98.494 57.254

1984 11.647.843 5.926 5.269.293 …. …. 567.274 …. 1.423.995 206.506 93.043 113.463 32.784

1985 10.667.786 5.943 4.963.246 …. 653.936 593.219 …. 1.360.169 189.662 82.845 106.817 30.855

1986 12.226.102 5.889 5.539.525 …. 864.553 942.966 …. 1.363.079 175.302 72.370 102.932 71.602

1987 13.818.399 7.129 6.633.226 …. 767.546 1.170.970 …. 1.228.739 156.800 54.270 102.530 37.892 1988 14.157.974 7.871 6.957.590 …. 712.312 1.152.040 …. 1.011.821 165.922 63.823 102.099 32.727

1989 15.010.772 7.668 8.206.580 …. 388.078 1.108.552 …. 820.232 145.475 53.887 91.588 13.639

1990 14.889.048 7.467 7.770.329 …. 304.577 910.257 …. 1.053.066 150.900 53.797 97.103 16.836

1991 14.015.630 8.890 7.085.477 …. 756.141 1.337.367 …. 1.094.270 150.382 53.369 97.013 130.313 1992 16.837.760 9.104 7.758.393 …. 449.315 1.332.770 …. 1.384.038 157.075 59.131 97.944 188.673 1993 16.255.612 7.422 7.677.931 …. 303.188 1.280.699 …. 1.466.336 170.609 65.523 105.086 152.293 1994 17.989.919 7.909 8.308.610 …. 370.937 1.667.989 …. 1.599.302 180.966 65.157 115.809 276.496 1995 20.130.417 8.626 8.890.480 …. 392.934 1.582.160 …. 1.609.315 193.374 71.479 121.895 384.051 1996 18.739.542 8.247 8.291.959 …. 380.309 1.377.627 …. 1.670.887 190.784 75.459 115.325 560.712 1997 19.347.324 8.678 7.794.774 …. 420.381 1.784.779 …. 1.869.447 188.223 71.759 116.464 760.870 1998 21.933.981 8.977 8.839.995 …. 430.453 1.780.717 …. 1.745.978 172.524 60.423 112.101 790.115 1999 21.224.871 8.936 7.502.589 …. 667.145 1.623.859 …. 1.714.133 173.405 62.638 110.767 859.240 2000 22.676.795 7.823 7.567.059 …. 441.780 1.601.470 …. 1.773.532 181.387 63.514 117.873 778.163 2001 23.812.397 8.431 6.905.741 …. 525.496 1.637.546 …. 1.658.695 158.353 51.212 107.141 905.680 2002 23.931.873 8.348 6.830.460 …. 1.054.342 1.585.805 …. 1.729.832 160.613 51.059 109.554 888.436 2003 24.910.621 8.342 6.206.196 …. 1.014.117 1.726.692 …. 1.757.855 160.360 46.746 113.614 836.686 2004 25.429.293 8.327 5.459.576 …. 1.058.098 1.616.590 …. 1.896.032 169.467 42.949 126.518 844.901 2005 23.879.197 7.742 4.757.046 …. 617.407 1.456.923 …. 1.996.495 168.590 38.091 130.499 748.630 2006 26.771.988 8.345 5.211.537 …. 630.556 1.493.094 …. 1.988.596 162.215 31.386 130.829 813.950 2007 26.308.477 7.986 4.531.503 12.721.484 843.116 1.768.352 9.055.490 2.515.897 206.786 33.581 173.205 803.336 2008 25.896.313 7.580 4.833.823 11.728.193 877.917 1.755.865 9.334.297 2.611.741 214.324 35.404 178.920 845.931 2009 18.702.876 6.503 4.631.802 8.599.686 861.863 1.453.366 5.471.388 2.098.819 185.022 38.769 146.253 795.756 2010 21.922.041 6.847 4.940.008 9.763.212 977.016 1.447.837 7.218.821 2.215.981 183.577 32.588 150.989 898.783 2011 23.343.617 6.910 4.815.382 9.999.710 1.283.981 1.386.715 8.528.525 2.472.291 215.336 49.434 165.902 671.678 2012 21.460.479 6.313 4.584.455 9.732.867 1.190.297 1.474.749 7.143.157 2.287.161 208.152 54.700 153.452 582.755 2013 22.486.318 6.249 4.418.121 9.814.691 1.434.467 1.433.999 8.253.506 2.475.045 226.692 61.522 165.170 1.158.269 2014 24.460.154 6.258 4.425.573 10.120.015 1.556.370 1.492.760 9.914.566 2.453.301 222.548 57.174 165.374 1.792.466 2015 24.738.989 5.688 4.227.860 10.091.865 1.845.703 1.387.959 10.419.264 2.530.618 244.813 72.115 172.698 1.591.870

(….) Dati non disponibili.

(a) Valori espressi in tonnellate salvo diversa indicazione.

Fonte: Autorità portuale di Ravenna.

La voce più consistente del movimento portuale ravennate, rappresentata dalle merci secche (66,2 per cento del totale), aumenta del 3,8 per cento, per effetto soprattutto della vivacità della voce più consistente, i prodotti metallurgici (+14,4 per cento), per lo più coils provenienti in buona parte da Cina, Italia (Taranto), Iran e Russia. Come evidenziato dall’Autorità portuale, le strategie commerciali di questo settore premiano i terminalisti che le hanno messe in atto, in primis il gruppo Marcegaglia che ha realizzato a Ravenna il suo più grande stabilimento metallurgico e il più importante polo logistico e intermodale per tutte le attività industriali e commerciali della sua filiera produttiva. Nell’ambito delle merci secche un altro attivo riguarda il gruppo dei minerali greggi, manufatti e materiali da costruzione (+9,6 per cento), che includono le materie prime destinate al distretto ceramico, passate da 3,4 a 3,9 milioni di tonnellate (+13,6 per cento). Secondo i dati provvisori di Confindustria Ceramica, nel 2015 le vendite complessive di piastrelle aumentano dell’1,4 per cento in termini reali. Il comparto agro-alimentare accusa una diminuzione del 9,2 per

68 Il traghetto Europa Link della Minoan Lines (Gruppo Grimaldi) era rimasto fermo a causa di un incidente.

cento. Alla crescita dell’8,3 per cento dei prodotti agricoli si contrappone la flessione di quelli alimentari (-20,9 per cento). I cali più degni di nota riguardano le farine di soia e girasole importate soprattutto da Argentina, Brasile, Russia e Ucraina, oltre ai semi oleosi e il legno in pellet. In aumento invece i cereali (+18,6 per cento), in particolare frumento e mais provenienti in buona parte da Ucraina, Stati Uniti e Bulgaria, poiché la produzione italiana non è sufficiente a coprire il fabbisogno interno.

Altri cali tra le merci secche interessano i combustibili minerali solidi, in pratica carbone (-3,4 per cento), e i minerali e cascami metallurgici (-82,0 per cento), il cui peso sul totale della movimentazione è tuttavia statisticamente irrilevante (0,04 per cento). Un altro passo indietro si osserva per i concimi (-7,3 per cento) e la voce generica dei “prodotti diversi” (-34,6 per cento) Le rinfuse liquide, che rivestono un ruolo sostanzialmente marginale nell’economia portuale, appaiono in diminuzione del 4,5 per cento. Alla flessione dell’8,6 per cento delle derrate alimentari, soprattutto oli e melassa, si aggiungono i cali dei prodotti petroliferi (-4,0 per cento) e chimici (-1,8 per cento).

I bastimenti arrivati e partiti ammontano a 5.588, il 9,1 per cento in meno rispetto al 2014. La riduzione della movimentazione navale è tendenziale. Se si confronta il 2015 con il valore medio dei dieci anni precedenti si ha una flessione del 19,6 per cento. Dal lato della nazionalità, le navi battenti bandiera italiana diminuiscono in misura più accentuata (-24,5 per cento) rispetto a quelle estere (-2,6 per cento). Il calo dei bastimenti non è tuttavia andato a discapito del volume di merci movimentate. In termini di stazza netta69 c’è una leggera crescita (+0,3 per cento) mentre più ampio è l’aumento della stazza netta media per bastimento (+10,3 per cento). In sostanza meno navi, ma più capienti.

Nel 2015 il movimento passeggeri scende da 62.028 a 43.152 unità. Il solo traffico crocieristico, tra

“Home Port” e “Transiti” movimenta 39.982 passeggeri contro i 43.887 del 2014 (-8,9 per cento). Il calo deriva dalla pronunciata flessione del segmento “Home Port”, in pratica il porto di origine della nave da crociera, i cui passeggeri si riducono a 119 contro i 7.841 del 2014. Segno positivo invece per i transiti (+10,6 per cento).

Per quanto concerne la movimentazione dei veicoli, c’è una diminuzione da 102.810 a 94.226 unità (-8,3 per cento).

69 Corrisponde alla somma dei volumi di tutti gli spazi interni della nave utilizzabili per scopi commerciali. Non

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